Durarara!!, 'Non si può certo dire che siano amici' di Adhara92 su EFP Fanfiction

non si può certo dire che siano amici

Non si può certo dire che fossero amici, anzi in verità nemmeno gli scienziati più eminenti sono ancora riusciti a capire come i due soggetti in questione abbiano potuto anche solo pensare di convivere sotto lo stesso tetto.
Eppure Namie Yagiri alla veneranda età di 25 anni si era ritrovata ad abitare, suo malgrado, con Orihara Izaya e, accantonando tutti i suoi sogni di grandezza, a trasformarsi nella segretaria di quell’essere infantile e rompiscatole dai capelli neri.
Sembrava che ogni singola azione di Izaya fosse portata avanti al solo fine di infastidirla e farle perdere la pazienza: le carte messe in disordine, i suoi boxer lanciati in giro per la casa (appoggiatisi in seguito sull’acquario) quel pazzo del suo amico dottore che piombava in casa perché aveva le chiavi o addirittura la sua mania di incenerire oggetti lasciando mucchietti bruciacchiati vicino al divano.
Ah! e come dimenticare l’inutile testa di donna conservata in salamoia come le olive?
Eppure ogni giorno Namie cucinava per lui senza mettere del veleno nel cibo, e si prendeva cura di lui quasi con affetto.
Forse perché sotto sotto Izaya è come un bambino, un bambino alto un metro e settantacinque ma pur sempre un bambino.

… … …

“Oggi hai appuntamento con il capo e fondatore dell’Uchiwa Corporation, ricordati di portare il fascicolo sulla famiglia Akemi, è sulla scrivania”. Izaya fa una smorfia che potrebbe sembrare un sorriso.
“Grazie mammina!” poi la sfotte con il suo tono cantilenante saltellandole intorno e rubando dei biscotti dal vassoio che lei sta preparando per la colazione.
Oh sì, Izaya Orihara è proprio un bambino.
Gli versa una tazza di te e glie la porge già zuccherata.
Il ragazzo la assapora lentamente godendosi la temperatura perfetta e l’aroma intenso di bergamotto.
“Earl Grey?” chiede
Namie annuisce poi “vuoi del limone dentro?” chiede con fare disinteressato.
“vedo che stai imparando i miei gusti” un altro sorriso smorfia.
La donna gli porge una fetta di limone poi torna a sorseggiare il suo te.
Izaya sorride nella tazza, un sorriso vero che lei però non può vedere.

… … …

Namie non si siede mai a fare colazione con lui, preferisce sorseggiare in piedi la bevanda calda appoggiandosi al bancone, Izaya non ha mai avuto la sfrontatezza di chiederle il motivo per cui lo fa, sa che in qualche modo la causa di questo comportamento è lui, quindi preferisce non approfondire.

… ... …

“Non trovo più l’anello della mano sinistra l’hai visto?” biascica mangiando un biscotto con le gocce di cioccolato, sbriciolandolo abbondantemente sul tavolo.
Namie, pulendo il tavolo con una spugna alza gli occhi al cielo “ti sei lavato le mani e l’hai lasciato sul lavandino” risponde con aria seccata.
Il ragazzo la guarda facendole gli occhi tristi quasi a dire < < non ho voglia di andare fino al bagno ti preeegoooo > >.
La donna dopo aver letteralmente lanciato la spugna nel lavabo, esce dalla cucina lasciandolo solo, Izaya ghigna e sente di aver vinto anche questa volta.
Mantiene il suo ghigno finché lei non torna con l’anello in mano.
Namie ha sempre fatto fatica ad associare allo Stregatto un’espressione particolare del viso, da quando ha conosciuto Izaya, quasi ogni giorno pensa ad Alice e a quanto fosse stupida a fidarsi di un essere con una tale smorfia sul viso.
Il ragazzo si alza le prende l’anello dalle mani poi si dirige verso la scrivania e prende i fascicoli che la segretaria ha riordinato per lui poi, si prepara ad uscire.
Namie gli porge la sciarpa e Izaya la saluta.
Sembra quasi che il suo saluto sia sincero e gentile, per ristabilire l’equilibrio allora il ragazzo aggiunge:
“Stasera vorrei dell’arrosto di maiale con germogli di soia in insalata” poi se ne va lasciandola sulla soglia.
Pur voltandole le spalle sente il suo sguardo seguirlo e sa che la donna sta sorridendo.
Izaya Orihara è il bambino più testone e orgoglioso che abbia mai conosciuto.

... ... ...

Quando la sera tardi torna la trova ancora alzata che osserva il pc, non indossa i soliti abiti eleganti che le danno un’aria sofisticata, ha raccolto i capelli in una coda e ha addosso una maglia troppo grande per lei e dei pantaloncini. Si volta brevemente come ad assicurarsi che stia bene e che Shizuo Heiwajima non l’abbia malmenato, poi torna ad interessarsi del computer.
“Buonasera” la saluta Izaya con un tono forse un po’ troppo alto per sembrare sincero, lei risponde con un gesto della mano.
“Mi hai fatto preparare la cena per niente” lo rimbecca infastidita senza risalutarlo.
“Avevo giusto fame” risponde il ragazzo non tanto perché sia affamato quanto per un vago senso di riconoscenza nei confronti della donna.
Namie si alza e riscalda il piatto che aveva preparato per lo strano coinquilino e glie lo porge poi si siede di fronte a lui e lo osserva mangiare.
Izaya non lo ammetterebbe mai, nemmeno se lo torturassero, ma Namie cucina divinamente.
Namie non lo ammetterebbe mai, nemmeno se la torturassero, ma le fa piacere avere la compagnia di Izaya.

… … …

Durante alcune notti Izaya sogna, sogna i suoi genitori, la famiglia adottiva e tutte le cose brutte che gli sono successe, le botte, le urla, i soprusi, il dolore e la disperazione di quel periodo.
E quelle notti Izaya piange, stretto nel piumone quasi a volersi nascondere da tutto quel dolore, da tutto quel male. Quelle notti Namie si sveglia e il suo cuore è pesante.
Poi si alza dal letto e entra nella sua camera senza fare rumore, si siede di fianco a lui e gli accarezza i capelli con dolcezza finché Izaya non si calma, lo abbraccia finché i fantasmi del passato non svaniscono e rimane con lui cullandolo gentilmente con la voce.
Il ragazzo si stringe a lei, il corpo sconquassato dai singulti, finché piano non si riaddormenta precipitando in un sonno colmo di oblio. Continuando ad accarezzargli la testa Namie si addormenta.
Quando la mattina si svegliano con gli occhi rossi e i capelli in disordine entrambi si guardano come due sconosciuti, Namie si alza in silenzio e esce dalla camera troppo orgogliosa per riconoscere l’affetto che prova per Izaya e il ragazzo si prepara ad iniziare un altro giorno in cui sarà il solito Orihara Izaya bastardo, perché è troppo codardo per fidarsi di qualcuno.

… … …

E fanno finta che nulla sia successo, eppure in quei giorni Namie è un po’ più dolce nei confronti di Izaya e Izaya è un po’ meno bastardo.
Il ragazzo si alza dal letto e la segue in cucina dove sta preparando la colazione.
“спасибо” le dice poi.
Namie odia quando parla in Russo, pensa che lo faccia apposta per infastidirla, sbuffa forte in modo che lui la senta.
Eppure sa che la parola che Izaya ha appena pronunciato è la cosa più vicina ad un grazie che possa essere uscita dalle labbra del ragazzo.

Ciao a tutti mi presento sono Adhara92 ,
In primo luogo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto la storia, spero che sia stata una lettura piacevole.
Riguardo ai personaggi... non ho ritenuto opportuno mettere l'avviso di OOC e giustifico la mia decisione dicendo che ho letto le light novels però sono disposta a ritrattare la mia scelta.
"спасибо" in Russo significa "grazie"
Beh non ho altro da aggiungere se qualcuno volesse lasciare un commentino ne sarei molto felice
Grazie ancora un abbraccio

Adhara92

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