'It's gonna end'

Un altro noioso giorno di scuola,stava per iniziare.L’unica cosa da fare era sorbirselo,erano solo gli inizi di dicembre.Mi trascinai fuori dal letto e mi infilai un maglione con un paio di leggins e vans nere.Prima di uscire di casa acconciai al volo i capelli,facendo uno chingon.Mi incamminai verso scuola mordicchiandomi la manica del maglione,paragonandomi a tutte le ragazze che vedevo .Sicure di sé,andatura elegante,tutto ciò che io non avevo.In confronto a loro ero solo un piccolo granello di sabbia.Mi diressi di corsa verso il mio armadietto,evitando gli sguardi di tutti,mi sentivo etichettata,come se in fronte avessi scritto ‘sono un idiota prenditi anche gioco di me’.
–Oh guarda chi c’è.- la voce arrivò fioca al mio orecchio,una voce soffice e vellutata,non portava nulla di buono.-Andatevene.- esortai cercando di alzare la voce,ma senza risultato.Il gruppo di ragazzi mi faceva indietreggiare.Oh giusto,dimenticavo.Erano tre ragazzi i più amati della scuola,che credevano di poter avere tutto ciò che desideravano,dei puttanieri.C’era Troy,moro,occhi verdi.Era quello meno,materiale di tutti a mio parere,a vederlo sembrava un po’ a disagio,nel gruppo.Will,alto e pompato.I soliti coatti biondi,con gli occhi azzurri e con l’abbronzatura sempre al punto giusto che scambi per i modelli sulle buste della hollister o i commessi dell’abercrombie.Poi c’era quel biondino arrogante,con gli occhi color ambra.Tutte gli andavano dietro come cagnolini da compagnia,ed è sempre accompagnato dalla sua ragazza,Chanelle.Si chiamava Justin.
-Non aver paura.- disse Justin con quel gighno odioso stampato sul viso.-Andatevene ho detto.- Iniziavo ad avere paura,certo ero a scuola.Ma ai professori non interessa,e ai ragazzi un po’ di spettacolo,li entusiasma. Cosa potevo fare io contro di loro?Ero esile,pesavo solo cinquantuno kili,come potevo competere contro di loro,come?-Non ti vuoi divertire un po’?- Disse Justin,mettendo una mano sull’armadietto che era alle mie spalle,mentre Will e Troy sghignazzavano.Ero ripugnata all’idea.-Justin,Justin.- una voce acuta e fastidiosa chiamava Justin,credo fosse Chanelle.Justin voltò il capo.La campanella suonò e io sgattaiolai via da sotto il braccio di Justin.Me ne andai in classe e presi posto,qualche secondo dopo la porta della classe si aprì e entrò Justin,che si sedette al banco di fianco al mio.La lezione iniziò,sentivo gli occhi di Justin fissarmi,non mi voltai verso di lui,mai.-Bieber,può prestare attenzione?A me e non alla signorina.- L’attenzione era su di noi,sentii le mie guance avvampare,e un brusio si alzò tra i ragazzi.Chanelle mi lanciò uno sguardo omicida.Quando la campanella suonò,non sapevo se uscire o no dalla classe,avrei dovuto sopportare gli sguardi pesanti e pieni di invidia di tutte le ragazze della scuola,loro non sapevano.Loro non sapevano,che le attenzioni di Justin nei miei confronti erano solo per immaginare come mi avrebbe umiliato nelle prossime ore,e per il resto del liceo.O almeno così credevo.Presi una decisione ed uscii dalla classe a passo svelto ma fui fermata da Chad che mi si piazzò davanti.Per un secondo mi persi nei suoi occhi azzurri,in contrasto con i capelli neri,come gli oceani più profondi.Alto e slanciato,eravamo amici da bambini ma non mi sono mai fidata di lui.Oramai non mi fidavo più di nessuno.
-Ehi,che è successo?- Qui le voci corrono ad una velocità impressionante.-No niente Chad.-Mentire oramai era all’ordine del giorno per me.Mi girai per andarmene ma Chad afferrò saldamente il mio polso.-Ehi.-Disse,aveva capito.Non potevo mentire con lui.-Chad…- lo guardai scuotendo la testa,lui afferrò e mi lasciò andare.Tornai verso casa,quando aprii la porta un senso di solitudine mi attraversò,fu come buttarsi in dell’acqua gelata,quando sembra che mille lame ti trafiggano.Scacciai quella tremenda sensazione e andai a sedermi sul divano,ero sola.Ero davvero sola,mia madre e mio padre mi hanno spedito qui,non gli importa niente.Afferrai quel libricino dalla copertina rossa e iniziai a scrivere.

25 febbraio 2012