Da troppo tempo non sprofondavo nei suoi occhi. Verdi. Profondi. Un oceano di segreti svelati. Erano finalmente di nuovo lì, al loro posto, a fissare i miei. Feci scorrere i miei lungo il suo viso. Era tutto come ricordavo. Un viso da uomo. Mi soffermai su quelle labbra che mi avevano da sempre fatto impazzire. Desideravo baciarle. Era stato un pesiero fisso dal momento in cui avevo varcato la porta. Sì, lo era rimasto nonostante i numerosi baci che ci eravamo già scambiati. Tra le sue braccia, stesa sul quel letto, non riuscivo a pensare ad altro che alle sue labbra. Le vidi avvicinarsi. Chiusi gli occhi per non rovinare la magia che ero sicura mi avrebbero regalato. 
Ciò che mi aspettavo, però, non rendeva giustizia a ciò che in realtà fu. Un bacio dolce, aspettato, desiderato. Un bacio carico di sentimento ed emozione. Uno di quelli di cui ti resta il sapore per ore sulle labbra. Uno di quelli che ti fa tremare. Sarebbe potuto durare in eterno. Non lo fu. Il bacio finì e io mi ritrovai a guardarlo.
Non mi sentivo. Come sempre avevo perso il contatto col mondo, ma stavolta avevo perso il contatto anche con me. Mi alzai e mi dovetti concentrare per fare due passi. Le gambe mi tremavano. Andai alla scrivania. voltatami lo vidi sul letto. Si era seduto e mi aspettava sorridendo.
Mentre tornavo da lui sentivo il cuore esplodere. Era surreale. Mi sentivo una ballerina che per la prima volta deve salire sul palco. Una studentessa al suo primo giorno da matricola all'università. Una bambina al suo primo bacio.
La prima volta. Ecco cosa sembrava. L'emozione era quella. Mi sedetti accanto a lui. Non una parola. Non un suono. Occhi negli occhi. Ci baciammo ancora. Fu come un'esplosione di tenerezza. Lo strinsi infilando le mani sotto la sua maglia nera per poter sfiorare la sua pelle. Calda. Morbida. Sì, non era cambiato nulla. 
Affondai le unghie nella sua schiena. Cercai di non fargli male. Lui mi accarezzava e mi stringeva. Tolsi via la sua maglietta e lo vidi per la prima volta dopo tutto quel tempo a petto nudo. Non sapevo perchè ma vederlo in quel modo mi trasmetteva un senso di sicurezza unico. Mi sentivo protetta. 
Lui, continuando a baciarmi, mi afferrò e sollevandomi leggermente mi fece sedere su di lui. Circondai la sua vita con le mie gambe e cinsi il suo stupendo collo con le braccia, mentre intrecciavo i suoi capelli tra le dita. Lui mi abbracciò. Io lo strinsi. Si alzò portandomi così in braccio. Appoggiò la mia schiena contro l'armadio e iniziò ad accarezzarmi i fianchi. 
Le sue mani iniziarono a farsi strada sotto la mia maglia. Le sentivo. Mi accarezzavano la pelle ma sembrava che mi accarezzassero l'anima. Ogni loro passo era un brivido. Infine fece volare via la maglia e iniziò a torturarmi il collo di baci. Scendeva verso il seno. Risaliva verso il lobo dell'orecchio. Sapeva che quello mi avrebbe fatto impazzire. 
Così fu. Non capivo più nulla. Ero completamente in balia di lui, di ciò che faceva, di ciò che voleva. Mi abbracciò di nuovo. Mi trasportò sulla scrivania. Mi ritrovai seduta su quel tavolo bianco con le gambe ancora avvinghiate alla sua vita. Mi sentivo ubriaca. Mi sentivo in un'altra dimensione. Ero in un altro mondo. C'eravamo solo lui e io, io e lui.
Continuammo a baciarci. Baci sconvolgenti. Baci pieni di passione. Baci forti. In poco tempo eravamo di nuovo sul letto. Nudi. Pelle contro pelle. Pronti a unirci di nuovo. 
Facemmo l'amore. Amore così non c'era mai stato. Una fusione completa, non di corpi, ma di cuori. Emozioni così non le avevo mai provate. Lacrime tentarono di uscirmi dagli occhi. Non riuscivo a parlare, a dire quanto l'amavo. "Lasciati andare" mi diceva "non frenarti". La sua voce aumentava il piacere che provavo. 
Ci graffiavamo. Ci baciavamo. Ci amavamo. Come mai prima.