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Autore: Tab93__    31/08/2012    8 recensioni
Brittany è una giovane madre single, ed è anche il genere di ragazza da cui tutta la brava ed onesta gente starebbe alla larga. Il prete prega per la salvezza della sua anima ad ogni messa e si fa il segno della croce ogni volta che la intravede al supermercato. Gli anziani scuotono la testa e sussurrano tra di loro quando la vedono passeggiare al parco e le madri tirano via i figli quando incrocia il loro cammino. Ma allora perché Santana, figlia del rispettabilissimo Dottor Lopez e dell'amatissima Signora Lopez, laureata a pieni voti alla Juilliard School e in procinto di sfondare nel mondo della musica, si ritrova attratta dalla ragazza come una falena alla fiamma di una candela?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Nuovo personaggio, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando Brittany varcò la soglia della piccola casa gialla, sentì immediatamente il familiare profumo che aleggiava nell'aria: sua madre stava preparando i pancakes. Frankie, il vecchio bulldog di famiglia, si precipitò giù dalle scale e accorse ai piedi della sua padroncina scodinzolando, guadagnandosi una manciata di secondi di coccole. Per quanto Brittany amasse immergere le mani tra la ciccia e le rughe naturali del cane, quella mattina aveva fretta e non poteva dedicargli più di qualche pacca in testa. Si diresse in cucina velocemente, e quando vi arrivò, come se per risposta, il suo stomaco cominciò a brontolare rumorosamente.

 

Brittany Susan Pierce hai fatto colazione questa mattina?” Elizabeth, sua madre, minuta e di media statura, era avvolta in un grembiule azzurro sui cui vi era scritto a grandi lettere “I <3 u Mom” - che Brittany era sicura né lei né Sam le avevano regalato. Una mano teneva una spatola ricoperta di impasto chiaro, e l'altra era fermamente appoggiata al fianco. I suoi occhi gelidi fissarono Brittany fino a quando il pancake in padella non cominciò a puzzare di bruciato.

 

Ciao anche a te mamma, e ciao Sammy” Brittany si avvicinò al fratello ancora mezzo addormentato che sedeva già al tavolo, in attesa della sua colazione, e gli diede un bacio sulla fronte.

 

Giorno Britt” le rispose lui con la voce ancora impastata dal sonno. Sam, il fratello maggiore, era sempre stato un bambinone nonostante i suoi ventisei anni. Lo dimostravano il fatto che viveva ancora sotto lo stesso tetto della madre e la sua incapacità nel sbucciare persino un'arancia.

 

Come mai mia figlia viene a farmi visita a quest'ora del mattino?” Elizabeth divise una pila di pancakes in due piatti, che poi poggiò a tavola e a cui affiancò due tazze ripiene di caffè bollente.

 

Non posso venire a salutare? E mamma, non ho davvero tempo per mangiare. Devo essere allo studio di danza tra poco” Brittany lavorava nell'unico studio di danza a Lima da circa due anni. Da quando cioè aveva avuto il coraggio di affittare un piccolo appartamento e lasciare la vecchia casa di famiglia in cui aveva sempre abitato.

 

Non mi importa di dove devi essere tra poco. Senza colazione non vai da nessuna parte. Non lo sai che è il pasto più importante del giorno? Quante volte te lo devo ripetere! Perché non mi ascolti mai?”

 

Bene! mangio un boccone” Brittany prese posto accanto a Sam, solo per zittire la madre che, soddisfatta di vedere la figlia obbedirle, cominciò a ripulire la cucina.

 

Prima che tu arrivassi, stavo dicendo a Sam che la figlia dei Lopez è tornata in città” Brittany sospirò. Sua madre non smetteva mai di provarci. Comunque ricordava vagamente la figlia dei Lopez. Erano andate alla stessa scuola solo per un anno, perché poi la ragazza si era diplomata ed era corsa a New York, mentre lei era ancora al suo primo anno. Non avevano mai avuto alcun genere di contatti, ed avevano frequentato ambienti completamente diversi: Brittany il Glee club e i corsi di recupero e la figlia dei Lopez la palestra delle cheerleader e i corsi avanzati. Abbastanza chiaro, no?

 

Ricordo che Sammy si era preso una cotta così grande per questa ragazza” continuò Elizabeth, ignorando il chiaro segnale inviatole dalla figlia.

 

Ugh Ma'! Vuoi smetterla di cercare di accoppiarmi con tutte le ragazze single di Lima?” Sam, con la bocca piena e la forchetta sollevata contro la madre, cominciò a diventare tutto rosso.

 

Oh per l'amor del cielo, Sam! Non dire sciocchezze, io non cerco di accoppiarti con tutte le ragazze single di Lima. Solo con quelle rispettabili. E Santana lo è. Proviene da una buona famiglia, è una bella ragazza, e si dice abbia un buon lavoro. Dovresti affrettarti se non vuoi fartela scappare. Chissà quanta concorrenza hai già” Elizabeth si portò una mano alla bocca e scosse la testa un paio di volte per sottolineare il punto.

 

Ti prego Brittany dille qualcosa tu” supplicò Sam ormai sul punto di esplodere. Forse di imbarazzo per la vecchia cotta riportata a galla o forse di rabbia accumulata per i continui tentativi di Elizabeth di sistemare almeno un figlio. In fondo era più che risaputa la profonda vergogna che provava la donna per avere due figli ancora non sposati. O almeno fidanzati ufficialmente. Per non parlare della particolare situazione di Brittany.

 

Mi dispiace Sammy ma dovrai cavartela da solo. Io devo scappare. Ah mamma, ero solo venuta a chiederti se potevi tenere Allison con te questa notte. Inizio il nuovo lavoro da Breadstix. E domani alle quattro ha la recita scolastica alla palestra delle scuole medie. Tu e Sammy siete invitati”

 

Gli occhi di Elizabeth, come sempre, si illuminarono alla menzione della nipotina. “Certo, portala pure qui. Le cucinerò la torta ai mirtilli che le piace tanto. E domani ci saremo sicuramente” Brittany sorrise alla madre con gratitudine.

 

Fino a quel momento era riuscita a cavarsela con i soldi che ricavava dallo studio di danza in cui insegnava. Ma sua figlia Allison stava crescendo velocemente e con lei anche le sue necessità. E come aveva promesso quando aveva lasciato quella casa con un piccola Allison di appena tre anni tra le braccia, si sarebbe presa cura di lei a tutti i costi. Anche se questo avrebbe significato lavorare come cameriera fino a notte tarda ogni fine settimana.

 

Grazie mamma” schioccò un bacio alla madre sulla guancia, arruffò i capelli biondi di Sam e poi diede una leggera pacca sulla testa di Frankie prima di precipitarsi allo studio.

 

 

 

L'idea di aprire uno studio di danza nella quasi deserta e morta Lima era stata di Mike Chang, un vecchio compagno di scuola di Sam. Idea che con il tempo si era rivelata molto proficua. Mike era stato costretto dal padre a frequentare l'Ohio State University, ma aveva resistito solo pochi mesi tra i libri prima di tornare in città e usare i soldi destinati alla sua istruzione per comprare un grande magazzino al centro. Con un piccolo aiuto finanziario della madre, era poi riuscito a dividerlo in modo che venissero fuori due aule, uno spogliatoio con docce e una piccola reception.

 

Quando Brittany aveva avuto bisogno di un lavoro, si era rivolta subito a Mike che l'aveva accolta a braccia aperte. Lei amava ballare. Ed era dannatamente brava a farlo. Ballava da quando aveva poco più di tre anni, e non aveva mai smesso. Poter esercitare la sua passione e venire pagata per questo le era sembrato un sogno.

 

Ma le cose allo studio non erano mai andate come aveva previsto all'inizio.

 

Brittany salì le scale che la portarono direttamente alla piccola ma accogliente reception. Tina la salutò subito con un sorriso da dietro la scrivania dove era seduta. “Buongiorno Brittany, la tua classe è già dentro” la ragazza asiatica era la ragazza-quasi sposa di Mike. Brittany li trovava assolutamente perfetti insieme.

 

Ciao Tina. Sono un po' in ritardo, Mike ha già iniziato con i suoi ragazzi?”

 

E' dentro da cinque minuti”

 

Okay. Ci vediamo dopo allora”

 

Brittany si diresse verso la sua classe. Entrata nella stanza salutò le sei persone presenti, e chiese loro come stavano. Voleva metterle a loro agio perché dessero poi del loro meglio.

 

Qualcuno sa perché Nicole non è presente oggi?” Tutti scossero la testa. Nicole aveva diciassette anni ed era la più giovane dei suoi allievi. Oltre ad essere anche la più brava e soprattutto la più interessata alla danza. Purtroppo le sue classi erano composte per la maggior parte da persone che avevano tutte superato la trentina e che ballavano solo per puro svago. Nonostante questo, Brittany non metteva meno impegno nell'insegnare.

 

Ok allora, che ne dite di iniziare? Via con il riscaldamento”

 

 

 

Quando finalmente l'ultima lezione finì, erano ormai le sei e mezzo di sera. Brittany raccolse l'asciugamano ormai quasi inzuppato del suo sudore e la felpa che aveva scartato all'inizio della giornata e rimise tutto nella sua sacca nera. Diede una sistemata alla crocchia disordinata aiutandosi con gli specchi che ricoprivano quasi tutte le pareti, si assicurò che nessuno avesse dimenticato nulla nell'aula - lei compresa visto che tendeva a dimenticare praticamente tutto -, poi si avviò verso la reception. Lo studio, in procinto di chiudere, era ormai silenzioso e buio dato che le luci erano quasi tutte spente. L'odore pesante di corpi che avevano sudato per tutto il giorno proveniente dalle aule e dallo spogliatoio aleggiava anche nei i corridoi e nella reception. Tra pochi minuti però, sarebbe stato sostituito da quello leggero dei prodotti chimici che utilizzava Tina per ripulire il parquet e le docce.

 

Alla reception, Mike e Tina erano seduti vicini, con le mani intrecciate e con sguardi d'amore che colpivano a vicenda le loro pupille così da riversarsi gli uni sugli altri. Non c'era alcun dubbio sul fatto che avessero trovato il vero amore. Brittany amava guardarli interagire tra loro, amava il modo in cui Mike si prendeva sempre cura di Tina, e il modo in cui Tina si prendeva sempre cura di Mike. Come fosse il lavoro più facile e leggero del mondo. Erano fatti l'uno per l'altra.

 

Hey ragazzi” li salutò allegramente.

 

Hey Britt, finito tardi questa sera?” le chiese Mike, notando che Brittany aveva prolungato la sua ultima lezione di circa mezz'ora.

 

Già. Vado a prendere Ally a scuola, mi ucciderà per averla fatta aspettare tanto”

 

Salutami la mia piccola stella, e dille che non vedo l'ora di averla di nuovo qui. Quella bambina è un genio della danza. Sai Britt, è anche più brava di te”

 

Brittany lo sapeva. Lo sapeva bene. Passava la maggior parte del suo tempo libero a danzare con la figlia. Ally aveva ancora tanto da imparare, su questo non c'erano dubbi. Ma la bambina era in grado di muoversi, eccome se lo era. Aveva iniziato il corso di danza con i bambini della sua età, ma in poco tempo Mike aveva dovuto spostarla con quelli di tre gradi maggiori. Brittany era così orgogliosa di lei.

 

Glielo dirò. A proposito, domani ha la sua recita scolastica. Se volete venire ci farebbe davvero piacere”

 

Il sorriso pieno di Mike si trasformò in uno triste. Brittany sapeva che voleva dire solo una cosa: sua madre.

 

Ci piacerebbe venire Britt, ma mio padre è partito per la Cina e mia madre ci ha invitati a pranzo da lei” Quando il padre di Mike aveva scoperto dell'aiuto che la moglie aveva dato al figlio a sua insaputa, aveva quasi proposto il divorzio. Ma siccome abbandonare una moglie è come commettere peccato nella loro cultura, aveva trovato la soluzione negando alla donna i contatti con il figlio. I due li avevano ovviamente mantenuti, anche se in segreto.

 

Capisco. Divertitevi e salutatemela. Ci vediamo lunedì allora. Ciao!”

 

Ciao Britt!” risposero allo stesso tempo così come facevano spesso.

 

Già. Proprio due anime gemelle.

 

 

 

L'asilo, o come preferiva chiamarlo Ally, “la scuola materna”, era una struttura situata tra la palestra delle scuole medie e la scuola elementare. Composta da un solo piano, era l'unico edificio scolastico che poteva vantare un prato attorno. I bambini potevano andare a giocarci quando le giornate erano soleggiate e la temperatura non era troppo bassa.

 

Brittany suonò come sempre il citofono, aspettando che qualcuno rispondesse. Quando una delle maestre le chiese di identificarsi, lei si presentò come al solito come la signorina Pierce, madre di Allison, e subito dopo il cancello automatico venne aperto. Attraversò il breve vialetto, ed entrata dentro fu accolta dalla signora Smith e da una bambolina dalle guance rosee e dai boccoli biondi.

 

Mamma!” Allison si precipitò tra le braccia forti della sua mamma, che l'avvolsero immediatamente in una stretta ermetica. “Mammina mi sei mancata così tanto!”

 

Oh piccolina. Mi sei mancata anche tu” Brittany si inginocchiò per terra, così da essere allo stesso livello di Ally e immerse il naso nei capelli biondi della bambina, inspirando a pieni polmoni l'odore familiare. Un misto di shampoo alla fragola, bagnoschiuma alla vaniglia e beh... qualcosa che era semplicemente Allison.

 

La bambina era pronta circa mezz'ora fa. Devo avvertirla che oggi ha fatto un po' di capricci con la frutta a pranzo” La signora Smith, così come tutte le altre maestre, non era esattamente scortese con lei. Ma non era neanche cortese e cordiale così come con gli altri genitori. Era semplicemente fredda ed estremamente professionale, e purtroppo lo era anche con Ally. Non passava giorno in cui Brittany non si odiasse per le decisioni prese in passato, quando era ancora solo un'adolescente, e che adesso condizionavano inevitabilmente anche la vita della figlia.

 

Allison ignorò la maestra e, staccatasi dall'abbraccio, posò le due piccole manine sulle guance arrossate della sua mamma, costringendola a guardarla direttamente negli occhi. “Ho avuto paura che ti eri dimenticata di me, mammina”

 

Il cuore di Brittany esplose in mille frammenti alle parole della figlia. “Oh amore, non potrei mai e poi mai dimenticarmi di te. Posso dimenticare dove metto le chiavi o il cellulare, o anche come funziona la lavatrice. Ma sai perché mi succede?”

 

La bambina scosse la testa un paio di volte, facendo volteggiare i boccoli biondi che le ricadevano sulle spalle, completamente assorta su quello che le stava dicendo la sua mamma. I suoi occhi celesti, così limpidi da sfiorare quasi il bianco quando esposti alla forte luce del sole, mostravano chiaramente l'attesa e la curiosità che racchiudevano.

 

Perché-” e la sua mamma fece una lunga pausa per sfiorarle con il dito indice la punta del nasino, “in mente ho solo te. Sei tutto quello a cui riesco a pensare Ally”

 

Soddisfatta della spiegazione, la bambina si gettò nuovamente nelle braccia della sua mamma, dove si sentiva sempre al sicuro. “Ugh, mammina puzzi”. Ma nonostante questo, Ally rimase attaccata alla sua mamma, che dovette sollevarla da terra con lei per rialzarsi.

 

Brittany sistemò la figlia al fianco, lasciando che questa avvolgesse le piccole gambe alla sua vita e le piccole braccia al suo collo, e nascondesse la testolina dorata nell'incavo del suo collo.

 

La maestra, rimasta a fissare la scena con un'espressione stoica stampata sul visino allungato che le aveva guadagnato tra i bambini il soprannome di “Strega”, porse lo zainetto rosa a Brittany senza dire una parola, e senza dire una parola tornò ad occuparsi degli ultimi bambini rimasti ad aspettare i loro papà e le loro mamme.

 

Arrivederci anche a Lei” mormorò comunque Brittany. Poi, con Allison ancora in braccio, tornò alla macchina.

 

 

Non c'era molto che potesse fare Elizabeth per evitare questa forte emozione che le gonfiava il cuore e lo faceva battere ancora più forte ogni volta che vedeva una piccola Brittany rianimare la casa sempre silenziosa. Era sicura che non fosse una malattia curabile.

 

... e poi BLA BLA BLA BLA BLA anatra e lui è scoppiato a ridere e BLA BLA BLA... mamma.”

 

Tuttavia, per quanto la vecchia donna si sforzasse, non riusciva proprio a seguire i lunghi discorsi della nipotina. Ally, per essere una bambina di cinque anni, era davvero molto loquace. Il problema era che aveva ereditato praticamente tutto dalla madre, e quindi anche la capacità di confondere, sconvolgere e frastornare l'interlocutore. Sua nipote vedeva e sentiva con occhi e orecchie diverse da chiunque altro su questo pianeta – tranne sua madre ovviamente- , ed assorbiva ed elaborava le informazioni in modi che potevano essere definiti solo alieni. Se il suo defunto marito fosse stato lì, avrebbe avuto la pazienza e la forza di sedersi a gambe incrociate davanti la bambina e tradurre quello che questa diceva, così come aveva già fatto con Brittany tanti anni prima. Ma il suo defunto marito era appunto defunto. E lei non aveva né la forza, né la pazienza e soprattutto né la capacità di farlo.

 

Oh quindi un anatra maschio è scoppiata a ridere davanti la mamma?” Chiese seduta sulla poltrona del salotto, sorseggiando il suo tè, mentre le altre due bionde sedevano sul divano sgranocchiando porcherie. No, un'anatra maschio non era scoppiata a ridere davanti sua madre. Lo capì dalle espressioni scioccate che figlia e nipote le lanciarono.

 

Hey Ally, credo la nonna sia un po' stanca. Che ne dici di darle un attimo di tregua?”

 

La bambina scrutò attentamente la nonna, per accertarsi che le sue condizioni mentali e fisiche fossero davvero arrivate al limite. “Uhm va bene credo”

 

Brittany sorrise alla vista del broncio di Allison, e le diede una piccola gomitata che fece cadere alla bambina la patatina che stava per mettere in bocca. “Ugh mammina smettila!” ridacchiò.

 

Va bene, la smetto. Ma solo perché è ora di andare. Devo ancora fare una doccia prima di andare al ristorante”

 

Questo cambiò subito l'umore di Allison. “Te ne vai?”

 

Sì Ally. Te lo avevo detto ricordi? Inizio un nuovo lavoro così quest'estate puoi andare al campo estivo dove vanno anche gli altri tuoi compagnetti. Non sei felice?”

 

Elizabeth e Brittany osservarono la bambina mordicchiare il labbro inferiore tra i denti, con lo sguardo perso nel vuoto. “Credo” disse infine, e le due donne tirarono un sospiro di sollievo.

 

Sei una brava bambina, Ally” Brittany le diede un bacio sulla fronte e poi l'attirò a sé, stringendola stretta al suo petto. L'abbraccio durò solo pochi secondi, perché la bambina si tirò fuori con il visino tutto arrossato che preannunciava solo una cosa: lacrime.

 

Ma mammina cosa devo fare se mi sveglio la notte e tu non ci sei?”

 

E poi anche il viso di Brittany divenne tutto rosso. E anche questo preannunciava solo una cosa: tante e tante lacrime.

 

Osservandole, Elizabeth non poté far altro che maledire mentalmente il defunto marito per averla lasciata sola a gestire quel gran pasticcio che erano figlia e nipote. 







Cari lettori e care lettrici arrivati fin qui, fatemi sapere se la storia vi interessa o meno, e se vi ha intrigato, disgustato o altro. Non trattenetevi, mi raccomando!


 

  
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