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Autore: comet91    31/08/2012    14 recensioni
Sole, spiaggia, mare. E una Ichigo molto pensierosa, costantemente a fissare il cielo. Si perde a guardare quell'azzurro immenso, e così resterebbe per delle ore. A Ichigo il cielo piace molto. Ma per quale motivo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando alzai gli occhi al cielo caldo di agosto, per poco non rimasi accecata. Barcollai e, prima che potessi recuperare l’equilibrio, la mia schiena si appoggiò a qualcosa. Un profumo estivo fresco e dannatamente sensuale mi riempì le narici e non ebbi bisogno di voltarmi per capire CHI mi aveva sostenuta.

“Momomiya, cosa pensavi di fare?”
Alzai la testa quel poco che bastava per specchiarmi negli occhi di Ryou, che, lo sapevo, mi sovrastava in altezza. Un brivido mi percorse la schiena nel momento in cui mi resi conto di essere appoggiata al suo petto e arrossii all’istante.
“Volevo guardare il cielo” risposi, persa nel suo sguardo, perché ha lo stesso colore dei tuoi occhi. Ma questo non lo dissi.
“La prossima volta, magari, evita di osservare direttamente il Sole” portò una mano ad accarezzare leggermente i miei capelli ed io avvampai nuovamente. Arrivò poi agli occhiali da sole che tenevo sulla testa e me li spinse sul naso. “Così va meglio” sussurrò infine al mio orecchio, cingendomi poi le spalle con un braccio, in un gesto che mise la mia schiena ancor più a contatto con il suo corpo.
Rimasi attonita e, per un momento, persi lucidità.
Sentivo solo un gran caldo. Possibile che le temperature stessero superando i 45 gradi? No, forse ero io. Anzi, sicuramente. Ryou era tremendamente sexy e l’essere in costume appiccicata a lui non mi facilitava le cose. Sentii che potevo perdere il controllo da un momento all’altro.
Poi, piano, mi lasciò andare. Mi voltai verso di lui e vidi apparire sul suo viso un sorriso beffardo.
Stupido, si stava prendendo gioco di me, come al solito.
“Fa davvero molto caldo oggi, non credi?” fece sarcastico, con il volto a pochi centimetri dal mio, ben consapevole del suo fascino.
“Shirogane, sei un cretino! Tieni giù le mani!” sbottai, arrossendo violentemente e ringraziando il cielo che Ryou non potesse guardarmi negli occhi, nascosti dietro le lenti scure.
“Sai..” mi prese la mano sinistra “…non mi sembrava…” la lasciò andare e prese a risalire il braccio con le dita, per poi arrivare alla spalla e al collo, sfiorandomi con una lentezza insopportabile “…che ti dispiacesse così tanto” concluse, fermandosi all’altezza della guancia. Vidi la sua bocca avvicinarsi pericolosamente alla mia e il mio cuore partì in quarta.
Per un attimo, pensai che mi avrebbe baciata e desiderai ardentemente che lo facesse. Non mi importava di essere in spiaggia, circondata da un sacco di persone. Volevo solo sentire le sue labbra sulle mie.
Chiusi gli occhi, imbarazzata, mentre percepivo il suo respiro caldo sempre più vicino. Poi, all’ultimo, cambiò traiettoria spostandosi leggermente a destra.
Quando riaprii gli occhi, un po’ confusa, la sua bocca si stava posando sul mio orecchio. Non realizzai subito e lui ne approfittò per lasciarmi un piccolo bacio sul lobo. Quel contatto, in quel punto, mi provocò un’infinità di brividi lungo la schiena. Non capii più nulla. Il bacio si trasformò in un leggero morso ed io rimasi senza fiato per il groviglio di sensazioni che provai.
Quando finalmente Ryou si scostò, mi rivolse uno sguardo compiaciuto, accompagnato da un sorriso altrettanto soddisfatto. Non mi lasciò il tempo di dire nulla, si voltò e si allontanò a passo lento come se nulla fosse.
Per un solo secondo rimasi ferma, imbambolata ed incredula, poi mi ripresi e, arrossendo ancora di più (se possibile), urlai contro la sua schiena: “Shirogane, ti detesto! Mi hai sentito?! Ehi, ascoltami quando parlo! Ti detesto!”
Non mi aspettavo che si voltasse, l’imperturbabile Shirogane, ma con mia grande sorpresa lo fece.
“Lo so, Momomiya” E il sorriso malizioso che mi rivolse fu piuttosto eloquente.
 
Mi diressi verso gli scogli e ne scelsi uno abbastanza grande su cui potermi sedere. Sospirai, mentre volgevo nuovamente gli occhi al cielo. Ero felice che Ryou avesse invitato me, Keichiro e le altre ragazze al mare, ma si comportava sempre in quel modo insopportabile, mi metteva in imbarazzo di continuo per poi fare finta di nulla. Eppure non riuscivo a staccare lo sguardo da quell’immensità azzurra come i suoi occhi.
Se solo avesse cominciato a fare sul serio con me… invece si limitava a provocarmi e prendermi in giro. Sospirai nuovamente, sdraiandomi.
Il rumore del mare mi fece sentire molto più rilassata. Tirava una leggera brezza ed io chiusi gli occhi per godermi al meglio quel momento.
“Sei proprio stupida” sussultai al suono di quella voce e voltai la testa di lato. Ryou se ne stava in piedi accanto a me, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte.
“Prego?”
“La marea tra poco si alzerà. Se ti addormenti qui non è proprio il massimo, sai?”
“Non stavo dormendo. E smettila di insultarmi”
“Se tu la smettessi di farmi preoccupare, io smetterei di insultarti. Ma tu continui, quindi…” lo disse restando impassibile come al solito, non consapevole dell’effetto che potevano avere su di me le sue parole. O forse sì?
Il mio cuore accelerò il battito. “F-farti preoccupare?”
Ryou si sdraiò al mio fianco, abbastanza vicino perché potessi essere di nuovo rapita dal suo profumo. Mi piantò negli occhi le sue iridi di ghiaccio, ma che in quel momento mi parvero così calde.
“Sì, Momomiya, preoccupare. Sei diventata sorda per caso?”
“Ma insomma!” gli diedi un piccolo pugno sul braccio e sbuffai.
“Che ci facevi stesa come una lucertola su uno scoglio?” mi domandò lui, senza però guardarmi.
“Ti faccio notare che anche tu sei sdraiato COME UNA LUCERTOLA” e sottolineai l’ultima parte della frase.
“Ichigo, come sei pesante”
“E tu sei insopportabile!”
“Allora? Che facevi?” insistette Ryou, ignorando la mia espressione corrucciata.
“Guardavo il cielo” borbottai, distogliendo lo sguardo dal suo.
“Ancora?”
“Sì, ancora. E’ un problema forse?” risposi stizzita. Ryou stava forse pensando di perseguitarmi? Ovunque andavo me lo trovavo vicino. Il fatto è che, ultimamente, la sua compagnia mi creava un po’ troppi problemi. Il mio cuore e i miei cari ormoni sembravano mettere troppo in chiaro quello che provavo, ma non potevo permettere che lui se ne accorgesse. Mi ritrovai a fissare la sua bocca come ipnotizzata.  Quelle labbra erano così invitanti... le immaginai calde e morbide e mi domandai come si sarebbero incastrate con le mie.
Oh no, Ichigo, così non va bene. Se ne accorgerà! Ryou si accorge sempre di tutto.
“Cos’ha di così interessante?” alla sua domanda sussultai. Cavoli, se ne è accorto!
“Eh? C-cosa?” la mia faccia doveva essere rossa da far paura.
“Il cielo, cos’altro?”
“Oh” scattai in una risatina nervosa, maledicendomi mentalmente. Stavo facendo la figura della stupida, tanto per cambiare. Ryou, invece, sembrava sempre così maturo.
Mi fermai un attimo a pensare.
Maturo? No, no, no. Arrogante, strafottente, antipatico, snob, sarcastico, freddo. Ecco. Non maturo.
“Bè, mi piace guardarlo, che c’è di strano?” risposi, tornando alla sua domanda.
Non ottenni risposta. Ryou aveva chiuso gli occhi. Mi sporsi per guardarlo meglio. “Shirogane? Shirogane?” Niente. Ma… si era addormentato? Così in fretta?
“E poi sono io la stupida?! Accidenti a te, Shirogane! Se si alza la marea io ti lascio qui” inveii, alzandomi di scatto a sedere. Quando mi calmai, portai le ginocchia al petto e le abbracciai, stringendole. Mi voltai verso Ryou e mi chiesi come potesse essere così… affascinante? Continuavo a dire agli altri “Io odio Ryou”, “Io non sopporto Ryou”, “Ryou è un arrogante”… ma i miei pensieri erano totalmente l’opposto, non facevano che urlare quanto quel ragazzo tanto insopportabile, in realtà, mi piacesse da impazzire.
Il vento mi scompigliava i capelli e il sole ormai prossimo al tramonto mi riscaldava la pelle. Era una sensazione meravigliosa. Mi sentii strana.
 “Scemo. Il cielo mi piace perchè è come i tuoi occhi” sussurrai queste parole senza quasi pensarci e mi sdraiai rannicchiandomi contro il corpo di Ryou, cullata dal rumore delle onde che si infrangevano contro gli scogli.
 


Non so per quanto tempo dormii. Quando mi svegliai, trovai Ryou seduto. Mi accorsi un attimo dopo di essere sdraiata e di avere la testa appoggiata sulla sua gamba.
“Ma che..?”
“Mi sono svegliato ed eri praticamente sdraiata su di me. Questo sasso doveva essere davvero scomodo” il solito sorriso fece capolino sul suo volto, però questa volta aveva una sfumatura diversa. Sembrava meno sarcastico del solito e più… dolce.
“C-chi mi dice che non sei stato tu a saltarmi addosso mentre dormivo e ora ti inventi questa scusa?” cercai di rigirare la frittata, ma mi sentivo tremendamente a disagio e il cuore era sul punto di scoppiarmi. Eppure in quella situazione mi sembrava che si fosse creata una sorta di intimità tra noi due. Qualcosa di diverso dal solito.
Mi tirai su avvampando e guardai altrove. Sentivo i suoi occhi puntati addosso, mentre cercavo inutilmente di concentrarmi sulle sfumature del cielo. Ora era tra il giallo e l’arancio. Non era più come LUI.
“Aaah, Ichigo…” Ryou sospirò, ma non mi diede il tempo di parlare. “Se i miei occhi ti piacciono tanto, dovresti voltarti. Sono qui. Non lassù” posò una mano sul mio viso e, con delicatezza, mi fece voltare verso di lui.
Sussultai alle sue parole e i suoi occhi mi trafissero con una forza tale che mi fece mancare il fiato. Non pensai nemmeno che lui mi aveva preso in giro, che non stava dormendo e aveva sentito quello che gli avevo detto. Non mi importava.
Poi, fu questione di secondi.
Il suo viso si avvicinò lentamente al mio. Sempre di più. Le sue labbra si posarono sulle mie con una delicatezza che non credevo possibile. Notai con sorpresa che combaciavano perfettamente. Erano come le avevo immaginate: calde e morbide. E sensuali.
La sua mano destra era ancora sulla mia guancia e la accarezzava, lasciando un piacevole tepore. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare a quel bacio.
Non sentivo più niente, solo la sua bocca sulla mia. Era come se non avessi più un corpo e il vento potesse attraversarmi.
Quando ci staccammo, Ryou mi mostrò un sorriso tra il dolce e il soddisfatto.
“Ti meritavi una punizione, Momomiya” inclinai la testa di lato senza comprendere ed il suo sorriso divenne più malizioso. “Per avermi provocato, saltandomi addosso mentre dormivi” concluse lui.
“Che..?!”
Ryou si alzò, dando una pulita ai jeans bianchi che indossava, sotto il mio sguardo esterrefatto.
“Ma tu… mi hai… b-baciata solo per questo?!” dalla mia faccia doveva vedersi bene che ero sconvolta, perché anche lui assunse un'espressione stupita. Poi sorrise.
“Certo che no… Ichigo” e dal modo in cui pronunciò il mio nome, capii che era serio. Il cuore continuava a battermi a gran velocità e mi preoccupai che lui potesse sentirne il battito anche a distanza.
Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.
“E allora… perché?” chiesi, facendomi coraggio.
“Bè.. diciamo che c’è qualcosa che a me piace molto più del cielo” e nel dirlo, mi fissò intensamente. “Dai, torniamo alla spiaggia. Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto” mi diede le spalle e fece per incamminarsi, ma io d’istinto lo afferrai per la maglia da dietro. Lui voltò la testa leggermente. Io abbassai il capo, in imbarazzo.
“A-anche a me”
“Mh?”
“C’è qualcosa che mi piace di più. Qu-questo mi è piaciuto. Mi piace più del cielo!” quasi lo urlai. Mi accorsi che tremavo per la vergogna.
Sentii la leggera risata di Ryou e alzai lo sguardo. Lui mi accarezzò la testa, scompigliandomi i capelli.
“Scema. Il cielo si sentirà messo in disparte se dici così” mi prese per mano, mentre cominciava a incamminarsi “Ma…” lo guardai, curiosa “penso che dovrà farsene una ragione” e mi sorrise.
Quel sorriso che amavo tanto.
Sì, più del cielo.
  
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