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Autore: Derectum    30/08/2012    1 recensioni
Una full novelization (novelizzazione) personale ispirata alla storia del sesto capitolo Final Fantasy.
Dopo il ''Mataisen'', la Guerra dei Magi, il Mondo dell'Equilibrio ha perso e dimenticato l'esistenza della magia. Il mondo è immerso nell'era della tecnologia, dove l'acciaio e il vapore sostituiscono le spade e gli incantesimi. Quando un regno del sud, l'Impero di Gestahl, inizia a prendere possesso dei territori, alcuni cercarono di contrastare la forza che avrebbe presto conquistato l'intero mondo. Ma vennero abbattuti, ogni forma di resistenza cadde. Qual'è il segreto della sua forza? Tra conflitti, amore e disperazione, una sola persona sarà in grado di salvare un mondo corrotto da bugie e avidità, e riscoprire i valori che distinguono l'uomo dalla macchina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Locke Cole, Terra Branford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gliocchi non t’ingannano, fratello.
-Ma com’è possibile?! - disse d’un fiato, e si avvicinò di qualche altro passo.
-Sembra ferita. - parlò una voce. Altre si aggiunsero in fretta.
-Questo è un sacrilegio! - pronunciò una voce lontana.
-Fratello, fatti da parte. - Con un gesto della mano lo intimò a spostarsi facendo passare la figura che, con passi rapidi ma stanchi si avvicinò. Indossava lungi vesti nere che ricadevano sul corpo coprendolo per intero. Issò le sue mani al bastone e si chinò lievemente per osservare meglio la figura distesa a terra.
-Sacrilegio... - continuava a ripetere con gli occhi cogliendo ogni suo minimo particolare. Le vesti stracciate, i capelli lunghi castani e la sua pelle chiara.  -Sacrilegio... -
Alzò la testa di scatto. Coloro radunati intorno a lui, immobili, aspettando le sue parole.
-Maduin! Guardiano del Cancello! - chiamò, battendo due volte il bastone sulla roccia.
Una figura robusta si fece avanti. La pelle brunastra in contrasto con i capelli lunghi bagnati nella luce lunare. Si inginocchiò dinanzi al vecchio.
Sapeva.
La colpa era sua.
-Maduin, alzati e dimmi cosa vedi. -
Maduin si alzò posando le sue iridi candidi sulla rappresentazione del suo fallimento.
-E’ un umana, una donna umana. -
-Un essere umano nella nostra terra sacra! - gridò il vecchio. Gli altri si guardarono increduli. Voci si innalzarono dalla folla gridando il fallimento di Maduin. Lui non si mosse, sostenendo lo sguardo del vecchio.
-Maduin non ha colpa. - pronunciò una voce. Una donna alta dalla pelle azzurra si fece avanti. -Il cancello è sempre stato aperto. La via è sempre stata libera. -
-Ma nessun umano è mai stato capace di vederla. - rispose il vecchio. -Sono troppo occupati ad odiarsi e uccidersi a vicenda! - Si girò, posando nuovamente lo sguardo sulla donna.
-Anziano, la responsabilità per questa donna è mia. Richiedo la sua incolumità. -
Le parole di Maduin attirarono gli sguardi di tutti.
-L’umana deve essere rimandata indietro, Maduin. Prima che possa vedere il nostro mondo, prima che possa vedere noi. -
-Dovremo aiutarla, prima. - disse la donna di prima. L’anziano le lanciò un occhiata gelida.
-Ha ragione, è la nostra terra, lei è ora sotto la nostra responsabilità. - affermò una voce tra la folla.
-No, questo è un cattivo presagio, dovremo ucciderla! - considerò un’altra. Le proposte si susseguirono finché l’anziano non impose il silenzio con un colpo di bastone.
Maduin si avvicinò e raccolse il corpo immobile della donna.

-Per secoli siamo rimasti nascosti agli occhi dell’essere umano! Per secoli abbiamo nascosto la nostra esistenza! -
Il lungo tavolo rettangolare tremò. Le fiamme nelle candele accelerarono i loro movimenti.
-Perché non teniamo in considerazione la nostra storia? Gli umani e gli esper combatterono fianco a fianco nelle grandi guerre. -
-L’umanità è cambiata. - Le parole dell’anziano echeggiarono nella sala. Gli sguardi erano concentrati su di lui, chiedendo risposte e decisioni. -Maduin, la donna? - chiese ad un certo punto.
-Sta riposando, il viaggio attraverso il cancello non è stato privo di conseguenze. - rispose il guardiano. Teneva le braccia incrociate e lo sguardo sul tavolo. Dentro di lui, premeva la paura per il proprio fallimento.
-La donna umana deve tornare indietro. - fu l’intervento di uno. -Non possiamo rischiare l’arrivo di altri in un prossimo futuro. -
Voci di conferma risuonarono nella sala. Il vecchio rimase in silenzio.
-Il suo corpo non è nelle condizioni adatte per sopportare un viaggio di ritorno. Propongo di aspettare. - fu a proposta di Maduin, che molti accolsero con sgomento, altri invece rimasero in silenzio. L’anziano raccolse il suo bastone, e aiutandosi, si alzò.
-Lei è tua responsabilità Maduin, non dimenticarlo. Il concilio ha deciso, la donna resterà nel villaggio finché non sarà nelle condizioni necessarie per essere rispedita indietro. -
L’umanità è cambiata.
Le parole risuonarono nella mente di Maduin mentre guardava il vecchio allontanarsi lentamente.
Gli esper e gli umani non sono fatti per convivere.
  
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