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Autore: Sigyn    01/09/2012    1 recensioni
"- Odio il mio nome -."
I Potter dovrebbero stare più attenti ai nomi che scelgono.
[Fem!Scorpius/Fem!Albus]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Nuova generazione
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What’s in a name?


 

- Odio il mio nome -.

La firma sulla licenza di Materializzazione e Smaterializzazione, nella sua calligrafia minuta e storta, sembra sbeffeggiarla. Il bianco luminoso e pulito della pergamena le ferisce gli occhi.

Non che non apprezzi le possibilità che quel piccolo rettangolo candido e le righe fitte della scrittura dell’esaminatore le offrono. Quando lascerà Hogwarts per le vacanze estive, vedrà di sfruttarle al meglio.

Solo, non capisce perché fosse davvero necessario firmare per esteso. L’esaminatore non era della sua stessa opinione, purtroppo.

Alba Severa. Sembra il nome di una qualche austera, giunonica matrona romana. Alba sa di sembrare tutto tranne una donna di quel genere: non c’è niente di regale in lei, niente di affascinante o carismatico o che ispiri rispetto.

Non con i quei capelli eternamente disordinati, amorfi, impossibili da pettinare, che lei è stata l’unica della famiglia ad avere la discutibile fortuna di ereditare da suo padre. Non con quel viso dai lineamenti né belli né brutti, semplicemente incolori, insignificanti. Non con quel corpo troppo basso, troppo magro, quasi ossuto.

- Tu ti lamenti di questo? -. La risata della sua ragazza la raggiunge da dietro le sue spalle, e anche se non si gira Alba può vedere nella sua mente la sua espressione soddisfatta, il sorriso dolce che le increspa le labbra rosee e morbide, il modo in cui siede rilassata sul divano verde cupo della Sala Comune, la cravatta perfettamente annodata dello stesso colore.

Alba si stringe nelle spalle: - Il tuo non è così male -. Lacerta si lascia sfuggire uno sbuffo incredulo, ma la risposta di Alba è completamente sincera: - È il nome di una costellazione. E, davvero, il nome di un insieme di stelle non è esattamente inappropriato per te -.

Si volta verso di lei e la osserva. L’uniforme linda e ordinata, le gambe lunghe e magre, il seno pieno e sodo, e poi il viso dalla carnagione nivea, con gli occhi grigi più calmi e brillanti di un intero cielo stellato, e i lucenti e morbidi capelli castani ad incorniciarlo.

Lacerta Selene. Può non suonare molto bene, ma la descrive benissimo comunque: la quieta, impalpabile, scintillante luce delle stelle e della Luna.

La ragazza nota la sua espressione malinconica, e le lancia una lunga occhiata interrogativa. E Alba lo sa che non dovrebbe invidiare la sua ragazza, lo sa che arrovellarsi su un problema banale come un semplice nome è stupido – ma non riesce ad evitare di farlo.

Lacerta sospira e alza gli occhi al cielo, e proprio quando Alba sta per scusarsi di essere una tale cretina e fingere che quella conversazione non sia mai avvenuta, la invita con un gesto di una mano pallida e aggraziata a sedersi accanto a lei. Alba obbedisce immediatamente, sebbene voglia solo mettere la parola fine a questa storia: Lacerta è una ragazza dolce e comprensiva, ma dimostra una testardaggine tipicamente Slytherin quando ha un obiettivo in mente e l’intenzione di raggiungerlo al più presto. I Malfoy non sono più influenti come un tempo, riflette, ma quel non sopportare che qualcosa ti venga negato deve essere una cosa che ti rimane nel sangue, un po’ come una malattia ereditaria.

Lacerta posa una mano delicata e leggera come una piuma sulla sua guancia e la guarda fissa negli occhi, il suo sguardo serio ma non freddo. Hanno già affrontato un paio di volte discorsi del genere, tra il rifiuto di Lacerta di riconoscere quanto sia semplicemente perfetta e la sua mai abbastanza benedetta incapacità di vedere Alba per la ragazza scialba e anonima che è.

Ma stavolta Lacerta pronuncia solo poche parole, mentre le sue mani scendono sulla vita di Alba e la attirano in uno stretto abbraccio. Le sussurra tra i suoi capelli neri e indomabili, prima di posarvi un bacio così leggero e gentile che la ragazza ha quasi il dubbio di averlo solo immaginato.

- Anche a me piace il tuo nome. È unico, come te -.

 

 

 

Note finali:

Lo so, scrivere una storia genderbend su personaggi della cui caratterizzazione sappiamo poco o niente è inutile, ma questa idea mi è rimasta in testa fino a quando l’ho finalmente scritta. Spero che almeno i lettori della mia serie Scorpius/Albus riescano a riconoscere anche qui i miei personaggi, e che gradiscano questo piccolo esperimento. Ah, e il mio Scorpius ha i capelli castani perché li ha così anche la mia Astoria.

  
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