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Autore: Shizue Asahi    29/08/2012    3 recensioni
{Regulus/Marlene}
La prima volta che Marlene gli aveva rivolto la parola Regulus era in biblioteca, con un manuale di “Cura alle creature magiche” in mano.
-Quando ero piccola avevo un unicorno di peluche.- gli desse allegra, sorridendogli da dietro i riccioli biondi -Mio fratello l’ha decapitato e mia madre l’ha dovuto rattoppare tutto.- continuò.
-Nella mia famiglia, quando diventano troppo vecchi, decapitiamo gli elfi domestici.- rispose lui, poco interessato a continuare la discussione.

Storia partecipante al 15 pagine dei drabble, indetto da Alcyone sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Marlene McKinnon, Regulus Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nickname: Shizue Asahi
Titolo:
Stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.
Personaggi: Regulus Black, Marlene McKinnon;
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of Life
Avvertimenti: (double)drabble, Raccolta, Crack Pairing
Prompt: 4, 5, 6, 7
NdA: E’ un primo tentativo di scrivere una Regulus/Marlene, non del tutto riuscito, ma non prendiamocela. L’idea di partenza era del tutto diversa, soprattutto per la seconda drabble, ma non riesco a fare di meglio ._.

 

Stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.

 

Hogsmeade, 20 giugno 1976

 Marlene camminava con calma, percorrendo il sentiero che l’avrebbe riportata al castello. I capelli biondi le ricadevano sulla schiena, nascondendole il viso tondo e il lungo naso.
Sorrise, quando si sentì afferrare per la vita e si divincolò appena. Regulus la lasciò andare, divertito.
-Stai attento, potrebbe vederci qualcuno.- gli disse sarcastica, ravvivandogli i capelli scuri.
-Al diavolo!- borbottò, infilandosi le mani nelle tasche, affettando il passo.
Marlene rise e lo afferrò per un braccio, quando Regulus mise il piede in fallo e inciampò in una crepa.
-Sta’ attento, Black, se cammini sulla crepa alla mamma la schiena si piega.- cantilenò, sicura che lui non avesse mai sentito quel detto Babbano.
-Sciocchezze, mia madre sta benissimo.- la rimbeccò, ricomponendosi.

Regulus non avrebbe mai parlato a Marlene della lettera che gli sarebbe arrivata quella stessa sera, in cui Kreacher gli spiegava il motivo per cui la madre, il giorno dopo, non sarebbe venuta a prenderlo alla stazione.


Hogwarts, 10 ottobre 1977

 Il corridoio era vuoto e gli occupanti dei quadri sonnecchiavano appoggiati alle proprie cornici.
-Hai una bocca strana.- gli soffiò sulle labbra, staccandosi appena dal suo viso.
Regulus inarcò le sopracciglia scure. La sua bocca non aveva niente che non andasse.
-Mi piace, mi ricorda una salamandra.- affermò, soffocando una risata per la faccia sconvolta del compagno.
-Dovresti smetterla di passare tutto quel tempo nella serra.-  la rimbeccò, calandosi di nuovo sulle sue labbra.
-Tu dovresti smetterla di frequentare sporchi Mezzosangue, non lo sai che è peccato?-
Le tirò un ricciolo biondo e lei gli morse il labbro inferiore, lo spinse contro la parere e gli allentò il nodo della cravatta.
Mentre si baciavano e Marlene tentava, con poco successo, di sbottonargli la camicia, Regulus pensò che avevano una concezione del tutto diversa del peccato.

Hogwarts, 26 febbraio 1978
 

 Le ginocchia le tremavano, mentre sfogliava impettita la Gazzetta del Profeta. Fu così che la vide, Regulus, seduta al tavolo dei Grifondoro, i capelli arruffati, il labbro tremulo e gli occhi arrossati. Mosse qualche passo verso di lei, ma poi preferì sedersi al proprio tavolo, proprio mentre Gregory McMillar faceva una battuta particolarmente divertente e i suoi compagni di Casa ridevano a crepapelle.
Regulus abbozzò un sorriso poco convincente, fingendo di partecipare alla conversazione.
Dall’altra parte della Sala Grande, Marlene lo vide e per la prima volta lo odiò sul serio.
Ma, intanto, lei stava lì, come una candela in un granaio che brucia.

Londra, 12 novembre 1979
 

La prima volta che Marlene gli aveva rivolto la parola Regulus era in biblioteca, con un manuale di “Cura alle creature magiche” in mano.
-Quando ero piccola avevo un unicorno di peluche.- gli desse allegra, sorridendogli da dietro i riccioli biondi -Mio fratello l’ha decapitato e mia madre l’ha dovuto rattoppare tutto.- continuò.
-Nella mia famiglia, quando diventano troppo vecchi, decapitiamo gli elfi domestici.- rispose lui, poco interessato a continuare la discussione.

Osservò con poco interesse la stanza, mentre le figure nelle foto gli sorridevano, ripetendo sempre gli stessi gesti.
-Non c’è nessuno.- sentenziò Rodolphus, di malumore, calciando una cesta di vestiti.
Quando si smaterializzò, Regulus tirò un sospiro di sollievo, carezzando una vecchia foto di Marlene bambina. Non era molto alta neanche allora, pensò.
Il Signore Oscuro non sarebbe stato felice di sapere che gli erano sfuggiti ancora, ma Regulus avrebbe accettato con gioia la sua punizione.
La sua figura si rifletté un’ultima volta nelle orbite lucide di un vecchio unicorno di peluche prima di smaterializzarsi.

 

 

***

 

Questa storia partecipa a “15 pagine di drabble” indetto su EFP.

Sono ben accetti commenti e suggerimenti.

Inoltre il pairing non è di mia invenzione, è già stato trattato nel fandom da  Eralery  e  Hayley Black.

Spero vivamente di non aver mortificato il pairing XD

 

   
 
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