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Autore: Claire Marie Blanchard    02/09/2012    2 recensioni
- Vorrei viaggiare… scoprire tante parti del mondo, se non addirittura tutte. Vorrei viaggiare nel passato con le piramidi e i misteri dei faraoni d’Egitto… perdermi nel labirinto di Cnosso costruito da Dedalo… immaginare i giochi dei gladiatori nel Colosseo di Roma… salire in cima alla Tour Eiffel, a Parigi e ammirare le luci di New York City dalla Statua della Libertà e percorrere il Ponte di Brooklyn… bagnarmi i piedi nell’Oceano Pacifico… scoprire Buddha e me stessa in Tibet… ammirare la Muraglia Cinese… respirare il profumo dei ciliegi in fiore e visitare i templi shintoisti del Giappone… partecipare ad un Carnevale di Rio de Janeiro… sentirmi viva grazie alla fredda neve siberiana e visitare il palazzo imperiale di San Pietroburgo…
Ginny la ascoltava incantata, cercando di immaginare quei posti che, a sentire la sua migliore amica, sembravano davvero magici.
Era stata in Egitto, qualche anno prima, insieme a tutto il resto della famiglia Weasley, ma non avevano mai visitato nessun altro posto nominato da Hermione.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sapori e profumi'
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Disclaimer: I personaggi della saga di Harry Potter e quelli del film al quale mi sono ispirata – avente l’omonimo titolo - non mi appartengono. Tutti i loro diritti appartengono rispettivamente a Joanne Kathleen Rowling e alla 20th Century Fox. Inoltre, questa storia è stata ideata e scritta senza alcun scopo di lucro.
 
Premessa: la storia si svolge qualche tempo dopo Menta e cioccolato e fa parte della serie Sapori e profumi, ma comunque può essere letta singolarmente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Bride Wars – La mia migliore nemica
 
Parte prima

 

 

 
 
 
 
- Io mi sposerò.
Hermione alzò lo sguardò dal libro di Aritmanzia che aveva in mano per guardare in faccia la fonte della voce che aveva parlato. Ginny Weasley era seduta di fronte a lei, ad un tavolo della biblioteca lontano dagli occhi rigidi di Madama Pince.
- Come dici, scusa?
- Dicevo che io mi sposerò, un giorno, con Harry.
Hermione sorrise davanti a quel desiderio espresso, pensando che non poteva non avverarsi.
Ginny non poteva temere nulla, perché Harry era talmente innamorato della piccola Weasley che sicuramente le avrebbe – prima o poi, in futuro – proposto di sposarlo.
E con un sorriso stampato sul volto tornò a concentrarsi sul libro di Aritmanzia.
- E, quando accadrà… sarà tutto… perfetto.
Hermione tornò ad osservare la sua amica per un istante, notando il suo sguardo incantato verso il vuoto e il suo sorriso a quel dolce pensiero, mentre stava sognando il suo matrimonio con il Bambino Sopravvissuto, e non poté proprio fare a meno di sorridere di nuovo anche lei.
Ginny iniziò a fissarla curiosa.
- Tu non ha mai pensato al matrimonio? Non hai mai fantasticato di sposare il Furetto?
La Caposcuola rispose, ma non staccò gli occhi dal libro.
- Io non ci penso al matrimonio. Anzi, credo di non essere adatta a fare la moglie e la madre.
- Sciocchezze!
Ginny usò un tono molto disinvolto, agitando una mano, e la Grifondoro, inevitabilmente, alzò lo sguardo. La rossa la osservava con uno sguardo ovvio, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
- Tutte pensano a sposarsi. Ogni singola donna.
Hermione la guardò stupita e un po’ contrariata.
- Beh… io no.
- E perché mai?
La curiosità racchiusa in quella domanda posta in quel tono era così vera da far sembrare Ginny un’ingenua, anche se – in realtà – non lo era.
- Beh, perché… io… non credo sia né il luogo né il momento opportuno per parlarne, Ginny.
E detto ciò, tornò a studiare Aritmanzia.
La rossa, per tutta risposta, fece spallucce e gettò momentaneamente la spugna.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Lavanda e Calì erano già andate in camera, a dormire.
Mentre, loro due, erano rimaste in Sala Comune a giocare ad un gioco babbano chiamato Scarabeo… o Scarafaggio? Ginny non lo ricordava più.
Fu quando ebbero finito la partita – con l’inevitabile vittoria di Hermione e una smorfia di delusione della rossa – che Ginny riprese il discorso lasciato in sospeso in biblioteca.
- Senti, Hermione… ma, prima, cosa intendevi dire quando hai detto che non pensi al matrimonio con Malfoy?
La maggiore delle due sgranò gli occhi – avrebbe dovuto immaginarlo che non l’avrebbe scampata così facilmente. Soprattutto con Ginevra Molly Weasley, che dalla madre non aveva ereditato solo il secondo nome, i capelli rossi e gli occhi azzurro cielo, ma anche la sua perseveranza.
- Beh… intendevo dire che… non tutte sognano il matrimonio.
- Quindi tu non t’immagini sposata con Malfoy?
- Ginny!
- Che c’è? State insieme da un po’, ormai… la cosa si è fatta piuttosto seria. Perché questo taboo?
- Non è Draco il problema… te l’ho detto: non mi ci vedo a fare la moglie e la madre. Non mi ci vedo adesso, ma forse tra dieci anni…
- E cosa vorresti fare in questi dieci anni?
Ginny non era delusa dalla sua risposta. Piuttosto era curiosa, piena di aspettativa.
Appoggiò il mento sull’interno del posto e il gomito dello stesso braccio sul bracciolo della poltrona sulla quale era seduta, aspettando con sincera curiosità la risposta.
La Caposcuola prese un lungo respiro, si appoggiò con la schiena verso lo schiena della poltrona che stava occupando e sorrise prima di chiudere gli occhi ed espirare.
La ragazza iniziò ad immaginare il suo futuro ad occhi aperti e a raccontare quello che era il suo sogno.
- Vorrei viaggiare… scoprire tante parti del mondo, se non addirittura tutte. Vorrei viaggiare nel passato con le piramidi e i misteri dei faraoni d’Egitto… perdermi nel labirinto di Cnosso costruito da Dedalo… immaginare i giochi dei gladiatori nel Colosseo di Roma… salire in cima alla Tour Eiffel, a Parigi e ammirare le luci di New York City dalla Statua della Libertà e percorrere il Ponte di Brooklyn… bagnarmi i piedi nell’Oceano Pacifico… scoprire Buddha e me stessa in Tibet… ammirare la Muraglia Cinese… respirare il profumo dei ciliegi in fiore e visitare i templi shintoisti del Giappone… partecipare ad un Carnevale di Rio de Janeiro… sentirmi viva grazie alla fredda neve siberiana e visitare il palazzo imperiale di San Pietroburgo…
Ginny la ascoltava incantata, cercando di immaginare quei posti che, a sentire la sua migliore amica, sembravano davvero magici.
Era stata in Egitto, qualche anno prima, insieme a tutto il resto della famiglia Weasley, ma non aveva mai visitato nessun altro posto nominato da Hermione.
Quest’ultima, nel frattempo, si alzò – intenta a raggiungere la camera al piano di sopra.
- … ma credo che, per ora, sia meglio andare a dormire. Andiamo, Lucia Mondella!
Luci che?!
Ginny sembrò essersi bruscamente svegliata da un dolcissimo sogno.
E mentre raggiungevano la loro camera, Hermione le spiegò chi fosse quella Lucia Mondella.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Hermione Jean Granger, quella mattina, si era svegliata con una strana sensazione.
Aveva il presentimento che qualcosa non quadrasse.
Focalizzò la vista e notò di trovarsi nel suo appartamento, ma si rese conto che realmente qualcosa non andava.
Si era svegliata nell’enorme letto matrimoniale, ma completamente sola. L’altra parte era disfatta, sì, ma sembrava che la sua dolce metà fosse via già da un bel pezzo.
Si era svegliata con un enorme mal di testa.
Fu il bussare di qualcuno alla porta che la convinse ad alzarsi. Indossò una vestaglia da donna appoggiata su una poltrona, posta accanto al letto, e si avviò con l’aria ancora assonnata verso la porta.
Arrivata davanti la porta dell’ingresso, guardò dallo spioncino, e quando si accorse che era Ginny, aprì senza esitare.
- Ginny!
L’abbraccio che seguì fu talmente forte che la rossa fece fatica a respirare.
- Gi-Ginny… non… non respiro!
- Sì, scusa.
Lasciandola, Ginevra le prese le mani e la trascinò dentro, chiudendo la porta a chiave e dirigendosi in cucina, seguita dalla bruna.
- Che succede? Come mai a quest’ora? Stavo dormendo!
- Sì, scusa. È che ho litigato con Harry…
- Cos’è successo?
Mentre la rossa si sedeva, Hermione prendeva – in ordine cronologico – la ciotola, il cucchiaio, i cereali e il latte.
- Non si è ancora deciso! Stiamo insieme da otto anni e non si è ancora deciso di chiedermi di sposarlo!
- Forse, non si sente pronto… forse, crede che tu non voglia sposarlo…
- Ma come fa solo a pensarlo?! Non siamo più le due ragazzine che giocavano a Scarafaggio nel dormitorio di Hogwarts!
Scarabeo
Ginevra alzò esasperata gli occhi verso l’alto e sbuffò.
- Fa lo stesso!
Hermione la guardò con occhi comprensivi e le sorrise.
- Ginny… vedrai che ti sposerai davvero un giorno di giugno, in un bellissimo giardino…
La ragazza la guardò sconsolata e borbottò.
- Quello di Malfoy.
Hermione trattenne una risata e sospirò.
- … sì, il bellissimo giardino di Malfoy.
Ginny la guardò come se la sua migliore amica fosse, d’un tratto, diventata una marziana.
- Io non capisco perché vi siete lasciati! Hai così un bel giardino! Malfoy Manor è davvero migliorata! E, poi, Narcissa è una vera intenditrice. Quando ha capito che il loro giardino era perfetto per eventi come i matrimoni, ha dato immediatamente la disponibilità della villa e del giardino. Senza contare il fatto che ti adorava! Come puoi aver rinunciato ad una suocera simile?
Hermione ricambiò il suo sguardo stralunato.
- Ok, ieri sera hai fatto il pieno di Tequila, stanotte non hai dormito e stamattina desideravi tanto ignorare la sveglia ma ti sei ricordata che dovevi venire da me, vero?
- Beh, veramente… ho distrutto la sveglia!
- Ginny!
- Era odiosa! Non sopportavo l’orrendo suono di quella gallina starnazzante!
- Ma era un regalo di Cormac!
- Vorrà dire che chiederò al Biondo di regalarmene una nuova e, stavolta, classica. A proposito di fidanzati e di matrimoni… ricordi cosa dobbiamo fare oggi?
- Uhm…
- Come?! Hermione, te ne sei dimenticata?!
Hermione aggrottò la fronte. Ginny la guardò sconvolta.
- Hermione, ma che ti succede? Non ti ricordi?
La ragazza distolse lo sguardo con l’aria di chi stesse cercando di risolvere un rebus, finché non si arrese e decise di tirare a indovinare.
- Shopping selvaggio a Carnaby Street?
La rossa la osservò rassegnata. L’amica stava lavorando troppo.
- No!
Hermione sussultò.
- L’addio al nubilato di Lavanda! Il matrimonio di Ron è domani!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Ginny si alzò dal tavolo dove era seduta insieme alla sua migliore amica, seguita poi da quest’ultima, per andare a cercare i rispettivi fidanzati. Ritrovandosi, poi, vestite entrambe in un rigoroso e vestito grigio scuro a tubino, a passeggiare tra i tavoli con entrambe in mano un bicchiere di champagne, osservare com’era stato organizzato il tutto e dare la propria opinione sul matrimonio di suo fratello Ronald con Lavanda Brown.
- Sì, passabile… caviale e cocktails a volontà…
- … rollatore di sigari, personale in guanti bianchi…
- … Orchidee Cymbidium cielo…
- … deejay fantastico… insomma, Ginny, non è niente male.
La piccola Weasley sembrò pensarci su un paio di secondi.
- Mmhh… sì.
- Pensi che Ron e Lavanda abbiano chiesto consigli a Narcissa Malfoy? - chiese Hermione curiosa. Anche se, a dirla tutta, lo dubitava. Perché, nonostante la sua precedente relazione con Draco Malfoy, nonostante quest’ultimo fosse diventato Auror esperto in pozioni per la squadra di Harry Potter e nonostante i pregiudizi fossero finiti, Ron non sembrava molto interessato a dettagli come quelli. E non perché ritenesse Narcissa incapace, o perché li odiasse ancora, no, anzi. Ma perché Ron non era il tipo che chiedeva consigli su come disporre i posti degli invitati al proprio matrimonio. Quella era Lavanda.
- No… Lady Malfoy è una visionaria…
E fu lì che si guardarono negli occhi, capendosi immediatamente al volo.
- Aahh, Ginny…
- Se fosse il mio matrimonio…
- … diciamo la verità…
- … non è giugno…
- … e non è il giardino di Malfoy Manor!
Seguì un piccolo brindisi loro, solo loro. Avevano stabilito un patto, qualche anno prima: si sarebbero sposate entrambe a giugno, nel grande e maestoso giardino di Malfoy Manor.
Certo, per Hermione, la cosa sarebbe stata molto più difficile, dato che il padrone di casa era il suo ex-fidanzato. Ma, d’altra parte, erano rimasti in buoni rapporti. E, poi, lui cercava sempre di non entrare negli affari e negli accordi di sua madre.
Lui si limitava, semplicemente, a dare qualche informazione della casa, insieme a Narcissa, per poi sparire nel suo laboratorio, nei sotterranei, a lavorare a qualche pozione per la squadra di Auror a cui aveva preso parte. Ad eccezione di qualche matrimonio a cui lui stesso era stato invitato, come quello di qualche collega o Capo del Ministero.
Ginny sospirò.
- È la triste realtà.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

********************

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ma dove si saranno cacciati?
Ginny perlustrava ogni testa di ogni singolo tavolo alla ricerca di Harry e di Cormac. Ma, di loro,  nessuna traccia.
- Probabilmente a parlare di Quidditch, di partite e di incontri amichevoli – tipo loro due e Ron – contro Malfoy, Zabini e Nott.
Era strano da dire, ma i tre Serpeverde e i tre Grifondoro, crescendo, cominciarono ad andare d’accordo. Un po’ per la storia di Hermione e Draco – finita qualche anno prima – un po’ perché si videro costretti a lavorare insieme – tranne Zabini e Nott che erano diventati rispettivamente Guaritore e Magiavvocato.
- O, forse, siamo dietro di voi con l’intenzione di portarvi a ballare.
Era la voce di Cormac.
Hermione si girò subito e lo strinse.
- Ciao, tesoro!
Ginny fece lo stesso con Harry, aggrappandosi come un koala ad un albero di Eucalipto. Il moro, nel frattempo, cercava di convincere la sua fidanzata, tra un bacio e l’altro, di ballare per l’ultima volta prima che la sposa lanciasse – com’era da tradizione – il bouquet verso le ragazze – fidanzate e non.
- Amore, che ne dici di un ballo? L’ultimo. Ti prometto che non te ne chiederò altri fino al prossimo matrimonio.
La rossa sembrava davvero combattuta.
Sì sentì, all’improvviso, la voce di Lavanda – alzata con un Incantesimo amplificatore – che chiamava tutte per il fatidico lancio del bouquet.
- Credo che, purtroppo, non ne abbiamo il tempo. - annunciò una Ginny un po’ dispiaciuta.
- Vieni, Hermione. Andiamo ad illuderci un po’.
La bruna diede un ultimo bacio a McLaggen, prima di raggiungere, insieme a Ginny, il piccolo palco dove si trovava la sposa. Mentre, i due ragazzi, si accinsero ad avvicinarsi allo sposo.
- Ehi, voi! - Lavanda sembrava un po’ allegra. Era merito del matrimonio, o dell’ennesimo bicchiere che aveva in mano? - Siete pronte a prendere il bouquet? Sono così felice che siate venute al mio matrimonio!
Lì, le due ragazze si resero conto che il merito di quella allegria era merito di entrambe le cose.
- Tutte le amiche… le mie ex-compagne di scuola…
Ginny e Hermione si trovavano proprio al centro del gruppo di ragazze che, nel frattempo, si era formato.
In quell’occasione, rividero le gemelle Patil, Cho Chang, Susan Bones, Hannah Abbott e tante altre ex-studentesse di Hogwarts.
Si scambiarono uno sguardo complice e tornarono a guardare Lavanda.
- Oh, Merlino! Ginny, quello è un vestito di Hermione Granger? Quello che ha indossato alla festa de La Gazzetta del Profeta un miliardo di anni fa?
Ginny era un po’ imbarazzata, ma Hermione – da ottima migliore amica – intervenne e le fece da cavalier servante.
- Che c’è di male? Questo vestito è un classico! Se funziona, lo sfrutti! E, poi, abbiamo la stessa taglia, ci consideriamo sorelle…
Ed Hermione strinse un braccio intorno alle spalle di Ginny per rassicurarla, sorridendole sinceramente e contagiandola.
Davanti a quella dimostrazione di amicizia, Lavanda quasi si commosse.
- Oh… guardate che affetto! E che lealtà! Amiche che si difendono a vicenda, quanto mi piace! Restate così! Bene… ora… - e iniziò a fissare il bouquet come se fosse un giocattolo dal quale non voleva separarsi, mentre tutte le ragazze, Hermione e Ginny comprese, lo fissavano con avidità - cercate di concentrarvi. Concentratevi, desideratelo e prendetelo. Uno… due… tre!
E la sposa lanciò quel piccolo e classico bouquet verso la folla di ragazze.
Hermione e Ginny si alzarono di poco, allungando il braccio, prima di essere sommerse dal resto del gruppo.
Quando tutte le ragazze si decisero a togliersi da dosso, si alzarono insieme.
Non seppero come, ma il bouquet era stretto dalla mano sinistra di Ginny e quella destra di Hermione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I miei pensieri.
 
 
Ben ritrovati.
Sì, lo so che avevo detto che mi sarei allontanata, ma… stanotte (soffro di insonnia) ho rivisto per la trecentesima volta questo film e, credetemi, non ho saputo resistere.
Vi avverto che questa sarà una fanfic molto corta. Perciò, credo che la storia non durerà più di 5 capitoli.
Consiglio davvero di guardare il film. Ma non solo perché è la fonte di ispirazione, ma perché vi fareste davvero qualche risata!
Vi abbraccio.
 
 
Manu.
   
 
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