Le valige erano pronte … aspettavo che mia sorella Alice, scendesse giù. Tra meno di poche ore sarei partita per Londra, la città che tanto amavo, finalmente sarei arrivata li, il sogno si stava per avverare.
Finalmente scese,  mio padre ci aspettava in auto per accompagnarci in aeroporto, non ci potevo ancora credere per tutto il mese di luglio sarei stata a Londra, questo come premio di promozione da parte dei miei.
Appena salutata la mamma che con fatica cercava di nascondere le lacrime io e Alice ci infilammo di corsa in macchina. Alice era poco più grande di me, aveva 18 anni mentre io 17. Eravamo eccitate perché stavamo realizzando il sogno di una vita.
Appena arrivate all’aeroporto di Bari, papà ci accompagnò e aspetto fino alla partenza, era un tipo freddo, ma questa volta fece eccezione ci abbracciò e si commosse. Non me lo sarei mai aspettato da un tipo come lui.
Alice e io viaggiammo molto tranquille e serene, arrivammo all’aeroporto di Roma e anche il viaggio da Roma a Londra fu molto rilassante.
Appena scese ritirammo i bagagli e ci trovammo su una scala mobile che conduceva al pian terreno per l’uscita, quando avvolta dai pensieri inciampai di fronte al ragazzo che mi stava di fronte, si girò e rimasi stupita, aveva gli occhi verdi, i capelli ricci e un sorriso fantastico. Mi prese tra le sue braccia e mi disse: «tutto ok?» - «si si sto bene … grazie»- risposi ancora confusa da quel sorriso a dir poco fantastico. Mi sorrise e si girò. Nel frattempo la scala era giunta al termine quando all’improvviso un ondata di flash e ragazze urlanti e davanti a me un grande uomo che ci indicava di andare verso destra, si chiamava Paul così diceva il suo cartellino … mi fermai un attimo a guardare e poi realizzai, quel ragazzo faceva parte di una band “One Direction”. Guardai per un attimo tutta quella gente poi Alice mi tirò e mi disse: «oi! Ne vuoi ancora per molto? »- la guardai e cominciai a camminare.                                                                                                        Uscimmo dall’aeroporto e chiamammo un taxi, Alice  diede l’indirizzo al taxista e arrivammo nel nostro albergo era gigantesco appena arrivate alla reception prendemmo le chiavi e gentilmente venimmo scortate nella nostra stanza. Appena entrate in stanze ci buttammo su i letti tutte contente e cominciammo a ridere.
Mi affrettai ad aprire la mia valigia per sistemare un po’ di roba negli armadi, ma appena aprì la mia valigia rimasi a bocca aperta: «che diavolo! Dove sono finite le mie cose? »- Alice mi guardò e rise: «da quando usi prodotti maschili? » la fulminai con lo sguardo: «lo trovi divertente? Hanno scambiato la valigia … e adesso come facciamo? » Alice si fece seria: «oh! Cavolo, dai torniamo in aeroporto».  Raggiungemmo l’aeroporto qualche minuto più tardi.  Appena arrivate andammo direttamente in direzione e discutemmo con il direttore. Avevo la valigia di un certo “Harry Styles” purtroppo il direttore non riuscì a contattarlo, ma prima o poi anche lui si sarebbe accorto dello scambio. Lasciammo l’indirizzo del nostro albergo e il mio numero in modo da contattarci.