Endou’s pov
Me ne sono accorto troppo tardi: sposare Natsumi è stato un errore. A dire il vero non mi ricordo nemmeno perché lo ho fatto, ma in quel momento non dovevo essere completamente lucido, e a confermarlo sono stati diversi fatti accaduti sia prima che dopo il matrimonio:
- Il primo sono stati i miei compagni e le loro domande sul perché mi sposavo con Natsumi. Continuavo a rispondere loro, e ripetevo anche a me stesso, che con lei sarei stato felice, ma mi rendo conto solo ora che è stato uno sbaglio.
- Il secondo fatto è stato il mio incontro con un vecchio amico: avevo visto Kazemaru seduto su una panchina vicino alla torre di Inazuma-cho, delle lacrime gli rigavano il viso e tra le mani stringeva un foglio di carta.
Poco dopo se ne andò, ma anche quando mi vide, chinò il volto e passò oltre. Io andai a raccogliere il pezzo di carta che aveva fatto cadere, e notai che si trattava dell’invito al matrimonio mio e di Natsumi.
Il mio nome significa “protettore”, dovevo difendere le persone a cui tenevo e i miei ideali: posso dire di aver fallito. Non ho saputo proteggere Kaze-chan dalla sofferenza che lo attanagliava, ma non era più il tempo delle lacrime: l’errore è stato commesso, e stavolta… non è più possibile rimediare.
 
Kazemaru’s pov
Me ne ero accorto troppo tardi: Endou ormai si è sposato e non sono riuscito a far niente, avrei voluto dirgli che lo amavo e che sarei rimasto al suo fianco, qualunque cosa fosse accaduta, ma al suo matrimonio era come se qualcosa mi avesse frenato e mi dicesse:
“Chi sei tu per intrometterti in questo momento? Endou vuole sposarla? E allora lascialo fare! Non vuoi forse che sia felice.”e io, purtroppo, ho dato ascolto a quella voce. E me ne pento…
Già da tempo mi ero reso conto di ciò che provavo per lui, ma il giorno che mi decisi a dirglielo, mi arrivò per posta l’invito al matrimonio suo e di Natsumi.
Nel mio nome c’era la parola “vento”, anche in quel momento mi si addiceva: era come se, tutto d’un tratto, le mie speranze di poter vivere al suo fianco, fossero svanite in un attimo, come un alito di vento che soffia per pochi secondi, per poi sparire.
Anche quando ero tornato alla torre di Inazuma-cho, forse spinto dai miei ricordi di Endou in quel luogo parecchi anni fa, portai con me l’invito, ma lo buttai al vento e vidi il mio ex capitano in quel posto.
Cominciai a pensare che il mio unico compagno, da quel momento in poi sarebbe stato il vento.
Ormai non era più il tempo delle lacrime: l’errore è stato commesso, e stavolta… non è più possibile rimediare.
 
 
Angolo di Emy
Sono tornata con una EndoKaze depressiva, scusate, ma non riesco a scrivere altro su di loro.
Spero che vi sia piaciuta.
Grazie a chi deciderà di recensire o anche solo di leggerla.
Bacioni
Emy