Molto tempo fa, in una terra lontana e fredda, viveva una principessa di soli sedici anni. Si chiamava Synne, era bella e aggraziata; i suoi occhi erano azzurri come il cielo in primavera, e i suoi capelli dorati. Tutti nel regno la adoravano. Un giorno, uscì dal suo castello per visitare il mercato del paese, indossando il suo mantello bianco per non farsi riconoscere dalla gente. Giunse finalmente al mercato; era pieno di bancarelle di ogni genere, da quelle che vendevano vestiti, a quelle che commerciavano medicine, fino a quelle che proponevano alimentari. Synne rimase incantata dalla bellezza del luogo. Passeggiò per un po’, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Si avvicinò a una bancarella che vendeva amuleti. "Allora, c'è qualcosa che t’interessa?" le domandò la proprietaria. "Oh? Sì, mi piaceva quella collana." "Questa collana ti proteggerà dai cattivi pensieri, e terrà lontani li spiriti maligni ... ma, un momento, voi siete la principessa Synne?!" "Sì." "Oh, allora prendetela pure senza pagare." "Grazie mille, tenga, prenda questo." Synne le donò un sacchetto di monete d'oro. "Grazie mille principessa" disse commossa la proprietaria della bancarella. Synne si mise la collana. Si trattava solamente di un anello con delle incisioni, legato a una catenina, ma a lei piaceva tanto da ritenerla la cosa più preziosa al mondo. In quel preciso momento, scoppiò una grande confusione tra la folla. Synne si fece spazio tra la gente che spingeva, per vedere cosa stesse accadendo: una guardia aveva cattura un ragazzo. "Non sono stato io a rubare quelle cose!" "Ah sì?!" Allora cosa ci fanno nella tua borsa?!" "Non è come sembra!" "Che cosa state facendo a quel ragazzo?" intervenne Synne. La guardia s’irrigidì, dinnanzi alla principessa. "Mi scusi vostra maestà, ma abbiamo sorpreso questo ragazzo mentre rubava." "E perché lui lo nega? Lo avete forse visto con i vostri occhi, mentre rubava?" "No signora!" "Bene, allora liberatelo." Le guardie lo liberarono, e lei si avvicinò al ragazzo. "Dimmi, come ti chiami?" "Mi chiamo Elias." "Bene Elias. Allora arrivederci." Synne se ne andò. Elias rimase colpito dalla bellezza e dalla gentilezza della principessa, che lo aveva aiutato a liberarsi dalle guardie. Dalla borsa di Elias sbucò un drago di piccola taglia. "Ehi, non ora Lars. Non qui, ritorna nella borsa." Il drago non lo ascoltò, e si accoccolò sulla spalla desta del ragazzo. "Uff, fai come vuoi."