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Autore: Dave1994    30/08/2012    1 recensioni
- Te lo prometto, nonno. -
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Il sole splendeva alto, su quell'immensa vallata dominata dal verde. Alberi e rampicanti contorti come le dita di un vecchio s'inerpicavano attorno ai resti di quella che pareva una vecchia stazione energetica oramai in disuso da anni.
Poco distanti, un uomo camminava con l'ausilio di un bastone, con al suo fianco un bambino molto giovane. Quest'ultimo era di una rara bellezza, con capelli biondi rigogliosi e occhi di un azzurro quasi soprannaturale: del vecchio accanto a lui, invece, della giovinezza pareva esser rimasto solo lo sguardo.
Acuto, intelligente e profondo.
- Dove siamo, nonno? - disse il ragazzo, guardandosi intorno. Sopra una sporgenza rocciosa, lupi dalla coda blu li osservavano severi senza tuttavia dar segno di volerli attaccare.
Sembrava quasi guardassero il vecchio con rispetto.
- Lo vedrai, piccolo - sussurrò con voce roca l'altro - lo vedrai. -
 
***
 
Camminarono ancora per circa dieci minuti, quando improvvisamente si fermarono a ridosso di un fiume. Zampilli d'acqua chiara s'infrangevano su saltuarie rocce con un suono dolce e melodioso, mentre trote dal ventre bianco nuotavano pigre sotto la vista dei due individui.
- Ecco, qui. Siediti. -
Il ragazzo si mise a gambe incrociate, ammirando con innocente curiosità la natura intorno a lui, magnifica. Il vecchio grugnì per il fastidio alla schiena, poi si sedette su un sasso grande quanto lui e sorrise.
- Ti piace? -
- E' bellissimo, nonno! - rispose il più giovane, piegando gli angoli della bocca in una risata cristallina - ma perché mi ci hai portato? -
- Perché solo qua riesco a pensare in tranquillità. -
Rimasero in silenzio mentre il ragazzo, forte della sua giovinezza e della sua classica energia, avrebbe voluto chiedere di più a suo nonno che ora pareva sognante di fronte a lui.
- Nonno... -
- Cloud. -
Il ragazzo tacque, sentendosi chiamato per nome. Drizzò le orecchie e si mise in ascolto.
- Ti ho mai detto perché tutto questo è così bello? Perché gli alberi sono verdi e rigogliosi, perché gli uccelli cantano e le persone vivono? - disse suo nonno, con un largo sorriso. Stava per mettere al corrente suo figlio del segreto peggio custodito nella storia del mondo, quello che parecchio tempo prima l'aveva quasi messo a repentaglio.
- La nonna dice sempre che tutto - osservò il ragazzo, allargando le braccia fino ad abbracciare lo scenario di fronte a lui - è vivo e respira, e pensa come lo facciamo noi. -
- La nonna non ha tutti i torti. -
Il vecchio prese un pugno di terra e lo mostrò a Cloud, mentre granelli marroni ricadevano al suolo.
- Questo...è vivo, ragazzo mio. Viene da dove vieni tu, vengo io e viene la nonna. -
- Dalla pancia della mamma? -
L'uomo anziano rise di gusto davanti a quella frase, per poi essere colto da un forte attacco di tosse: si sorresse al bastone e una volta finito sorrise stanco a Cloud.
- No, non proprio. Quella è un'altra storia e un giorno tua madre te la spiegherà. Quello che voglio dire è che...tutti noi veniamo dal Flusso. Il Flusso Vitale. -
- Che cos'è il Flusso Vitale, nonno? - chiese Cloud, con la bocca spalancata: ai suoi occhi un nuovo mondo si era aperto, con nuove verità da scoprire. Nella sua mente apparve all'improvviso l'immagine di un fiume identico in tutto e per tutto a quello che aveva accanto, tranne per il fatto che al posto dell'acqua scorreva un'impalpabile sostanza verde e filamentosa, che si dipana in migliaia e migliaia di trame diverse.
Poi accantonò quel pensiero così astruso e continuò ad ascoltare suo nonno.
- E' la forza che permea tutte le cose. E' il nostro inizio, la nostra fine: quello da dove veniamo, e a quale ritorniamo. Un giorno. -
- Anche io ci ritornerò, nonno? -
Il vecchio mise una mano sulla testa di Cloud, scompigliandogli i capelli.
- Sì, ma tra moltissimo tempo. Toccherà prima a me, temo. - disse, sorridendo.
- No! - esclamò all'improvviso Cloud e strinse suo nonno con affetto e con giovanile forza.
- Non voglio che tu te ne vada. Tu rimarrai sempre con me, vero? -
- Vero? -
L'uomo anziano abbracciò suo nipote con una forza inaspettata, poi lo allontanò e lo guardo dritto nei suoi occhi azzurri.
- Non c'è niente di male nel morire, Cloud. E' la legge della vita...un giorno lo capirai meglio. Il Flusso Vitale è l'energia di tutte le cose, anche di quelle che non ci sono più. -
Cloud mantenne comunque un'aria imbronciata, ma pian piano la curiosità ebbe la meglio e i suoi occhi si animarono di nuova forza.
- La nonna ha detto che molto tempo fa degli uomini cercarono di rubare l'energia al mondo. Quell'energia... -
- Era il Flusso Vitale, sì - rispose suo nonno, con aria mesta - anni fa qualcuno riuscì a usare quest'energia per...cose molto brutte. Fecero esperimenti e delle persone morirono, mentre il pianeta incominciò ad avvizzire. Come quei fiori che nonna teneva sul balcone, ricordi? -
Cloud annuì, pensieroso.
- Che esperimenti erano? Come quelli del Piccolo Chimico? -
- Molto, molto più brutti. Conoscevo un uomo... -
L'uomo anziano sollevò lo sguardo al cielo, mentre era forse una lacrima quella che scendeva lungo il suo volto?
- Conoscevo un uomo che era nato non...dalla pancia di sua mamma, ma da macchine e provette. Tempo dopo impazzì e uccise molte persone...compresa una mia amica. -
- Mi dispiace, nonno. - rispose il ragazzo, con quell'aria triste che nessun bambino dovrebbe mai avere.
L'uomo fece un gesto con la mano, come di lasciar stare.
- Non fa nulla. E' successo molto tempo fa. Quello che conta è che...tu devi proteggere il Flusso Vitale, capito? Devi proteggerlo come fece la mia amica, come ho fatto io. Così che nessuna persona brutta possa più fare cose cattive, intesi? -
Cloud osservò negli occhi suo nonno e solo in quel particolare momento si accorse di quanto fossero simili.
Magari un tempo erano stati anche gli stessi.
- Perché io, nonno? -
- Perché porti il mio stesso nome, i miei stessi occhi. Tu sei come me, Cloud - disse, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo - tu sei un SOLDIER. Un guardiano, un difensore: un soldato. -
- Promettimelo, Cloud. Prometti che prenderai il mio posto e difenderai tutto questo. - disse il Cloud più anziano, mostrando la radura attorno a lui.
E il più giovane dei due, sorridendo, prese la mano di quello più anziano.
- Te lo prometto, nonno. -
  
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