30/08/2012
1 recensioni
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1.I'm too scared to move, too scared to lose
Tell me what I am supposed to do
Buon pomeriggio a tutti!!! ^^
Bene…bene…bene…torno all’attacco nuovamente con una FF di Fairy Tail
(ultimamente mi sto drogando solo di quest’anime e queste sono le conseguenze),
che nasce direttamente dal mio cervellino che si fa i film mentali…
“Che cosa succederebbe se…?” e giù a scrivere una FF…c’è un solo problema,
al momento non ho scritto neanche una scaletta approssimativa dei capitoli (male…),
spero solo che non resti incompleta!!! D:
L’unica cosa di cui sono certa è che ogni capitolo prenderà il nome da un pezzetto di una canzone °^°
Che verrà fuori? D:
Mah °^° …La canzone del primo capitolo è:
Hit the floor – Thousand Foot Krutch
Bon…bon…bon…siccome mi sento ripetitiva…come al solito spero vi piaccia e BUONA LETTURA!
“Mi chiamo Lucy, nome molto diffuso nella mia città, almeno due bambine su quattro si chiamano così.
Sono bionda, ho i capelli di due lunghezze: davanti mi sfiorano le spalle, mentre dietro scivolano morbidi sulla schiena.
Non ho gli occhi chiari, come ci si aspetterebbe, ma marroni; non hanno sfumature, né una forma particolare, sono molto comuni.
Ho diciassette anni e la mia altezza, come le mie fattezze, rispecchiano alla perfezione la mia età, tant’è se camminassi per la strada nessuno mi noterebbe, sarei una delle tante Lucy.
Una luce non è differente dalle altre, così io non possiedo tratti distintivi…mi confonderei alla perfezione fra le altre ragazze.
Purtroppo sarebbe così solo se mi fermassi a parlare del mio nome, ma c’è donato anche un cognome, che fa parte della nostra identità: il mio è Heartphilia, è spesso associato al denaro e pare che molti lo desierebbero, io invece ne farei benissimo a meno, poiché a causa sua la mia vita è costretta a cambiare.
Hanno provato a rapirmi tre volte in sei mesi per chiedere un copioso riscatto a mio padre, che ha dovuto sempre pagare per riavermi indietro; ma ora è stanco, lui dice che vuole proteggermi, ma so benissimo che non è così, desidera semplicemente sbarazzarsi di me, affinché nessuno attenti più al suo prezioso bottino. Non mi ha permesso di decidere, obbligandomi a lasciare questa casa e il mio ordinario nome.
Da domani Lucy non esisterà più, il suo posto sarà preso da Luke, ragazzo estraneo alla famiglia Heartphilia, frequentante una regolare scuola, orfano di una normale famiglia.
Domani dirò addio a me stessa, guardandomi allo specchio non mi riconoscerò più, mi perderò nel mio stesso corpo e l’immagine riflessa nello specchio diverrà per me lontana…”
Lucy nascose il capo sotto le coperte e chiuse gli occhi.
“…Non so come…ma mi riprenderò ciò che è mio…tornerò padrona del mio nome diventando più forte…non per mio padre… ma per me stessa…non voglio nascondermi…e apprenderò come non contare sempre sul prossimo…da domani vivrò accanto a Luke…resterò al suo fianco acquistando la sicurezza necessaria per sbandierare nuovamente il mio nome seguito dal cognome a testa alta…essendone fiera…senza dover vivere nel timore…nelle angosce…Ce la posso fare?
Una domanda termina con un punto interrogativo…be’…mi basterà levigarlo un poco per farlo diventare un punto esclamativo e da esso ricaverò la spinta necessaria per credere in me stessa…cambierò la direzione verso cui ho orientato la mia vita…raggiungendo l’altro lato a testa alta…almeno…ci proverò…”
Lucy sospirò.
“…Maledizione…ho paura!...Un’inquietudine mi sconvolge…questo letto mi pare ricoperto di spine, non riesco a stare ferma, come se l’angoscia che porto dentro fosse emersa e mi stesse danzando sul corpo…
Ho passato ogni giorno della mia vita in solitudine fra le mura di questa casa…ma da domani questo senso di abbandono si farà più forte…perché non vedrò neanche un volto amico…riuscirò a integrarmi? Il vuoto che mi porto dentro in questo momento, mi mancherà perché ormai è diventata la mia quotidianità…Cosa devo fare? Come devo comportarmi…?
Mamma…vorrei che fossi qui…vorrei che mi carezzassi e questo basterebbe…perché non ho bisogno di parole…ma di un semplice silenzio...che mi conforterebbe…”
La ragazza si lasciò cullare da Morfeo per non pensare ai suoi timori e, dopo un attimo, che durò un’eternità, si addormentò.
“…Cosa dovrò fare?...”