Waiting an answer

Le lancette scandivano inesorabili il tempo, procedevano frenetiche per compiere il loro giro incuranti di tutto e di tutti. Nella stanza regnava il silenzio, ma non di quelli imbarazzanti o pieni di solitudine, un silenzio carico d'ansia e di aspettativa, ricco di una speranza, mai sopita, ancora presente, bruciante nel cuore della ragazza. Questa ragazza sedeva scomposta accanto al letto con le gambe incrociate e le mani giunte che si torturava per placare il nervoso. I ricci capelli rossi incorniciavano quel viso tondo dai lineamenti delicati ancora da bambina, agitata prese a giocare con una ciocca fulva dei suoi capelli, incurante del mondo circostante. Fissava costantemente un punto fisso della parete opposta alla quale era seduta senza realmente vedere la parete color pesca della sua stanza piena di poster di gruppi musicali, foto di lei con le sue migliori amiche e  di frasi dipinte sulla parete prese da film, libri, canzoni, inventate da lei o semplicemente sentite per strada. Lei non stava né pensando alle future sorti del mondo né alla sua complicata vita, ma stava semplicemente aspettando. Aspettare era una delle cose che odiava di più. Aveva sempre paragonato l'attesa alla morte, un pensiero alquanto strano e fatalistico per una sedicenne, ma quello era il suo pensiero. Non era una di quelle ragazze che voleva ottenere tutto subito senza faticare, anzi secondo lei nella vita bisogna darsi da fare se si vogliono avere dei risultati, ed era quello che faceva. Ma nonostante ciò odiava con tutto il suo cuore aspettare perchè le decisioni devono essere prese subito senza indugiare troppo e lei ricordava fin troppo bene l'indecisione di suo padre in quella strada e aspettare gli aveva costato la vita. In più una caratteristica che odiava di più dell'attesa era  l'ansia che le attanagliava il cuore e quei tanto odiati crampi che le colpivano il centro dello stomaco. Ma ora dopo aver atteso fin troppo si alzò da quella scomoda posizione per prendere il suo Ipod appoggiato sulla lattea scrivania, ma appena si alzò un leggero suono ruppe il silenzio. Le era arrivato un messaggio. E se fosse stato Quel messaggio, quello che stava aspettando? Allungò il braccio e con una mossa fulminea catturò il suo cellulare stritolandolo con forza facendo diventare bianche le nocche della mano destra. Con altrettanta velocità sbloccò il telefono e lesse il famoso messaggio che le si parò davanti. Diceva semplicemente : “ Quindi niente.... Dice che non gli piaci”. Mille pensieri affollarono la sua mente. Ma solo una dura consapevolezza la colpì veramente. Era successo di nuovo, era la terza volta che indirettamente riceveva un no da Marco. Le sue reazioni erano state sempre diverse, la prima volta una grande rabbia mista a tristezza le aveva distrutto il cuore, la seconda volta un odio profondo, mai provato prima, non tipico della sua calma serafica, le aveva riempito la mente e aveva insultato e augurato a Marco tutti i mali maggiori, ma ora... Ora non lo sapeva cosa provava nemmeno lei, ma questa sarebbe stata la volta decisiva, aveva atteso per mesi che cambiasse la situazione e che fosse lui ad innamorarsi finalmente di lei, ma ciò non era successo. Ora quei tanto amati occhi azzurri con le pagliuzze dorate non la avrebbero più ammaliata, sarebbe diventato un amico come è giusto che fosse. Non lo incolpava, come precedentemente aveva fatto, per non essersi innamorato di lei, giustamente al cuore non si comanda e non si può obbligare una persona ad innamorarsi di te. Ora Talia aveva fatto la sua fatidica scelta, avrebbe chiuso il suo cuore a lui, avrebbe ricucito le sue ferite e non avrebbe più aperto il cuore a nessuno. Dopo tutto l'amore è solo una grande fandonia, nata solo per animare la vita dell'uomo e la sua sofferenza, e questa non avrebbe più catturato nella sua tela il fragile cuore di Talia, ne sarebbe stata immune. Una nuova Talia era sbocciata più decisa e determinata di prima, ma nel profondo più fragile di un fiore nato d'inverno e confusa come non lo era mai stata. Ma forse Dio, per chi ha fede, il destino che era stato scritto o il fato cambiarono e distrussero completamente la sua convinzione. Infatti due cupi occhi neri sconvolsero completamente la sua vita, la portarono alla confusione, alla lussuria, alla disperazione e quasi alla morte. Ma poi tutto cambiò e lei…

Beh questa è tutta un’altra storia. Il capitolo della sua vita chiamato Marco era finalmente concluso. 





Gonetoosoon's space
ciaoooo!!! :)
E' la prima one-shot che scrivo. Non so se vi è piaciuto ma mi piacerebbe che qualcuno commentasse così potrò migliorare e capire dove sbaglio.
Grazie se qualcuno ha avuto il coraggio di leggere questo racconto. :)
mmm.... ;)
alla prossima

Gonetoosoon ;)