In fondo è lontano arrivare dalla casa degli alpini alla piazza. In fondo, ho solo sbagliato le cose per un altra volta. Oggi non restavo felice. C'era Albino che mi teneva le mani e che capiva che avevo un'immensa voglia di scopare con lui. Bellezza rara. Per me il tempo non conta. E sei venuto a parlarmi. "Ti vorrei felice" (Ti vorrei scopare). Si, sono malata o forse no, volevo solo una scappatella. Tu che arrivi ed io che ti salto addosso. Che figura. Ma tanto a te non cambia nulla, con quel "Guardami negli occhi" "Tu sei perfida" "Tu sei nervosa" Si lo so. Ti volevo nel letto. Ho capito che tu flirti per gioco con tutte e poi non combini nulla-> Si, tante delusioni.

I suoi complimenti non sembravano altro che stupide frasi con cui consolarsi. Non mi consoli così. Sono sfortunata. Non riesco ancora a capire il problema. A te sembra di andare con la figlia, a me no di andare con il padre. Sei solo un altra persona. Non oserei compararti a un mio famigliare…ma "Salutami la mamma" "La mia parrucchiera preferita". Non capisci se dico Mi sento orfana. "Non vengo a letto con te per rispetto di tua madre" "Anche io non capivo cos'era il rispetto, ma ora lo so" "IL DESIDERIO CE'". Non credo, se mi volevi bastava mi portavi nel letto. Sapevi che sarei stata tua. E invece no, e invece sempre no. "Guarisci" "Migliora i tuoi credi" "Mefistofele". Non ne sai nulla, ma non saprei spiegarti. E' tutto chiaro, nessuno che mi piace sarà mai mio. Tornata prima dalla festa perché non me ne importa più della birra e del bianco "Hai gli stessi gusti di mio zio". La testa mi scoppia. Per me è finita. Per me finisce tutto.