PROLOGO:
“Justin passa la palla, voglio giocare!” -una bambina, con un vestitino bianco e due grandi occhi color nocciola tendenti al verde, rincorreva suo fratello nel piccolo giardino di casa.
“Non mi prendi!”-gridava di risposta l’altro ridendo. “Sei troppo lenta!”
“Non è divertente! Smettila e ridammi la palla!”-le scarpette nuove erano già infangate.
“Sei una femmina! Una femmina!”-urlò il bambino fermandosi di colpo e girandosi verso la sorella. “Una stupida femmina.”
“Non sono stupida.” -Jody fece il broncio raggiungendolo. Detestava quando i suoi coetanei trattavano male.
“Allora quanto fa 7-3?” -il sorrisetto ironico di Justin le fece battere i piedi sull’erba bagnata.
“La maestra non ce l’ha ancora spiegato!”
“Allora sei proprio stupida, se non ci arrivi da sola.” -commentò infine il bimbo guardandola dritto negli occhi, che erano talmente simili ai suoi.
La palla rimbalzò libera nel prato.
A distanza di 10 anni, Jody, avrebbe voluto lasciar correre Justin ancora qualche metro, solo per vedere il suo sorriso durare più a lungo.