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Autore: Kirby    14/03/2007    4 recensioni
E se non fosse stato Gourry a salvare Lina dal potere del Giga Slave? Se fosse stato qualcun altro a gettarsi nel marasma del Chaos? Beh, leggete e saprete chi potrebbe essere. E’ la mia prima fanfiction su Slayers. Fatemi sapere.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Osservo l’HellMaster Phibrizio cercare di farti cedere…

Sappiamo tutti cosa vuole… e sappiamo anche che è disposto a tutto per raggiungere il suo scopo. Non posso fare nulla, non mi è permesso intervenire, Zelas è stata chiara in proposito: “lascia che gli eventi seguano il loro corso e torna indietro illeso!”. Beh, almeno la mia Master pensa a me, altri Dark Lord non pensano minimamente ai loro subordinati, ritenendoli facilmente sostituibili. Zelas invece è diversa.

Sento Ameria, prossima alle lacrime, dire qualcosa che non riesco a comprendere, mentre Zelgadis cerca di confortarla come può. In un altro momento questa scena potrebbe pure divertirmi, ma al momento trovo la cosa piuttosto irritante.

Silphil è preoccupata per Gourry, come lo sei tu, Lina. Osservo lo spadaccino per qualche attimo: è silenzioso dietro all’HellMaster, pronto al contempo a scattare ad ogni suo cenno.

Sento la tensione in te, Lina. E’ quasi palpabile intorno a te.

Sai di non avere altre scelte: o salvi Gourry invocando il Giga Slave o salvi l’umanità e lasci morire il biondo spadaccino che ti segue fin dall’inizio di questo tuo viaggio.

Una decisione molto semplice, almeno per Zelgadis che pare non aver dubbi in proposito ma Ameria e Silphil… beh, loro sembrano essere combattute almeno quanto te.

Perché tu lo ami, vero Lina? Nonostante le costanti critiche e gli epiteti con cui ti rivolgi a lui… lo ami.

Già so che non lo lascerai morire senza far nulla… farai il possibile e l’impossibile per lui, anche a costo di sacrificare l’intera umanità per la sua salvezza.

E lui? Lui è in grado di provare lo stesso tuo sentimento? E’ in grado di amarti come tu lo ami? L’ho osservato a lungo da quando vi conosco ed un’idea me la sono fatta.

 

Vedo Phibrizio imprigionare uno ad uno i tuoi amici senza che tu possa fare alcunché… sei annichilita davanti a quello spettacolo. Ameria, Zelgadis e Silphil: tutti rinchiusi in una teca di cristallo color ametista. E da ultimo… Gourry.

Tutti e quattro sono allineati dietro Phibrizio, in attesa della tua decisione. Avanzi di un passo e l’HellMaster avvicina la mano alla teca di Ameria, pronto ad infrangerla nel caso in cui tu decida di compiere qualche mossa azzardata. Sa che io non interferirò.

E’ un tacito accordo tra Dark Lord… e Zelas non me la farebbe passare liscia.

“Perdonatemi…” sussurri tu, ma il suono è talmente flebile che penso di averlo sentito risuonare soltanto nella tua mente.

Ti sento invocare l’incantesimo: hai fatto la tua scelta.

Schiudo gli occhi, lievemente divertito al pensiero che in molti mi ritengono molto pericoloso quando apro gli occhi. Ignorano che io possa essere pericoloso sempre e con gli occhi sia chiusi che aperti.

Vedo la sfera rossa brillare nella tua mano destra, mentre ad ogni tua parola questa diventa, attimo dopo attimo sempre più brillante e più grande.

Reciti l’ultima parola, senza scagliare il tuo dardo e trattenendolo tra le tue mani unite a coppa, vicino al tuo viso. Chini la testa sconfitta, mentre l’HellMaster sghignazza soddisfatto facendoti perdere il controllo del Giga Slave.

E’ un attimo: la luce vermiglia ti avvolge, come se volesse proteggerti da questo mondo. Lo stesso che ti ha spinto a tanto.

“E’ finita” mormora una voce incrinata dal pianto.

Ameria e gli altri sono stati liberati ed è stata lei a parlare.

Gourry, che sembra essere ritornato in sé, si guardando attorno confuso alla tua ricerca.

Chissà come reagirebbe sapendo che tu hai preferito sacrificare la vita di migliaia di persone per lui. Apprezzerebbe? S’infurierebbe? Ti direbbe almeno un grazie? Non so rispondere a questa domanda e continuo ad osservare Phibrizio che esulta per la sua vittoria così clamorosa su colei che era considerata la più potente maga di tutti i tempi.

“Perché parla al passato?” squittisce Silphil, chiedendo chiarimenti a Zelgadis. Ha timore di me ed io non faccio nulla per cambiare lo stato delle cose.

“Perché quando si perde il controllo di un incantesimo… beh, non si sopravvive per raccontarlo” spiega dopo una breve esitazione, mentre Ameria scoppia a piangere.

“Ma lei… lei è Lina!” grida Gourry, mentre tutti lo osservano confusi.

“Ma è umana, dopotutto” ribatto io, facendo impallidire visibilmente lo spadaccino che sembra realizzi in quel mentre che Lina è una semplice ragazza, fatta di carne ed ossa proprio come lui.

Subito Silphil gli si avvicina premurosa, cercando di confortarlo come meglio può. Si vede lontano un miglio che è innamorata persa di Gourry. E’ per lei che ti sei sacrificata, Lina? Per vedere colui che ami tra le braccia di un’altra?

La luce del Giga Slave si fa accecante e tutti distolgono lo sguardo, timorosi di restarne accecati. Tra poco moriranno e si preoccupano di simili sciocchezze.

Dopo nemmeno un secondo dalla mia affermazione la luce si attenua e compare Lina.

Osservo la tua esile figura e la tua chioma rosso fuoco. Sei tu ed al allo stesso tempo non non sei tu. Continuo ad osservarti: hai una postura innaturale anche se a me sembra molto familiare.

Ti vedo parlare con HellMaster e questo ti schernisce con divertimento crescente, ignaro che la maga, non sono sicuro che sia tu, Lina, alzi con calma la mano sinistra e lo scaraventi improvvisamente contro la parete di roccia alle sue spalle. Phibrizio sgrana gli occhi ed abbozza qualche incantesimo, ma senza successo. La voce di Lina appare remota ed atona, così in contrasto con il suo modo di parlare così carico di sfumature emotive.

L’HellMaster è atterrito, mentre Lina sembra quasi emettere una sentenza mortale e senza possibilità di appello. Una sfera nera si dirige verso Phibrizio, che non fa nulla per evitarla, quasi sapesse di non poterla evitare.

“Lina!” grida Gourry, correndo verso di lei, seguito da Ameria, Zelgadis e Silphil.

Realizzo in quel mentre chi ho di fronte e, dopo essermi teletrasportato, m’inginocchio davanti al corpo della giovane maga dai capelli rossi.

“E’ Lina! Lo sapevo!” esclama sicuro Gourry, mentre i presenti la fissano stupiti.

“Lei non è Lina…” affermo io, rimanendo inginocchiato.

“E’ vero…” risponde la maga, mentre un triste sorriso le compare sul viso “colei che voi conoscete come Lina ora riposa nel mare del Chaos” spiega calma la voce “Io mi sono solo servita del suo corpo per impedire a Phibrizio di distruggere questo mondo” conclude osservandomi “Xelloss, mi hai riconosciuto a quanto pare…” mormora ancora lei, quasi fosse compiaciuta della cosa.

“Impossibile non riconoscerla, mia Signora…” rispondo pronto, stando bene attento a non guardarla mai in viso.

“Se non è Lina… chi è?” domanda Gourry, incredulo.

“Lei è Lord of Nightmares” spiego io in fretta. Gourry potrebbe irritare anche un santo ed io non voglio rischiare che questo mondo scompaia. Zelas non me lo permetterebbe mai.

“Basta Lon…” replica la maga dai capelli rossi “Bene, posso andare ora” si congeda, salutando con un leggero cenno della testa i presenti ancora confusi da quella improvvisa rivelazione.

Inizia a salire lentamente, mentre tutti la osservano basiti.

“Lina… Lina è morta?” chiede Gourry incredulo, lasciandosi scivolare a terra quasi che le forze lo abbiano improvvisamente abbandonato.

“Sì” risponde Zelgadis, continuando a fissare la ragazza che sale nel cielo verso un passaggio dimensionale.

“Lei… lei aveva tanti sogni…” mormora Ameria, mentre le lacrime le rigano le guance.

“Le avevo detto di non usare la magia nera! Porta solo guai!” sbotta Silphil, abbracciando Gourry che fissa il vuoto davanti a sè, incapace di proferire parola.

Non è giusto mi ritrovo a pensare.

“Non possiamo fare niente per lei” mormora Zelgadis fissando il terreno.

Voi forse… ma io posso fare ancora qualcosa! Sbotta una voce indignata nella mia mente, sparendo velocemente e comparendo vicino al corpo di Lina, prossimo ad entrare nel passaggio dimensionale.

“Cosa vuoi, Xelloss?” mi chiede continuando la sua ascesa.

“Non puoi portarla via!” rispondo deciso, incurante di eventuali ritorsioni da parte sua.

“E’ lei che l’ha voluto…” ribatte calma Lon, fermandosi stupita da questa mia presa di posizione così inaspettata.

“Lo so! Ma lei voleva salvare solo lui!” cerco di spiegarle io, sperando che Lon riesca a comprendere quello che intendo.

“So anche questo: è stata molto chiara in proposito” ribatte lei atona.

“Phibrizio l’ha costretta!” tento di nuovo, sperando che Lon comprenda le mie motivazioni.

“Se non fossi intervenuta avrebbe annientato questo mondo” precisa lei con tono annoiato, fermandosi.

“Ma lei non ne avrebbe mai perso il controllo!” replico con decisione. Zelas non sarà affatto contenta, ma non voglio pensarci adesso.

“Ma un giorno sarebbe dovuto accadere: è troppo ambiziosa!” soffia lei furiosa.

“E’ ambiziosa, ma se non ricordo male non è la sola…” cambio argomento io.

“Cosa vorresti insinuare?” sbotta lei, cogliendo la mia allusione.

“Nulla, solo che l’ambizione non sempre è un difetto, anzi già una volte l’ambizione di questa ragazza ha salvato questo mondo” le ricordo.

“Mi ripeterò, ma il mondo necessita di una maga in gamba come Lina Inverse!” ritento io con maggior enfasi.

“Xelloss? Da quando in qua t’importa degli esseri umani?” mi domanda Lon con tono ironico.

“Da quando l’ho conosciuta…” rispondo io. Non voglio mentirle, forse perché già so che lei mi conosce molto bene.

“L’ho notato…” ammette ridacchiando divertita dalla mia affermazione.

“Posso sperare di riavere indietro il suo corpo e la sua anima?” m’azzardo a chiederle, temendo un suo rifiuto.

“Potrei...” afferma Lon, mentre io mi sento gelare al sentire quel tacito ma non ancora espresso “Ma il suo corpo non è più quello di prima…” mi fa presente con un tono lievemente dispiaciuto.

“Ma lei… lei può darle un frammento… così vivrà!” replico dopo una breve pausa necessaria più che altro per trovare il coraggio di parlarle.

“E’ vero, ma siamo sicuri che questo tempo sia pronto ad una maga quasi immortale e che conosce incantesimi così distruttivi?” mi domanda puntandomi addosso i suoi occhi nascosti dalla frangia di capelli color rosso fuoco.

“Credo di sì…” affermo sicuro, stupendomi per la mia sicura e trovandomi a sorridere mio malgrado “E poi scommetto che Lina Inverse è la sua umana preferita…” ribatto con audacia.

“Xelloss!” ribatte lei con finta indignazione.

“Chiedo perdono!” mormoro chinando la testa, troppo preoccupato di veder sfumata la possibilità di riavere Lina per notare il sorriso birichino di Lon.

“Perdonato…” concede lei atona “Ma che rimanga il nostro piccolo segreto” soffia poco dopo “Ho avuto modo di constatare che sei molto bravo a mantenerli” conclude.

“Con questo frammento, ti ridono la vita… Lina Inverse” mormora la voce di Lon abbandonando il corpo della maga “Arrivederci, Xelloss. Salutami tanto Zelas” si congeda in un’accecante luce dorata, sparendo nel passaggio dimensionale, che si richiude qualche attimo dopo il suo ingresso.

“Dovevo morire…” mormori tu, aprendo i tuoi incredibili occhi rossi e fissandomi.

Siamo l’uno di fronte all’altra, a qualche centinaio di metri da terra sospesi, quasi che fili invisibili ci sostengano.

“Forse non era ancora giunto il tuo momento…” soffio io, facendoti sorridere.

“Non riesco a credere che ti dovrò essere debitrice…” replichi con finta indignazione.

“Non lo saprà nessuno…” ti rispondo, mentre un lieve rossore t’imporpora le guance.

“Perché l’hai fatto?” mi chiedi mentre, appoggiata alla mia schiena, ti riporto a terra tra i gridolini entusiasti dei tuoi amici che ti hanno vista sana e salva.

“Diciamo che mi sei simpatica…” ribatto, lieto che tu non mi possa vedere in viso.

“Non è che ti piaccio?” chiedi dopo una brevissima pausa, necessaria per studiare la mia risposta.

“Lina?” ti domando mentre pochi metri ci separano da terra “E’ un segreto!” concludo, mentre poggiamo i piedi sulla dura roccia.

Ti lascio ai tuoi amici, anche se sento i tuoi occhi puntati addosso, mentre una piacevole sensazione mi scalda il cuore.

E’ questo l’amore? E’ questo il piacevole calore che ti pervade?

Lo ignoro… e forse lo spero, perché non è solo simpatia quello che provo per te.

Non sono ancora pronto ad ammettere i miei sentimenti con te, ma forse tra qualche tempo… Chi lo sa?

 

FINE

  
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