Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: sheeranscheeks    01/09/2012    10 recensioni
------SOSPESA-----
"Sapete che succede quando non si è più abituati a ricevere amore?
Succede che non ti fidi più, che preferisci stare solo.
Succede che quando qualcuno ti dice ''Ti voglio bene'' rispondi con un sorriso e pensi ''Come no''.
Succede questo, non sei amato per molto tempo e, quando trovi qualcuno che ti ama davvero, muori di paura."
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“La felicità è reale solo quando condivisa.”
Into the Wild - Nelle terre selvagge.

 

«Ho grandi notizie» esclamò Liam, sedendosi al tavolo, sotto gli occhi spaventati di Eveleen.
Il panino che teneva tra le mani le scivolò, e lanciò uno sguardo provocatorio al ragazzo: «Buongiorno anche a te, Liam. Hai scoperto come far ripartire un cuore?» gli chiese posandosi una mano sul petto, dove il cuore non dava segno di voler smettere di battere velocemente.
«No» rispose roteando gli occhi, con un sorriso ampio.
Iniziò a sventolare sotto il naso piccolo della ragazza, un foglio di carta riciclata, agitandosi sulla sedia: «Quelli del tavolo dodici ti stanno guardando» sussurrò  Eveleen balbettando, e trattenendo una risata.
I ragazzi in pantaloncini da calcio, lanciavano degli sguardi veloci al moro, prima di scoppiare in fragorose risate, tornando a mangiare quello che avevano nei vassoi rossi.
Liam roteò la schiena, puntando lo sguardo sui calciatori: «Ehi, Jackson, smettila di farti fantasie erotiche su di me mentre ballo» urlò attirando l’attenzione dei tavoli circostanti; un ragazzo dai capelli neri gli scoccò un bacio, che destinò al vento, tra le risate degli studenti.
Il moro prese tra le mani il bacio, e gli sganciò un occhiolino malizioso: «Dicevo» disse, poi, tornando a guardare Eveleen sul cui volto era stampato un sorriso «Ho buone notizie» esclamò con un tono elettrizzato.
La ragazza lo spronò a continuare con un cenno della testa, arricciando il naso per trattenere uno starnuto: «Questo Settembre me ne torno a casa» quasi urlò, aprendo il foglio che teneva tra le mani e porgendoglielo.
 

“Caro Liam Payne,
i suoi voti nelle materie sono migliorati, e mi sono giunte voci dei suoi miglioramenti anche in campo disciplinare.
Ho, quindi, deciso di contattare i suoi genitori e portarli qui il 2 Settembre per riportarlo alla sua casa a Wolverhampton.
Spero abbia passato con noi un felice anno, si goda la sua vita all’esterno del riformatorio,
Il Preside.”

 
«Felice anno?» chiese la mora, con un espressione disgustata «Chi è felice di stare in questa merda?» continuò giocando con il piercing che aveva alla lingua.
Liam rise, facendo strisciare la sedia blu sul pavimento per alzarsi: «Dimmi che sei felice per me» disse allargando le braccia, e con gli occhi color miele appannati dalle lacrime.
«Da quando il grande e cattivo Payne piange? In un anno non ti ho mai visto farlo» rispose fiondandosi tra le braccia possenti del ragazzo, e inspirando il profumo di lavanda che emanava la t-shirt bianca.
In quell’istante, i ricordi le passarono veloci davanti agli occhi: dal primo giorno in cui ci aveva provato con lei, alle serate con Louis passate a raccontarsi storie di paura per addormentarsi, alle giornate buie dove il cielo si colorava di grigio e i tuoni riempivano le aule con il loro rumore che ricordava quello di un motore a scoppio, al momento in cui Louis se n’era andato per tornare a Doncaster, tra le lacrime di gioia della madre Johannah e il patrigno Mark.
Sospirò tra le sue braccia, bagnando la maglia con delle lacrime: «E ora chi mi terrà compagnia per rubare i biscotti durante la notte?» chiese alzando lo sguardo per incontrare quello di Liam, che osservava un punto indefinito.
Edward era tornato a Halifax prima dell’Estate; si era stancato di vivere lì perché il padre era giardiniere di quella scuola e, con la sua chitarra, era partito per la fama. Cercò di trattenere dei singhiozzi, mentre il ragazzo le aveva preso le mani e l’aveva trascinata all’esterno della struttura, dove il Sole illuminava le campagne circostanti.
«Pensi che ti lascerei qui da sola?» le chiese dopo averla fatta sedere su una panchina laccata verde, all’ombra di una quercia secolare.
Il vento spostò un ciocca di capelli davanti al volto di Eveleen: «Rimarrai qui?» gli chiese speranzosa, e torturandosi le mani.
All’idea di rimanere nuovamente sola, sentì la depressione impossessarsi del suo corpo debole: «Nemmeno mi dovessero pagare» rispose scuotendo la testa, e riportandole la ciocca dietro all’orecchio.
In ginocchio davanti a lei, estrasse una lettera dalla tasca posteriore dei Jeans e gliela porse con un sorriso; Eveleen la prese tra le mani, tremando mentre leggeva a bassa voce il nome del mittente: «New York Police Department» sussurrò, portando lo sguardo su quello commosso di Liam.
«Aprila» la spronò indicando la lettera.
Estrasse un foglio dalla busta, quando due biglietti caddero sulle sue gambe: «Cosa vuol dire, Liam?» gli chiese frenando le lacrime che volevano attraversarle il volto.
«Sta zitta una buona volta, e leggi» ribattè con uno sguardo serio.
La ragazza obbedì:
 

Signorina Eveleen Wright,
sono il commissario Raymond Kelly e le scrivo per scusarmi.
Abbiamo analizzato nuovamente i sospettati e ricostruito una traccia sotto l’implorazione del suo amico Harry Styles -Eveleen si lasciò scappare una risata, accompagnata da quella di Liam - E le prove portano al sospettato numero sei, quello che lei aveva colpevolizzato.
Abbiamo contattato la sua famiglia, e siamo felici di regalare, a lei e al suo amico Liam, un viaggio per Londra, per rimborsarle l’anno che ha passato in riformatorio.
 Cordiali saluti,
 le nostre più sincere scuse,
 Il Commissario Kelly.»

 
«Oh porca puttana» esclamò Eveleen, stringendo tra le mani i biglietti aerei, e incontrando lo sguardo dell’amico.
«I miei mi hanno dato già il permesso» la interruppe, prima che lei potesse aprir bocca «E ci verranno a prendere all’aeroporto Damyns Hall Aerodrome».
Un leggero vento soffiò sulle loro teste, facendo muovere le foglie sulla cima dell’albero; si alzò dalla panchina, tremando, mentre delle lacrime scorrevano sul suo volto: «Pensavo mi lasciassi qui, Payne. Fatti inculare da un unicorno» disse tra le braccia del ragazzo, mentre le loro risate riecheggiavano nell’aria di Agosto.
 

* * *

 
Diede un ultimo sguardo alla stanza: le tende con le bruciature delle sigarette coprivano le finestre, bloccando i raggi solari; i tre letti erano stati rifatti con cura, le coperte coprivano i cuscini duri come il legno; la sedia in legno era posizionata sotto la scrivania sul quale avevano fatto i compiti per un intero anno.
Il profumo di lavanda dei panni appena lavati aveva coperto l’odore di muffa, e le valigie erano adagiate sul pavimento, che si sorreggevano contro il muro che aveva perso gran parte della carta da parati.
Sentiva che le sarebbe mancata la quercia che, con i cuoi grandi rami, voleva entrare nella stanza, con la finestra aperta; le sarebbero mancate anche le urla degli studenti che si lamentavano della campanella delle sette, gli schiamazzi dei professori, e i lunghi silenzi della campagna.
Tirò un sospiro di sollievo, mentre due braccia le cinsero la vita:«Non pensavo che in un anno avrei potuto affezionarmi tanto» disse una voce alle sue spalle, sussurrandole all’orecchio.
Eveleen sussultò sorridendo ampiamente: «Ti diverti a spaventarmi?» gli chiese girando lo sguardo verso il ragazzo che aveva poggiato la testa sulla sua spalla.
Annuì divertito, prendendo le valigie da terra e dirigendosi all’uscita: «L’Inghilterra ci aspetta» urlò, prima di muoversi verso l’uscita.
Sotto quell’angolazione, la scuola e la vita sembravano più belle.
Vedeva il riformatorio con un altro sguardo, quasi gratificante per averle fatto conoscere nuove persone.
Forse è vero che, la vita,  ti maltratta un po’  prima di regalarti periodi felici.


yaaaaaaaay
Sì, sono tornata ee
Pensavate di esservi liberate di me? Hell, no!
E' già passato un anno, visto? lol
Ho fatto questa scelta perché la Fanfiction é principalmente basata su altro c:
Ci sono un pò di ricordi, e ancora non vi dico cosa é successo a Eveleen, e cosa l'ha costretta ad andare in un riformatorio, yeeeah.
Sono cattiva puro sangue.
Now, cosa volevo dire? cc
Diciamo che qui potete notare la dolcezza di Eveleen nell'esprimersi, e il tenerone Payne formarsi asdfgkh
Louis ed Edward sono tornati nelle loro case, ma, bitches, torneranno, ovviamente uu
E' solo una scomparsa provvisoria, lol.
Devo ringraziarvi tantissimo, bedde*u*
Cioé, voi siete il mio tutto, e senza di voi non sarei da nessuna parte, lo sapete, vero? asdfkl
Regalo il super Mojito a C Sama e alla sua Miki, a Nicky_Hi un grazie per aver procreato altri omini di marzapane CHI NE VUOLE UNO?*u*
Poi, ringraziamo Andresowhat che si é tenuta libera per il party hard con i one direction, lol, Anita Directioner che mi riconosce dopo le mie cazzate, yaaaay.
Ringraziamo ance la lacrimuccia di Sharot, lol, Blue Eyes_ che ha perso la capacità di recensire cc, Just Dreaming che grazie al cielo non ci é
saltata in aria, lol, _PERLA_1 per la sua pazienza, xGiulsOneD che ho conosciuto per caso su twittaah, This is my Destiny che, boh, mi ha fatto una recenzione che arriva fino in Puglia*u*
E, ultima ma non meno importante, _Sam che si droga con la mia fanfiction(?) lol
Se volete droga, io vendo bene.
No, okay AHAHAHAHAHAH 'Sto spazio autrice é diventato più lungo della lista delle cazzate dei one direction cc
Salutate Gaskarth nella mia icon asdfg
Mi dileguo, al prosssssimo capitolo,
vi amo tutte, comprese le lettrici silenziose,
Star Collision.


Un piccolo, ma grande favore, che ne dite di passare da questa fantastica fanfiction? asdflkhjh I thought i lose you.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sheeranscheeks