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Autore: Nana Kudo    31/08/2012    9 recensioni
Sono Shinichi Kudo, e per chi non lo sapesse sono anche il protagonista della serie “Detective Conan”, ovvero, sono Conan.
Comunque…
Il vostro migliore amico è un cretino di nome Heiji Hattori?
Bene, allora preparatevi al peggio. Perché? Perché io stesso ci sono passato, quindi fidatevi.
piccola OS dove il nostro piccolo Holmes ci dirà cosa NON fare quando hai come amico il detective dell'ovest.
spero che vi piaccia ^^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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               Quando il tuo migliore amico
                           È Heji Hattori

 
 



Sono Shinichi Kudo, e per chi non lo sapesse sono anche il protagonista della serie “Detective Conan”, ovvero, sono Conan.
Comunque…
Il vostro migliore amico è un cretino di nome Heiji Hattori?
Bene, allora preparatevi al peggio. Perché? Perché io stesso ci sono passato, quindi fidatevi.
 
                                                                                    ***
 
Se avete diciassette anni ma per uno scherzo del destino vi ritrovate nel corpo di un bambino delle elementari, non fatelo mai sapere ad Hattori. Perché? Semplice.
 
“hmm” l’unico verso che riesce a fare Heiji, seduto sul marciapiede mentre Kazuha chiede informazioni ad un poliziotto. Non riesce a capire il perché di quella sensazione che s’impossessava del suo corpo ogni volta che la ragazza parlava con un qualsiasi soggetto si sesso maschile.
E lui, da buon detective, stava cercando di giungere ad una plausibile deduzione. Quando due manine gli andarono a coprire gli occhi verde smeraldo.
“Indovina chi sono?” disse una vocina stridula, o meglio, da bambino che cerca di imitare quella da ragazza.
Il ragazzo,diventato paonazzo e  che già stava alterato dapprima, si alza e si dimena cercando di scrollarsi quel piccolo corpo sulle sue spalle che ripeteva “Sorpresa!”.
E arrivato al culmine della sopportazione, lo scaraventò giù in un modo abbastanza brusco.
“Sei un cretino, Kudo!”gli urlò una volta liberatosi del bambino, con un lieve rossore ancora sul viso.
“Bene, vogliamo andare?” chiese la ragazza di Osaka a Ran, una volta avute le informazioni necessarie per raggiungere lo spettacolo di magia. Ma poi il rumore che la caduta di Conan ha causato attira la sua attenzione, come quella dell’amica, ed istintivamente rivolgono entrambe uno sguardo stupito al “più grande”.
Conan, dal canto suo, rimane quasi “terrorizzato”che Ran avesse capito il perché del “Kudo”.
Accipicchia…
Pensò rivolgendo sguardi preoccupati alle ragazze e all’amico.
“Oh.. ehm.. oh, no… ecco io..” cercò di scusarsi il ragazzo del Kansai. “Judo! Che mossa, eh? Attento o ti spezzo in due!” riuscì ad inventarsi, e a fingere al contempo di avercela col bambino. Anche se per la seconda non fingeva.
“Hey! Che ti prende?” gli chiese Kazuha ancora spaesata.
L’altro alzò lo sguardo in sua direzione e finse una piccola risata, per poi ricomporsi e sussurrare qualcosa tipo “oh, cavoli”.
 
                                                                                           ***
 
Se invece vi dovesse chiedere un consiglio, non ditegli ciò che pensate veramente.
Con Heiji Hattori è ASSOLUTAMENTE proibito, a meno che non vogliate provare il piacere di finire all’ospedale o all’altro mondo ovviamente.
 
“C’è un’altra cosa” disse serio il ragazzo dalle iridi verdi, abbassando leggermente lo sguardo.
“Eh, dai parla”
“Si tratta di Kazuha” continuò l’altro senza muoversi di un millimetro.
“Kazuha?” chiese il bambino stupito, per poi rivolgere lo sguardo alle due ragazze alla schiena dell’amico.
Ran aveva uno sguardo sullo spaesato, di una che non ha capito molto che sta succedendo.
Mentre Kazuha… beh, Kazuha li guardava di sottecchi mentre incrociava le braccia al petto.
“C’è qualcosa che mi infastidisce”
Il bambino si limitò a ridere inarcando un sopracciglio. “Si comporta in maniera frivola e superficiale e abbraccia il mago… m.mi fa irritare, non mi permette di concentrarmi sul caso” affermò il ragazzo col suo solito accento del Kansai, per poi chiedere consiglio al bambino dinanzi a sé. “Mi spieghi perché?”
L’altro lo guardò prima indeciso, poi quasi stupito da quella domanda.
“Mm, me lo sai spiegare?” ripeté Heiji. Finalmente il bambino si decise a parlare.
“Forse ciò che ti irrita non è che Kazuha sia frivola e superficiale, quanto piuttosto il fatto che abbia abbracciato Dogo. Secondo me è questo che non ti va giù”
“Ah, si! Proprio così! Si amico tu sei un vero genio Kudo!” esclamò tutto contento, lasciando di stucco il piccolo detective.
“Che cosa?”
“Ha detto Kudo?” s’insospettirono le ragazze.
“Ma che Kudo e Kudo! Parlavo del cubo! Si certo il cubo!” l’ennesima scusa nel giro di ventiquattro ore. “Sai il cubo parlante! Diceva che la temperatura salirà fino a nove, heh he”
“Ma tu pensa se quello stupido deve chiamare cubo parlante la televisione che c’era all’aeroporto!” disse Kazuha a Ran.
“Adesso torniamo a noi” cercò di mantenere il tono di voce basso mentre parlava con l’amico. “Mi spieghi perché m’infastidisce?”
“Mm”  ci rimuginò su l’altro.
“Allora Kudo?”
“Amico mio, sai una cosa?” cominciò per poi poggiare la sua piccola manina sulla spalla del detective. “Sei ancora un bambino”
Esitazione.
Per un attimo solo Heiji rimase a guardarlo spiazzato e in silenzio.
Ma poi, il finimondo.
“Ma io ti spacco la faccia!” la voce di Heiji Hattori incavolato attirò l’attenzione di tutti i presenti in sala. “Hey la vuoi smettere? Non tollero di essere chiamato bambino da un bambino!” gli urlò contro mentre lo tirava su per il colletto della camicia bianca.
 
Capito che intendo? Sarebbe come un “due piccioni con una fava” purtroppo.
 
                                                                                      ***
 
Terzo.
Se doveste passeggiare per le vie di Tokyo e il vostro migliore amico Hattori vi dicesse di guardare in basso, voi RIUFITATEVI CATEGORICAMENTE, perché quello che farà a vostra insaputa potrebbe rovinarvi la reputazione.
 
“Allora?” chiese Mitsuhiko fiero di sé. “Com’è stata..”
“La nostra deduzione?” completò la frase la piccola e dolce Ayumi, anche lei ansiosa della risposta.
“Ti senti sconfitto?” lo stuzzicò Genta con un sorriso a trentadue denti.
Conan si lasciò sfuggire un sorriso.
“Ben fatto” rispose loro il bambino occhialuto, facendo esultare i bambini felici. Ma poi, intraprendendo un’espressione seccata rovinò il bel momento. “È stato diretto da Hattori”
L’altro, come un fungo, spuntò da dietro il muro di quella casa e prima guardò il detective curioso, poi rivolse l’attenzione ai bambini.
“Scusa, scusa” cercò di scusarsi il ragazzo di Osaka. “Ho avuto da fare all’agenzia investigativa, ma questi bambini stavano parlando sul come volevano vederti parlare di meno… così gli ho dato qualche pillola di saggezza” si spiegò, mentre il piccolo Conan lo guardava di sottecchi.
“Non va bene, Conan-kun! Non puoi dire il nome del tuo Master così maleducatamente!” lo rimproverò Ayumi. Il bambino la guardava spaesato mentre il ragazzo con un ghigno divertito.
“Master?” chiese Conan che ancora non ci aveva capito niente di quell’assurda situazione.
“Giusto!” iniziò con i rimproveri anche il più intelligente dei tre bimbi. “Hattori-san è il Master di Conan-kun, non è così?”
“Di che stanno parlando?” voltò l’attenzione all’amico, inarcando un sopracciglio ed assumendo un espressione letteralmente tra il seccato e lo stupito.
“Gli ho fatto vedere questa foto” rispose mostrandogli il proprio cellulare, facendo stupire, e non poco, il bambino. “E gli ho detto di essere il tuo detective master” finì tranquillamente, come se quello che aveva fatto era la cosa più naturale del mondo.
La famosa foto raffigurava il piccolo detective con la testa chinata e il ragazzo d’Osaka che faceva segno di vittoria alla fotocamera.
“Hey! Questa è quella che hai scattato mentre mi stavi ingannando..” affermò strabuzzando gli occhi.
 
“Hoy, Kudo! C’è qualcosa per terra!” gli disse Hattori.
Mentre il piccolo Kudo chinava la testa per vedere di che si trattava, il ragazzo dalla pelle olivastra tirò velocemente fuori dalla tasca il cellulare, e facendo segno di vittoria e un sorriso anch’esso vittorioso, scattò la foto.
 
“Hattori, tu…” fu l’unica cosa che Shinichi riuscì a dire.
Mentre nel viso dell’altro regnava un ghigno divertito.
 
Capito cosa intendo? Se non volete chiamarlo “Master”, vi conviene stare alla larga dalle strade di Tokyo, dalle macchine fotografiche o cellulari, e non cascare ai suoi stupidi scherzi.
 
                                                                                       ***
 
Quarto.
Se avete dormito a casa sua, alle due e mezza del pomeriggio dovete ripartire, e non avete fatto colazione, non andate ASSOLUTAMENTE a mangiare con lui l’okonomiyaki. Perché? Perché tra la vicina, un malinteso, una gara di deduzioni, un cappello volato per via del vento e un bambino, vi ritrovereste a digiunare fino alle cinque o peggio, sette di sera, quando sei arrivato a casa.
Però un lato “positivo”, per così dire, c’è. Quale? Questo.
 
“Sei davvero brava con i bambini” le disse Heiji, mentre le rivolgeva uno sguardo davvero dolce.
“Sai, quando Satoshi-kun era ancora un bambino, veniva spesso a casa mia a giocare” rispose Kazuha mentre dolcemente muoveva il neonato che aveva in braccio. “Sei davvero carino” affermò poi guardando il piccolo con fare dolce. “Neh, Heiji, voglio un bambino.”
Al solo suono di quelle parole il diretto interessato divenne paonazzo, e per uscire da quella situazione se la prese col “piccolo” ed “indifeso” (si fa per dire) Conan.
“N-Non essere stupido! Non ridere!” gli urlò contro, mentre il bambino se la rideva, e di gusto.
 
Oppure…
 
“Non farla piangere!” lo raccomandò Kazuha prima di avviarsi per i bagni del centro commerciale.
“Tsk” sibilò Heiji, guardando spaesato il bambino che la ragazza gli aveva lasciato in braccio.
Lentamente iniziò ad agitarlo nello stesso modo che l’amica aveva fatto fino a poco prima, divertendo, e non poco, il piccolo Conan seduto all’altra estremità della panchina.
“Sembra che tu non sia molto bravo in queste cose” continuava a ridersela il finto bambino.
“Cavolo, certo che no!” sbottò l’altro facendo piangere il neonato. “Ah, no,no,no,no…” continuava a ripetergli mentre tornava ad agitarlo come prima, ma invano dato che il pianto non accennava a smettere,come le risate del detective dell’est. “Sono io quello che vuole piangere!”
 
                                                                                      ***
 
Quinto.
Questo lo dedico alla poveretta che ne è innamorata.
Volete dichiararvi a quel bambino? Bene, fatelo, ma non cominciate mai con “A Londra, Kudo-kun si è dichiarato a Ran-chan”.
 
“Hoy Kudo” lo richiamò Hattori con una faccia da ebete, mentre con un braccio l’attirava più a sé, e l’altro cercava di allontanarsi. “Non hai niente da dire al tuo migliore amico, eh eh eh?” continuò mentre l’altro cercava di dimenarsi.
“No, certo che no!” rispose il bambino.
“Su dimmelo, lo so che le hai!” insisté il ragazzo.
Così gelosa di Conan…
Pensò Kazuha.
“E dai, non nascondermelo!”
“Come ho già detto, non c’è niente!”
 
Beh, oltre a non chiederlo per favore non mettete in mezzo me, è imbarazzante e sconvenevole avere quel ragazzo addosso che continua ad insistere.
 
                                                                                              ***
 
Ultimo, ma non meno importante.
Se vi chiama e vi dice qualcosa tipo “Kudo, sei a casa?” voi rispondete con un NO secco.
A meno che non vogliate ritrovarvelo a casa vostra e nel futon accanto al vostro.
Heiji: Kudo, si può sapere con chi stai parlando? *Heiji che si è appena svegliato dal suo sonno*
Conan: Con i miei fan Hattori, ma ora torna a dormire che domani abbiamo un caso da risolvere.
Heiji: D’accordo, ma senza offesa, sei letteralmente andato Kudo! Qui non c’è nessun fan!
 
Comunque questi sono solo alcuni degli esempi e dei consigli che posso darvi, perché in fondo, elencare tutte le tonnosità di quel tonno di Hattori sarebbe impossibile. Non per altro, ma perché sono veramente troppe.
Ma spero lo stesso di esser stato abbastanza chiaro e che questi consigli vi risparmieranno momenti imbarazzanti e sgradevoli come quelli che ahimè, ho dovuto passare.
Heiji: Kudo! Spegni sta maledetta luce che voglio dormire!
Conan: Mi dispiace ma devo salutarvi o quella piattola non smetterà di rompere. Ma prima, grazie per aver letto! Buona notte!
Heiji: Finalmente!
Conan: Manco stessi parlando di chissà chi.
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa! ^^
Questa OS mi è uscita guardando alcuni video sui momenti più divertenti di DC!
E purtroppo, come ha detto niichan, elencare tutte le tonnosità che quel tonno di Hattori ha fatto in tutta la serie sarebbe impossibile ^^”
Cmq spero che la FF vi sia piaciuta lo stesso ^^
Ah, per la parte del “non dare un consiglio ad Hattori”, è quella nella versione italiana solo che ho modificato “pivello” con “bambino” perché a me piaceva di più così, poi ovviamente sta a voi decidere. :)
Che altro dire, fatemi sapere la vostra impressione!
XXX,
Blacky.
 
 
Ps: Pad, so di averti promesso una ShinXRan, non me ne sono dimenticata, ma è ancora in fase costruttiva! ^^
Ma prometto che appena finisco la long la pubblico! :D

 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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