Hai mandato tutto all’aria, Clive.
Complimenti…
Rimbomba nella tua testa. Non riesci a non sentirlo, vero? Quel suono cupo, freddo, scandito dalla follia.
Non serve coprirsi con forza le orecchie, urlare. Rimarrà sempre quella voce anonima che ti torturerà almeno finchè non uscirai da quel lurido posto marcio dove ti hanno portato.
Non c’è nessun abitante della falsa Londra che hai creato a consolarti, non c’è nessuno, c’è solo un uomo panciuto e senza volto che passa a darti un’occhiata, ogni tanto. Non che gli interessi come stai, è solo il suo lavoro controllarti, e questo ti logora profondamente, la sua indifferenza ti logora.
Come l’indifferenza di tutti, del resto. Nessuno capisce il disperato dolore che si provi a perdere i genitori sin da piccoli e a passare la vita in carcere. Gli anni passano. È dura dimenticare, è dura continuare a vivere dietro le sbarre. È difficile dimenticare il passato, come si può portare in spalla un peso così enorme?
Non riesci a dimenticare il momento in cui ti è stato tolto tutto, una casa, una famiglia.
Allora in certi casi un pensiero si affaccia nella tua mente. La tua vita non ha alcun senso, è priva di valore, nella vita hai solo imparato a soffrire e ad odiare. Hai sempre sognato, fin da piccolo, una vita tranquilla e felice con i tuoi genitori. Felice. Da quanto tempo quella parola aveva smesso di far parte della tua vita. Da quanto tempo quell’intensa sensazione che ti invadeva ogni particella del corpo è sparita.
Ma tu non sarai mai più felice, e questo già lo sai. Mai più da quando hai trovato il primo regalo di Natale sotto l’albero. Mai più da quando hai provato l’ebbrezza di andare su una bicicletta, come papà ti aveva insegnato. Mai più da quando mamma ti dava il bacio della buonanotte dopo averti letto una fiaba, averti dato un leggero ma affettuoso bacio sulla fronte, aver scacciato i mostri che tormentavano le tue notti. Mai più.
Ora non c’è più mamma che trasforma i tuoi incubi in sogni e che ti rassicura con quel suo sorriso materno. E neppure papà che ti stringe tra le sue forti braccia, protettive e affettuose.
Tu non sarai mai felice, Clive.
 
 
 
 
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Non è un granchè, lo so, ma su Clive dovevo assolutamente scrivere. È il mio personaggio preferito e scusate se questa Flashfic è deprimente ma…la storia di Clive è triste D:
Commentate, mi raccomando! Naturalmente accetto le critiche, purchè costruttive.
LisaRay.