Undercookies~
[Titolo di pura invenzione. Underpants plus Cookies]

 
Forse continuava a fissarlo da cinque minuti perché non riusciva ancora a credere che fosse lì, in casa sua, senza che nessuno l’avesse invitato.
Probabilmente lo stava fissando con uno sguardo che dire fosse da idiota era poco, pochissimo.
Però non era certo una cosa normale aprire la porta e trovare Takao Kazunari in mutande, con una teglia in mano e un biscotto tra le labbra.
Midorima aveva avuto l’impulso di uscire e chiudere di nuovo la porta, in quel momento invece voleva solo cacciarlo, magari dopo averlo fatto vestire, ovvio.
Un’altra domanda che gli balenò in testa era come avesse fatto ad entrare.
Quello, probabilmente, sarebbe rimasto un mistero.
Takao lo fissò per una manciata di secondi, poi fece spallucce e ingoiò l’ultimo pezzo di biscotto. Diede le spalle al compagno come se non fosse successo niente di speciale o di strano.
Si diresse verso la cucina  per posare il vassoio che aveva in mano.
Dopo averlo lasciato su un mobiletto beige, Takao decise che si sarebbe diretto dal padrone di casa a salutarlo, ma proprio quando si stava voltando per andare verso l’ingresso, se lo ritrovò davanti.
- Buonasera. – disse il corvino rivolgendo un sorriso a Midorima.
L’altro sembrò arrossire leggermente.
Rimase qualche secondo in silenzio, cercando di riordinare le parole in modo da essere il più chiaro possibile.
- Sicuro di stare bene? Non parli. – mormorò Takao, il ragazzo fece una faccia preoccupata.
- Sto benissimo. – rispose l’altro seccamente – Ora dimmi cosa ci fai tu, in casa mia, in mutande e a mangiare biscotti.
Cercò di essere il più calmo possibile, ma quella che era appena successa non era una cosa da potersi definire normale.
- Non avevo voglia di stare da solo, non avevo niente per fare i biscotti, e mentre cucinavo faceva caldo.
Diede quelle tre risposte come se fossero state le più naturali del mondo. Quello che rimaneva ancora sconosciuto era come fosse entrato e perché fosse andato proprio a casa sua.
- Adesso dimmi come sei entrato! – esclamò il ragazzo con i capelli verdi, sembrava si stesse innervosendo sempre di più.
Aveva decisamente capito che non era stato un sogno la scena che gli si era presentata davanti appena aperta la porta.
Takao sembrò pensarci su per un po’ – Avevo una copia delle chiavi.
Midorima rimase ancora più basito da quella risposta.
Una copia delle chiavi aveva detto… Come diamine era possibile?
Il padrone di casa prese un bel respiro profondo.
- COME DIAMINE HAI AVUTO QUELLE CHIAVI?
Takao rimase interdetto da quell’urlo, lo guardò a metà tra il divertito e l’intimorito.
- L’altra sera mi hai detto che potevo copiarle. – disse indicando le chiavi che stavano sul mobile vicino alla teglia.
Midorima si sistemò gli occhiali e cercò di ricordare in quale momento avesse dato quell’assurdo consenso.
Intanto Takao decise di andare a rivestirsi, tanto ormai non era più ai fornelli e non aveva nemmeno caldo.
 
Dopo qualche minuto Takao si affacciò alla porta della cucina.
- Ti è venuto in mente, Shinchan?
Midorima lo guardo irritato e scosse la testa. Non se lo ricordava affatto.
Conoscendo Takao, poteva anche essersi inventato tutto, però sembrava essere innocente quella volta.
- Pensaci dopo, o i biscotti si raffreddano. – canticchiò il corvino entrando nuovamente nella stanza e prendendone uno dalla teglia. Poi ne prese un altro e lo porse al compagno.
Quello lo fissò perplesso e poi decise di prenderlo. Pensò che Takao non aveva motivi per avvelenarlo, quindi era al sicuro.
Quando si portò alle labbra il biscotto si accorse che era davvero buono, e che non si era mai immaginato che il suo compagno sapesse, anche minimamente, cucinare.
- Com’è? – chiese il ragazzo di fronte a lui, ora si era anche seduto sul tavolo e aveva un’espressione beata sul volto.
- Normale.
- Non mi dai soddisfazione, Shinchan! – ribatté Takao.
- Sei insopportabile.
- Anche tu, sempre con quel muso lungo, sorridi alla vita!
- Come faccio a sorridere alla vita se mi ritrovo la gente in mutande in casa, e che cucina anche biscotti?
Takao fece spallucce, voleva rispondere che probabilmente erano cose che succedevano, ma ci teneva alla vita, e sicuramente se avesse dato quella risposta, Midorima lo avrebbe spellato vivo, come minimo.
- Mi diresti quando ti ho detto che potevi avere le chiavi? – Midorima aveva il diritto di ricordare quel particolare, in fondo si trattava sempre di casa sua.
- Ieri, dopo gli allenamenti, e pensare che eri anche arrabbiato. – mormorò Takao ripensando alla scena.
In quel momento il ragazzo con gli occhi verdi si ricordò delle parole che aveva detto. C’era un piccolo dettaglio che forse il suo compagno di squadra aveva tralasciato, o ignorato: lui non stava affatto dicendo sul serio.
- Mica dicevo veramente. – replicò Midorima – Non ho bisogno di qualcuno che giri per casa, non mi sento solo, onestamente.
Il corvino fece spallucce e prese le chiavi dal tavolo porgendole al ragazzo – Se proprio non mi vuoi in giro tienile.
Midorima sospirò, pronto a prenderle, peccato che la sua mano si fermò a mezz’aria.
Si sentiva in colpa. Infondo Takao si era solo preoccupato.
- Tienile. – disse voltandosi dall’altra parte per nascondere il rossore sul suo viso – Però avvisami quando vieni.
Takao sorrise – Comunque non sono venuto certo per te, sono venuto per vedere se potevo fare i biscotti.
Bastardo. Midorima lo guardò torvo, il corvino sorrise e iniziò a scappare, inseguito dal suo compagno.
Presto quella scena sarebbe diventata pura quotidianità.
- Dammi quelle chiavi!
- Hai detto che potevo tenerle!
Sicuramente i vicini si sarebbero chiesti cosa stesse succedendo di strano in quell’abitazione.
- Shinchan mi togli un dubbio? – chiese Takao dopo essersi fermato a riprendere fiato.
Midorima lo guardò perplesso – Dici.
- Ti piaccio in mutande?
Il ragazzo con i capelli verdi si fece paonazzo, rimase immobile qualche secondo, senza rispondere.
- Shinchan?
- DIMMI, CHE RAZZA DI DOMANDE SONO?
Takao si mise a ridere – Era solo una curiosità.
Midorima sicuramente lo preferiva in mutande, la risposta era ovvia.
 

FINE
{Ma i biscotti? Li abbiamo abbandonati?}

 
- Facciamo così. – Takao si era fermato di botto – Finiamo i  biscotti e poi se vuoi puoi provare ad uccidermi o quel che ti pare, sennò ho sprecato un’ora della mia vita per niente. Ho sprecato del cioccolato, ti rendi conto?
Midorima sospirò, sconsolato, Takao non sarebbe mai cambiato – D’accordo.
 

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*Angolo dell’autrice che scrive sempre cose senza senso*
BuongiornoH
Questa è la mia prima fic in questo fandom C:
Premettiamo che Roby, la mia Ohana, mi ha fatto fissare con Kuroko No Basket ù____ù
Che poi io mi sono fissata da me con alcune pairing, tipo la mia stupenda (?) OTP, cioè la MidoTaka C:
Questa “cosa” l’ho scritta ieri notte, alle 23 passate :’D Quindi perdonate lo sclero. E onestamente non so come sia uscita fuori questa folle idea (?)
Comunque devo ringraziare due persone C:
La prima è Marts che stamattina mi ha permesso di correggere alcuni errori, io ammiro troppo la mia senpai ♥
La seconda è Debby, che mi ha aiutata a scegliere il titolo. Per sceglierlo abbiamo davvero costruito una discussione con i fiocchi. Tipo che ha iniziato a darmi i seguenti titoli prima di arrivare a questo: "Hot and Underpants" o "Cookiez and Underpants" o "I'm in mutandeboxerunderpants 'cause..." o "CHOCOLETO"  e alla fine però “Undercookies” ha avuto la meglio C:
Ora mi sono dilungata troppo, spero che la fic vi sia piaciuta ;)
Camy