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Autore: Darmit Teeks    30/08/2012    1 recensioni
Ho sempre avuto paura di tutti. Questa è la storia di come affronto le sfide quotidiane nell'unico modo che conosco.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie per aver iniziato a leggere, significa che volete conoscermi (almeno superficialmente). 
Ho sempre avuto difficoltà nelle presentazioni.
Non è perchè non trovo mai persone interessanti, voglio dire, chissà quanto posso essere interessante io per gli altri! 
Piuttosto non capisco perchè tutte le volte (ma proprio tutte eh), che conosco qualcuno di nuovo, mi fa sempre la stessa domanda.
Sono molto curioso, posso capire ogni tipo di interesse in una persona che hai appena incontrato. Se qualcuno volesse sapere quali sono i miei telefilm preferiti e cosa ne penso parlerei ininterrottamente per ore... ma non lo fa mai nessuno. 
Accetterei di buon grado domande stupide, domande indiscrete, domande retoriche ma no, quelle me le fanno dopo. 
La primissima cosa che chiunque vuole sapere di me (a parte il nome ovviamente, che si dimenticano trenta secondi dopo), è... che lavoro faccio.
Ma cosa te ne frega a te?!
Forse hai dei pregiudizi. 
Vuoi incasellarmi in una categoria, attaccarmi un'etichetta e sistemarmi in una parte del tuo cervello, come si fa con i prodotti del supermercato sugli scaffali!
Odio questo modo di pensare. Io sono una persona, non un lavoratore.
Comunque sono disoccupato.
Eh sì.
Non è bello da dire, crisi o non crisi.
Così quando succede assumo la mia espressione più avvilita e rispondo: "Sto cercando".
Ma non basta. No. Figurati.
Come se potessero aiutarmi in qualche modo, decidono che è il caso di avere più informazioni.
Allora, con fare soccorrevole, mi chiedono: "che cosa sai fare?".
A quel punto vorrei dargli fuoco.
E la cosa esasperante è che non accettano un "niente".
Quindi devo cominciare a elencare tutti i lavori che ho fatto: tre mesi qui, sei mesi la, ecc.
Lavori che non mi hanno lasciato nulla, e i soldi li ho spesi tutti ormai.
Ma forse qualche cosa di buono l'ho imparato, l'apprezzamento. 
L'espressione avvilita era finta.
  
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