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Autore: MarcoSeba    30/08/2012    0 recensioni
Questa è una saga ideata da me, è di genere fantasy, si verrà infatti a parlare di un angelo di nome Daniele che per salvare la sua patria sarà costretto a scendere sulla Terra portandosi dietro il Libro delle Dieci Regole. Qui conosce Elena, una ragazza di 19 anni!!! Questo è il primo capitolo della saga!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Prologo
 
In origine era Caelus, un regno splendente che sorgeva nelle zone più alte del cielo, dove nessun uomo aveva mai messo piede, dove vita e morte trovavano un accordo, formando un tutt’uno, dove la felicità regnava sovrana; adesso di Caelus non rimangono che gli edifici, costruiti tempo fa sulle pendici delle nuvole candide come veli da sposa; edifici, sorti per volere del Grande Abbà, sovrano un tempo di questo grande regno che era Caelus, ma per capire cosa sia successo, è necessario fare un passo indietro e raccontarvi per filo e per segno di come Caelus nacque e di come morì.
2000 anni prima di Cristo
In principio c’era solo Lui, il Grande Abbà. Un giorno Egli decise di scendere sulla Terra per vedere come si comportavano gli uomini e se seguivano le leggi naturali. Sceso sulla Terra, la scena che gli si presentò davanti fu forse una delle più scandalose che lui aveva mai visto: vide uomini tradire le proprie mogli con donne della strada, che si guadagnavano il pane facendo uso della loro femminilità; vide persone che picchiavano i bambini e perfino ucciderli se questi nascevano gracili e quindi indegni e inutili per andare a combattere le guerre; vide donne ripudiate ingiustamente dai loro mariti; questo e altro ancora vide il Grande Abbà. Allora decise di salire di nuovo in cielo e di costruire un regno dove la felicità avrebbe regnato, dove pace, equilibrio e rispetto sarebbero state le parole d’ordine; per adempire al suo compito, Egli fece nascere dalla sua sacra testa dodici  Angeli, che sarebbero stati i suoi aiutanti. Gli Angeli, nati già belli, sani e adulti, aiutarono il Grande Abbà a fondare quello che sarebbe diventato il più bel regno celeste che sia mai stato creato, fu chiamato Caelus per il luogo dove fu fondato e cioè sulle nuvole del cielo. La fondazione di Caelus durò sette giorni.
Dopo i sette giorni della fondazione, il Grande Abbà si fece costruire per sé una casa dove abitare per sempre e da lì, diceva, non sarebbe più uscito se non in casi di estrema urgenza; gli Angeli allora si misero al lavoro e in poco tempo l’Aurea Regia (così fu chiamato il palazzo del Grande Abbà) fu completata: fu usato solo materiale prezioso (oro, marmo …) per dare prestigio e grandezza alla sacra persona che era il Grande Abbà; durante i lavori tra i dodici Angeli se ne era distinto uno tra gli altri: era un uomo alto con i capelli neri come il legno dell’ebano, un volto quasi femmineo come gli altri Angeli, indossava una tunica lunga e bianca come gli altri, ma la sua splendeva di più, il suo nome era Daniele e presto proprio lui sarebbe diventato il pupillo del Grande Abbà, destando invidia negli altri soprattutto in uno in particolare: Mirko.
Finiti i lavori dell’Aurea Regia, il Grande Abbà vi entrò, attraversò i numerosi e lunghi corridoi, entrò in una stanza, si avvicinò a una finestra, la aprì e da lì disse alla sua schiera di collaboratori:
“ Angeli, miei cari collaboratori; vi ringrazio per aver adempito ad ogni compito che io ho assegnato a voi, vi ringranzio per aver costruito questa splendida reggia per me, è davvero molto bella e ci starò molto volentieri qui; per questo io da questa reggia non ne uscirò mai, non metterò mai più il mio piede fuori da qui, da oggi io divento un’entità e nessuno compresi voi potrà vedere la mia figura” – fece una pausa e non potè far a meno di notare la sorpresa sui volti dei suoi Angeli, ma non si preoccupò e riprese il discorso – “ Capisco le vostre preoccupazioni, miei cari Angeli, ma non vi buttate a terra, se per caso avrete bisogno di me basterà soltanto che vi avviciniate davanti alla porta principale invocandomi ed esprimendo la vostra richiesta, io ascolterò tutte le vostre richieste e vedrò di accosentire ad esse; però …” e lì il Grande Abbà fece una lunga pausa destando paura tra gli Angeli – “ … non voglio che vi perdiate, sappiate che ci sono molti pericoli qui, sulla Terra e sottoterra, non voglio che cadiate in tentazione, per questo io vi porrò di limiti e di difficoltà che ne seguiranno. Come prima cosa tra questo regno e la Terra ci sarà un lungo e colorato arco, sarà chiamato Arco dell’Arcobaleno e questo sarà invisibile a tutti tranne a me e a voi; voi userete questo arco, camminando su di esso per raggiungere la Terra e aiutare gli umani a ritrovare la retta via; poi decreterò Dieci Regole, che saranno racchiuse in un libro, che custodirò io stesso ponendolo nel mio Archivio, affinché non vada a finire tra le mani sbagliate. Ho finito. Ora io entrerò e voi proseguirete per la vostra strada, innanzitutto, costruirete per voi una piccola casa per avere un tetto sulla vostra testa. Basta!!! È giunto il momento di andare!!”. E il Grande Abbà detto questo sparì dietro le tende della finestra del palazzo, da quel giorno lì gli Angeli non videro più, proprio come aveva detto Lui, la sua figura e nei giorni seguenti pensarono solo a loro e a costruirsi la propria casa.
Passarono i giorni, gli Angeli, finito di costruire le loro modeste abitazioni, videro tra le mura dell’Aurea Regia innalzarsi in un arco di luce un libro aperto; Daniele si avvicinò per vedere meglio e notò che nelle pagine aperte del libro vi erano scritte dieci regole che loro in qualità di Angeli avrebbero dovuto rispettare per vivere in pace e in prosperità. Daniele lesse ad alta voce le Dieci Regole per farle sentire agli altri:
“ Miei cari amici, ecco le Regole di cui parlava il Grande Abbà:
1.   Rispettate sempre la vostra posizione e quella del vostro Superiore;
2.  Non è consentito ad un Angelo vivere al di sopra del Grande Abbà;
3.  Non è consentito ad un Angelo rivelare la propria identità ad altri che siano umani o altro;
4.  Non è consentito ad un Angelo avere contatti particolari con gli umani;
5.  Non è consentito ad un Angelo avere affinità con i Demoni; creature immonde che pensano solo a diffondere il Male;
6.  Non è consentito avvicinarsi all’Aurea Regia se non per un valido e ragionevole motivo;
7.  È vietato distruggere e congiurare per la rovina di Caelus;
8.  Tra gli Angeli ci deve essere sempre affinità e mai odio o altro genere di conflitti;
9.  Gli Angeli devono adempire sempre ai loro compiti assegnati;
10.             Chi non rispetterà ogni regola sarà punito ed esiliato da Caelus.”
 
Dopo che Daniele concluse di dettare le Dieci Regole, il Libro si richiuse e sparì nella luce e dalla porta principale si udì un tonfo e dopo un po’ un terremoto; gli Angeli non capirono quello che stava succedendo e fuggirono spaventati rinchiudendosi nelle loro case, ma Daniele li richiamò al loro dovere: “ Angeli, amici, non scappate ricordate cosa dicono le Regole!!! E poi non c’è nulla per cui aver paura, guardate!!!”; e gli altri Angeli guardarono verso la direzione dove guardava Daniele e videro una scalinata formata da dodici gradini. Restarono a lungo immobili a guardare meravigliati la scena che si presentava loro davanti e ad un tratto ecco che udirono una voce, era la voce del Grande Abbà: “ Miei cari Angeli, ecco! Questa è la Scalinata del Tempo!! Voi salirete questi gradini per giungere davanti alla porta principale nel caso ci sia qualcuno che vuole farmi una richiesta d’aiuto, ma ricordate: col passare gli anni si aggiungerà a questa scalinata un gradino in più affinché voi facciate un sacrificio in più e non pensiate ad altro, che vi faccia cadere in tentazione. Io ho finito. Da oggi non udirete più la mia parola, ma mi udirete nel profondo del vostro cuore”. E il Grande Abbà si ritirò di nuovo nella sua reggia e accadde proprio quello che aveva detto: gli Angeli non lo udirono più e videro che col passare degli anni la scalinata cresceva sempre più per l’aggiunta del gradino.
Caelus cresceva di anno in anno e viveva sempre in pace e in prosperità; ogni anno era sempre migliore di quello passato, la felicità ormai regnava sovrana. Ma un giorno accadde un fatto che sconvolse tutta Caelus.
 
 
  
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