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Autore: AmazingFreedom    30/08/2012    4 recensioni
Natale. Il San Mungo. E quella famosa carta di caramella. Tutto da un altro punto di vista.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CARTA DI CARAMELLA

 
Che strano… ci sono così tante persone oggi. Di solito, c’è silenzio, con nessuno che gironzola attorno, a parte una donna anziana e un ragazzo che si siedono sempre accanto a me o all’uomo sdraiato nel letto di fianco al mio. Anche ora sono qui.
Perché? Cosa vogliono da me? Chi sono? Non capisco. Mi guardano come si aspettassero un segno, qualcosa di speciale da me, soprattutto il giovane. I suoi occhi diventano umidi quando incontrano i miei e si ingrandiscono, sembrano quasi volermi trasmettere qualcosa ma io non riesco a percepire nulla. Solo vuoto.
Cosa vuole da me? Chi è? Abbasso lo sguardo sulle mie mani e inizio a giocare con la carta della caramella che ho appena mangiato. Era buona: succo di zucca e latte. Me la faccio passare tra le dita, tirandola, stropicciandola, piegandola e poi la liscio. Ancora: tirare, stropicciare, piegare e lisciare. Ancora: tirare, stropicciare, piegare e lisciare.
Rido. Sento la mia risata echeggiarmi nelle orecchie. È strana: non sembrava un suono felice, nemmeno divertito. Solo… strano. Rido ancora e porto una mano alla bocca nel tentativo di frenarmi ma proprio non ce la faccio.
“Che succede, Alice cara? Cosa ti diverte tanto?” sento chiedere quella strana signora vicino al letto, ma io non rispondo. Non sta parlando con me, è maleducato origliare quando qualcuno si rivolge ad un altro! Io non mi chiamo Alice! Io mi chiamo… mi chiamo… io…
Vedo una mano bianca posarsi sulla mia. La ritraggo subito e la porta al petto, alzando gli occhi sul viso del ragazzo. Vuole portarmi via la mia carta di caramella! La mia unica compagnia! Non può! È mia!
Noto il suo sguardo farsi curiosamente più scuro, la sua mano rimane ancora a mezz’aria per qualche secondo e poi la abbassa, strofinandola con forza su una coscia, dove all’improvviso compare una macchia scura: una lacrima.
“Non importa Neville. Non è successo niente. Però, forse, sarebbe meglio andare” sento. Il giovane annuisce, si alza in piedi e, a testa china, segue l’anziana signora fuori dalla porta.
Apro le mani e libero la carta della caramella dalla mia presa. Guardo la porta e poi il mio prezioso oggetto. Faccio scattare la mia testa avanti e indietro, indecisa. È la mia carta… però, sembrava così triste. In fondo è solo un ragazzo, magari voleva giocarci anche lui! Poi, sono sicura che quelle dolci signore vestite di bianco me ne porteranno un altro come fanno tutti i giorni.
Scosto le coperte, infilo i piedi nelle pantofole e esco dalla porta. Eccolo! Ci sono altri tre ragazzi con lui. Mi avvicino piano: non voglio disturbare.
“Alice! Cosa fai fuori dal letto?” mi domanda l’anziana. La ignoro: non sta parlando con me. Allungo la mano che stringe la carta di fronte a me e il giovane di prima la afferra con un sorriso felice stampato sul viso.
“Grazie!” mi dice, come se gli avessi fatto il regalo più bello del mondo.
Alzo le spalle, mi giro e torno al mio letto.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve gente! La storia di Neville mi ha fatto un certo effetto: avere i propri genitori, vederli ma con la consapevolezza che loro non ti riconosceranno mai!
Ecco, ho narrato dal POV di Alice Paciock! Come vedrà suo figlio? Come vive lei questa situazione in cui non sa di vivere?
Fatemi sapere che cosa ne pensate e enjoy it.

  
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