Buona sera a tutti, sono l'autrice! Anche se ho il Blocco dello Scrittore, mi sono fatta forza e con molta fatica sono riuscita a "partorire" questa storia, quindi vi prego di apprezzare la fatica da me fatta. Avevo promesso di scrivere un'altra YuuAki l'ultima volta, e mi scuso per quelli che l'aspettavano (anche se non credo che esistano le suddette persone), ma a causa del Blocco quella fan fiction è ancora a metà da tempo immemore. Ma volendo sbloccare questa mia rovina, ho concentrato tutte le forze che avevo e ho scritto questa Flash-fic su Hideyoshi. Sinceramente è un personaggio che non mi piace, perché odio il classico ragazzo super-mega-ultra-effemminato ed uke. Ma vi starete chiedendo, perché allora ho deciso di scrivere su di lui? La ragione è semplice: ho voluto immedesimarmi in lui. Antipatia a parte, l'essere continuamente scambiato per una ragazza, l'aver sempre messa in dubbio la propria virilità, per un ragazzo dev'essere tremendo (quasi com'è per me tremendo l'esser considerata sempre una ragazza, so di esserlo biologicamente ma non riesco ad "accettarlo"). Per cui ho provato a mettermi nei suoi panni, che penso di riuscire a capirlo almeno un po', e ho scritto. Mi stupisco di come, diversamente da quando ho iniziato a scrivere la YuuAki, io abbia scritto velocemente e quasi senza pause questa centric su Hideyoshi. La conclusione, gente, è che ora mi fa simpatia. Ma è meglio se smetto di parlare, a momento questo mio angolino sarà più lungo della Flash-fic che accompagna! x°D Per cui vi lascio, augurandovi una buona lettura e magari qualche recensione per farmi sapere che ne pensate! :)

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------







Finiva sempre con un sorriso.


Hideyoshi era “biologicamente parlando” un ragazzo, ma apparentemente invece era in tutto e per tutto una ragazza. Sapeva di avere delle movenze e dei lineamenti un po’ effemminati, forse ereditate dalla sorella gemella, ma gli sembrava assurdo minare continuamente la sua virilità affermando che fosse una ragazza.

Fin da piccolissimo accadeva, ed ogni volta che faceva delle nuove conoscenze la sua paura era sempre quella: essere scambiato per una ragazza. Non che ci fosse qualcosa di vergognoso nell’essere una ragazza, semplicemente non sopportava di essere confuso e che nessuno capisse quale fosse il suo vero sesso.

Più di una volta, da quando era alla Fumizuki, in una delle occasioni in cui si scherzava sulla sua sessualità ambigua, avrebbe voluto spaccare qualcosa e gridare con tutta l’aria che possedeva nei polmoni: «IO SONO UN RAGAZZO!».

Ma ogni volta il coraggio gli veniva meno, ed il lato che odiava di più di se stesso usciva allo scoperto: si limitava a borbottare «Guardate che non sono una ragazza…» e sorridere.


Sorrideva tranquillamente.


Ed ogni sorriso lo uccideva dentro.