Avevo messo la sveglia alle 6.30 quella mattina.
Non avevo intenzione di arrivare tardi il primo giorno di scuola, anche quest’anno.
Scattai in piedi al suono della sveglia e mi andai a fare una doccia veloce. Mi vestii con una maglietta azzurra, dei jeans strappati e delle Superga blu intenso.
I capelli li lasciai mossi naturali, aggiustandoli un po’ con le dita e contornai con un leggero velo di matita i miei due grandi occhi ambrati.
 
7.15
Bene sono in orario.
Scendo le scale, acchiappo al volo un cornetto, stampo un bacio sulla guancia a mio padre ed esco dalla porta. Si insomma avrei potuto partecipare tranquillamente alle olimpiadi (?)
 
Mancavano 10 minuti alle 8 e in lontananza riconobbi la mia migliore amica Aurora.
-         Roraaaa! - le urlai correndole in contro
-         Meeeeel!-
Ci stringemmo in un caloroso abbraccio, era da tanto che non ci sentivamo a causa delle vacanze.
-         come va? – mi chiese
-         benissimo tu? –
-         bene bene ma sei sicura di star bene? Da quando tu arrivi puntuale a scuola? – chiese ironica
io per tutta risposta la spinsi verso il cancello visto che la campanella era ormai suonata
 
 
Pian piano la classe riprendeva vita.. si stava formando la prossima 4^ superiore..
Vidi entrare quelle persone che a giugno avevano detto “nelle vacanze ci si organizza e si esce” e poi se per qualche strano motivo le incontravi per strada, non ti guardavano nemmeno.
Ma detto francamente: me ne sbatto.
Non sono una secchiona, anzi non lo sono mai stata, ma almeno arrivavo alla sufficienza in tutte le materie, a parte educazione fisica, ma quello è perché madre natura mi ha fata con un corpo troppo esile (?) e poi mi stanco subito.
Riuscii ad accaparrarmi l’ultimo banco in fondo, quello affianco alla finestra dove d’inverno vedevi la neve cadere, in autunno le foglie imbrunire e dividersi dai maestosi rami e in primavere i primi raggi caldi filtravano, riscaldandoti e rendendoti molto più leggere quelle fastidiosissime ore in quella prigione.
 
All’improvviso entrò la famosa prof con baffi, maglia perennemente pezzata sotto le ascelle, gonna in ciniglia e occhiali spessi quattro dita.
Subito si impose sulla classe iniziando a sbraitare e le povere pecorelle, cioè noi, corsero ai propri banchi.. oh oh..
Qualcosa non va…dove cazzo è Aurora? Perché non è al mio fianco come ogni anno?
La cerco con gli occhi e la vedo con una faccia incazzata verso la prof… ora capisco:
Non aveva fatto in tempo a venire da me per colpa di quel vecchio manico di scopa… beh infondo era affianco a Marta, una ragazza molto alta e altrettanto dolce.
 
La strega baldracca mi riportò alla vita reale e cominciò a far uscire parole stridule da quelle due labbra screpolate
-         quest’anno, per la vostra gioia e per la mia rovina, avremo un nuovo compagno di classe, il suo nome è.. è.. non lo ricordo ma ve lo dirà lui domani… mi raccomando: non me lo fate scappare come quel ragazzo ucraino dell’altro anno, altrimenti verrete smistati -
 
A SI PICCOLA PARESTESI: ERAVAMO UNA CLASSE DI SCAPESTRATI CRONICI.. NEL SENSO CHE OLTRE AD ESSERE DEI VERI ASINI, NE COMBINAVAMO DI TUTTI I COLORI. COME QUANDO METTEMMO UN SECCHIO D’ACQUA SULLA PORTA E ASPETTAMMO CHE LA PROF ENTRASSE E.. BEH IMMAGINATE DA SOLI.
L’ANNO PRIMA UN GRUPPETTO DELLA NOSTRA CLASSE AVEVA PRESO DI MIRA UN RAGAZZO CHE ERA FINITO IN CLASSE DA NOI PER UNO SCAMBIO CULTURALE.. POVERELLO, NON SAPETE LE PENE DELL’INFERNO CHE HA PASSATO E DINFATTI DOPO UN MESE E MEZZO NON LO VEDEMMO Più. PACE ALL’ANIMA SUA (?) NO NON FRAINTEDETE, NON L’HANNO UCCISO, SOLO SPAVENTATO A MORTE. MA CONTINUIAMO CON LA STORIA.
 
-         sarà membro effettivo della classe a partire da domani, quindi per oggi SOTTO CON I LIBRI! -
 Era il primo giorno e già avevo bisogno di 3 mesi di vacanza.