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Autore: elizadoolittle    31/08/2012    5 recensioni
"Mi chiamo Samanta, ma visto che odio il mio nome mi faccio chiamare Sam" Who will love you? Ha importanza chi amerai se l'amore sarà ricambiato?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo due.

Hello, hello, anybody out there?

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Mi sto pettinando i capelli, riescono sempre a trovare un modo per farsi odiare, ora sto lottando contro una ciocca che non vuole sfarsi dal nodo. A volte, in passato, quando non riuscivo a snodare i capelli mi veniva l'impulso di tagliarli corti, rasati, ma quando dissi ciò a mia mamma gli vennero quasi le lacrime agli occhi.

Fin da quando sono bambina mi cura i capelli come se fossero oro, ogni poco mi porta a tagliare le doppie punte, mi compra degli shampoo che nutriscono i capelli.
Quando a quattordici anni tornai a casa con i capelli tutti rossi iniziò ad urlare che dovevo tornare a tingerli del mio colore, che ero brutta ed altre stranezze, ma appena presi le forbici in mano e la minacciai che mi sarei tagliata tutti i capelli se non me li avesse fatti tenere rossi, si zittì.
Così ora ho i capelli rossi, ma lunghissimi, arrivano al fondo schiena.

***

Sono passate due settimane dall'ultimo incontro, ho parlato due volte con Ruth su facebook e qualche volta l'ho vista tornare da chissà dove con la macchina.
Ma comunque non mi piace, per niente.
Anche se purtroppo ho notato che ci sarà all'incontro di domani.
Non so come mai ho quest'impressione su di lei, ma proprio mi irrita, come si può sorridere sempre? Come si può non arrabbiarsi mai?
Non me lo spiego.
«Sam..» mamma che viene a interrompere i miei pensieri.
«Si?» mi metto seduta sul letto.
«Volevo solo darti la buonanotte» si avvicina, mi abbraccia e io l'abbraccio, per sua sorpresa e mia sorpresa. Odio le “coccole” e robaccie del genere.
«Notte ma'» dico staccandomi dall'abbraccio e ributtandomi giu sul letto.
Non dice niente, sorride e se ne va lasciandomi di nuovo alla mia cascata infinita di pensieri.
Ovviamente non mi va di essere avvolta da paure, insicurezze e tutto ciò che la mia mente assimila durante la giornata per cui accendo lo stereo e metto il cd “America Idiot”, il migliore per me.
Mentre ascolto “Wake me up when september ends” vengo catturata dal significato della frase“The innocent can never last” e mentre questo risuona dentro di me, mi addormento.

***

 

«Cazzo, cazzo, cazzo..» sono ferma in mezzo alla strada perchè la mia Vespa si è fermata e non ne vuol sapere di ripartire.
«Daje, riparti.. cazzo, cazzo» sto toccando di tutto: accelleratore, freni, perfino i fanali.. ma se ne sta fermo.
«Fanculo, fanculo..» urlo tirando un calcio alle ruote e procurandomi, l'unghia del piede rotta e sanguinante.
«Mo che cazzo faccio..?» Mamma è a lavoro, non ho nessun'altro, ma come se Dio si fosse accorto una macchina si ferma vicino a me.
«Ehi Sam, bisogno di una mano?» è Ruth.
«No, grazie, controllavo solo se l'unghia del pollice era abbastanza resistente, ma non è cosi.» Mi guarda con aria interrogativa, non capendomi e indecisa sul da fare, cosi riprendo.
«Si..grazie»
Accosta con la macchina e scende.
«Cosa è successo?» chiede.
«Credimi, me lo sto domandando pure io..»
Si avvicina al motore prova ad accellerare due volte, tocca un po' di tutto e alla fine scende e si avvicina a me ridendo.
«Allora.. cos'ha?» domando molto, molto irritata.
«Hai dimenticato di fare benzina...»
«Scusami, ma è cosi divertente?» dico, evitando i suoi occhi.
«No, Sam, perdonami, se vuoi puoi metterlo qua a casa mia e ti accompagno io» valuto l'offerta e alla fine sono in macchina con lei diretta al campetto da tennis.

***

«Eccole!» urla Sel nel vederci arrivare.
Siamo in molti di piu dell'altra volta per cui nessuno mi conta e iniziano a presentarsi con Ruth.
Intanto Mat mi fa segno di sedermi vicina a lui, non esito e mi siedo senza dire parola.
«Allora, cos'è successo?» mi dice scostandomi una ciocca di capelli dal viso e portandola dietro l'orecchio.
«Cosa ti fa pensare che sia successo qualcosa?» dico rimettendo i capelli al suo posto.
«Sei in ritardo e sei con lei.. mi sembrava d'aver capito che non riuscivi a sopportarla»
«Ed è cosi, ma per mia grandissima sfortuna mi si è fermato il motore ad un passo da casa sua, per cui si è offerta di portarmi»
«Capisco, cos'ha che non va la tua Vespa?»
«Niente, avevo solo finito la benzina» dico voltandomi dalla parte opposta a lui.
Senza sorprendermi inizia a ridere e a fare stupide battutine, che ovviamente riescono a far ridere tutti, pure me.
E' una cosa che amo di Mat: mi fa ridere e la sua risata è contagiosa.
«Allora Sam e Mat ascoltate un momento..» questa è Sel che riporta l'ordine «a Sharon era venuta un idea” poi rivolgendosi a lei «Sharon? ..»
«Avevo pensato che passare un altro inverno a vederci qua, sotto la pioggia e a soffrire il freddo, non sarebbe opportuno, per cui di trovare una stanza o un garage dove poter stare, che ne dite?»
Io come al solito non dico niente, rimango ferma a fissarla, è Mat a parlare per primo.
«Non male, buona idea, giusto Sam?»
«Si..»
«Perfetto!» dice Sel con gli occhi illuminati.
«Allora chi è disponibile?» chiede Sharon.
«Disponibile per cosa?» domanda Mat socchiudendo gli occhi.
«Per la stanza o garage che sia» dice Sharon come se fosse una cosa ovvia.
«Avevo capito che saremmo venuti a casa tua Sharon»
«Non l'ho mai detto»
«Si giusto, non l'ha mai detto» Sel che fa l'eco a Sharon come al solito
«Allora niente da fare» dico tagliando corto.
«No, aspettate, possiamo stare da me se vi va, in garage, ho il riscaldamento d'inverno.» questa è Ruth che m'interrompe.
«Dici sul serio?» le chiede Sel mettendole una mano su una spalla.
«Certo, non ho nessun problema, vivo da sola.»
«Perfetto allora» dice Sharon dando un occhiatina a Mat.
«Beh, allora okay.. Sam?»
Non rispondo.

***

«Allora quando ci incontreremo di nuovo Sam?» mi chiede Sharon mentre tutti se ne vanno.
«Non so, pensavo il prossimo fine settimana.. ma devo pensarci, ti faccio sapere ok?»
«Certo tesoro» mi da un bacio su una guancia e scappa via.
Questa è la solita conversazione che ho con Sharon alla fine di tutti gli incontri, solite domande, solite risposte.
Vedo dov'è Ruth, sta parlando con Sel, non voglio darle fastidio, per cui senza dire nulla mi avvio alla macchina e dopo poco mi raggiunge.
«Ehi, Sam, pensavo che avessi deciso di tornare a piedi.» e sorride
«Ora che mi ci fai pensare potrei.»
«Non ho nessun problema a portarti a casa, poi dovresti in ogni modo passare da me.»
«Oh, hai ragione, allora okay» dico guardandomi l'unghia rotta.
«Sali pure» dice aprendo la macchina.
Poi mentre mette in moto riprende.
«Qualcosa non va Sam?» e sorride.
«Eh? Si, cioè no, no, tutto okay, perchè me lo chiedi?»
«Non so.. ti do fastidio?» No mi irriti, mi irrita il tuo stupido sorriso.
«No, certo che no» bugia.
«Puoi dirmelo Sam..»
«No, sono sempre cosi fredda con tutti, non c'è nessun problema.» Almeno questo è vero.
«Okay, allora volevo chiederti se ti va di aiutarmi a mettere a nuovo il garage, sai non è molto che sto qua e vivendo sola non me ne faccio molto, per cui non è nelle migliori condizioni, dovrebbe essere ritinto, spazzato e dovrei mettere un divano o roba del genere.. Ti va?»
Non mi aspettavo una proposta del genere, ma come faccio a rifiutare?
«Certo... cominciamo tra una settimana, o magari due» dico, quasi sussurrando.
«Quando vuoi..» dice parcheggiando e spegnendo l'auto.
«Ora portiamo a casa il tuo motore?» mi dice sorridendo.
Già, il motore.

 

Spazio autrice

Mi scuso per averci messo cosi tanto a pubblicare il capitolo, ma l'ispirazione è arrivata tardi.
Voglio comunque ringraziare ancora le ragazze che mi seguono.
La storia sta entrando nel vero, anche se il tema ancora non viene rivelato tra qualche capitolo lo scoprirete.
Spero che questo vi sia piaciuto, al prossimo capitolo e grazie a tutte le ragazze che mi recensiranno sarò felice di passare anche a leggere qualcosa di vostro!
ps mi scuso per eventuali errori, non ho ricontrollato.

Elisa.

  
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