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Autore: CavalierYouth    02/09/2012    2 recensioni
Mi girai e rigirai nel mio piccolo letto, coprendomi alla peggio col lenzuolo stropicciato, come colto da un improssivo attacco epilettico. L'insonnia mi colpiva ogni notte da troppo tempo... forse per l'enorme quantità di caffeina che buttavo in corpo come fosse acqua.
[Frerard - Rating giallo - Romantico/malinconica - POV Frank]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi girai e rigirai nel mio piccolo letto, coprendomi alla peggio col lenzuolo stropicciato, come colto da un improssivo attacco epilettico. L'insonnia mi colpiva ogni notte da troppo tempo... forse per l'enorme quantità di caffeina che buttavo in corpo come fosse acqua.
Quei mesi ero alquanto nervoso, sia per la svolta nella mia (prima) miserabile vita, sia per il modo in cui la stavo affrontando. Ero entrato nei My Chemical Romance come seconda chitarra, quella ritmica, “per arricchire, riempire e quindi completare il suono” aveva detto l'afro man Ray Toro.
Ero il chitarrista della mia band preferita e, cazzo, mi sentivo un Dio sceso in Terra! Non capita tutti i giorni a chiunque, eh.
Dopo una buona mezz'ora che fissavo il soffitto bianco sovrastare la mia testa, decisi di alzarmi e vestirmi con i panni che avevo buttato a terra la sera precedente, dopo l'ennesima sbronza “caccia-solitudine”. Mi infilai i jeans con qualche difficoltà nella zona fianchi, anche se dopo qualche imprecazione ero riuscito nel mio intento. Mi abbassai per prendere la maglia degli Iron Maiden gettata sul tappeto, me la misi e mi crugiolai in una felpa nera. Nonostante fossero solo gli inizi di Ottobre, faceva un bel freddo di prima mattina. Guardai l'orologio grigio appeso alla parete: le quattro del mattino. Mh... sarei andato a rompere le palle al frontman della band. Scesi le scale lentamente, per non svegliare mia madre, e chiusi la porta di casa. Una volata di vento mi colpì in piena faccia, tanto che mi dovetti mettere il braccio infelpato davanti il viso. Appena iniziai a camminare, i ricordi e le slide di un anno addietro mi balenavano in mente: la prima volta che li sentii suonare in quel piccolo pub di Newark, quando li conobbi di persona, quando riconobbi Mikey Way, il nerd simpatico che era venuto alle audizioni per il mio defunto gruppo, i Pencey Prep, quando vidi per la prima volta Gerard Way.. già, Gerard... Quel ragazzo era di una bellezza disarmante, ti sentivi piccolo ed impotente di fronte a lui, ai suoi occhi verdi, al suo sorriso raro, ma bellissimo... Beh sì, non potevo nascondermi di avere una bella cotta per lui. Attraversai la strada davanti casa mia. La città era deserta, come ogni mattina, o quasi. Vedevo nei vari vicoli, ragazzi poco più piccoli di me, sui 19 anni, che erano intenti a bucare la vena giusta per iniettarsi chissà quale sostanza. Rabbrividii al solo pensiero.
“Frank, che diavolo ti rabbrividisci, non lo fai anche tu prima di ogni fottuto concerto?” sospirai alla domanda retorica della vocina nella mia testa. Erano un anno e tre mesi che ero nei My Chemical Romance, un anno e tre mesi che Gerard era fissato con l'idea che “senza alcool o droga, il concerto fa schifo”, infatti prima di ogni esibizione, l'eroina e le innumerevoli bottiglie di Vodka erano posizionate alla perfezione su un banchetto vicino le scalette del palco.
Gerard era quello che si drogava e beveva di più, e quella visione mi fece quasi accasciare a terra in mezzo strada. Avevo sempre un dolore fortissimo al petto quando pensavo a lui in quello stato. Dovevo aiutarlo, perché nessuno lo faceva. Ray era troppo occupato con la sua ragazza e le note dei pezzi per il prossimo album, Mikey era in un periodo troppo buio per preoccuparsi del fratello, Matt... lasciamo stare, era sempre a puttane quello. E poi c'ero io. Io, Frank Iero, il nano buono che appena sentiva il nome del suo frontman, aveva il cuore a mille, il respiro mozzo e le budella rigirate. Arrivai davanti casa Way, dopo vari “hey Pansy, dove vai a quest'ora del mattino, a comprare il lattuccio alla mammina?”, accompagnati tutti da risate. Possibile che i miei compagni di scuola devono andare in giro proprio quando ci sono anche io? Ma che cazzo! Sospirai e scavalcai il piccolo cancelletto di rame che separava il marciapiede decadente dal giardino ben curato di quella casetta. Raggiungi la porta e bussai tre volte, quasi spaccandola. Avevo bisogno di immergermi negli occhi verdi di Gerard. “Frank, mi spieghi che cazzo fai qui alle..” guardò l'orologio della casa, “quattro e venti della mattina? Ma che ti prende?” “Mikey, devo parlarti... e devo vedere tuo fratello.” dissi con un fil di voce, abbassando la testa per fissare i nodi che creavo con i lacci della felpa, intrecciati alle mie dita. Il bassista si spostò ed entrai, accomodandomi sul divano. Lui sparì per qualche minuto in cucina, tornando con due tazze fumanti di caffè. Dio, quanto lo amavo quel nerd. Risi sottovoce al pensiero e lo aspettai, bevendo il liquido scuro. Poi presi a parlare.
“Mikey... tu non hai nulla contro... beh, gli... omosessuali, vero?”. Mi guardò alzando un sopracciglio, sorridendo dolcemente e scuotendo la testa. “Altrimenti non ti appoggerei sulla scelta delle tue maglie come “Homophobia is gay”
“B-bene... io... io sono gay, Mikey” dissi con un fil di voce, pauroso della reazione del mio amico. “Si vedeva lontano un miglio. E dimmi un po', sei innamorato di mio fratello, vero?”. Spalancai la bocca: era così evidente la mia cotta per Gerard? “M-mh... nono, cioè, non credo. Sì, è bello, alto, dolce, ha degli occhi stupen-” “Frank, sei innamorato perso di Gee, dai!” rise. Cazzo, si era accorto Mikey del mio amore per Gee e non io. Ho seriamente paura di quel ragazzo, ora. “Sì, okay... p-penso di essere innamorato di Gerard. ..Appunto per questo, posso vederlo?” gli chiesi, guardando il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte. “Certo, è di sopra. Non dorme di notte... disegna e basta.” Sorrisi e posai la tazza, ormai vuota, e salii le scale che portavano alle due camere, aprendo quella di Gerard.
“Gee... sono Frank...posso?” chiesi timidamente. Lui sobbalzò un attimo e si girò a guardarmi per qualche secondo. Che soggezione. “Sì, certo... mettiti qui, c'è una sedia.” disse indicando uno sgabello accanto a lui. Entrai definitavemente e mi accomodai sul piccolo sgabello. “Gee... sono gay...” esclamai a sguardo basso. Okay, ora mi avrebbe ripudiato, e poi cacciato di casa, e dalla band e io n- aspetta, cosa?! Mi aveva detto che lo sapeva? Anche lui? Ho paura dei Way, sì. “Oh, davvero... beh, mi sembrava giusto dirtelo, ecco sì... e... sono innamorato” arrossii come un pomodoro al pensiero della mia imminente dichiarazione all'uomo che amavo. “Oh, che bello Frank... di chi?”, nella sua voce c'era qualcosa che non andava, era... triste. “Di... di un ragazzo bellissimo. Mi ha salvato la pelle innumerevoli volte, mi ha messo su un piatto d'argento il sogno di tutta la mia vita, accompagnandolo con il sorriso più bello che io avessi mai visto. Lui non sa, però, quanto è bello e perfetto. Continua a rovinarsi con l'alcool e le droghe, sostenendo che i concerti così vadano meglio. Non voglio vederlo così. Mi lacera l'anima, e voglio salvarlo dalle tenebre che lo stanno avvolgendo a poco a poco. Voglio salvarlo da se stesso. Tutto perché lo amo e perché senza di lui non vivrei più”. Mi guardò accigliato, sbattendo le palpebre, arrossendo sugli zigomi. Sorrisi teneramente “sì, Gee. Sono innamorato di te”. Feci per alzarmi quando mi bloccò per il braccio, facendomi risedere. “Aiutami, Frank. Salvami... salvami da ciò che sto diventando. Morirei al pensiero di una vita tenebrosa, senza di te, perché sì cazzo, sono gay anche io, e sono innamorato di un chitarrista di un metro e sessantatre”, non abbi il tempo di replicare che le sue labbra si premettero alle mie. Santo dio, era un sogno. Avevo paura che fosse tutto un sogno e mi sarei svegliato. Mi diedi persino un pizzicotto, ma no, le labbra di Gee erano incastonate perfettamente alle mie, e la sua lingua premeva contro la mia bocca. Schiusi quel poco per fare entrare la sua lingua nella mia bocca, ed io... beh, semplicemente colto dall'eccitazione e dall'amore che provavo, gli ficcai la lingua in gola. Le lingue ruotavano, giocavano e vorticavano da loro, mentre noi, troppo felici del momento, eravamo solo due innamorati che erano stati troppo testardi e stupidi per non aver ammesso l'amore che provavano l'uno per l'altro.




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Spazio autrice:
Buonsaaaaalve. Non sono morta, per vostra sfortuna fortuna. çwç One shot stranamente verde :3 Mi balenava in testa da quando ho ascoltato per l'ennesima volta Bullets, e boh... mi è uscita così. LOL Spero vi piaccia, e per quando riguarda la mia altra FanFic, Your eyes are the prison of mine, ho un po' di black out, scusatemi. çwç
Alla prossima! xoxo, Giuls.

  
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