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Autore: ArashiStorm    01/09/2012    8 recensioni
C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Con l'inizio di settembre voglio imbarcarmi in un esperimento...proverò a scrivere una long fic su Itachi e Sasuke più precisamente una future fic, dove Itachi torna in vita (magari!)
Come detto è un esperimento, penso che aggionerò una volta al mese o ogni 15 giorni circa, dipende da come e quanto riuscirò a scrivere e anche se la fic piacerà ovviamente XD
Intanto eccovi il primo capitolo...vediamo come si evolverà l'esperimento. Spero vi piacerà^^


Titolo: Una Nuova vita - Un buio risveglio
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: volume 61
Personaggi: Sasuke e Itachi principalmente
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto.
Riassunto: C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…



UNA NUOVA VITA

Un buio risveglio


Rumori confusi furono la prima cosa che percepì. Pochi istanti dopo insieme al vento che accarezzava la sua pelle riconobbe in quei rumori delle voci che si facevano sempre più forti e riconoscibili. Riconobbe singhiozzi e pianti sommessi. Nella sua vita ne aveva sentiti fin troppi e molti provocati proprio dalle sue azioni. In quella stessa vita che sicuramente era certo fosse giunta al termine, due volte per giunta. Eppure ora sentiva un terreno duro sotto la schiena e percepiva chiaramente l'aria entrare e uscire dal suo corpo in un respiro che non ricordava potesse essere così semplice e naturale, ma che gli morì in gola nel momento in cui riconobbe senza possibilità di errore una voce stagliarsi sopra le altre.

"Nii-san!"

C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare ...

Sasuke si asciugò le lacrime in fretta, aiutando il fratello ad alzarsi a sedere mentre la sua voce riprendeva vigore rivolgendosi verso gli altri presenti che Itachi non tardò a riconoscere.

"è colpa vostra. Questi occhi - disse portandosi una mano ad arpionare il proprio volto - sono i suoi avreste dovuto trapiantarglieli come vi avevo chiesto. Il vostro Hokage è un buon a nulla!"

Sakura alzò il capo di scatto trafiggendo con lo sguardo quel ragazzo che tanto amava. "Il nostro Hokage buona nulla ti ha appena ridato tuo fratello rinunciando alla sua vita in cambio!" inveì la ragazza tentando di ignorare il dolore al cuore che si faceva ancor più profondo nel dover dire quelle parole.

Sasuke però tacque limitandosi a distogliere lo sguardo da lei e a stringere inconsapevolmente ancora di più la mano attorno a quella di Itachi che nello stesso istante ne sentì anche un’altra poggiarsi con forza sulla spalla.

“Bentornato Itachi”

Naruto si rivolse a lui con voce ferma, ma nonostante l’Uchiha avesse perso l’uso della vista non gli fu difficile capire che nei grandi occhi azzurri del ragazzo nuotava una tristezza di profonda perdita.

“Cosa…” tentò di chiedere sentendo la sua voce uscire dalle labbra roca e debole.

Naruto si asciugò la faccia con la manica della giubba e tentò un sorriso stentato. “Nonna Tsunade ha usato una tecnica segreta per farti tornare nel tuo corpo e prima di…” si fermò, cercando di placare nuovamente quell’ondata di tristezza che aveva provato a ricacciare in gola attimi prima.
“…prima di morire – riprese Sakura intuendo fin troppo bene i pensieri dell’amico – ha detto che avrebbe fatto il possibile per curare la sua malattia respiratoria.”

Itachi annuì con un cenno della testa portandosi la mano al petto e capendo ora il perché riuscisse a respirare con tale facilità.

“…e vi conviene che ci sia riuscita altrimenti io…”

Itachi liberò la mano che il fratello gli teneva ancora, alzandola a livello del volto di lui bloccando sul nascere qualsiasi minaccia. Sasuke sgranò gli occhi e abbassò il capo stringendo i denti nel tentativo di calmarsi.

Naruto e Sakura si sorpresero per qualche istante nel notare come l’amico si fosse immediatamente zittito in risposta ad un solo semplice gesto del fratello.

La ragazza depositò a terra con delicatezza il corpo senza vita di Tsunade, ora tornata al suo vero aspetto di anziana donna. Le passo gentilmente una mano sul volto raggrinzito chiudendole gli occhi in un gesto di saluto e ringraziamento. Poi si alzò avvicinandosi ad Itachi che ancora rimaneva seduto vicino al fratello.

“Itachi-san – chiese la giovane Kunoichi – mi permetta di verificare se la maestra sia riuscita a curare la sua malattia”

Itachi annuì di nuovo lasciando che la giovane donna gli ponesse una mano sul petto. Sakura verificò con attenzione le condizioni del ninja appena tornato in vita e una volta finita la sua veloce valutazione allontanò la mano che perse la luminosescenza dovuta al controllo del chackra.

“La maestra è…era – si corresse - il miglior medico che sia mai esistito. Il flusso di chackra è leggermente anomalo, ma non ci sono problemi gravi. Con una buona dose di riposo e qualche giorno di ospedale sarà in grado di riprendere una vita normale…almeno a livello respiratorio…per gli occhi purtroppo…”

“Va bene così…” commentò il ninja in risposta.

“Non va bene per nulla. – ribatté con forza Sasuke tirando un pugno al terreno – Questi sono i tuoi occhi, riprenditeli!”

“Sasuke… – questa volta fu la voce del fratello e non un suo gesto a fermare l’ira del ragazzo. – seguimii” lo invitò alzandosi e facendo pochi passi prima di inginocchiarsi vicino al corpo esanime della vecchia Hokage. Sasuke rimase al suo fianco senza accucciarsi osservando pieno di biasimo la figura distesa ai suoi piedi.

Naruto e Sakura rimasero a guardare i due fratelli chiedendosi come Itachi avesse fatto ad alzarsi e a spostarsi a fianco di Tsunade con quella precisione senza poter vedere. Il ragazzo nel frattempo cercò, tastando, la mano della donna e la prese tra le sue. Sotto le sue mani delicate sentì un pelle rugosa e raggrinzita che copriva una mano piccola e debole ben lontana da quella che immaginò essere stata in gioventù. Itachi non aveva mai visto di persona quella donna, ne aveva solo sentito parlare come medico e ninja eccezionale. Il pensiero di essere stato il motivo della sua morte era per lui un altro peso da aggiungere al suo grande fardello.

“Non avreste dovuto – cominciò rivolgendosi alla donna distesa – non meritavo un vostro sacrificio…”

“Certo che lo meritavi” urlò Sasuke abbassandosi a livello del fratello. Itachi si volse con lentezza verso di lui. Le palpebre chiuse e le labbra che descrivevano una linea immobile. Non pronunciò sillaba nemmeno questa volta, rimase li a sostenere uno sguardo che non poteva vedere finché Sasuke abbassò nuovamente la testa vinto ancora una volta dalla sola presenza dell’altro. Itachi tornò a rivolgersi a Tsunade

“Vi prometto che userò questa vita che mi avete donata per proteggere Konoha con tutte le mie forze come Itachi Uchiha della foglia” concluse accompagnando le mani di lei ad unirsi sul petto e li le lasciò chinando ancora il capo.

Naruto e Sakura si asciugarono le silenziose lacrime che si accorsero stavano rigando i loro volti, mentre Sasuke ancora in ginocchio vicino al fratello strinse con forza i pugni stritolandosi i palmi fino a farsi venire bianche le nocche delle mani. I capelli gli oscuravano il volto e i denti schioccavano tra loro nel tentativo di fermare le parole che, sentiva, volevano eruttare come un vulcano, vomitando odio e disprezzo ancora una volta verso quel villaggio che suo fratello, si rese conto, non avrebbe mai smesso di amare.

Si senti le lacrime pizzicargli gli occhi al pensiero che suo fratello non gli avesse ancora rivolto la parola se non per riprenderlo o zittirlo come fosse un bambino capriccioso, mentre avesse onorato quella donna con parole di fedeltà che voleva, egoisticamente, fossero per lui solo. Le lacrime però sgorgarono solo qualche istante dopo, per un motivo completamente diverso, quando Itachi senza preavviso si volse verso di lui circondandogli il corpo con le sue braccia e stringendolo forte a sé.

“Perdonami Sasuke” gli sentì dire solamente e quando alzò gli occhi e vide una lacrima solitaria scendere da una delle palpebre chiuse di Itachi lasciò andare tutto il risentimento, tutto l’odio e il rancore che aveva provato. Libero di essere di nuovo il bambino che era Sasuke ricambiò quell’abbraccio tanto desiderato, stringendo con tanta forza le vesti sulla schiena del fratello che pensò si sarebbero strappate da li a poco. Itachi lasciò che il suo fratellino lo stritolasse nella sua morsa fino a che sentì il suo giogo farsi più lieve notando a quel punto che Sasuke stava crollando…troppo emotivamente provato da quel susseguirsi di eventi in pochi minuti. Sasuke stesso si rese conto di non essere più lucido e pochi istanti prima di perdere conoscenza pregò che le braccia che lo reggevano non fossero un’illusione. E cosi si lasciò andare con nelle orecchie il suo nome pronunciato da tre voci diverse…
  
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