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Autore: Love_Ade    29/08/2012    2 recensioni
Questa mia one-shot è il sequel di un'altra mia ff "Chuck vs. il traditore" anche se credo che possiate capire lostesso vi consiglio di leggere anche la prima parte :)
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, spero che questa mia ff vi piaccia, buona lettura C:





Chuck vs. morte, vendetta e vita
 
Piano piano il suo dolce profumo lascia spazio all’acre odore di morte, ma ciò non mi impedisce di starle acanto e se fosse per me starei qui in questa posizione per sempre; sono inginocchio sul pavimento della stanza d’ospedale con la parte superiore del mio corpo su quello di Sarah che gli stringo le mani, anche se ormai questo aiuta solo me.
“Chuck per favore torna a casa, sono già tre giorni che sei li e devono portare via Sarah” mi ripete per l’ennesima volta mia sorella “no” riesco solo a rispondere mentre stringo sempre più forte la mano di Sarah “ti prego Chuck, Sarah non vorrebbe vederti così” insiste “sono suo marito e so quello che vuole e di certo non vorrebbe che l’abbandonassi” rispondo con amarezza “Chuck ti prego!” aggiunge con tono deluso prima di andarsene.
 
Mi sono appena svegliato e all’improvviso mi si spalancano gli occhi “Sarah!” riesco solo a pronunciare “Sarah, Sarah!” urlo dopo essere uscito da quella stanza vuota “Sarah” continuo con rabbia e dolore “Chuck, l’hanno portata via” mi dice Devon attirato dalle mie urla, i miei muscoli tremano per trattenere l’intersect “no!” urlo con forza mentre dopo essermi arreso gli tiro un pugno in pieno viso facendolo quasi cadere, mi accanisco contro di lui con tutta la forza del intersect e della mia rabbia.
Tutto l’ospedale mi guarda attonito, Ellie è davanti a me che urla ma ormai non ho più auto controllo, arriva Casey correndo che mi spara un tranquillante facendomi cadere quasi all’istante.
 
Mi riprendo e sono nel mio letto, in piedi davanti ad esso che c’è Casey che mi fissa, nel vederlo mi torna in mente quello che è successo “Devon?” chiedo con non troppa preoccupazione “gli hai rotto il naso, la mascella e tre denti e gli hanno dovuto dare circa 15 punti” risponde lentamente “ti senti meglio?” mi chiede lasciandomi allibito, adesso quello sentimentale è Casey? “Sarah è morta” riesco solo a rispondere mentre la rabbia mi torna in corpo “lo so” mi risponde lui abbassando lo sguardo per poi uscire dalla stanza e credo anche da casa mia.
 
Sono passati un paio di giorni da quando Casey è passato, non mi sono ancora mosso da questo letto.
Ogni giorno è un merda, ogni giorno il dolore invece di svanire sembra aumentare, ogni giorno mi torna in mente un ricordo di Sarah; il momento peggiore è il risveglio, la sogno ogni notte, sogno che lei è con me, sogno il nostro matrimonio o una nostra missione e ogni volta che apro gli occhi mi rendo conto che era solo un sogno e il mio cuore si spezza ogni volta senza però più guarire.
 
Stare in questa casa mi fa stare ancora peggio, ogni singola cosa, ogni singola stanza, ogni singolo oggetto mi ricorda lei, mi ricorda quanto la amo, mi ricorda che non la vedrò mai più, mi ricorda che passerò tutta la mia vita senza di lei.
Mi alzo dal letto, vado lentamente in cucina e prendo degli scatoloni e inizio a riempirli di tutto ciò che mi ricorda lei. Finisco dopo circa tre giorni.
Ogni oggetto mi faceva venire in mente un preciso ricordo che mi faceva sorridere per un istante e piangere per ore.
La casa ora è vuota, ma i ricordi mi perseguitano e il dolore non so come farlo andar via, ogni girono è un incubo e ciò che voglio più di ogni altra cosa è svegliarmi, svegliarmi con Sarah al mio fianco.
Non riesco più a stare in questa casa, ma non mi va di andare da mia sorella o da Casey, voglio solo stare da solo in un posto che non mi ricordi tutto il dolore che provo.
Penso a dove poter strare e l’unico posto che mi vieni in mente e il gradino fuori da casa mia.
Anche li ci sono mille ricordi ma almeno non sono costretto a sentire il suo odore.
“Chuck, ti va di venire da noi per cena?” mi domanda Morgan con premura come ogni giorno, anche se sa che non gli risponderò, io sono sul gradino appoggiato alla porta che fisso il vuoto e come ogni giorno Ellie mi porta un piatto con del cibo che tocco appena.
 
Non pensavo che si potesse soffrire tanto, eppure ogni girono che passa e come se ogni girono mi portassero via un pezzo di cuore dopo avermi massacrato, il guaio è che ormai non c’è più cuore da portar via.
Non vado al Buy More o al castello da non so quanto tempo, forse mesi, non sono sicuro.
L’unica cosa che mi permette di capire che il mondo va avanti è la barba di Morgan che cambia lunghezza, o il vocabolario di Clara che si espande, ma ogni girono è davvero troppo doloroso, anche solo respirare mi fa soffrire.
Il mio cuore batte ancora e questa è l’unica cosa che mi fa capire di non essere in un incubo, ma ormai non capisco più la differenza.
 
“Bartowski” sento ripetere, alzo lo sguardo e con mia sorpresa vedo la Backman “Generale” saluto con una voce bassa, non parlavo da più di mese “mi dispiace moltissimo per l’agente Wolker, ma devi reagire, torna alla CIA” mi dice con un tono quasi materno che però non mi fa nessuno effetto, ormai il mio cuore è colmo solo di tristezza e odio, odio per colui che ha distrutto la vita di me e Sarah, dopo qualche minuto di silenzio la Backman fa il saluto militare e se ne va.
Il dolore non è diminuito e so che tornare al castello non mi aiuterà, voglio solo scoprire dov’è quel bastardo che mi ha ridotto uno zombie.
Il girono dopo mi lazo dopo mesi da quello scalino e le mie gambe tremano, noto che alla finestra Ellie mi guarda sorridente.
Prendo l’auto e arrivo al castello, per fortuna il codice non è cambiato. Entro, è vuoto.
Mi dirigo verso il computer e dopo pochi minuti so dove si trova l’ex agente Brown, è in una prigione di massima sicurezza in Polonia. Spengo il computer e velocemente mi dirigo verso le armi del castello, riempio un borsone e mi dirigo velocemente in aeroporto, il Generale capirà subito cosa voglio fare ma non mi interessa perché sarò più veloce di lei.
 
Dopo poche ore sono in Polonia davanti alla prigione, grazie al fatto che sono ancora un agente e che tutti mi riconoscono riesco facilmente ad entrare e ad arrivare a pochi metri da Brown.
Tutto il dolore in quel momento svanisce e lascia spazio all’odio verso quel’uomo.
Ho il dito sul grilletto, Anthony è davanti a me in un angolo di quella cella senza finestre, sto per sparare quando mi ricordo che l’unica volta che ho sparato a qualcuno è stato per salvare Sarah e quasi subito mi viene in mente perché Sarah mi amava, perché avevo un cuore.
Lascio cadere la pistola e in quello stesso momento vedo Morgan e Casey che corrono verso di me, li vedo e crollo per terra scoppiando a piangere per la prima volta.
Morgan si avvicina e mi abbraccia mentre Casey recupera la pistola.
L’odio verso quell’uomo non è svanito e non sparirà mai proprio come tutto il dolore che provo e che mi logora dentro, ma non posso far soffrire tanto tutte le persone che mi vogliono bene.
 
Sono tornato a lavorare nel Buy More e nella CIA e ogni giorno mangio con la mia famiglia, ma ogni minuto mi si lacera il petto con un dolore insopportabile, ma almeno adesso sono più simile all’uomo che Sarah amava e non a quello che l’ha uccisa. 







Fine! spero l'abbiate gradita e se vi va recensite perfavore :D
  
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