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Autore: Alessia C    31/08/2012    0 recensioni
Nessuno avrebbe mai detto che proprio lei potesse nascondere così tanta della sua vita, "nascondere" però era un termine difficile da utilizzare.. Ronnie non nascondeva mai niente, ci si poteva fidare di ragazze come lei! Non di Rosemary però...
Genere: Generale, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parlare di segreti al giorno d'oggi è quasi come parlare di una cosa qualsiasi. Quale adolescente, ragazzo o essere umano non ha almeno uno scheletro nell'armadio? Essere come si è non sempre risulta facile come può sembrare, ma soprattutto quello che non è facile è raccontare della propria vita. Adrienne non si sarebbe mai aspettata di piangere così tanto quel pomeriggio, a sua insaputa le sarebbe stato detto qualcosa che mai avrebbe pensato potesse riguardare Ronnie. Era la sua migliore amica, piano piano da ormai un anno la stava conoscendo affondo, adesso però aveva scoperto altro, in Ronnie c'era Rose da conoscere.
Ronnie era una minuta ragazza dagli occhi grandi e sinceri. Quando c'era il sole gli occhi le brillavano, sembrava quasi parlassero. In un momento di silenzio pareva che Adrienne e Ronnie si potessero capire solo guardandosi. Ripensandoci ora dopo tanto tempo entrambe potevano essere definite le ragazze occhi cielo, come i suoi coetanei non riuscissero a innamorarsi dei loro sguardi profondi e sinceri tutt'oggi mi rimane un mistero.. Ma a quei tempi forse Rose non aveva ancora abbastanza attenzione per quello.. Ogni mattina che fosse, un peso la portava a terra e l'unica persona a saperlo era Ronnie.
La scuola sarebbe stata facile per la sua intelligienza se essa non si fosse messa a questionare con la sua volontà.. Così nel suo cervello intelligienza e volontà hanno fatto i capricci e a vincerla fu l'ultima.. Per Ronnie andare a scuola non era mai stato un peso, ma quando  si trovava a faccia faccia con l'insegnante che le faceva domande di cui lei non sapeva la risposta  provava un senso di inadeguatezza in quella classe. Sul libro c'era quella risposta, se lo ricordava bene, la sera prima l'aveva letta.. Se solo l'avesse ripassata un po' meglio forse avrebbe saputo come evitare quell'insufficienza, ma d'altro canto la sera prima era stata costretta a togliere tempo allo studio e a ridistribuirlo altrove: Hope aveva bisogno di lei.
"Saranno state le due forse, se non le tre di notte.. Hope era dolce e le sue fossette mi facevano andare pazza per il suo sorriso, proprio per questo non avrei mai pensato di veder spegnere quella bocca sempre sorridente solo per uno di quei problemi adolescienziali come i ragazzi.. Invece c'era cascata anche lei ed io dovevo aiutarla. Sapevo cosa voleva dire inciampare in quella buca e a maggior ragione non volevo che altre persone a cui volevo bene non avessero come io non ho avuto una mano a tirarmi su. Per quanto non fosse stata colpa di nessuno.. Stimavo tanto Hope eppure in quel momento non aveva unminimo di autostima. Mi chiesi come fosse possibile che lei non vedesse ciò che vedevo io. Abbiamo entrambe due occhi, forse sono diversi i colori ma i meccanismi sono gli stessi come fa a non rendersi conto di quanto sia fottutamente bella? Ci stava bene la canzone WMYB ma non so quanto in quel momento le sarebbe stata d'aiuto la musica. Sicuramente io ci ho sempre trovato rifugio e forse ce lo avrebbe trovato anche lei. Forse un altro cinque, a storia, non ci voleva, ma Hope vale molto di più di una sufficienza a scuola. Certo quella insufficienza mi è costata cara.. le sue conseguenze mi hanno portata ad oggi. Qui dentro una stanza insieme ad altri trenta studenti che come me si trovavano davanti a quei due aldulti in mutande seduti su un gabinetto che ti scrutavano attentamente. Nei loro occhi sembrava leggersi la voglia di scovare qualcuno che stesse copiando piuttosto che la tenerezza di ragazzi che si stavano facendo letteralmente il culo per passare almeno lo scritto.. - Ronnie dall'altra parte della stanza aveva deciso di parlare era arriva l'ora finalmente - Se ero in quella stanza non era stata colpa di Hope, era stata la mia volontà che continuava a vincere sulla mia intelligienza se così vogliamo spiegarlo. Non fu colpa di nessun'altro. Non fu quell'insufficienza che mi fece rimandare. Non toccatemi Hope per cortesia". Una persona anonima sentì il bisogno di spiegare: " Ragazze credo che dovrebbe dire da sola.. Hope era una ragazza dolce l'ho è sempre stata. Aveva un cognome che a pronunciarlo ricordava i marshmallow. Io la conobbi per poco, mi incuriosiva che ci fosse qualcuno per cui Ronnie rimanesse sveglia fino alle 3.. Poi capì perché". Si vedeva che Rose era fiera di ciò che era stato appena detto di Hope, eppure sembrava ci fosse un non so che di imbarazzo negli occhi di tutti. Anonima aveva sempre invidiato Hope per un certo punto di vista lei riusciva ad avere con Ronnie quello che Anonima non era mai riuscita ad instaurare. Quando ci provò Rose mostrò mooolto attaccamento a lei. Forse scherzava o forse no. Per un momento sembrò che il silenzio dovesse diventare una sorta di dieta di quelle che mangi verdure per un giorno intero per disintossicarti da tutte le altre sostanze coloranti e grasse che hai ingerito. Così sembrava che quel silenzio si fosse imposto da solo in mezzo a tutti quasi come per dissonticare un po' le ragazze da quello che fino ad ora era stato detto, eppure non cambiarono molto discorso anzi... Ronnie proseguì: "Quel giorno fuori da quella stanza c'era Adrienne, o almeno c'era stata fino a 5 minuti prima. Non avrei pensato mi potesse dare tanto sostegno eppure me ne dava tantissimo. Stava in silenzio, mi guardava e ogni tanto faceva un sorriso quando una nuova compagna mi veniva a salutare. Prima che entrassi mi ricordo che mi abbracciò poi presi il respiro, era iniziato l'incubo. Entrai e vidi tre persone nude sul water aspettavano di potermi fare un po' di domande su storia. Non erano realmente nude su un water ovviamente, era tutta una cosa che io creeavo sperando di potermi sentire meno in imbarazzo, in realtà questo mi faceva sentirlo ancora di più. Quando uscì era di nuovo lì ad aspettarmi ansiosa di sapere come mi fosse andata. Sapeva cosa volevo fare, cosa mi andava di mangiare e voleva rilassarmi già. Mi fece davvero piacere la sua compagnia quel giorno..". Di nuovo qualcuno parlò nella stanza: "Non avrei mai detto che prima di quel giorno c'era stato qualche disguido fra voi. Invidiavo la vostra complicità, sembravate esserci sempre l'una per l'altra". Subito Rose borbottò: " Non è che sembravamo esserci l'una per l'altra, c'eravamo".
  
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