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Autore: Airinthesky    30/08/2012    0 recensioni
cosa si nasconde dietro ad un profumo, lo si scopre solamente guardando in faccia chi, o cosa, lo indossa...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Profumo

 

Si, il suo profumo riusciva a mandarlo in estasi. Non c'era una sola volta in cui riuscisse a contenersi dopo averlo sentito: doveva farla sua, non c'erano vie di scampo.

 

Camminava tranquillo fra le trafficate strade di Berkley, pensando a tutti gli impegni che lo aspettavano quel giorno:riunioni, il pranzo d'affari più importante della sua carriera, ancora riunioni. Era così concentrato che quasi non si accorse di un'auto che, solo grazie alla prontezza di riflessi del suo conducente, gli aveva risparmiato un viaggio di sola andata per l'obitorio. Ignorò completamente le attenzioni che un'accattivante signorina gli stava dedicando, non vide neppure il giornalista che, tutto trafelato, gli stava offrendo la possibilità di essere visto su scala nazionale. Nulla riusciva a distrarlo in giornate come quella, nulla tranne un profumo. Una sottile scia di profumo lo fece tornare con i piedi per terra.

 

Lei era lì, poco lontana da lui. Ma più l'uomo si sforzasse di capire dove fosse, più il profumo lentamente svaniva, lasciandogli dell'amaro in bocca. Sapeva che quella sera, come tutte le altre sere, lei sarebbe stata a sua completa disposizione. Calda, profumata e con quel sapore che gli faceva dimenticare ogni affanno. Se solo avesse potuto l'avrebbe sposata. Questo pensiero lo fece sbuffare e ridere divertito, come ogni volta che i suoi pensieri lo portavano ad un passo dal fatidico si.

 

Non prestò attenzione a nessuna delle sue riunioni, a pranzo il cibo gli sembrò senza sapore, senza aromi..senza il suo aroma. Fu scostante e brusco con chiunque gli capitasse sotto gli occhi e, quando glielo fecero notare, si giustificò con un malore e si rifugiò a casa. Doveva averla ora, non poteva aspettare oltre. Si guardò allo specchio, riflettendo su quanto potesse essere sciocco. Ormai, per lui, era diventata peggio di una droga.

 

Prese il telefono e chiamò. Doveva attendere solo un quarto d'ora. Preparò velocemente la tavola, volendo che tutto fosse perfetto quando sarebbe arrivata. Si perse, come ogni volta, e ricordare le sensazioni che gli provocava: il suo stomaco sussultava non appena ne sentiva il profumo, le mani gli tremavano appena nel toccarla e una volta assaggiata...beh, non c'era verso di fermarsi. A volte era così impaziente che arrivava a finire tutto in dieci minuti, per poi rimproverarsi di avere avuto tanta fretta da non riuscire a gustarsela fino in fondo.

 

Ma quella volta sarebbe stato diverso. Si sarebbe preso tutto il tempo che gli serviva, per non perdersi neppure una sola sensazione, neppure un solo istante.

 

Un trillo alla porta lo distrasse dai suoi pensieri. Velocemente pagò l'uomo che da sempre la accompagnava fin sulla soglia, chiuse delicatamente l'uscio e la portò fino alla tavola. Poi l'istinto ebbe il sopravvento. Al diavolo la sua volontà di andarci con calma! Solo quando l'assaporò sentì tutto il corpo risvegliarsi e gioire del nuovo incontro.

 

Dio! Amava la pizza!

 

  
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