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Autore: KuromiAkira    01/09/2012    2 recensioni
Touya distolse lo sguardo, imbarazzato. Avrebbe voluto fare una battutina sarcastica, ma non era il momento. Sakura era sincera e quella era una cosa seria. Certo, l'idea che la sua sorellina avesse grandi poteri magici e che controllasse delle strane e potenzialmente pericolose -come lo erano state tempo prima- carte non lo faceva sentire poi così tranquillo. Ma convenne che sì, era meglio conoscere tutta la faccenda.
- E poi - continuò la ragazzina, - c'è qualcuno che mi ha chiesto di poterti incontrare. -
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Kero-chan -Cerberus, Sakura Kinomoto, Touya/Toy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Clow Cards... - mormorò Touya, con espressione meno stupita di quel che ci si sarebbe potuti aspettare.
Kero-chan, levitando davanti agli occhi del ragazzo, annuì.
Aveva la braccia conserte e un'aria grave come ogni volta che raccontava la storia delle Carte di Clow e del loro creatore.
Touya fissò il guardiano, poi il suo sguardo si spostò verso la sorella, che lo guardava mortificata come se si sentisse in colpa per avergli tenuto nascosto una cosa del genere.
Poco dopo, però, tornò sul peluche.
- E tu ne saresti il guardiano? - chiese sospettoso.
Piccolo com'era, poteva davvero proteggere la sorellina?
Risentito dal tono usato, Cerberus prese le sue reali sembianze di leone alato. Ma la reazione non fu quelle che immaginava.
Il fratello della sua attuale padrona, infatti, l'aveva già visto e, benché avesse solo in quel momento la conferma definitiva che il 'peluche' e il leone fosse la stessa entità, sapeva già chi fosse veramente Cerberus. Però l’aspetto provvisorio del Guardiano, beh… lasciava perplessi.
- Ma insomma, non dici nulla? - urlò allora Kero-chan, tornando alla più comoda forma di pupazzo.
- Kero-chan! - lo riprese Sakura, afferrandolo e tenendolo tra le mani. Poi la bambina guardò il fratello.
- Beh, comunque avevo capito da molto che stavi facendo qualcosa. Non serve fare quella faccia - tentò di tranquillizzarla lui, distogliendo lo sguardo e grattandosi la testa con la mano. - Piuttosto mi chiedo perché me lo stai spiegando ora. -
- Ecco... - ,esordì Sakura, abbassando lo sguardo, - perché penso sia più giusto così. Sei stato coinvolto tante volte, e hai salvato Yue e Yukito dandogli i tuoi poteri. E poi, proprio perché avevi già intuito qualcosa è meglio che tu sappia tutto, così sarai più tranquillo - concluse. – Mi dispiace per tutti quei misteri. Ma non potevo proprio dire nulla. -
Touya distolse lo sguardo, imbarazzato. Avrebbe voluto fare una battutina sarcastica, ma non era il momento. Sakura era sincera e quella era una cosa seria. Certo, l'idea che la sua sorellina avesse grandi poteri magici e che controllasse delle strane e potenzialmente pericolose -come lo erano state tempo prima- carte non lo faceva sentire poi così tranquillo. Ma convenne che sì, era meglio conoscere tutta la faccenda.
- E poi - continuò la ragazzina, - c'è qualcuno che mi ha chiesto di poterti incontrare. -
- Qualcuno? - chiese incuriosito Touya. Chi era? Yue, forse? Ma Yuki non era lì né la sorella gli aveva chiesto di mandarlo a chiamare.
La piccola Kinomoto afferrò lo scettro, pronunciò la solita formula magica e la luce che sprigionò dalla carta fu così forte da costringere il fratello a coprirsi gli occhi.
Quando lì riaprì davanti a lui era apparsa una graziosa fanciulla dai lunghi capelli e dal sorriso gentile. Tra le mani reggeva uno specchio rotondo.
La creatura, incontrandone lo sguardo, arrossì e abbassò la testa. Era felice che la padrona avesse acconsentito alla sua richiesta ma si sentiva anche in imbarazzo.
- Tu sei... - iniziò il ragazzo, intuendone l’identità.
- Lei è Mirror, la carta dello specchio. Quando uscivo di casa lei prendeva il mio aspetto quindi l'hai già conosciuta. Mi ha chiesto di incontrarti col suo vero aspetto - spiegò Sakura.
Mirror alzò appena lo sguardo, poi si inchinò leggermente.
Touya le carezzò la testa. - Ho capito. Hai fatto bene a chiederlo. Sono felice di poterti vedere per come sei veramente. -
La carta, con rinnovata serenità, arrossì di piacere, nascondendo il proprio sorriso con le mani.
- Sakura, credi sia il caso di raccontare la verità anche a Yuki? - chiese poi il ragazzo, tornando a guardare sua sorella.
La bambina guardò Cerberus come per chiedergli un parere. - Non mi piace l'idea di tenergli qualcosa nascosto. Però... -
- Non preoccuparti. Anche lui sa di non essere umano. Inconsciamente l'ha sempre saputo - spiegò il fratello.
Sakura annuì. - Allora penso sia meglio che sappia tutto. -
Ci fu qualche istante di silenzio, in cui tutti i presenti ritrovarono un po' di tranquillità e dimenticarono il disagio provato.
- È un vero peccato, però, - tornò a parlare Touya, guardando la Carta dello Specchio e attirando l'attenzione di tutti. Il ragazzo ghignò in direzione della sorella. - che una creatura così carina debba prendere le sembianze di un mostro come te. -
Mirror arrossì nuovamente mentre Sakura, stringendo i pugni e contraendo le labbra in una smorfia, iniziò a prendere fiato per potergli gridare contro con tono di voce più forte possibile.






Oh, ma ce l'ho fatta! ** Dovete sapere che questa fiction avevo iniziato a scriverla subito dopo 'Gentilezza', ma siccome non sapevo se Touya avrebbe prima o poi saputo tutto o no, ho atteso di leggere tutto il manga.
Alla fine lui e Yukito ne parlano, ma non si vede come vengono a conoscenza dei particolari e ho potuto quindi finire questa shot.
Mi scuso delle ripetizioni, ma non sapevo proprio che sinonimi usare.
  
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