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Autore: Aryelle    02/09/2012    4 recensioni
Attenzione: questa storia è stata scritta insieme a danyazzurra.
In questa storia abbiamo scritto di quando Lily ha ricevuto la sua lettera, delle sue ansie e paure.
Speriamo che vi piaccia, e che lascerete una recensione.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Il rumore della pioggia che batteva contro la finestra della camera da letto, fece svegliare Lily.
 
La ragazza si girò dall’altra parte, cercando di riprendere sonno, ma invano.
 
Sbuffando si alzò dal letto, ormai conscia che non avrebbe più ripreso sonno.
 
Si trascinò a fatica in bagno, dove si sciacquò la faccia con l’acqua ghiacciata, ed eliminò gli ultimi residui di sonno.
 
 Andò in cucina, dove trovò suo padre che beveva del the e sfogliava annoiato la Gazzetta del Profeta, sua madre che cucinava del bacon, e infine suo fratello Albus che aspettava il bacon, ancora mezzo addormentato. Mancava solo suo fratello James all’appello, probabilmente, dedusse Lily, dormiva ancora.
 
-Buongiorno tesoro- la madre le diede il buongiorno, già di buon umore di prima mattina.
 
Ma come fa?Si chiese Lily, con il tempo che c’è oggi poi, solo a Londra poteva piovere alla fine di Agosto.
 
-Buongiorno a tutti- Lily si sedette accanto al fratello, ancora insonnolito.
 
-Sono per caso arrivate le lettere da Hogwarts?- chiese la piccola Potter, cercando, invano, di celare la sua impazienza.
 
-Tesoro devi avere pazienza, poi con questo tempo dubito che i gufi arriveranno- il padre cercò di rassicurarla, ma non ci riuscì molto.
 
Primo: perché non aveva neanche alzato gli occhi dal giornale, troppo preso dalla lettura, secondo: perché ai suoi fratelli la lettere erano arrivata abbastanza presto, tempo o non tempo.
 
Con un ultimo sbuffo Lily iniziò a mangiare il bacon che la madre le porse.
 
-Si, però gli altri anni arrivavano prima, com’è che adesso ci mettono tanto- si lamentò Lily – e non dire che è colpa del tempo- puntò un dito minaccioso verso suo padre, che tentava ancora di calmarla.
 
A lei importava solo di ricevere quella dannata lettera.

Sentì le lacrime bruciarle gli occhi.

Doveva riceverla.
 
Aveva fatto qualche piccola magia involontaria, perciò non c’era alcun dubbio sul fatto che era una strega….forse.

Desiderava andare ad Hogwarts, da quando tre anni prima avevano accompagnato James, il primo a ricevere la lettera.

Lo aveva invidiato così tanto.
Lui era sempre stato così sicuro di sé ed invece lei aveva così paura.

Non si trattava di aspettative, si trattava di desideri.

Ogni volta che James tornava, e poi successivamente anche Albus, la riempivano di racconti e lei agognava ogni parola.

Adesso voleva vedere con i suoi occhi.
Voleva vedere il cielo stellato della Sala Grande.
Voleva vedere i fantasmi del castello.
Voleva studiare e mettersi alla prova in ogni materia.
Voleva che toccasse a lei.

Guardò ancora il cielo e poi distolse lo sguardo.
Non si vedeva nessun gufo.
 
-Sai Lily mi ricordi tanto me alla tua età. Anche io ero impaziente- le confidò la madre, sedendosi di fronte a lei.
 
-Lo sappiamo benissimo mamma, praticamente ce lo ricordi tutte le volte che l’argomento viene aperto- la voce ancora impastata da sonno di James fece riscuotere Lily dai suoi pensieri.
 
Il più grande dei suoi fratelli andò a sedersi accanto al padre.
 
-Per non parlare di quanto era impaziente Al, praticamente, ogni volta che vedeva un gufo volare, correva in giro per casa, manco avesse visto Silente resuscitato- continuò James gesticolando e facendo volare il the via dalla tazza che aveva in mano.
 
-James, posa quella tazza di the- lo sgridò Ginny
 
-Vogliamo parlare di quanto lo eri tu, James?- controbatté Al, da buon Serpeverde, con un ghigno in volto.
 
-Lui non era impaziente di andare ad Hogwarts, ma di entrare nella squadra di Quidditch della sua casa- commentò Harry, adesso bevendo del the anche lui.
 
Le cose sono due: o è finito il caffè, o c’è una themania in giro, pensò Lily, guardando la scena come si guarda una partita di tennis.
 
-Quinfi fi andave af Hogfarc- commentò Lily mangiando il bacon.
 
-Magari per studiare- continuò Harry, sognante.
 
-Lily, quando si mangia si tiene la bocca chiusa- la rimproverò la madre assumendo la tipica posa di Molly Weasley.
 
-Scusa mamma- si scusò la piccola Potter con un sorrisetto innocente, ma che di innocente aveva ben poco.
 
La conversazione venne interrotta da un gufo che picchiettava alla finestra della cucina.
 
-Chi sarà?- si domandò Harry alzandosi per andare ad aprire la finestra.
 
Il gufo entrò volando e atterrò sul tavolo dove facevano colazione depositando tre lettere.
 
Sua madre Ginny gli porse un biscotto, che il gufo mangiò con molta voracità e poi volò via dalla finestra.
 
-Le lettere da Hogwarts!- esclamò Lily, cercando la sua con evidente felicità.
 
Appena la trovò la sollevò in aria con un sorriso soddisfatto ed eccitato.
 
-Bhè che aspetti, aprila- la esortò il padre con un sorriso, orgoglioso della sua bambina.
 
-Ma non posso, avevo promesso ad Hugo che le avremo aperte insieme- spiegò Lily, e rattristandosi in volto, non appena la possibilità di andare dal cugino svanì, quando un fulmine illuminò la stanza.
 
-Sono certo che Hugo capirà, guarda che tempo, Hermione non lo farà uscire di certo- esclamò la madre gettando un’occhiata fuori – e neanche io ti farò uscire- continuò quando vide che la figlia aprì bocca.
 
-Ma mamma- si lamentò Lily.
 
Aveva ottenuto la lettera, e non poteva leggerla, solo per uno stupido temporale.
 
Ma il sorriso le tornò subito.
 
Aveva ottenuto la lettera! Sarebbe andata ad Hogwarts! Il momento che tanto aspettava era arrivato, o quasi.
 
-È inquietante. Prima è impaziente, poi triste, e poi felice- constatò James.
 
-Sìììììììì! Andrò ad Hogwarts!- urlò gioiosa la piccola Potter, tutto a un tratto.
 
-E adesso questo- commentò Al, guardandola a bocca aperta.
 
-Mamma quando andiamo a Diagon Alley?- Lily era sempre più impaziente.
 
-Non appena ci sarà una giornata soleggiata- le spiegò la madre, alzandosi dalla sedia, e portando la tazza e il piatto vuoti nel lavandino.
 
-Bene, perché voglio una scopa nuova. Quest’anno entrerò nella squadra di Quidditch di Serpeverde, e sarò Cercatore- annunciò Albus soddisfatto dalla faccia del fratello.
 
-Sempre se entrerai in squadra- lo sfidò James.
 
-Certo che entrerò, cavoli, frequenterò il terzo anno, devono prendermi per forza-
 
-Ma non vincerai, non con il nuovo Cercatore di Grifondoro, vero Lily?- le chiese il fratello spettinandosi i capelli.
 
-Certo James- Lily adorava entrambi i suoi fratelli, ma qui in gioco c’era l’orgoglio Grifondoro.
 
L’orgoglio Grifondoro. Non sapeva neanche se lo sarebbe stata. Lei non aveva pregiudizi per quanto riguardava le case, ma Grifondoro era il suo sogno.
 
-E in più, con un battitore così, vincere per le Serpi sarà praticamente impossibile- continuò James.
 
Lui non era diventato né Cercatore come il padre, e né Cacciatore come la madre e il nonno James. Era un battitore come lo zio defunto Fred.
 
-Vero Lily?- il fratello continuò il suo monologo, cercando appoggio in lei.
 
-Mamma sta spiovendo! Posso andare da Hugo?- Lily abbandonò in asso i fratelli, andando verso la madre, che roteò gli occhi al cielo, esasperata.
 
-Fratello, Lily ti ha piantato in asso. Un po’ come fa la Baston, per intenderci- disse Albus col suo ghigno Serpeverde.
 
Brutta Serpe,pensò James, guardando truce il fratello.
 
-James mi dispiace deluderti, ma Lily frequenterà il primo anno, è piccola per giocare a Quidditch- il padre rovinò tutte le aspettative di James.
 
Tale padre, tale figlio,pensò scoraggiato James.
 
-Albino, quando hai finito ci vediamo in camera mia- James si alzò, e si avviò verso le scale.
 
-Primo: non chiamarmi così, secondo: perché?- chiese Al iniziando a scaldarsi, nonostante fosse sempre calmo e pacato.
 
-Perché, dobbiamo discutere del piano “salvaguarda Lily”. Muoviti-  detto questo James salì in camera sua.
 
Povera Lily, pensò Ginny, guardando prima le scale dove era scomparso James, e poi Albus. 








Note dell'Autrice:

Come ho già scritto nell'introduzione, la storia è stata scritta insieme a danyazzurra.
Due amanti di questo personaggio, che si sono buttate in quest'impresa.
Che dire? Zia Row ha espresso chiaramente quanto Lily era impaziente, e da lì è nata l'idea.
Speriamo che vi piaccia, e che lascerete un commento.

  
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