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Autore: asbb    01/09/2012    2 recensioni
Breve one shot / racconto sull'emozione di un'anziana donna che ricorda un evento lontano.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Care lettrici,questa è una piccola storia..
Non ha dialoghi o trame particolari.
L'ho scritta durante un periodo di nostalgia.
Spero vi piaccia

asbb







Avevo comprato una vecchia casa in fondo alla spiaggia quando ancora ero giovane e nel pieno delle mie forze. Il padrone che me la vendette disse che aveva resistito a 3 uragani e che era un miracolo di Dio che fosse ancora in piedi.
Insomma,aveva avuto la fortuna di non essere nell'epicentro di una burrasca (in qualche modo) anche se le onde avevano rovinato la parete sinistra rivolta verso una distesa di piccoli scogli grigi.

Mi disse anche che si potevano sentire le storie delle altre persone che ci avevano abitato se ascoltavi il rumore del vento atraversare le fessure del legno ormai non più così nuovo. Non so se me lo disse per sbarazzarsene perchè ormai nessuno voleva più acquistarla,so solo che dopo poche pratiche e qualche firma la dimora fu finalmente mia,insieme a tutto un bagaglio di speranze costruite su grandi proggetti.

La settimana seguente andai a testare la grande meraviglia che quella famosa proprietà mi aveva

fatto provare fin dall'inizio.

Varcai la soglia con cautela,stando attenta a non far scricchiolare troppo le assi delle scale che erano state inghiottite da un fitto strato di muschio verde.Arrivata al terrazzo che occupava una buona parte della facciata, mi fermai.
Guardai intensamente la porta di legno scuro con un oculo di vetro verde e giallo al centro e mi chiesi per quale motivo avevo la sensazione che qualcosa mi stesse fissando. Mi avvicinai e con timidezza girai il pomello.
La porta cigolò con un suono flebile e allo stesso tempo forte e,come se stesse aspettando che qualcuno la abitasse di nuovo, la casa mi diede il benvenuto con un odore di salsedine e pulviscolo.
Molte cose erano impolverate al suo interno.Divani quadri e tappeti facevano da cornice a quello che sembrava un piccolo salotto vintage,arredato con gusto da chissà quale precedente proprietaria.
Distesi la coperta che mi ero portata per l'occasione e, dopo essermici coricata sopra, chiusi gli occhi.Ascoltai attentamente il rumore che il legno produceva quando incontrava il maestrale, ma a quel tempo non riesci a farti trascinare dalle piccole cose. Così, dopo aver fallito il mio tentativo, me ne andai nella mia chiassosa città per pensare a come rimodernizzare la mia compera.
Chissà quale altro miracolo salvò quella casa, visto che il mio rimodernamento non accadde e tutto rimase com'era prima.
Solo molti anni dopo mi ritrovai a pensare a quel piccolo posto solitario,che avevo comprato quasi 30 anni fa.
Sulla soglia della vecchiaia e con qualche acciacco di troppo mi feci accompagnare da mia figlia sul lungomare e,dopo diverse soste e qualche caffè riuscimmo ad arrivare alla spiaggia che cercavamo.
La vidi in lontananza come se fosse sempre stata lì per me anche se io mi ero dimenticata di lei.Entrai dalla porta a vetro,la stessa porta che mi aveva dato il benvenuto.
"Mamma ce la fai?" disse mia figlia.
Annuii e camminai con calma nel vecchio salotto poi dissi. "Lo senti?.."
Mia figlia infreddolita per l'aria della casa e per il temporale che si avvicinava sempre di più dal mare mi rispose "Il vento? Si mamma lo sento..ora torna qui.Ci saranno strani animali su quel tappetto"
"Questo non è semplice vento mia cara..E' il suono che tutte le persone che hanno abitato qui hanno sentito per tanti anni..E' come se noi fossimo gli spettatori di una grande storia"
Mia figlia da quel giorno non volle accompagnarmi più su quella casa. Pensava che la demenza senile mi avesse segnato ormai del tutto.
Ma non capiva,era troppo giovane per capire,proprio com'era successo a me. Così vendette la casa a un vecchio pescatore.
Solo dopo due anni scoprì che un uragano l'aveva abbattuta. E lì capii,capii solo allora che quella casa era sopravvisuta a tutto solo per me,per farmi sentire il vero rumore del vento, anche se il suo scopo penso sia stato quello di farmi sentire il rumore che ha la vita.

 

  
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