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Autore: EtherealClover_FallenAngel    12/03/2007    6 recensioni
Hazel è una giovane scrittrice di successo, una mattina viene svegliata dalla voce squillante della sua manager che la'annuncia una favolosa notizia: il suo libro è stato opzionato per un film. Tutto è pronto, sceneggiatura ok..ma---problemi in vista per la colonna sonora! Difatti sembra che la band contatata non sia stata proprio entusiasta della cosa. E così hazel tenterà di convincere gli HIM ad accettare. Purtroppo però avrà dei problemini con il loro restio leader. Tra gomitate, frecciatine e sguardi intesila scrittrice e il cantante si conosceranno un po' meglio. Anche se nessuno dei due ha intenzione d'ammettere (nemmeno a se stessi) di essere attratti irresistibilmente dall'altro. E Così le riprese del film iniziano: tra scherzi, risate, imprevisti, video musicali imbarazzanti...Hazel e Ville cosa combineranno?
"La sceneggiatura mi va benissimo. Non capisco perché io dovrei andare a parlare a questi qua!Se non vogliono pazienza…- Mormorò Alex alzò gli occhi al cielo, Hazel non aveva proprio un caratterino facile da prendere – Scusa ma hai detto tu che la musica degli HIM sarebbe stata perfetta- Le ricordò , punzecchiandola. Immediatamente la scrittrice la fissò sbalordita...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Heart of Everything

Prologo

1 dicembre 2006

Hazel era seduta al tavolino della sua cucina di legno chiaro sorseggiando il caffè mattutino quando il telefono squillò.

La ragazza si alzò di malavoglia e afferrò la cornetta – Pronto?-

- Sono Alex- Rispose una voce argentina

- Ah ciao- Ribatté lei. Alex era infatti la sua manager - Cosa c’è?- Le domandò inspirando il profumo del caffè caldo - Non è che sono in ritardo con l’editing? Vero?- Esclamò improvvisamente preoccupata

- No, no, in realtà ti ho chiamato per darti una notizia che credo di piacerà- Replicò l’altra donna , facendo una lunga pausa per creare un po’ di suspance

- Che notizia?- Sospirò seccata Hazel.

- Oggi mi ha contattato …una casa cinematografica! ha chiesto i diritti del tuo libro. Vogliono farne un film- Disse, infine, Alex

Hazel sbatté le palpebre. La manager la stava forse prendendo in giro?

- Sei ancora lì?-

- Si… - Biascicò lei mentre il suo cervello recepiva finalmente la notizia – Io…è fantastico- Esclamò, alla fine, mentre sentiva le sue labbra allargarsi in un sorriso radioso. Non era forse quello il sogno di ogni scrittrice? Vedere il proprio libro , la propria creatura prendere vita sullo schermo…


Capitolo 1

Hazel’s Eyes

27 giugno 2007

- Perché dovrei convincerli io scusa?- Domandò la donna osservando con rinnovato interesse le sue unghie smaltate. Non capiva perché venisse tirata in mezzo lei. Insomma era forse affar suo se chiunque avessero contatto per la colonna sonora non era poi tanto entusiasmato dall’idea? Avrebbe capito se si fosse trattato di qualcosa riguardante lo storyboard ma la colonna sonora?

- Perché , suppongo, a te interessi la buona riuscita del film-

- Esattamente- Ribattè lei – La sceneggiatura mi va benissimo. Non capisco perché io dovrei andare a parlare a questi qua!Se non vogliono pazienza…- Mormorò

Alex alzò gli occhi al cielo, Hazel non aveva proprio un caratterino facile da prendere – Scusa ma hai detto tu che la musica degli HIM sarebbe stata perfetta- Le ricordò , punzecchiandola.

Immediatamente la scrittrice la fissò sbalordita – Chi hai detto? Ma…- Balbettò

- Hai capito bene- Si limitò a rispondere la manager

Hazel si morse il labbro, pensierosa. Effettivamente aveva detto lei che la loro musica sarebbe stata perfetta , ed era sicura che sarebbe andata a pennello per alcune scene e poi c’era quella canzone che sarebbe stata perfetta solo cantata da Ville, però—

- Dov’è che li dovrei incontrare?- Disse infine sospirando

– Studio 4 – Rispose la manager sorridendo trionfante.

**

- Perché non la piantano?- Borbottò , seccato, Migè guardandosi nervosamente intorno

- Già potrebbero smetterla di assillarci- Gli diede spago Burton

- Però come ha detto Seppo, sarebbe un’ottima pubblicità per noi- Intervenne Linde – Tu cosa ne pensi?- Domandò rivolto al leader del loro gruppo

Ville sbuffò – Lasciamoli parlare, vediamo se oggi ci convincono se no cazzi loro. Per noi non cambia niente-

**

Hazel diede un'ultima occhiata al suo riflesso nello specchio dell'ascensore, allargandosi il colletto della camicia e sistemandosi i capelli che - dopo la corsa che aveva fatto per arrivare lì- le ricadevano disordinati sulle spalle, in una coda bassa.

Non l'avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, ma era nervosa. Terribilmente nervosa.

Continuando a guardate il suo riflesso, fece un profondo respiro per calmarsi. “Su Hazel” Disse a se stessa “Cosa vuoi che sia convincere una band, che non ne vuole sapere, ad occuparsi della colonna sonora per il tuo libro. Pardon, film.?”

Infatti sapeva essere molto persuasiva a volte, ma temeva che in quel caso le sue doti non sarebbero bastate. Qualcosa le diceva che sarebbe stato tutto molto difficile. Soprattutto con Ville, non le sembrava affatto un tipo troppo accomodante.

E poi naturalmente era in ritardo. In ritardo come sempre. Ma cosa ci poteva fare? Era sempre stato il suo peggior difetto, lo sapeva bene, eppure non era ancora arrivata ad una soluzione. Sperò vivamente di non aver combinato un disastro.

**

Nello studio 4 un Migè sempre più irritato batteva ritmicamente le dita sul tavolo che aveva di fronte.

-Vuoi stare un po' fermo?- Sbottò Linde.

- Già? Vuoi rubarmi il lavoro? Ricorda che il batterista sono io- aggiunse Gas sogghignando.

- Scusate. E' che a mio parere è stata una perdita di tempo fin dall'inizio. E adesso hanno pure il coraggio di farci aspettare. Io non riesco a capire come tu faccia ad essere sempre così calmo - bofonchiò rivolgendosi a Ville che sedeva su un divanetto di pelle nera, completamente a sua agio e con l'ennesima sigaretta in bocca

- Semplice. Evito di prendermela. Se entro cinque minuti non arriva nessuno ce ne andiamo. Qual è il problema? – Rispose

- Sì, hai ragione. Forse sono io troppo irritabile al momento -

- Troppo tempo che non metti sotto i denti qualcosa? - Scherzò Linde - No aspetta: non sei mica uscito qualche minuto fa per “fare un giro”. E sappiamo tutti che fine hai fatto! – Lo punzecchiò

- Okay okay, beccato. Mi sono fatto un panino. – Ammise l’altro alzando le mani in segno di resa

- Hey! Potevi anche portarmene uno! - Obiettò Gas stizzito.

- Ragazzi siete incorreggibili! - Rise Burton, seguito a ruota da tutta la band. - Ma qualche volta pensate a qualcos'altro che non sia il cibo? - Proseguì

- Certo. A come farvi capire di farvi gli affaracci vostri. –

La sala risuonava ancora delle loro risate, quando all'improvviso la porta si aprì facendo calare il silenzio

**

Non appena Hazel fu entrata nella stanza vi trovò la band al completo. Velocemente – mentre chiudeva la porta – li scrutò uno ad uno, poi fece vagare lo sguardo sul piccolo salottino arredato con delle poltrone e un divanetto di pelle nera , un tavolino da café e delle pesanti tende.

Salve- Esordì. Sembravano abbastanza rilassati. Sperò fosse un buon segno.- Innanzitutto mi scuso per il ritardo. Il mio nome è Hazel Wiliams -

Ville rimase a fissare per qualche istante la donna che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza. Non doveva avere più di 25 anni: non troppo alta, era comunque ben proporzionata in tutto il corpo e aggraziata nei movimenti. Portava i lunghi capelli biondo cenere legati in una coda, tranne qualche ciocca ondulata che le nascondeva a tratti il viso, senza però riuscire ad occultare quegli occhi grigi che, con il loro colore, le illuminavano il volto minuto .

C'era qualcosa di indefinito in quella ragazza e quel “qualcosa” lo aveva turbato dal primo momento in cui aveva posato i suoi occhi su di lei.

E poi, si meravigliò, che avessero mandato una ragazzina a cercare di convincerli.

Per molto, troppo tempo nella stanza regnò il silenzio.

Tutti si erano aspettati che Ville, quale frontman del gruppo, prendesse la parola ma così non era stato perché lui era rimasto lì a fissare la ragazza senza aprire bocca.

Fortunatamente Linde ebbe il buon senso di intervenire, prima che la situazione diventasse troppo imbarazzante; così si alzò e venne incontro alla nuova arrivata.

- Piacere – Disse stringendole la mano – Io sono Linde. Lui è Migè. Quell'altro tizio troppo cresciuto è Gas. Poi Burton. E naturalmente Ville -

Nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli verdi e penetranti del cantante, che nel frattempo non si era mosso di un centimetro, Hazel sentì un brivido attraversarle la schiena.

- Certo. So chi siete - Sorrise, riportando la sua attenzione su Linde.

- E potremmo sapere chi è lei? Il suo nome invece non ci dice molto. - Domandò Ville sarcastico.

Tutti si voltarono, puntandogli gli occhi addosso, stupiti dalla sua reazione. In realtà nemmeno lui sapeva per quale motivo si stava comportando in quel modo. Non conosceva ancora quella ragazza, ma la sua sola presenza, probabilmente il fatto di non capire la sensazione così strana che l'aveva pervaso sin da quando era entrata, lo portavano ad essere acido senza alcun apparente motivo.

- Mi pare di essermi già presentata.- Rispose stizzita mentre un sorriso poco naturale compariva sul suo viso.

In quella stanza l'aria stava diventando terribilmente elettrica.

- Comunque, semplicemente, sono qui per parlarvi in modo più approfondito della proposta che vi è stata fatta, di curare la colonna sonora del film. Mi hanno riferito che non sembra abbiate fatto i salti di gioia. Sono qui per cercare di risolvere le vostre perplessità, i vostri dubbi. Insomma, vedere un po' se c'è qualcosa che si possa fare per convincervi. – Continuò in tono pacato e professionale

Poi, con molta naturalezza si andò ad accomodare sul divanetto proprio accanto a Ville, urtandolo con il braccio.

- Oh, scusa. - Si finse dispiaciuta. E poi aveva cominciato lui,no? E anche se era Ville Valo non per quello poteva permettersi di essere tanto sgarbato nei suoi confronti.

Migè non riuscì a trattenere una risata soffocata.

- Nulla dolcezza. - Mormorò Ville fra i denti.

Lei lo guardò contrariata “Dolcezza a chi? “ poi distolse lo sguardo

- Un bel peperino la ragazza – sogghignò Burton all'orecchio di Gas.

- Allora ragazzi? Aspetto le vostre domande! – Esclamò la scrittrice vedendo che nessuno aveva ancora aperto bocca - Non siate timidi eh –. Scherzò nascondendo bene la sua agitazione.

**

Diversi minuti erano passati ma nessuno si era ancora deciso a parlare e l’aria nella stanza si era fatta pesante. Gli HIM da parte loro non sapevano che domande fare: insomma, non si erano mai trovati a dover fare la colonna sonora di un film e non sapevano da dove iniziare…

- Puoi spiegarci in dettaglio la sceneggiatura, la trama?- Tentò, infine Linde

- Da quello che ci hanno detto , sembra la solita storiella di vampiri.- Commentò Ville mantenendo il tono acido, e di nuovo il resto dei suoi amici lo guardarono incuriositi dallo strano comportamento del loro leader.

Hazel si sentì immediatamente punta nel vivo. Come si permetteva di offendere la sua creazione?

- Da quello che ti hanno detto- Scandì le parole – Puoi giudicare qualcosa solo in base a quello che altri dicono? Senza aver letto di prima persona?- Chiese schietta

Sfortunatamente la sua previsione sul fatto che non sarebbe stato facile parlare con loro si stava rivelando tristemente esatta.

Ville la osservò fissarlo con aria di sfida, a quanto pareva aveva detto una cosa che l’aveva mandata su tutte le furie. Ed in effetti la ragazzina non aveva poi tutti i torti, non poteva giudicare solo da qualche riga letta qua e là.

- Vero- Fece segno di scusarlo – Allora …cambiamo domanda. Perché noi?-

Hazel lo squadrò con rinnovato interesse , mordicchiandosi il labbro. Doveva rispondere sinceramente? . Improvvisamente si sentiva agitata ed in imbarazzo

– Perché secondo me non c’è una musica più perfetta della vostra, che si intona che accompagna perfettamente il libro e da vita alle sue atmosfere- Rispose cercando di esprimersi al meglio

Per un secondo tutti rimasero in silenzio, perché aveva intuito che Hazel credeva veramente a quello che aveva appena detto. Non aveva fatto un lungo e stupido discorso sulla pubblicità., sulla convenienza in termini di vendite ma, semplicemente, aveva espresso il suo punto di vista, andando dritta al nocciolo della questione

Eppure una persona non era ancora convinta; mentre il resto della band era stato quasi per accettare , colpito da quel breve ma intenso discorso, il loro leader era rimasto scettico

- E , sentiamo…come mai ne è tanto sicura?- Domandò con fare distaccato

La ragazza sorrise lievemente nonostante il comportamento gelido del frontman avesse iniziato a irritarla terribilmente.– Perché- Scandì le parole – Ho scritto io il libro sulla cui base è tratto il film- Terminò con fare compiaciuto e lasciando tutti sbalorditi.

**

- Ebbene sì – Aggiunse, leggermente intimidita dal silenzio generale che aveva seguito la sua rivelazione

- Scusaci. Non avremmo dovuto... - mormorò Linde, fulminando con un'occhiataccia Ville e costringendolo a parlare.

- Sì, scusaci. – Biasciò il frontman

- Non importa. - Si schermì Hazel, facendo un gesto con la mano. - Ma vi assicuro che non

è la solita storia di vampiri. - Iniziò, guardando in successione tutti i membri del gruppo, per poi fissare infine i suoi freddi occhi grigi in quelli di Ville. - Ci ho messo tutta me stessa in questo libro. C'è passione, amore, dolore. Sentimenti che neanche la morte può cancellare, che durano per sempre. Ho cercato di fissare su carta la fragilità dell'essere umano, così come l'impossibilità di vivere un'esistenza immortale senza qualcuno che sia riuscito a toccare la tua anima. -

Ville non riuscì a sostenere a lungo lo sguardo e, seppur controvoglia, fu costretto ad abbassare gli occhi.

Cosa gli stava facendo quella ragazza? E soprattutto cosa cazzo aveva quello stupido cuore che all'improvviso aveva deciso di accelerare i battiti?

Hazel aspettò in silenzio, sperando con tutta se stessa di essere riuscita a trasmettere almeno un poco dell'essenza del suo romanzo. Percepiva distintamente un leggero calore imperlarle le gote , in più (senza volerlo) aveva iniziato a torturarsi le mani a causa dell’agitazione crescente. Attendeva, infatti con ansia la loro reazione o meglio la loro risposta…

Ville guardò un attimo gli altri componenti della band, poi si schiarì la voce - tornando ad essere al centro dell'attenzione generale- e finalmente parlò.

- Ok accettiamo-

Speriamo che il primo capitolo di questa fic a quattro mani vi sia piaciuto e vi invitiamo a farci sapere i vostri commenti.

A presto

Fallen Angel & Ethereal Clover

'Questa storia è totalmente frutto della nostra fantasia, non è stata scritta a scopo di lucro e non ha nessuna attinenza con la realtà. Inoltre , non ha intenzione di offendere i personaggi citati in alcun modo '

  
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