Il vento nei capelli, l’odore del mare e il sole che spariva, faceva diventare il cielo rosso e giallo.
Tutto questo creava un non so che di romantico, ma di romantico c’era ben poco.
La sabbia era umida e morbida, mi trovavo benissimo li seduta ma dentro non stavo bene.
Lui, mi tornava in mente ogni notte.
Lui, appariva nei miei sogni
Sentivo il suo tocco, sentivo la sua voce e vedevo quei occhi bellissimi.
Lui, se ne era andato.
La colpa di chi era? Mia
Ripetevo questo nella mia mente.


“Harry, ci sei andato a letto?”
Non mi rispose, guardava la strada
“Harry rispondi"
Dissi con le lacrime agli occhi e la voce spezzata.
"HARRY CAZZO DIMMELO"
Sbottai.
"si"
Un semplice si, che mi fece girare la testa e appannare la vista.
Ricordo poco di quel momento, solo che iniziai ad agitarmi su di lui, colpendolo senza forza mentre era al volante, poi.. tutto buio.
Un rumore assurdo, un grande dolore alla testa e.. al ventre.
Non capivo molto, vedevo delle luci accecanti e delle voci poco chiare.
Poi di nuovo tutto buio.
Mi risvegliai in ospedale con mio padre accanto, ma lui non c’era.
"dov’è?"
Cosa provavo in quel momento? Solo paura, paura della risposta.
"Clare, ti sei appena svegliata. Riposati"
"papà, dov’è lui?"
Scandì bene le parole.
Vidi mio padre piegare la testa per non far vedere le lacrime.
"non ce l’ha fatta, è morto sul colpo"
Un vuoto, un grande vuoto mi si formò dentro
Il mondo mi cadde addosso.


Ero li per un motivo, volevo liberarmi di quel peso.
Ma il posto non era azzeccato.
Quel posto mi riaffiorava i ricordi e i dolori.
La prima volta dove ci eravamo incontrati era proprio li.
Io seduta sulla morbida sabbia e lui poco distante da me.
Ci siamo guardati e lui senza esitare iniziò a parlare
Rimasi incantata dai suoi occhi.
Verde smeraldo.
Dissi subito
ci mettemmo uno accanto all’altro e iniziammo a parlare del motivo per cui ci trovavamo li.
Tutto poi venne da solo.
Mi innamorai di lui.
Una lacrima mi rigò il volto, poi un’altra.
Guardai istintivamente il cielo.
"scusa"
Quante volte avevo detto nel sonno quella parola pensando a lui.
Ci fu una ventata di freddo gelido che mi mossero i capelli.
Lui amava i miei capelli, li accarezzava ogni volta e mi ricordava quanto fossero morbidi.
"Clare? Che ci fai qui? Sai che non devi stare fuori con questo vento"
Louis
Il mio caro Louis. Il migliore amico di Harry.
"pensavo"
Si mise accanto a me e mi abbracciò. Io mi lasciai andare mettendo la testa sulla sua spalla tra il suo collo così caldo
"tutto okay piccola?"
Feci un respiro per bloccare le lacrime.
"sono sei mesi Louis –altro respiro- sono sei mesi da quando ci ha lasciati"
Le lacrime non si fermavano.
Mi strinse ancora di più.
"lo so, piccola e fa male, ma noi dobbiamo andare avanti."
Pensai di nuovo a quell’incidente.
"Louis, sto male, la colpa è la mia. Sono io che ho iniziato la discussione, sono io che l’ho portato tra le braccia della morte"
"non pensare questo! Il destino, clare, il destino! Tu l’hai sempre salvato dalla morte, tu hai cambiato la sua vita, tu sei la sua vita e se tu non ti dai pace con te stessa lui lassù non starà mai bene. Pensa a lui. Pensa al tuo amore per lui, pensa a chi sta crescendo dentro di te, quella creatura è suo figlio, Harry sarà il suo angelo custode. ti hanno portato via la tua ragione di vita ma te ne hanno data un’altra, quel bambino."
Sentivo la sua voce spezzata mentre parlava, stava soffrendo insieme a me
"no Louis, la mia ragione di vita sei anche tu"
Sentì Louis sospirare, forse per calmarsi
"Lui ti amava Clare. Quando stavamo insieme parlava solo di te, parlava della tua cocciutaggine, parlava di come mettevi il broncio per farti abbracciare, parlava della tua dolcezza, di quanto fossi gentile con tutti, parlava di come le avevi rubato il cuore Clare, lui ti amava e ti ama ancora adesso"
Smisi di piangere.
Dovevo essere forte, per me, per Louis e soprattutto per mio figlio, per nostro figlio.
"Louis.."
Alzai la testa per poterlo guardare negli occhi, stanchi anche loro di quelle troppe lacrime.
"non lasciarmi"
"mai"
Ci abbracciammo di nuovo, sapevo che diceva la verità.
"eri l’amore di mio fratello e starò con te finchè vorrai, ti proteggerò fino alla morte."
Sorrisi, dopo tanto tempo stavo ricominciando a sorridere.


Tre mesi dopo..

Mi avvicinavo alla finestra, della mia piccola stanzetta, a passi lenti e piccoli. avevo ancora qualche dolore per il parto. Louis era stato con me per tutto il tempo, sempre stringendomi la mano e ad aiutarmi a spingere, per darmi forza.
Guardavo tra quella copertina blu e ancora non ci credevo.
Avevo tra le braccia mio figlio.
Spalancai la finestra per poter vedere bene il cielo.
Sistemai quel patuffoletto e guardai in alto.
Feci un grande respiro, per non piangere di nuovo.
"Harry, il parto è andato bene, pur essendo giovane, ma io sto bene e anche lui sta bene. Sono passati ben nove mesi e io ancora non riesco a dimenticarmi di te. È difficile dimenticarti perché tuo figlio ai tuoi stessi occhi, verde smeraldo e ha anche quelle fossette che ti venivano sempre quando sorridevi. Mi mancano tutte queste cose di te. Mi manchi Harry. Quanto vorrei che tu fossi qui accanto a me a stringere nostro figlio. Vorrei che lo vedessi crescere con me, ma penso che tu da li lo vedrai crescere meglio di chiunque altro."
Guardai di nuovo mio figlio che si agitava tra le mie braccia
"Harry, lui è tuo figlio, Edward."
Sorrisi con le lacrime agli occhi.
Una ventata, come tre mesi prima mi mosse i capelli, insieme alla copertina del piccolo.
Mi rivolsi a lui
"questo era papà, piccolo."
Mi sembrò di rivedere quei ricci che si muovevano e quelle labbra carnose e morbide, mi sembrò di rivedere il suo viso e le lacrime mi rigavano le guance silenziose.
"Ti amo Harry, anche io"

saaalve gente
questa è la mia prima one shot.
l'ho scritta con le lacrime agli occhi, ultimamente sono un po triste quindi scrivo cose triste.
vorrei sentire cosa ne pensate c:
alla prossima!