Stavo ricontrollando la mia pennetta USB e ho trovato parecchie storie sui Tudors, non pubblicate su questo sito e alcune nemmeno in inglese perchè sono troppo pigra per tradurle xD Quindi ho deciso di rivederle e postarle un pò per volta qui... Questa è una one-shot scritta per una specie di challenge con una mia amica, in cui dovevo usare queste parole: inizio - giallo - bambini - specchio - devozione. Spero vi paccia, unn vostro commento mi farebbe molto piacere :D

A yellow beginning

Era la sera dell’ultimo dell’anno e Caterina d’Aragona era pronta ad accogliere quel 1536 più splendida che mai con un dolce sorriso sulle labbra e la corona ancora sulla sua testa. Non potevano bastare di certo uomini malvagi e amanti lungimiranti per rubarle il diritto di essere Regina e soprattutto per portarle via l’amore del Re. Anche se spesso aveva dubitato dell’amore che Enrico provava per lei, quando c’era stato davvero il bisogno di dimostrarlo, lui non si era tirato indietro e adesso tutto sembrava solamente un ricordo lontano. E la felicità che provava, appariva anche dal vestito che Lady Elizabeth e Lady Jane l’avevano aiutata ad indossare quella sera: nuovo e giallo, un colore che non aveva indossato per molto tempo.

“Siete bellissima amore mio” sussurrò Enrico cogliendola di sorpresa e abbracciandola da dietro “Ma temo ci sia una donna più bella di voi…” aggiunse poi allontanandosi leggermente e lanciandole un’occhiata per scrutare la sua reazione.

Caterina chiuse gli occhi per un secondo, mentre il sorriso spariva lentamente dal suo volto. No, non di nuovo, pensava non riuscendo a guardare negli occhi l’uomo a cui aveva promesso la sua eterna fedeltà e che invece da recidivo non smetteva di tradirla, neppure adesso dopo più di vent’anni di matrimonio.

“Ah no scusate ho sbagliato… Si trattava del vostro riflesso“ rivelò infine indicando lo specchio davanti a loro e lasciandosi sfuggire una leggera risata.

La Regina gli lanciò un’occhiata truce per il pessimo scherzo di cui era stata vittima, ma poi ridacchiò anche lei, avvicinandosi di più al volto del marito per coinvolgerlo in un passionale bacio. Poco dopo mentre lei finiva di sistemarsi, Enrico si avvicinò alla finestra e un sorriso radioso illuminò il suo volto nel vedere la scena che si stava svolgendo nel Giardino del palazzo Reale.

“Cosa guardate?” domandò Caterina curiosa muovendo qualche passo verso di lui.

“Guardate voi stessa” le rispose lui voltandosi e prendendola per una mano e indicando con l’altra i loro bambini che scherzavano felici, Maria e Arturo, la perla e lo zaffiro del loro mondo.
Anche Caterina sorrise orgogliosa: Maria, che ormai  era diventata una splendida giovane donna, sarebbe presto diventata Regina di Francia, mentre il piccolo Arturo che avrebbe compiuto presto sette anni ed era stato concepito proprio negli anni bui del loro matrimonio ed era stato causa del loro riavvicinamento, sarebbe diventato un ottimo Re di Inghilterra, come il suo omonimo zio non aveva mai avuto la possibilità di essere.

“Sapete, a volte non riesco a credere che sia davvero tutto finito e che voi siate ancora qui con me…” sussurrò d’un tratto Caterina spostando lo sguardo dalla finestra a suo marito.

Enrico abbassò per un attimo lo sguardo, mentre sentiva la morsa del senso di colpa premere nel suo stomaco. Non riusciva a reggere i confronto con i suoi occhi azzurri così puri e sinceri che per colpa sua si erano velati di lacrime troppo spesso.

“Invece dovete crederci, Caterina” le rispose poi accarezzandole una guancia come per scacciare quelle lacrime che, adesso, fortunatamente non c’erano più “Da oggi in poi non dovrete dubitare mai del mio immenso amore e devozione”

Entrambi sorrisero, finché i due sorrisi non divennero uno incontrandosi in un bacio.

Quello era il loro nuovo inizio. Un inizio che la storia non ha voluto mai concedere loro.