Piripìpiripì.
Rochefort vide il display del cellulare. Chiamata anonima.
- Sì -
-Vai all'ospedale. "Ferro" ha fallito. Fai in modo di far ricadere le responsabilità sui tre moschettieri- mise giù.
Rocheford sapeva bene di chi fosse quella voce.
Il Gobbo non temeva di esser intercettato anche perchè non era uno stupido. Aveva fatto in modo di prender tutte le precauzioni necessarie al fine di non esser mai scoperto.
Rochefort stava mettendo via il cellulare quando il telefono d'ufficio squillò.
Era Athos. La voce di lui era riluttante ma doveva farlo. Rocheford serviva per gli interrogatori, era un asso in queste cose anche se era detestato, odiato e spesso messo alla berlina, lui era necessario se si voleva sapere la verità in un interrogatorio.
E lo sapeva.
La telefonata confermò ciò che il Gobbo aveva detto pochi minuti prima.
Una volta arrivato all'ospedale, nella stanza indicata, vi entrò senza salutare nessuno; aveva gli occhi di tutti e tre della scorta puntati addosso.
-Fuori di quì, deve essere tranquillo per "cantare"-. Il trio uscì fuori dalla camera.
-Lo sai che ora dovrò tirati fuori? - fece Rochefort irritato, rivolto al suo criminale da interrogare.
-Lo sai che tutto è sulle tue spalle, ora?-rimbeccò  l'uomo con arroganza.
Rochefort uscì dalla camera dopo un po' - Non ha detto gran ché. Solo l'ovvio. Deve ancora riprendersi e alla centrale canterà- fù l'unica cosa che disse e andò via.
Mentre percorreva i corridoi per uscire ripensò a tutto quello che aveva dovuto sopportare. Ma prima o poi l'avrebbe fatta pagare al Gobbo.
Magari, sarebbe diventato egli stesso il nuovo Boss.
continua...