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Autore: Tohru Honda    07/06/2004    7 recensioni
La storia è ambientata tre anni dopo la battaglia contro Dark Star. L'inizio è un classico; strana agitazione nel mondo dei demoni e Lina e Gourry che decidono di fare una visitina ad Ameria...a questo si aggiungono incubi notturni, una Dark Lady impazzita che vive in fondo al mare, Zelgadiss che la notte diventa irreperibile, una vecchia amica di Lina con pochi scrupoli morali, un libro nascosto a Sailuun, Xelloss e Xellass nell'ombra...più un tocco di romanticismo e un'atmosfera vagamente dark....
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 1

Rain

Non sapeva dove si trovasse, sapeva soltanto che era sola.

Era scesa la notte.

O almeno così credeva, visto che attorno a se vedeva solo il buio.

Si girava a destra, a sinistra, si guardava dietro alle spalle; solo il buio.

Niente più luce.

Niente più niente.

Era una sensazione soffocante, schiacciante.

Insopportabile.

Voleva urlare, ma non ci riusciva.

Provava a correre, ad andarsene da lì, ovunque si trovasse.

Ma anche se correva all’impazzata, si ritrovava sempre nello stesso punto.

Ferma.

Immobile.

Non poteva andare via.

E allora urlava, e urlava, ma non riusciva ad emettere alcun suono.

Ad un tratto, vide qualcosa.

Uno spiraglio di luce.

Era lontano, ma c’era.

E allora cominciava a correre, a correre nella sua direzione.

Ma non si muoveva.

Sarebbe rimasta lì?

Circondata dal buio?

Sola?

Per sempre?

Forse si, ma continuava a correre.

Ma la luce sembrava allontanarsi pian piano…

Era sempre più lontana…

Più lontana…

Ancora di più…

Ora era scomparsa.

E lei era da sola.

-Ah!- urlò Lina, svegliandosi.

Respirava a fatica. Richiuse gli occhi e aspettò che il suo cuore riprendesse il battito normale; ci volle circa un minuto. Poi si mise a sedere.

Si guardò intorno attentamente, per accertarsi di non stare ancora sognando. Era sdraiata in un letto, in una stanza d’albergo dalle pareti color lavanda; accanto a lei c’era un comodino dall’aria piuttosto antica, con sopra una lampada ad olio ed un vecchio libro, aperto alla pagina 46; accanto alla porta, alla sua destra, si trovava una sedia, dov’erano appoggiate la sua spada e la sua armatura. Alla sinistra del letto c’era una finestra, che si affacciava sulla strada principale della cittadina, piena zeppa di ristoranti e di librerie.

Lina tirò un sospiro di sollievo.

-Era solo un incubo- disse ad alta voce, quasi per convincere se stessa di quello che diceva.

Ed era già da qualche settimana che faceva sempre lo stesso sogno, ogni notte.

Si alzò dal letto e si affacciò alla finestra; vide un ragazzo correre velocemente per la strada. Per un attimo le sembrò di conoscerlo, ma non ci fece molto caso.

Era l’alba: i primi raggi del sole entrarono nella stanza, mentre una brezza piacevole le sfiorava il viso. A Lina piaceva quel momento della giornata, così dolce, tranquillo.

Anche se di certo lo sarebbe stato di più se non le fosse arrivato il russare di Gourry, che dormiva nella stanza di fianco alla sua.

-Ugh…- disse Lina - Riesce a rovinarti anche momenti rilassanti come questo…-

Erano passati tre anni da quando avevano sconfitto Dark Star, e lei e Gourry avevano continuato a viaggiare insieme.

Perché poi?

Beh, di certo Gourry era molto forte, e la sua presenza in battaglia le era utile…

E anche se non aveva più la sua Spada di Luce aveva comunque trovato un’altra arma ugualmente potente su cui lei voleva mettere le mani…

E poi le faceva da guardia del corpo gratis…

Si sporse un po’ dalla finestra, quel tanto che bastava per riuscire a vederlo, mentre dormiva tranquillo…

E poi gli voleva bene, in fondo.

Sorrise leggermente. Non che quel “volergli bene” avesse qualche significato particolare, pensava, soprattutto se detto alle 6.00 di mattina, con la testa in aria e gli occhi che le si chiudevano per il sonno, ma troppo sconvolta da quel sogno per rimettersi a dormire.

Quel sogno…

Una goccia d’acqua le arrivò sul viso. Aveva cominciato a piovere.

I tre anni successivi alla battaglia contro Dark Star erano stati relativamente tranquilli per Lina e Gourry.

Certo, se si escludevano le gentili visite da parte di qualche demone che voleva vendicarsi di qualcuno di cui la maga non ricordava neanche il nome; e se si ignorava il fatto che i due fossero ormai stati banditi da circa 10 città, a causa di qualche Fire Ball che invece di colpire solo alcuni gruppi di Troll aveva finito per distruggere un gruppetto di abitazioni e qualche monumento nazionale; e se si passa sopra a qualche visita da parte di Xelloss che aveva finito per irritare Lina oltre misura (anche grazie a Gourry, che dichiarava prontamente di non avere la minima idea di chi fosse quel tipo con i capelli viola).

Insomma, tutto nella norma.

Tuttavia, negli ultimi tempi, Lina aveva notato una certa agitazione del mondo demoniaco; sempre più gente spariva “nel nulla”, più città devastate da gruppi di demoni inferiori, più mazoku che volevano la sua testa e che, dopo averla sfidata, finivano per rivolere indietro la propria.

Cosa ancora più preoccupante: Xelloss non si faceva più vivo già da qualche mese…voleva dire che aveva un altro tipo di impegni…

E Lina non aveva potuto fare a meno di notare che i suoi incubi erano incominciati proprio in quel periodo…non sapeva quale fosse il loro significato, ma erano incredibilmente spaventosi.

Segnali? Sperava di no.

Tuttavia, sembrava proprio che il periodo di calma fosse finito.

Ridacchiò tra se e se; beh, non che le dispiacesse più di tanto, in fondo.

Le piaceva combattere.

Era ovvio che non era per nulla contenta quando le spuntava davanti un Dark Lord impazzito che voleva distruggere il mondo, ma non le avrebbe fatto male trovarsi davanti un avversario che non poteva battere con un semplice Flare Arrows, un avversario che probabilmente, se l’avesse attaccata, avrebbe potuto farla a pezzettini.

Perché non voleva essere sicura di vincere prima di battersi.

Però avrebbe vinto lei lo stesso.

Perché quando combatteva, lo faceva per dei buoni motivi, per i suoi amici; e anche per se stessa, si.

E quindi doveva vincere, per forza. E lo avrebbe fatto.

Era presunzione? Forse.

Ma che importava?

Lina sorrise, poi decise di scendere a fare colazione. Probabilmente le cucine non erano ancora aperte, ma lei sapeva come convincere i cuochi a mettersi ai fornelli…

 

Erano le 5.00 di notte.

Zelgadiss era sdraiato sul letto, lo sguardo fisso sull’orologio.

Aveva accanto a se la spada, nel caso fosse accaduto qualcosa di spiacevole.

Certo, in casi normali non gli sarebbe servita, per difendersi non aveva certo bisogno di armi, ma da quando tutto quello era cominciato, preferiva tenersela stretta, soprattutto la notte.

Oh, si stava facendo tardi.

Beh, sarebbe successo ugualmente; bastava solo aspettare.

Tic-Tac.

Gli stava venendo sonno…

Ma era meglio non addormentarsi.

Continuò ad aspettare guardando l’orologio.

Tic-Tac.

Accidenti, ora si stava esagerando.

Forse era davvero meglio riposarsi un po’? Non aveva avuto molto tempo per dormire, di recente.

Chiuse gli occhi.

Avrebbe sognato? Era da tanto che non lo faceva.

Da addirittura tre anni, forse.

Da quando si era separato da quella maga testarda, dallo quello spadaccino imbranato, e da quella pricipessina un po’ fanatica. Sorrise nel ricordarli.

Però forse ora avrebbe ripreso a sognare.

Perché quando aveva cominciato a notare un certo movimento tra i demoni, aveva preso la decisione di recarsi a Sailuun. Magari lì ne sapevano di più.

Non solo per quella ragione, certo…

C’era un altro motivo sotto. Ma non l’avrebbe detto a nessuno, almeno per il momento.

Si rigirò nel letto.

C’era una terza ragione? Può darsi.

Ma quale?

Forse era quella ragazzina un po’ esaltata dai capelli neri?

Non ebbe tempo di rifletterci su.

Ecco arrivare quel lancinante dolore alla testa.

Oh cielo, era terribile.

Ogni sera faceva sempre più male.

Sperò allora che quella volta durasse di meno.

Speranze vane…

Il dolore continuava, non andava via; e ancora non accadeva nulla.

E lui si sentiva soffocare tra quelle pareti.

Si alzò a fatica, con la spada in mano, e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Corse molto velocemente lungo la strada; si scontrò con una ragazza, che cadde a terra.

Che ci faceva in giro una ragazza a quell’ora della notte?

Nascondendosi il viso, si scusò in fretta e continuò a correre, finchè non arrivò in una piazzetta deserta.

Lì poteva respirare.

Ecco, pian piano, il dolore stava diminuendo, finchè non scomparve.

Si guardò le mani: era finita. Almeno per qualche ora.

Non sapeva se essere sollevato o preoccupato.

Forse entrambe le cose.

Cominciò a piovere.

 

C’erano uomini che urlavano, piangevano disperati.

Alcuni venivano investiti da altissime fiamme, e sparivano dalla vista dei loro compagni; altri provavano a fuggire, ma quando pensavano di avercela fatta, ecco che il fuoco li riprendeva.

Tutti erano terrorizzati. Sentivano che per loro era finita, lo sapevano da quando avevano assistito alla comparsa di una terribile entità demoniaca, una strega che nascondeva la propria vera natura sotto le spoglie di una ragazza dai capelli rossi, dallo sguardo astuto e crudele, che in breve tempo, con l’aiuto di un suo sicario, probabilmente anch’esso giunto dagli inferi, aveva distrutto il loro accampamento e si era appropriata del denaro che erano riusciti a rubare con tanti sacrifici.

- Lina, non credi di avere esagerato, stavolta?- chiese Gourry- In fondo quei briganti mi facevano un po’ pena…avevano l’aria di chi ha appena visto in faccia il diavolo…-

- Gourry, ascoltami. Sono quattro le cose che odio di più al mondo: uno, la mancanza di sonno; due, l’appetito non soddisfatto; tre, i demoni; quattro, i commenti poco gentili sul mio fisico. Ora, quando questi quattro elementi si mescolano nel giro di tre ore, non credi che la mia rabbia sia perfettamente giustificata? - rispose Lina. Quella giornata era decisamente cominciata male…

- Ok, ma…in fondo quei poveracci erano colpevoli solo del punto numero quattro…-

- GOURRY!!! Secondo te una fanciulla non ha il diritto di sfogarsi su qualcuno, innocente o meno, quando accumula una certa dose di stress???-

Accidenti, se il buongiorno si vede dal mattino…si era svegliata reduce da un terribile incubo e dopo solo quattro ore di sonno (la sera precedente era rimasta sveglia a mangiare nell’osteria con Gourry fino alle 2.00), poi, una volta scesa a fare colazione, avevano fatto la loro apparizione nel locale un paio di golem che la cercavano; non sapeva per quale ragione, perché li aveva fatti saltare in aria prima che potessero spiegarsi…peccato che insieme a loro fosse saltata anche la locanda…e che un gruppetto di cittadini infuriati li avesse inseguiti fino a buona parte della campagna che circondava la città…poi, eccoli; un gruppo di banditi che si era permesso di fare commenti sul suo aspetto…insomma, che cosa pretendeva Gourry?

- Se la metti così…allora va bene. Meglio loro che me- rispose Gourry, incerto.

- In che senso?-

- Beh, che di solito quando sei stressata di sfoghi su di me…- disse lo spadaccino.

- Ahem…- mormorò Lina, imbarazzata. Forse il suo amico non aveva poi torto; soprattutto negli ultimi mesi, pensò, lo aveva “maltrattato” parecchio. Più o meno da quando erano cominciati quegli incubi infatti, era diventata più nervosa del solito. Cercò di non pensarci; il sogno di quella notte era stato fin troppo spaventoso.

- Comunque, Lina…- disse Gourry, interrompendo i suoi pensieri- non ti sembra che da qualche tempo i mazoku che ci attaccano siano sempre più numerosi?- la ragazza rimase a bocca aperta.

- GOURRY!!!- disse, non credendo ancora a quello che aveva sentito- TU che noti qualcosa, è INCREDIBILE!!! Forse stai finalmente imparando a mettere in moto il cervello!!!-

- Dovrei prendere questa tua frase come un complimento?- chiese Gourry, con una vena che gli pulsava in fronte.

- Ma certo!!!- disse la ragazza, con gli occhi che le luccicavano.

Gourry sospirò. Forse era meglio non dire a Lina che credeva che fosse il compleanno di qualche demone, e che i suoi amici si stessero riunendo per la sua festa. Non sapeva perché, ma aveva la sensazione che non sarebbe stata molto d’accordo con quella sua teoria…- Sarà…beh,- disse- che ne dici di cercare un altro locale, qui nei dintorni, visto che abbiamo saltato la colazione?-

- Certo!!!- disse Lina, ancora contenta per l’osservazione dell’amico- Dai, andiamo!- e si mise a correre.

Gourry la guardò; la recente agitazione tra i demoni non era l’unica cosa che aveva notato. Negli ultimi tempi Lina sembrava turbata, preoccupata da qualcosa; non sapeva se questo c’entrasse con le sempre più frequenti apparizioni di mazoku, ma doveva trattarsi di qualcosa di serio.

-Ehi Gourry, che stai facendo? Ti sei imbambolato?- lo richiamò Lina.

- Eh? No…arrivo!- disse lui. E la seguì.

 

Zelgadiss stava camminando per la via principale della cittadina.

Le strade si stavano lentamente ripopolando; la gente usciva dalle case, e i negozianti incominciavano ad aprire le loro botteghe.

C’era un po’ d’gitazione in città; sembrava che un paio di forestieri, secondo alcuni degli emissari del demonio, secondo altri spie del nemico paese vicino, avessero fatto saltare in aria una locanda, nel centro del villaggio, insieme ad un gruppo di abitazioni.

Zelgadiss sorrise leggermente, ricordando i vecchi tempi, quando viaggiando con Lina gli capitavano spesso incidenti del genere.

Aveva voglia di rivedere i suoi amici; in quei tre anni non aveva avuto loro notizie, né lui aveva mai cercato di contattarli. Chissà come se la stavano passando…beh, non era difficile immaginare che Lina e Gourry avessero continuato a viaggiare insieme, a distruggere ogni città che avesse avuto la sventura di ospitarli, e a regalare una fine atroce ad ogni demone che si metteva sulla loro strada; per qualche motivo Lina attirava guai come una calamita…e ci trascinava dentro anche tutti quelli che erano con lei…

Ridacchiò, mentre un enorme gocciolone gli scendeva lungo la tempia. “Povero Gourry” pensò “beh, in fondo lo stare insieme a Lina è una sua libera scelta…”

Poi gli venne in mente Ameria. Beh, probabilmente lei era stata tutta presa dagli affari di stato…non riusciva proprio a immaginarsela impegnata dai doveri che il suo rango comportava.

Negli ultimi tempi si ritrovava spesso a pensare ai suoi vecchi compagni di avventura, proprio quando loro sarebbero dovuti essere proprio l’ultimo dei suoi pensieri; aveva ben altri problemi in quel momento.

Sospirò; aveva voglia di prendersi un caffè.

Si diresse verso l’osteria più vicina, che si trovava proprio dietro l’angolo.

Dopo essersi rilassato un po’, si sarebbe messo in marcia verso Sailuun.

 

Bene, finalmente era arrivata a Maeden.

Accidenti se ce ne aveva messo di tempo…

Aveva dovuto chiedere indicazioni a ben tre demoni di passaggio, tutti un po’ stupidi, che l’avevano decisamente innervosita.

Non era mica colpa sua se non aveva molta dimestichezza con quei luoghi; insomma, era lì soltanto da poco, anche se in passato li aveva visitati un paio di volte.

Certo che quella simpaticona di Xellass avrebbe anche potuto scomodarsi a darle una dannata cartina…

“ Beh,” pensò “Ormai quel che è fatto è fatto”.

Però le era davvero dispiaciuto aver dovuto uccidere quel ragazzino; d’altro canto aveva visto una cosa che non doveva vedere, e le avrebbe dato fastidio se fosse andato a raccontarlo a tutti.

Ecco, se avesse avuto una cartina avrebbe evitato il viaggio di UNA SETTIMANA alla ricerca di quella città. E non sarebbe successo nulla a quel ragazzo. Uff…

Beh, adesso era meglio mettersi a cercare quella persona; non era ancora ora di pranzo, ma era sicura che l’avrebbe trovata in un ristorante.

Ah, chissà che non avrebbe rincontrato il ragazzo con cui si era scontrata quella sera; non l’aveva visto bene in volto, ma le era sembrato molto carino.

“Ahem…cerchiamo di non distrarci” pensò. E andò in cerca di un’osteria.

- Ma Lina, sei assolutamente certa che non ci troveranno?- chiese lo spadaccino.

- Certo Gourry. La locanda che ho accidentalmente fatto esplodere era dall’altra parte della città, e adesso saranno tutti impegnati a riparare i danni, e non a darci la caccia.- rispose Lina.

I due erano comodamente seduti ad un tavolo dell’osteria “Il cervo bianco”, vicino una finestra, in attesa che il cameriere portasse loro l’antipasto. Era stata Lina a decidere di ritornare in quella città, visto che altrimenti avrebbero dovuto camminare per altre due ore prima di raggiungere il villaggio successivo e poter finalmente mangiare.

- Sarà…- disse Gourry, leggermente preoccupato. In fondo Lina era un personaggio piuttosto noto…

- Fidati, non c’è problema.- lo rassicurò lei.

In quel momento qualcuno entrò nel locale, facendo tintinnare il campanellino attaccato alla porta; era un ragazzo piuttosto alto, di circa 23 anni, vestito di un completo blu scuro. Lina si voltò distrattamente verso l’ingresso, e rimase a bocca aperta.

- ZELGADISS!- gridò.

- Eh?- la chimera si girò verso la direzione da cui era arrivata la voce, e vide una ragazza dai capelli rosso fuoco che lo guardava sbalordita. -L-Lina?- spostò lo sguardo verso l’uomo seduto accanto a lei -Gourry!-

- Accidenti Zel!- lo spadaccino si alzò dal tavolo e raggiunse l’amico.- Da quanto tempo!-

- Eccome! E’ dalla battaglia contro Dark Star che non ci vediamo!- disse Zel, felice; che strana sensazione rivederli dopo tanto tempo! E, come immaginava, erano ancora insieme. Sorrise.

- …………………Dark Star?- chiese Gourry.

CRASH!!!

- MA SEI COMPLETAMENTE SCEMO??? NON PUOI ESSERTI DIMENTICATO ANCHE DI LUI!!!- urlò Lina, dando un terribile pugno a Gourry- DARK STAR!!! DARK STAR!!! MA ALMENO TI RICORDI CHI SEI TU???-

- Ahi…certo che lo ricordo!!!- disse Gourry, dolorante e un po’ risentito.- Tu, piuttosto, mi hai rotto la mascella!!!-

- Mpf! Non credevo che fossi così delicato…- ribattè la ragazza.

- DELICATO??? Avresti steso un elefante con questo pugno!!!-

Zelgadiss scoppiò a ridere, e Lina e Gourry si voltarono a fissarlo, interrompendo il loro litigio.

- Accidenti ragazzi…non siete cambiati per niente!- disse Zel, e continuò a ridere. Non lo faceva da molto tempo, a pensarci.

Lina lo guardò, e rise anche lei. - Beh, che dirti Zel? E’ un piacere rivederti!- disse.

Zelgadiss rimase sorpreso dalla sua espressione; era commossa? Forse. Beh, in fondo lo era anche lui; da tanto desiderava rivederli. Guardò bene Lina, ora doveva avere all’incirca 20 anni; si era fatta molto più alta, senz’altro, quasi quanto lui.

Sorrise; ma era rimasta sempre Lina, almeno a giudicare al precedente spettacolino con Gourry. Spostò lo sguardo su di lui; portava i capelli più corti e, sebbene Zel fosse diventato più alto, lo spadaccino ancora lo superava.

- Ehi Zel, accomodati- disse Gourry, risiedendosi al tavolo- E raccontaci un po’. Che hai fatto in questi 3 anni?-

Zel seguì i suoi amici e si sedette con loro - Beh, niente di particolare, ragazzi. Le solite ricerche infruttuose- non era proprio la verità.- E voi? Qualche altro Dark Lord all’orizzonte?-

Prima che Gourry potesse uscirsene con una frase del tipo “Che cos’è un Dark Lord?”, Lina gli mollò un calcio sotto il tavolo. Il poveretto borbottò una qualche protesta, chiedendosi il perché di quel gesto.

- No, nessun Dark Lord, Zel. Solo un po’ di demoni inferiori e qualche fugace apparizzione di Xelloss.- disse Lina.- Tu piuttosto…che ci fai qui?-

- Mah, nulla, non ho una meta precisa.- mentì un’altra volta.

Lina lo guardò - Zel…passando di qui si arriva a Sailuun…- la chimera rimase in silenzio -E sono 2 i possibili motivi per cui tu ti stai recando lì…- fece una pausa- O si tratta di una visita di piacere ad Ameria…- ridacchiò.

Zel divenne più rosso di un Dragon Slave - NO, ASSOLUTAMENTE!!!- protestò.

Gourry rise di nascosto.

- …cosa che escluderei, visto che sono più che sicura che un timidone come te non si darebbe mai e poi mai una mossa con le ragazze…-

Zelgadiss la guardò di traverso, ma non commentò.

- …o stai indagando sulla recente messa in moto delle forze del male, e pensi che i maghi di Sailuun potrebbero esserti d’aiuto…- concluse Lina.

Zel sospirò.- Si…- disse. Questa volta non aveva proprio mentito. - L’avete notato anche voi?-

- Come non accorgersene?- chiese Gourry. Lina si rabbuiò, ed entrambi i ragazzi lo notarono; Gourry le mise una mano sulla spalla, richiamando la sua attenzione.

- Ehi, Lina! Che ne dici di andare anche noi a Sailuun con Zel? Così potremo anche rivedere Ameria!- propose.

Lina si riprese e fece un enorme sorriso, approvando la proposta di Gourry - Ok, buona idea!- disse, alzandosi -Zelgadiss, ti scorteremo fino a Sailuun! Sei d’accordo?- chiese. La sua domanda non prevedeva una risposta negativa.

- Cercherò di sopportarvi.- disse la chimera, semplicemente.

A dire la verità non sapeva se la presenza di Lina e Gourry potesse in qualche modo essergli d’ostacolo, ma in quel momento non gl’importava. Ritrovarsi con i suoi migliori amici dopo tanto tempo lo rendeva felice, e non aveva intenzione di separarsi di nuovo da loro, per ora.

- Bene, allora è deciso!- disse Lina, euforica.- OSTE!!! MA QUESTO ANTIPASTO???-

“A-antipasto?”pensò il cameriere, che si stava affannando a portare al loro tavolo la metà dei piatti presenti sul menù - S-sta arrivando signorina, non si preoccupi!!!- disse.

- Questo servizio lascia molto a desiderare! L’altra locanda era decisamente migliore!- si lamentò la ragazza ad alta voce.

- Si, hai ragione…- commentò Gourry, scuotendo la testa in segno di disapprovazione per il servizio scadente.

- Quale locanda? Quella che è stata distrutta questa matti…- Zel s’interruppe- Ah, ora mi è tutto chiaro…-

- Ahem…cosa Zel?- chiese Lina, con aria ingenua.

- E’ impossibile che una città resti indenne dopo il tuo passaggio…- disse Zelgadiss, divertito.

Gourry rise e Lina lo guardò male, non trovando tuttavia argomenti convincenti con cui ribattere, così si limitò a sbuffare; poi si mise a ridere anche lei, seguita a ruota da Zelgadiss. Era un po’ come essere tornati ai vecchi tempi, pensarono tutti; mancava solo Ameria, ma presto avrebbero rivisto anche lei. Probabilmente era Zelgadiss il più ansioso di rivederla.

- Tranquillo Zel, fra poco andiamo a recuperare anche la nostra principessina!- sorrise maliziosa.

Cercando di non far caso al tono dell’amica, Zel chiese:- Avete sue notizie?- cercando di mostrarsi non interessato più di tanto, naturalmente senza riuscirci.

- No, l’ultima volta che l’abbiamo sentita è stato circa 2 anni fa e ci diceva che era impegnatissima con gli affari di stato.- rispose Gourry, evitando di continuare, visto che Lina gli aveva fatto segnale di finire lì la cronoca di quello che avevano saputo da Ameria. In effetti sarebbe stato poco delicato nei confronti di Zel proseguire il discorso; non era neanche vero che non la sentivano da 2 anni. Entrambi si sentirono un po’ in colpa di nascondere a Zel una cosa del genere, ma non se la sentivano proprio di essere loro a dargli la notizia.

- Ah…- disse Zel, fingendosi indifferente.- Beh, e che mi dite di voi due?-

- ? In che senso di noi due?- chiese Lina, senza capire a cosa si riferisse l’amico.

- Lina, tu mi dici che sono lento con le donne, ma tu sei completamente tarda per questi discorsi.- disse Zel, contento di potersi vendicare della precedente battutina- Intendo FRA voi due. Cioè, parlandoci francamente, state insieme?- e qui si aspettò una terribile reazione da parte dell’amica, che puntualmente arrivò.

- COOOSAA??? Zel, tu sai BENE che queste insinuazioni non mi piacciono!!! La mia era solo un’osservazione innocente e tra l’altro fondata, mentre quello che dici tu non ha né capo ne coda!!!- urlò, inviperita.

- “Fondata”? Ma quando mai!- replicò Zelgadiss, mentre Gourry cercava di impedire a Lina di rovesciare il tavolo e scagliarsi sull’amico.

In quell’istante, la porta del locale si aprì, sbattendo rumorosamente. Fece il suo ingresso una ragazza dai capelli biondi lunghi, dall’aria piuttosto stressata.

- E’ semplicemente ASSURDO!!! Ho dovuto girare per 2 ore alla ricerca di una dannata osteria!!! Questo posto è totalmente DISPERSIVO e STUPIDO!!! Inoltre i suoi abitanti non sanno usufruire di una delle invenzioni più brillanti del secolo!!! LE CARTINE!!!- urlò. Tutti i clienti del locale, ad eccezione di Lina, Gourry e Zel che erano ancora presi dal loro litigio, si voltarono nella sua direzione.

Alla vista di tutte quelle persone che guardandola si stavano chiedendo se era il caso di chiamare un medico o la polizia, la ragazza s’arrabbiò. Cos’è, a loro non capitava mai una giornata no?

- Beh, che c’è, volete morire?- chiese aggrottando le sopracciglia. Al che tutti quanti riportarono l’attenzione sui propri piatti.

“Anche questa te la metto in conto, dannata…”. Poi fece scorrere lo sguardo per il locale, cercandola. Infine la vide; era seduta ad un tavolo insieme a due tipi piuttosto singolari. Ricomponendosi, si avvicinò.

- Lina?- la chiamò.

La ragazza, sempre impegnata a negare la possibilità di una sua relazione con Gourry, non si accorse nemmeno della presenza dell’altra, che s’innervosì.

- LINAAAA!!!!- gridò una seconda volta.

- Woah!- esclamò la maga, quasi cadendo dalla sedia.- Insomma, chi è che rompe???- guardò la ragazza. Per poco non le prese un colpo.- Eh? Ma sei…-

- Uff…………finalmente.- la nuova arrivata guardò la rossa e sorrise- Ciao Lina!-

- Asirah! Ma che diavolo ci sei venuta a fare qui?- disse Lina, decisamente sorpresa; non la vedeva da circa 8 anni…e decisamente la sua presenza lì non prometteva nulla di buono.

- Ehm…un “sono contenta di rivederti” non mi sarebbe dispiaciuto, sai?- disse la nuova arrivata -Ma capisco che l’educazione non è il tuo forte…- ridacchiò.

- EHI!!!!- ribattè l’altra.

- Scusa Lina…ma questa ragazza è una tua amica?- chiese Gourry, un po’ confuso.

- Beh, si…l’ho conosciuta quando avevo appena lasciato la mia città…- disse Lina; l’aveva incontrata poco prima di cominciare a viaggiare con Naga. Rabbrividì al pensiero della sua vecchia compagna di avventure.

- Molto piacere! Mi chiamo Asirah Democ!- si presentò la sconosciuta.- E voi…-

- Oh! Io sono Gourry Gabriev!- guardò la ragazza- Accipicchia, tu e Lina siete come il giorno e la notte! Ma siete davvero amiche?- osservò in tutta tranquillità.

CRASH!!! Lina cadde a terra.- M-maledetto!!! Ma non hai un po’ di tatto, dannazione???- quest’ultima affermazione di Gourry l’aveva un po’ ferita, e Zelgadiss se ne accorse.

- Che ho detto di sbagliato?- chiese lo spadaccino. Non capiva che avesse fatto di male…

- TU sei sbagliato!!!- ribattè Lina.

Asirah fissava la scena sbalordita; poi ridacchiò. Beh, doveva aspettarsi che Lina sarebbe sempre rimasta la stessa, anche con il passare degli anni…

- Ahem…ignorali, fanno sempre così. Io sono Zelgadiss Grayword- disse la chimera. Anche lui guardò attentamente la ragazza; beh, doveva ammettere che era molto bella. Alta, con lunghi capelli biondi e occhi verdi; ebbe per un attimo la sensazione di averla già vista.

- Oh, molto lieta!- disse Asirah, sorridendo.- Beh Lina, dimmi: quale dei due è il tuo ragazzo?-chiese innocentemente.

BOOM, CRASH, BONK!!! Stavolta caddero a terra tutti e tre.

- Nessuno dei due, accidenti!!! Gourry è la mia guardia del corpo, e Zel è solo un amico!!!- strillò Lina.

- Mmmh…secondo me dev’essere il biondino! Vi vedo bene assieme!!!- disse Asirah, ignorando il commento dell’amica.

- Noooooo!!! Non è così!!!!- santo cielo, ma era mai possibile che la pensassero tutti in quel modo?

- Beh….se tu stai con Gourry allora…- guarda Zelgadiss-…questo bel ragazzo è libero!!!-

- EH?- disse Zel, appena rialzatosi da terra.

“No no. Lui è impegnato. Giù la mani, Asi!”

“Ah, davvero? Oh! Allora mi hai mentito! E’ lui il tuo ragazzo!”

“Argh…no! Lui…diciamo che in un certo senso sta con una mia amica. E io non ti ho mai detto che Gourry è il mio ragazzo!!!”

- Ragazze, che vi prende? Perché siete diventate silenziose?- chiese Gourry.

- Oh, non è nulla! Li-chan, dovrei parlarti un secondo in privato, vieni con me!- disse Asirah, trascinando l’amica fuori dalla locanda.

- Ok…Gourry, non farti fuori la mia porzione!!!-strillò Lina, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Gourry e Zel rimasero soli al tavolo, un po’ confusi.

- Un tipo singolare, senza dubbio.- disse Gourry. Poi rise.- Beh, è impossibile che Lina faccia amicizia con una persona normale!-

Zelgadiss continuava a guardare la porta da cui erano uscite le ragazze, pensieroso; Gourry se ne accorse e lo chiamò.- Ehi Zel, ci sei?-

- Cosa? Ah, si…scusa.-rispose.- Ero sovrappensiero.

- Ho notato.- disse Gourry- Qual è il problema?-

- No, non ci sono problemi, solo…non lo so, quella ragazza non mi convince.- aveva avuto una strana sensazione quando l’aveva vista. Come se stesse cercando di nscondere qualcosa; e di solito il suo sesto senso non sbagliava.

- Ma dai Zel, sei sempre troppo sospettoso! E’ un’amica di Lina, in fondo!- ribattè Gourry, ridendo.

- A proposito di Lina, Gourry…- disse Zel, cambiando argomento- Non ti sembra di essere stato davvero poco delicato poco fa, quando hai sottolineato la differenza tra lei e Asirah? Credo che ci sia rimasta davvero male…- beh, di solito neanche lui si era mai risparmiato delle battutine nei confronti dell’amica, ma sapeva che lei non se la prendeva troppo proprio perché era LUI, non Gourry, a scherzarci sopra.

- Ah si?- chiese l’amico, un po’ sorpreso; non credeva di aver detto una cosa tanto grave.- Ma…non era mica una cosa per cui offendersi- disse con sicurezza.

- Ah no?-

- Io ho osservato che sono completamente diverse, ma non ho mai detto di preferire Asirah…- disse Gourry, serio.

- ……………ah.-

 

- Beh, che c’è?- chiese Lina, una volta fuori dall’osteria.

- Ecco…beh, volevo semplicemente chiederti se potevi farmi il grande favore di evitare di dire ai tuoi amici tu sai cosa…- e sorrise. Sapeva che avrebbe accettato, anche se temeva che…

- ……E in cambio?- chiese la maga.

- I-in cambio?- ecco, lo sapeva.

- Certo…io non dico nulla a Gourry e a Zel, e tu…?- cosa pensava, che avrebbe nascosto ai suoi amici una cosa così importante gratuitamente? Anzi doveva ringraziarla per non averle chiesto il rimborso per i danni morali…sapeva che Zelgadiss l’avrebbe odiata se avesse saputo che gli teneva nascosta una cosa del genere…

- Beh…- accipicchia che aguzzina… -…ti pago i pasti…sigh…- e qui stava per mettersi a piangere-…per tutto il tempo in cui viaggeremo insieme…-sentì un brivido su per la schiena al ricordo di tutti i soldi spesi per il cibo quando viaggiava con Lina.

A quei tempi la maga era solo una ragazzina sprovveduta; invece di lottare contro i demoni, cercava un posto sicuro dove potersi nascondere…ma ora non era più una bambina , era cambiata, si vedeva chiaramente. Era diventata forte, MOLTO più forte di allora…

Lina sorrise soddisfatta.- Bene, si può fare!!!-

- Sigh…che roba…piuttosto…- disse Asirah, riprendendosi dallo schock- dove state andando tu e gli altri?-

- Uhm…e fammi indovinare…tu lo vuoi sapere perché visto che non ci vediamo da tanto tempo, vorresti accompagnarmi per un po’ nel mio viaggio…-

- Certo!- “ahi…” si disse Asirah “lo sapevo…”

- …e vuoi indagare sugli avvenimenti che hanno scombussolato ultimamente i demoni, visto che tu non ne sai NULLA…- continuò Lina., con fare ironico.

- Precisamente!- “e ti pareva…”

- Ed è chiaro che tu non sei affatto qui perché sai perfettamente quello che sta succedendo e vuoi sfruttarmi per qualcosa…- concluse la maga.

- Ehi!- e qui Asirah si arrabbiò sul serio -Io non ti SFRUTTO, ok? Va bene, non sarò un angioletto, ma non mi servo degli amici per i miei comodi!- disse, infuriata. Lei era quello che era, d’accordo, e sapeva che per Lina doveva essere molto difficile fidarsi di lei, ma non sfruttava i suoi amici per ottenere qualcosa. Ma forse per loro era impossibile capirsi, erano troppo diverse…eppure, pensò, Lina sapeva cosa faceva, ma non aveva mai cercato di farla fuori, o di fermarla.

- ………Scusa.- disse Lina. Conosceva Asirah, sapeva che in fondo non era cattiva; nonostante questo però, non riusciva a fidarsi totalmente di lei. Forse le aveva visto fare troppe cose orribili…

Rabbrividì.

- Fa nulla- rispose Asirah- Immagino che per una ragazzina di 12 anni certe cose possano apparire davvero spaventose…- e la fissò.

Di nuovo. L’aveva fatto di nuovo. Ecco un altro brutto vizio che avrebbe fatto meglio a togliersi. A togliersi SUBITO…

- Beh, non solo per le dodicenni…- disse Lina, cercando di restare calma.- Ah, e per curiosità…immagino che il tuo viaggetto fino a qui non sia stato privo di vittime…- questa volta alzò un po’ il tono della voce.

- Oh…beh…solo una…- ammise l’altra- ma non avrei voluto.- guardò a terra; lei era dispiaciuta sul serio, ma Lina non poteva capire il suo punto di vista. Ma prima che la maga potesse dirle qualcosa, Asirah disse:- A proposito, Li-chan, ho saputo delle tue imprese! Sabhranigdu, Zanafer, Phibrizio, Dark Star…è chiaro che non sei stata con le mani in mano! Sei diventata decisamente famosissima! Certo, non sei simpatica a molti, ma…- e ridacchiò. Le voci che le arrivavano sul conto di Lina non erano certo lusinghiere.

- Immagino…- era contenta se i demoni avevano paura di lei, basta che si astenessero dal commentare il suo aspetto…- comunque non sono stata io a uccidere Phibrizio.- rispose, ricordando, non senza una certa inquietudine, l’esperienza con l’Hellmaster.

- Beh, è stata L.O.N…ma era dentro di te…- ribattè Asirah.

- Sei ben informata, a quanto vedo…- si stupì Lina. A quanto pare le voci giravano in fretta; beh, in fondo si trattava della morte di un personaggio decisamente noto…

Ci fu un attimo di silenzio, poi Lina continuò - Piuttosto…cosa ne sai di questa storia dei demoni?- Era certa che non le avrebbe detto tutta la verità, ma sperava almeno che le fornisse qualche indizio.

- Beh, non so quasi nulla in verità- disse Asirah, tornando seria- so soltanto che c’è in ballo qualcosa di grosso, e che c’entra qualcuno delle “alte sfere” di questa dimensione.-

- Ma…- replicò Lina- Perché te ne interessi?-

Asirah sorrise, e le fece l’occhiolino -Mi dispiace, è un segreto!- disse.

Lina cadde a terra, in stato catatonico.

- Ahem…Lina?- la richiamò Asirah, preoccupata- Che ti prende?- perché si era sconvolta tanto? Aveva solo pronunciato una frase che diceva sempre la Greater Best…

- Non…non…pronunciare quella STUPIDISSIMA frase davanti a me, mai più!!!- gridò Lina, una volta ripresasi. La copia di Xelloss al femminile era una cosa che i suoi nervi NON POTEVANO sopportare. Già se lo vedeva davanti agli occhi, con quel suo STUPIDO sorriso e con quell’aria ASSURDA che sembrava dirle che si stava divertendo un mondo a prenderla in giro…piuttosto, chissà che cosa stava combinando in quel momento; se fosse ricomparso, allora avrebbe capito che si trovavano DAVVERO nei guai.

- Beh…- disse, rialzandosi -è ora di incamminarci…vado a chiamare quei due…- e fece per rientrare nella locanda; poi voltò verso l’amica -Non c’è speranza che tu decida di rinunciare a seguirci, vero?- chiese.

- Assolutamente no! Mi dispiace!- disse Asirah, sorridendo.

Lina sospirò con rassegnazione.

 

Era da circa 3 ore che camminavano lungo il sentiero che collegava Maeden a Sailuun, e cominciavano ad essere tutti un po’ stanchi; Gourry aveva provato a convincere gli altri a fermarsi per banchettare un po’, ma Lina aveva rifiutato con decisione perché, sebbene quella proposta l’allettasse, capiva che Zel aveva molta fretta di arrivare a destinazione.

Non le era difficile immaginare il motivo dell’ansia dell’amico. Beh, d’altro canto era naturale, lui e Ameria non si vedevano da ben tre anni, e non si erano tenuti in contatto nemmeno per lettera. Si rabbuiò; Zel non avrebbe avuto delle belle sorprese una volta arrivato a Sailuun. Sperava solo che Ameria gli esponesse la situazione con un minimo di tatto.

Ma in fondo a cosa sarebbe servito?

Sospirò, e con la coda dell’occhio guardò l’amico, che chiudeva la fila; sembrava immerso nei suoi pensieri, come al solito. Poi si girò verso Asirah, e rimase sorpresa nello scoprire che questa guardava Zelgadiss con aria…interessata.

Cielo…decisamente c’era da aspettarsi che questa storia prendesse una brutta piega; non credeva affatto che Asirah si facesse scrupoli nei confronti di Ameria. Ma d’altro canto Zel non era neanche tipo da lasciarsi abbindolare nel giro di due secondi…ok, questi pensieri le mandavano in fumo il cervello! Meglio concentrarsi sulla cartina…

Beh, Zelgadiss si era accorto delle occhiate che gli lanciava la bionda, semplicemente non aveva capito che TIPO di occhiate fossero. Quella ragazza non lo convinceva, sebbene Lina l’avesse presentata come una sua amica; non che non avesse fiducia nel metro di giudizio della maga, anche se a volte gli era capitato di chiedersi perché Lina accettasse nel gruppo un tipo come Xelloss, ben sapendo che era un demone spietato pronto a tradirli in qualsiasi momento. E quella ragazza dagli occhi verdi non gli piaceva neanche un po’; era più che altro una sensazione, gli sembrava che nascondesse qualcosa, che non era esattamente chi diceva di essere. O forse semplicemente lui era troppo sospettoso. In fondo anche per fidarsi completamente di Lina, Gourry e Ameria gli ci era voluto un po’ di tempo, eppure adesso erano i suoi migliori amici.

I suoi pensieri furono interrotti da un rumore di passi alle sue spalle.

-Lina!- richiamò l’amica, che si era già girata.

- Ragazzi…credo che ci potremmo divertire un po’…guardate chi c’è…- disse Asirah ridacchiando, mentre indicava un gruppetto di banditi.

Gourry sguainò la Spada di Luce, e Lina guardò Asirah preoccupata, sperando che l’amica si ricordasse che quelli che aveva davanti erano degli esseri umani.

Quello che era probabilmente il capo della banda si fece avanti, dicendo: -Molto bene, consegnateci immediatamente tutto il denaro che avete, se non volete fare una brutta fine…-e rise, accompagnato dall’immediato coro dei suoi compagni.

Pensando che ormai i gruppi di ladri dovessero trovare nuove frasi se davvero volevano intimidire l’avversario, Lina rispose -Potreste almano chiedere per favore…nessuno conosce più le buone maniere al giorno d’oggi…- si avvicinò ai banditi -Comunque, se proprio la mettete così…- guardò Gourry, che subito avanzò mettendo al tappeto nel giro di pochi minuti almeno una decina di uomini, affiancato da Zelgadiss, che preferì non ricorrere alla magia, per evitare di causare gravi danni alla foresta. -DIRE BRAND!- peccato che Lina non si fece i suoi stessi scrupoli; era la seconda banda di ladri che si trovava davanti da quella mattina, ed era piuttosto nervosa. Si buttò a sinistra, evitando così di essere infilzata da una lancia scagliatale alle spalle da un bandito, che tuttavia la ferì ad un fianco. Non rimase comunque con le mani in mano, e rispose con un Grey Bomb che fece saltare in aria gli ultimi uomini rimasti, mentre Gourry concludeva il suo duello con il capo della banda, vincendo clamorosamente.

- 4 minuti e 9 secondi- commentò Asirah - Ottimo! Fate sempre così?- si era tenuta lontana apposta dalla battaglia, ovviamente. Non voleva esporsi troppo, almeno per il momento.

- Beh…- disse Lina, alzandosi a fatica - Questi qui erano dei novellini; comunque più o meno il tempo è questo.-

- Lina, stai bene?- chiese Gourry preoccupato, avvicinandosi.

- Calmati, è un graffio; la lancia mi ha preso di striscio.- disse allo spadaccino, per tranquillizzarlo.

- Certo però che ti è andata bene, Lina-chan-

- Lo so. Ma perché hai cambiato voce Asi………………oh no.- disse Lina, allarmata. Non poteva, NON POTEVA essere lui…o forse si, almeno a giudicare dall’espressione di Zelgadiss.

- Cosa c’è, non sei contenta di rivedermi?- chiese Xelloss, con il suo solito sorriso idiota, avvicinandosi.

Ecco, ora dovevano iniziare a preoccuparsi sul serio.

- MALEDETTO! PERCHE’, PERCHE’ DEVI SEMPRE VENIRE A COMPLICARMI LA VITA NEI MOMENTI MENO OPPORTUNI???- strillò Lina, recuperando come per magia tutte le sue forze.

- Ahem…cough…no, Lina-chan…coff…ma che dici…- disse il demone, cercando di liberarsi dal tentativo di strangolamento da parte della rossa.

- CON CHE CORAGGIO TI FAI VEDERE ANCORA?- chiese Zel, dando man forte all’amica.

- Ehm…dai ragazzi…se lo strangolate non credo che potrà rispondervi- disse Gourry, notando che Xelloss stava assumendo un colorito bluastro.

A malincuore, Lina lo lasciò andare.

Xelloss guardò un po’ i presenti; la ragazza bionda doveva essere quella di cui gli aveva parlato il capo. Si sorprese del fatto che fosse amica di Lina; da quello che ne sapeva la biondina non era certo una tipa “a posto”, e il fatto che la maga non si facesse problemi ad averla nel gruppo gli sembrava quantomeno sospetto…

-WOAAAA!!!!- urlò Asirah, interrompendo i pensieri del demone.

-Asi, che c’è?- chiese Lina, saltando in aria.

La bionda si avvicinò al nuovo arrivato, fissandolo attentamente, mentre a questo si formava un enorme gocciolone sulla tempia.

- Ma è…è un ragazzo STUPENDO!!!-

Tutti, Xelloss compreso, caddero a terra. Lina fu la prima a rialzarsi, urlando -Ma insomma, possibile che la ricerca di bei ragazzi sia il tuo unico scopo nella vita???-

Asirah la guardò, con aria altezzosa -Ho semplicemente gli occhi aperti, Lina. Non dirmi che tu, pur conoscendo tutti questi bei ragazzi, non hai mai fatto caso a quanto siano DANNATAMENTE attraenti! Si vede che per queste cose sei proprio addormentata, Lina-chan!- e rise in un modo che a Lina riportò subito alla mente una certa maghetta da strapazzo…

- Cosa? Semplicemente non faccio il filo al primo uomo che incontro!!!- rispose la maga, che si stava DECISAMENTE arrabbiando.

- Ma dai…non è il caso di arrabbiarsi per una cosa simile! E poi io non faccio il filo a nessuno; dico semplicemente la verità!-

E da qui in poi la conversazione degenerò, sotto gli sguardi allibiti di Gourry, Zelgadiss e Xelloss.

-Ahem…-disse a un certo punto la chimera- Lina, non credi che sarebbe meglio finirla con questi discorsi, e concentrarci piuttosto sull’improvvisa quanto inopportuna apparizione di questo essere?-

- Ah, già!- disse Lina, interrompendo il suo dibattito con Asirah. Guardò Xelloss, seria -Cosa ci fai qui? Attenzione: la risposta “è un segreto” non è contemplata.- disse, con aria intimidatoria. La presenza del demone poteva significare soltanto che la situazione non andava affatto presa alla leggera, e che probabilmente c’era da aspettarsi un altro spettacolare scontro con qualche Dark Lord, o una simpatica visita da parte di un Maou proveniente da un’altra dimensione. O tutti e due.

- Oh, ma dai Lina-chan…perché sei così sospettosa?- rispose Xelloss, sempre sorridendo -Non pensi che possa essere venuto solo per salutare dei vecchi amici?……………A giudicare dalla tua espressione direi che non lo pensi………beh, allora diciamo pure che voglio darvi una mano contro quelle terribili forze malefiche che stanno complottando per distruggere il mondo!!! Ma Zel-chan, perché fai quella faccia? Non mi credi?- disse, notando che il ragazzo si stava avvicinando con un’espressione che non prometteva nulla di buono.

Xelloss pensò bene che era il momento di levare le tende. -Beh amici, si è fatto tardi, per me è ora di andare…-

- Cos’è, la mammina ti mette in castigo se fai tardi a casa?- chiese Lina, con un tono da brava bambina.

Xelloss si punzecchiò un po’ -Beh…in un certo senso…- disse.

- Uhm…chissà come dev’essere sua madre…- borbottò tra se e se Gourry, immaginandosi uno Xelloss che veniva rimproverato dalla mamma per non aver fatto i compiti…

- Beh, ora devo scappare ragazzi! Bye!- disse Xelloss.

- Aspetta un attimo!!!- lo fermò Asirah - dammi almeno il tuo indirizzo!-

- Ahem…Wolf Pack Island...- rispose il demone.

Asirah lo guardò in modo strano -Wolf Pack Island…aspetta un secondo. Tu come ti chiami?-

- Ehm…Xelloss.-

- ARGH!!!!- urlò Asirah -LINA!!! POTEVI DIRMELO SUBITO CHE ERA LUI!!!!-

- SE LA TUA SIMPATICISSIMA AMICA DARK LADY NON TE L’HA PRESENTATO NON CAPISCO PERCHE’ AVREI DOVUTO FARLO IO!!!- replicò la maga.

- Eh?- disse Zelgadiss. Che c’entrava Asirah con Xellass?

- E’ un piacere conoscerti, Xellass mi ha parlato molto di te!- disse la bionda, sorridendo.

- Spero che non siano state critiche…- replicò Xelloss.

- Oh no, affatto; anzi, mi ha raccontato anche alcune delle tue epiche gesta!-

- Ma dai, non esagerare!- disse Xelloss.

- Non esagero! E’ difficile trovare un subordinato così efficiente al giorno d’oggi!- continuò Asirah, incantata.

- Oh, beh…cerco solo di svolgere bene il mio lavoro!-

- E ci riesci alla perfezione!- continuò Asirah, mentre attorno a lei e al demone cominciavano ad apparire fiori e cuoricini, e si sentiva un sottofondo di violini.

- Oh santo cielo……Lina, per favore, che ne dici di andare?- chiese Zel, sull’orlo di un collasso.

- S-sarà meglio…- disse Gourry, non in condizioni migliori.

- Si, andiamo via- disse Lina. Si rivolse ad Asirah e Xelloss- Auguri e figli maschi!- e s’incamminò, seguita da Gourry e Zelgadiss.

- Ehi Lina, aspetta! Non puoi lasciarmi qui!- Asirah li raggiunse, mentre il suono dei violini cessava all’improvviso. Xelloss ne approfittò per scomparire -Ehi, perché quelle facce? State male per caso?-

- E’ solo che abbiamo MOLTA fretta di raggiungere Sailuun, Asi, non so se comprendi.- disse Lina.

- Ok, ok……- guardò Zel -Comunque non preoccuparti Zel-chan, tu mi piaci più di Xelloss!-

Mentre Zelgadiss diventava più rosso del sangue, Lina tappò la bocca all’amica e la trascinò per la strada; assistere ad un siparietto romantico tra Asirah e Xelloss non aveva certo giovato al suo umore.

Non ebbe tempo però per deprimersi a sufficienza, perché una figura arrampicata su un albero attirò la sua attenzione.

- Principessa, dove siete?- una voce femminile risuonò nel corridoio.

- Sono qui, Evelyn!- rispose Ameria, dalla sua stanza; era intenta nella scelta di quale abito indossare per il ballo che si sarebbe tenuto il giorno dopo. Sapeva bene che non era certo la cosa più importante di cui occuparsi in quel momento, ma, come aveva detto suo padre, aveva bisogno di svagarsi un po’, dopo i recenti avvenimenti; in fondo era ancora solo una principessa, non doveva occuparsi di tutti i problemi del regno.

Inutile ribattere dicendo che ormai aveva 19 anni e doveva cominciare anche lei a preoccuparsi degli affari di Sailuun, specie quando questi potevano rappresentare un problema anche per gli altri paesi.

- Oh, state scegliendo il vestito per il ballo?-chiese Evelyn, entrando nella stanza -Vi consiglierei quello rosso, vi sta d’incanto!-

- Uhmmm…tu dici? Io propendevo per questo, invece- disse Ameria, indicando un vestito verde acqua.

- Beh, non so se la cosa possa interessarvi, ma…da fonti ben informate mi è giunta voce che Ty Fhyol adori il rosso…- disse Evelyn, sorridendo maliziosamente.

Ameria arrossì di colpo; Ty Fhyol, idolo delle dame del palazzo, era il primogenito di un fidato consigliere di suo padre ed apparteneva ad una delle più ricche famiglie della città. Ad Ameria piaceva, era molto dolce e ben educato.

E da due mesi era anche il suo ragazzo.

Certo, non si poteva dire che i rispettivi padri non avessero favorito quel fidanzamento, ma Ameria era sinceramente innamorata del ragazzo, che la ricambiava pienamente; non si trattava affatto di un fidanzamento combinato, a differenza di quello che aveva pensato Lina quando gliel’aveva comunicato per lettera.

Beh, si era aspettata una reazione incredula dalla maga a quella notizia; immaginava che Lina continuasse a vederla come l’anima gemella di Zelgadiss.

Ecco, già non le faceva più male pensare a lui. Visto Lina?

Erano passati tre anni da quando l’aveva visto l’ultima volta, e per tre anni non aveva avuto sue notizie; probabilmente, come aveva detto Gourry, doveva aver avuto le sue ragioni per non essersi fatto sentire, di certo doveva essergli successo chissà cosa. Era andata sicuramente così.

Ma lei non ci credeva.

Conosceva Zelgadiss, e sapeva perché lui non le aveva scritto, né era andato a trovarla; semplicemente perché pensava che non fosse poi così importante tenersi in contatto con una vecchia amica, rassicurarla che stava bene.

In fondo, quando avrebbe avuto voglia di rivederla, avrebbe potuto ripresentarsi alla sua porta senza alcun problema, e senza sentirsi in dovere di darle spiegazioni.

Tanto lei non avrebbe certo fatto storie; lo avrebbe accolto a braccia aperte e non avrebbe fatto domande.

Ameria poteva aspettare. Lui doveva trovare la sua cura.

Bene, e allora che andasse fino in capo al mondo, che passasse la vita a cercare un modo per tornare normale; gli augurava con tutto il cuore di riuscire a guarire. Ma che non gli passasse per la testa di tornare da lei quando gli faceva comodo, per poi scomparire di nuovo nel nulla dopo pochi giorni.

Perché lei non sarebbe stata più disposta ad aspettarlo.

Si era ripetuta a mente questo discorso in continuazione, fino a che finalmente, nel pensarci, non aveva più provato rabbia.

Né tristezza, né altro.

Pensando a Zelgadiss non provava più niente.

Né amore né odio. E neanche amicizia.

Forse solo un po’ di rimpianto.

A volte pensava che probabilmente era stata proprio questa storia a farla maturare, in quei tre anni. Ricordava com’era prima; una ragazzina un po’ ingenua e sprovveduta, che credeva fermamente nella giustizia, nell’amore e nell’amicizia, e che desiderava tanto diventare forte.

Ripensandoci, Lina era un po’ stata il suo modello; lei era in gamba, furba, capace di badare a se stessa e, anche se non proprio per sete di giustizia, sempre pronta a salvare il mondo.

Ora però anche lei sentiva di essere diventata più forte. Magari agli altri non sembrava poi tanto diversa; continuava a fare discorsi interminabili sulla giustizia e a sperimentare nuove coreografie per intimidire gli avversari.

Ma lei sapeva di essere più forte.

- E allora…che rosso sia!- disse Ameria, decisa.

- Ottima decisione…- Evelyn sorrise.

In quel momento la porta della stanza si spalancò, e fece il suo ingresso una guardia del palazzo, dall’aria piuttosto stravolta.

- Cos’è successo?- chiese la principessa.

- Altezza…vostro padre mi ha pregato di informarvi che c’è stato un altro attacco da parte di un gruppo di demoni, nelle campagna che circondano la nostra città.- disse la guardia, con aria grave.

- Demoni? Di nuovo?- chiese Ameria -E’ mai possibile? Sarà la quarta volta in questa settimana!- il soldato chinò la testa, e lei continuò -Ci sono state vittime?-

- Molti feriti, ma nessun morto.-

- ………bene. Io vado.- disse Ameria.

- Cosa?- esclamò Evelyn, sorpresa -Altezza, ma…-

- Probabilmente quei lestofanti saranno ancora lì. Voglio andare a dargli un’aggiustatina al cervello!- replicò Ameria, con aria decisa -Nessuno può ostacolare la giustizia, specie per quattro volte di seguito in pochi giorni, e per giunta a Sailuun!!!- disse, con gli occhi infuocati.

- M-ma…-

- Lo dovresti sapere…i malvagi non hanno diritti!- continuò Ameria. Questa frase era il motto della sua migliore amica; le era sempre piaciuta quella frase, non vedeva l’ora di usarla a sua volta.

Evelyn rimase in silenzio. La guardia era allibbita, sebbene fosse abituata alle stranezze del re e della principessa.

- Bene, ora vado! Ciao!- disse Ameria, e scomparve oltre la porta. Dopo due secondi sbucò di nuovo fuori -Ah mi raccomando, non una parola di questo con mio padre o Ty, intesi?- e scomparve di nuovo.

Questa volta avrebbe fatto tremare di paura quei demoni; aveva preparato una coreografia stupenda.

Tanto per cominciare, sarebbe apparsa seduta sul ramo di un albero.

 

- In vita mia non ho mai sentito nulla di più stupido e incoerente. Ehi, per caso voi conoscete quella pazza che sta straparlando?- chiese Asirah, indicando una ragazza dai corti capelli neri che, da sopra un albero, stava blaterando qualcosa a proposito di “giustizia” e “redenzione”.

Lina era circondata da un alone scuro -A-Ameria…potresti risparmiarci?- chiese. Era la giornata degli incontri, a quanto pare…pura e semplice coincidenza?

- Ameria?- chiese Asirah.

- Ehi Ame, non ci riconosci?- chiese Gourry, sorridendo alla vista dell’amica.

- Eh?- la principessa spostò lo sguardo dal cielo (se si guarda in alto la posa è più inquietante) e lo posò sui “criminali”. -Lina??? Gourry???-

- E chi sennò?- chiese la maga, un po’ scocciata; non si vedevano da tre anni e appena rincotratisi, già Ame li scambiava per banditi?

- WOW!!!!!!- l’intenzione di Ameria era quella di scendere con grazia dall’albero, ma rimediò soltanto un imbarazzante capitombolo -Ahi…beh, ACCIPICCHIA, COSA CI FATE VOI QUI???- e si precipitò ad abbracciare Lina.

- Ahem…si…anche a me fa piacere rivederti…- disse Lina, evitando di farsi coinvolgere nelle esagerate manifestazioni d’affetto dell’amica; tuttavia non potè fare a meno di sorriderle dolcemente.

- Che bello rivedervi!!!- Ameria inserì nell’abbraccio anche Gourry -Ehi…ma aspetta un attimo…allora siete stati voi ad attaccare quel gruppo di uomini innocenti!!!- le venne in mente.

- Ameria…TI PARE POSSIBILE? Erano dei ladri, non uomini innocenti!!!- strepitò Lina. Lei faceva dei favori all’umanità (dietro pagamento, è chiaro) e tutti fraintendevano sempre.

- Ah…- disse semplicemente la principessa, mentre notava che Lina e Gourry erano accompagnati da altre due persone. Una era una ragazza alta dai capelli biondi, che non aveva mai visto prima; in particolare furono i suoi occhi verdi a colpire Ameria. Erano grandi e luminosi, molto belli; eppure, per qualche motivo, la rendevano un po’ inquieta.

L’altra persona era Zelgadiss.

- Lina, non fai le presentazioni?- chiese Asirah, girandosi verso la nuova arrivata -Molto piacere, io mi chiamo Asirah Democ! E tu…-

- Io sono Ameria Will Tesla, piacere mio!- si presentò Ameria, continuando a scrutare la ragazza.

- Sei la principessa di Sailuun? Il regno della…magia bianca…?- chiese Asirah, con un espressione non troppo allegra.

- Già!!!- confermò Ameria, con orgoglio. Andava decisamente fiera delle sue origini -E tu da dove vieni?-

- Ah…da lontano, l’altro continente.- si affrettò a rispondere Asirah.

- Capisco…ah, ciao Zelgadiss! Ehi, a proposito Lina, vi stavate recando a Sailuun? Cioè…imboccando questa strada non avete molte possibili destinazioni tra cui scegliere…- chiese Ameria.

Non che si aspettasse un abbraccio. O una grande dimostrazione di affetto e felicità per averlo rivisto.

No, forse invece se lo aspettava.

Non si vedevano da tre anni, e lei gli era mancata.

Già, gli era mancata.

Durante i suoi lunghi viaggi, solo, gli era capitato spesso di pensare a loro, ai suoi amici, ed era sicuro che anche loro pensassero spesso a lui. Diciamo piuttosto che sperava che pensassero spesso a lui.

A questo punto, sembrava che queste speranze, nel caso di Ameria, fossero state vane. Beh, era naturale, probabilmente si era fatta altri amici, o forse era stata troppo impegnata ad occuparsi degli affari di stato per farsi prendere dalla nostalgia dei suoi vecchi compagni di viaggio.

Però, no, non era esatto.

Non che Ameria non fosse stata felice di rivederli; non era stata felice di rivedere LUI.

Aveva accolto a braccia aperte Lina e Gourry. A lui aveva riservato solo un saluto freddo.

Perché?

Cosa aveva fatto lui di sbagliato?

Lina si accorse del turbamento dell’amico, e fece un segno a Gourry -Beh, Ame, a dire la verità non eravamo esattamente in gita di piacere…vedi, stavamo venendo da te per chiederti se sapevi qualcosa riguardo alla questione “demoni”…- disse.

- Ah…si certo.- disse Ameria, un po’ delusa. Sperava che i suoi amici avessero finalmente deciso di farle una visita, dopo tanto tempo, solo per rivederla e parlare un po’ con lei, invece di tenersi in contatto esclusivamente tramite lettera. Ma ovviamente no, erano venuti per ottenere informazioni sui mazoku. -Beh, credo di potervi dare una mano.-

- Davvero?- chiese Asirah. Si era tenuta in disparte, le sembrava che ci fosse una strana tensione tra i quattro. In particolare, la chimera era decisamente giù di morale. Beh, avrebbe indagato in seguito…

- Si, ma…non parliamone ora! Ci siamo appena rincontrati, rilassiamoci un po’! Ce ne andiamo al castello, ci facciamo prepare un po’ di leccornie…EHI, ASPETTATEMI!!!- Ameria si mise ad inseguire Lina e Gourry, che avevano già cominciato a correre in direzione del castello, seguita a ruota da Asirah.

Zelgadiss chiudeva la fila.

 

Pioveva ininterrottamente da circa un’ora.

Il rumore delle gocce d’acqua che cadevano sui vetri delle finestre era accompagnato, ogni tanto, soltanto dall’ululato dei lupi che circondavano il palazzo.

Il resto era silenzio.

Era sdraiato sul letto, guardando il soffitto.

La sua stanza era immersa nel buio.

Non gli piaceva la luce.

Beh, non era una cosa insolita per i suoi simili.

Simili?

Ah, giusto. Simili.

Erano simili a lui. Demoni anch’essi. Mazoku.

Non che tutti colori che venivano chiamati “mazoku” fossero davvero degni di esserlo, intendiamoci.

La parola “simili” associata a quei volti, chissà perché, lo faceva ridere.

“Simili” a lui?

Decisamente no.

Per lui c’erano solo gli “inferiori” a lui e i “superiori” a lui.

Nessuno alla pari.

Gli inferiori…non vale neanche la pena considerarli. A che servono? Ah, già, a farsi uccidere in nome del proprio capo, o al massimo ad impegnare per un po’ di tempo i nemici, senza impegno.

Ridacchiò.

Erano così ridicoli a prodigarsi tanto per qualcuno che non li considerava nemmeno.

Era così divertente vederli morire.

Mentre i superiori…gli si deve obbedire.

Prima cosa che aveva imparato quando era stato creato, 1.750 anni prima.

Non gli dava fastidio essere agli ordini di qualcuno.

Purchè questo qualcuno dimostrasse di essere capace di comandarlo.

Se non lo era, rientrava nella categoria degli inferiori, e quindi era inutile, sacrificabile.

Poteva essere ucciso.

Se invece era all’altezza di dargli ordini…allora lui avrebbe obbedito ciecamente.

Lo aveva sempre fatto, e lo avrebbe fatto in futuro.

Non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi di tradire il suo capo.

Non perché era stata lei a dargli la vita, o perché era stata lei a dargli quei poteri che lo avevano reso un avversario imbattibile per tutti gli altri demoni, tranne coloro che stavano ai più alti gradini della gerarchia, s’intende.

Semplicemente non l’avrebbe tradita perché aveva stabilito che era all’altezza di essere il suo capo.

Di essere chiamata “mazoku”, “Dark Lady”.

E gli lasciava anche una certa libertà di agire, di fare come lui riteneva più opportuno, in casi particolari.

E di versare anche un po’ di sangue in più di quello previsto.

Per cui, perché passare dalla parte di qualcun altro?

Sarebbe stata una cosa stupida.

Lui aveva sempre obbedito agli ordini. Rigorosamente, con precisione.

Non era tipo da fare di testa sua per cercare gloria personale, per ottenere più onori e rispetto.

Ne aveva già in abbondanza.

Gli stessi demoni avevano paura di lui, non soltanto i draghi.

I draghi…era stato soprannominato Dragon Slayer durante la Kouma Sensou.

Ridacchiò di nuovo, ricordando quella guerra.

Una delle esperienze più divertenti della sua vita.

Era divertente vedere le espressioni terrorizzate dei draghi che avevano la sfortuna di incontrarlo.

Era divertente che morissero con quelle espressioni stampate in viso.

Dopo quella guerra, non c’era shinzoku che non conoscesse il suo nome.

Esistenze così inutili, quelle dei draghi. Rientravano decisamente nella categoria degli inferiori, senza dubbio.

Infine, gli umani.

Poteva dire di averli rivalutati, di recente.

Da esseri che non contavano assolutamente nulla, li aveva promossi a giocattoli, anche utili. Di certo erano divertenti.

Come Zelgadiss. Vederlo costantemente impegnato nella ricerca disperata di una cura per le sue orribili sembianze era letteralmente spassoso.

Soprattutto perché la soluzione l’aveva sotto il naso.

Lui sapeva cosa stava accadendo di recente alla chimera. E a Lina.

Ed era curioso di vedere come sarebbe andata a finire. Nessuno dei due era veramente consapevole di quello che stava succedendo, il che rendeva tutto più interessante.

Probabilmente entrambi avrebbero scoperto la verità quando sarebbe stato troppo tardi.

Chissà come l’avrebbero presa. Ci sarebbe stato da ridere.

Di sicuro la più sconvolta sarebbe stata Lina. Anche se lui riusciva a comprendere solo vagamente il punto di vista della ragazza, troppo differente dal suo.

Era strano immaginare Lina davvero turbata per qualcosa; ad essere sinceri lei era l’unico essere umano per cui lui provasse un sentimento vagamente simile al rispetto.

Beh, stavolta anche la forte, in gamba, sicura Lina Inverse si sarebbe realmente spaventata.

Però la cosa stranamente non gli suonava poi tanto divertente.

Xelloss!

Oh, il suo capo lo stava chiamando. Meglio scattare.

Probabilmente era già arrivato il “tipo” in questione; non lo vedeva da anni, e sinceramente gli avrebbe fatto piacere non doverlo incontrare mai più.

Quell’individuo lo infastidiva.

Lentamente si alzò dal letto, mentre fuori non accennava a smettere di piovere.

 

Erano anni che non mettevano piede a Sailuun, e nella loro mente avevano sempre conservato un’immagine perfetta, bella, quasi irreale di quella città, la patria della magia bianca, il regno della loro amica.

Non si aspettavano certo che quel luogo fosse rimasto immutato nel tempo, ma non avrebbero mai immaginato un cambiamento simile.

Quella che una volta era stata un’allegra città, ora assomigliava piuttosto ad un campo di battaglia.

Le strade, prima piene zeppe di mercati, di combriccole di amici, di botteghe colorate, di bambini che giocavano a guardie e ladri, di orchestre di improvvisati musicisti, erano ora praticamente deserte, eccezzion fatta per poche guardie reali che andavano in giro armate fino ai denti.

Dalle case si sentiva provenire a malapena il lamento di qualche bambino, subito zittito dai genitori, che insisteva per andare fuori a giocare; ogni tanto qualcuno si affacciava dalla finestra della propria abitazione, giusto per controllare che in giro non ci fosse nessuno.

Il resto era solo desolazione, silenzio. Paura.

Durante il tragitto dalle porte della città fino al castello, Ameria non disse una parola; gli altri non ebbero il coraggio di fare domande.

Zelgadiss e Gourry si limitavano a guardarsi intorno, spaesati. Lina non osava alzare lo sguardo da terra.

Asirah non appariva particolarmente sconvolta; aveva assistito a molti spettacoli simili, prima di allora.

Solo quando finalmente raggiunsero il castello, Gourry si azzardò a parlare.

- Ehi, Ameria…ma cos’è successo lì fuori?- Lina naturalmente lo guardò male.

Ecco, ci siamo. Spieghiamo loro come il mio paese è diventato un campo di battaglia, e perché io non gliel’ho mai detto.

Ameria chinò la testa, e parlò piano, quasi sottovoce -Da quando gli attacchi da parte dei demoni si sono intensificati la gente ha paura di uscire di casa. Ormai ci arrivano segnalazioni di aggressioni quasi ogni giorno.-

Zelgadiss la guardò. Sembrava davvero molto triste; beh, era ovvio. Sailuun, da quello che aveva visto, si trovava proprio in una brutta situazione, e lui sapeva bene quanto Ameria tenesse al suo popolo. Improvvisamente si sentì in colpa; la sua amica doveva aver passato dei momenti decisamente terribili, e né lui né Lina e Gourry le erano stati vicino. Certo, non avrebbero potuto saperlo, ma non gli sembrava una scusa tanto convincente.

- Ma…aspetta un attimo. Perché proprio qui? Cioè, l’attività demoniaca si è intensificata ovunque, ma in nessun’altra città, che io sappia, si è mai arrivati a questi estremi.- obbiettò Asirah. Temeva che “qualcuno” non le avesse detto proprio tutto.

- Beh…vedete…i demoni vogliono qualcosa che si trova a Sailuun. Di preciso, è custodita qui nel castello.- disse, esitando. Sapeva che avrebbe avuto bisogno dei suoi amici per risolvere la situazione, ma aveva preferito rimandare il più possibile il momento della rivelazione. Perché, spiegando loro lo scopo dei demoni, automaticamente li avrebbe coinvolti in una nuova battaglia, e non voleva farlo. Per vari motivi.

- Ah…- disse semplicemente Asirah. Ecco, LO SAPEVA che QUELL’IDIOTA le aveva nascosto qualcosa! E secondo QUELL’IDIOTA come faceva lei a ragolarsi se non era a conoscenza di tutti i particolari?

- COSA??? Ameria, ma perché non ce l’hai detto subito???- chiese Lina. Nelle lettere scriveva sempre che andava tutto bene, o meglio, ALLA GRANDE, e poi si scopriva che la sua città era diventata una specie di campo minato e che per giunta lei era a conoscenza della causa della recente messa in moto delle forze del male?!?

- Beh…non volevo farvi preoccupare…- disse Ameria, titubante. Certo, anche per questo…

- NON VOLEVI FARCI PREOCCUPARE??? Non ho mai sentito scusa più RIDICOLA in vita mia!!! Insomma, in tutto questo tempo, non ti è mai passato per la testa di allegare nelle tue frequenti lettere un P. S. che diceva “a proposito, Sailuun è diventata una specie di sala bingo per demoni e zombiee, che passano di qui per cercare un oggettino che si trova a casa mia”, magari in fondo alla pagina in cui scrivevi “qui va tutto benone ed amo Ty sempre di più”??? Insomma, ma hai un po’ di……- all’improvviso Lina si accorse di aver fatto una gaffe colossale. Beh, ma si sa, quando si è furiosi…in fondo aveva semplicemente rivelato a Zelgadiss che in realtà non era proprio vero che lei e Gourry non sentivano Ameria da due anni…e poi quale altra bazzeccola si era lasciata sfuggire? Ah si, aveva detto che alla ragazza di cui molto probabilmente Zelgadiss era innamorato, piaceva un altro…insomma, tutte sottigliezze.

Gourry, alle parole della maga, sussultò, e guardò con la coda dell’occhio Zelgadiss, che in un primo momento non ebbe alcuna reazione. Poi, appena cominciò a realizzare quanto detto, alla velocità della luce, dall’amica, si fermò a fissare sia lei che Gourry. Probabilmente gli avrebbe anche urlato contro qualcosa, con la scusa di essere arrabbiato con loro semplicemente perché gli avevano mentito, ma in quel momento la porta della stanza si aprì, e fece il suo ingresso una ragazza.

-Ah…Evelyn!- disse Ameria.

Lina guardò la nuova arrivata. Evelyn; si, sapeva chi era. Ameria gliene aveva parlato in alcune sue lettere. La descriveva come la sua migliore amica (“dopo di te, chiaramente, Lina” si affrettava ad aggiungere); sembrava che fosse la figlia di un ambasciatore della città di Shie, che era arrivato a Sailuun da poco.

La ragazza era molto carina: alta, magra, aveva degli occhi di un azzurro intenso e dei capelli chiarissimi, quasi bianchi.

Lina si augurò di cuore che Gourry si astenesse dal fare parogani tra lei ed Evelyn, altrimenti si sarebbe trovata costretta a commentare le differenze tra lo spadaccino e Ty, che di sicuro sarebbero state evidenti, visto che Ameria le aveva descritto il suo fidanzato come l’uomo dei sogni.

La maga si ritrovò a fissare Gourry. Beh, non che lui fosse poi male: lineamenti del viso molto belli e fini, un sorriso dolcissimo, e degli occhi incredibilmente azzurri. In particolare questi ultimi le piacevano molto; soprattutto quando guardavano lei…

Arrossì un poco, e si affrettò a distogliere lo sguardo dallo spadaccino, sperando che nessuno l’avesse vista mentre lo fissava.

- Oh…salve.- disse Evelyn, rivolgendosi al gruppetto. -Voi dovete essere…-

- Si, sono gli amici di cui ti ho parlato, Eve. Gourry Gabriev…- disse Ameria, indicandole il biondino -Zelgadiss Grayword……di lei non ti ho parlato, l’ho conosciuta da poco anch’io, si chiama Asirah Democ……e poi Lina Inverse.-

- Molto lieta!- disse Evelyn, sorridendo dolcemente, e strinse la mano a Lina -Sua altezza mi ha parlato molto di voi, sapete?-

Lina ricambiò la stretta, e ricevette una specie di scossa elettrica. -Ah…oh…piacere mio…-rispose. Era stata una sua impressione?

Osservò meglio la ragazza, che continuava a sorriderle. Ma, si sbagliava, o quel sorriso era leggermente diverso rispetto a prima? Le sembrava…più freddo.

- Bene ragazzi, adesso si potrebbe tornare all’argomento principale della conversazione, cioè i demoni?- chiese Asirah, spazientita. Non erano mica venuti a Sailuun per fare un pic-nic (anche perché l’ambientino non sarebbe stato l’ideale), né per conoscere gli amici strampalati della principessa. E “strampalata” era un complimento per quella ragazza di nome Evelyn.

- Ah, si…beh, venite con me. “L’oggetto” in questione è conservato nella stanza del trono.- disse Ameria.

- Ehm…principessa…scusate ma ero venuta per avvertirvi che…beh, mentre eravate fuori, poco fa, si sono intrufolati alcuni trolls nei giardini che circondano il castello…forse per prendere il Magarah…per adesso le guardie li stanno tenendo a bada, ma non so…- disse Evelyn, titubante. -Il signor Fhyol mi aveva detto di non dirvi nulla…-

- Magarah?- chiese Lina -Cosa sarebbe?-

- Ecco…te lo spiego poi, Lina. Prima vado a sistemare questa questione.- disse Ameria, facendo per uscire dalla stanza.

- No, aspetta- disse Asirah, fermandola per un braccio -Ci occupiamo io e Lina dei demoni, tu rimani qui con Zel e Gourry. Meglio che ci sia qualcuno a difesa del castello, nel caso di un attacco diretto. Torniamo presto.-

- Siete sicure?- chiese Ameria. Cioè, sapeva che dei trolls non potevano essere un problema per Lina, ma…

- Non c’è problema! Anzi, mentre noi siamo via avrai più tempo per pensare ad una scusa più decente per giustificare il fatto che non ci hai avvertito della situazione di Sailuun!- disse Lina, con un’espressione demoniaca che fece tremare leggermente Ameria.

- Su, Lina-chan, sbrighiamoci!- disse Asirah, correndo fuori dalla stanza.

- Ehi, Lina…- fece per dire Gourry.

- TU rimani qui e stai all’erta, intesi? Ehi Zel…- disse la maga -……scusami.- e corse dietro all’amica.

Zelgadiss non rispose. Capiva il motivo per cui Lina e Gourry gli avevano mentito, ma non riusciva ad accettarlo; lui si fidava di loro. E venire a sapere in quel modo che gli avevano nascosto qualcosa, qualcosa che riguardava una loro amica, non era stato per niente piacevole.

Ameria fidanzata. La cosa avrebbe dovuto dargli fastidio?

No, in teoria. In teoria.

Quello che gli dava fastidio era che i suoi amici, le persone a cui teneva di più, gli avevano mentito; non riusciva proprio a perdonarli.

Però anche lui gli stava nascondendo qualcosa. E quando l’avrebbero scoperto, perché l’avrebbero scoperto, prima o poi, loro sarebbero riusciti a perdonarlo?

 

Il giardino che circondava la reggia era vastissimo; era già da un po’ che lo scrutavano dall’alto per individuare qualche segno della battaglia, ma niente.

- Uffff…e insomma! Cosa sono in realtà quei trolls? Un esercito di uomini invisibili?!?- chiese Lina, sbuffando.

- Mah…forse faremmo meglio a scendere. Magari da qui non riusciamo a vederli.- propose Asirah.

- Bene…così forse arriviamo in tempo per farci invitare da quei demoni alla loro cena a base di carne umana…- ironizzò Lina, scendendo e cominciando a correre.

- Ma dai…sai che i trolls non sono poi così temibili…-

- Per noi no, ovvio. Ma per i soldati di Sailuun?- chiese la maga -A proposito…cosa ne pensi…di Evelyn?-. A dire la verità non avrebbe voluto chiederglielo, ma non riuscì a trattenersi; si trattava di una persona vicina ad Ameria, e se davvero non era chi diceva di essere, lei voleva saperlo. Ed era sicura che se Evelyn nascondeva qualcosa, Asirah ne era al corrente.

- Ah, la servetta della principessa?-

- Ehm…l’amica di Ameria.- la corresse Lina.

- E’ lo stesso.- disse Asirah, con noncuranza. -Beh, cosa dovrei pensarne?-

- Andiamo! Secondo me hai notato qualcosa!- insistette l’altra.

- Ti ripeto di no. A parte il fatto che le tipette servili come quelle mi danno sui nervi.-

- Non ti credo neanche un po’…- uffaaa…non si riusciva a strapparle un’informazione neanche con le tenaglie…

- …………attenta Lina.- disse Asirah, seria.

- ……ad Evelyn?- oh, forse si era decisa a parlare!

- No, all’albero.-

THUMP!

Lina andò a sbattere contro un tronco d’albero che si trovava sul suo percorso.

- Sai, dovresti guardare avanti quando cammini, ragazzina.-

Lina si alzò da terra dolorante, mentre delle stelline prendevano a girarle intorno alla testa. -Non ti permettere di darmi questo genere di consigli, quando sei stata tu a farmi DISTRARRE!!! E poi come ti permetti di chiamarmi RAGAZZINA???- urlò all’amica.

- Ehi Lina, non sono stata io a chiamarti così! E’ stato quel tipo laggiù!- disse Asirah, indicando all’amica un ragazzo, distante qualche metro da loro, che le stava osservando, ridacchiando.

- Eh? E tu chi sei, di grazia?- chiese Lina, indispettita dal sorrisetto ironico del ragazzo.

- Non vedo come possa interessarti, ragazzina.- disse lo sconosciuto, continuando a ridere.

- Insisti, amico??? Non è educato ridere in faccia a una persona che neppure conosci, e chiamarla per giunta RAGAZZINA!!!- disse Lina, con i nervi che stavano per crollarle.

- Ehi, ehi Lì-chan, calma.- disse Asirah.

- Oh, scusa tesoro.- disse il ragazzo, smettendo di ridere e guardando le due con aria seria.

Nel giro di un attimo, quasi senza rendersene conto, Lina se lo ritrovò davanti, mentre le puntava una spada alla gola.

- Ma sai…- disse, guardandola -non ho molto rispetto per quelli della tua razza…-

- Cos…- fece per dire Lina, ma il ragazzo le premette ancora di più la spada sulla gola, graffiandola leggermente. Il bellicoso nuovo arrivato aveva tutta l’aria di saper maneggiare bene la spada, meglio non tentare la sorte cercando di scappare…

- Ehi, bello…cosa sono questi modi di fare? Sai che non è questo il modo di trattare una ragazza?- disse Asirah in tutta tranquillità.

- Ragazza? E’ così che vi fate chiamare ora, voi demoni?- chiese il giovane, senza allentare la presa sull’arma.

- Demoni? Amico, mi sa che ti sei confuso!- ribattè Lina -Non siamo demoni, noi!-

- Certo carina, vallo a dire a qualcun altro. Qui c’è appena stato uno scontro tra i nostri soldati e dei mazoku, e non ricordo di aver mai visto le vostre facce a palazzo. Di certo non siete soldati; cos’è, avete smarrito la strada e per sbaglio siete arrivate nei giardini del castello?- chiese il ragazzo, ghignando. -Razza di schifosi demoni…-

- Ehi, un momento!!! Non tutti i demoni sono schifosi!!!- replicò Asirah, che sembrava essersi pizzicata un po’.

- Eh?-

- Asi, questo qui ha intenzione di decapitarmi, ti spiacerebbe rimandare questi discorsi ad un’altra volta e AIUTARMI?- disse Lina, innervosita.

- Non posso permettere che la diffusione di queste voci false e tendenziose continui imperterrita!-

- Allora puoi permettere che questo qui si prenda la mia testa?!?!?!?!-

- Non intendevo questo…-

- Ma che cavolo…- ribattè il “giovane bellicoso”, allibito da quella conversazione. -Beh, facciamola finita!- e guardò Lina.

- No no no, amico. Evitiamo di versare sangue per oggi, su!- una voce maschile arrivò dalle spalle del ragazzo. E indovina chi era?

- Xelloss!- urlò Lina. Wow, per una volta era felice di trovarselo davanti!

Lo spadaccino sembrò molto sorpreso di vederlo, e sibilò qualcosa tra i denti; Lina non riuscì a capire bene quello che aveva detto, ma le sembrò di sentire qualcosa che suonava come -Metallium…sempre tra le scatole…- …il che era abbastanza strano.

- La signorina non è un demone…è un’amica della principessa Ameria. Mi dia retta, non le conviene farla fuori.- continuò Xelloss, sorridendo. -Suvvia, non mi dica che lei è tipo da minacciare una fanciulla indifesa?- e nel pronunciare queste ultime parole il suo sorrisò si allargò, mentre Lina si stava sentendo letteralmente presa per i fondelli; Asirah invece stava trattendendo le risate.

- E dovrei crederle? Non so neanche chi è lei…- replicò il ragazzo.

- Oh! E’ un se…- iniziò Xelloss.

- Ehi! Bello, vorresti cortesemente puntare quella lama in un’altra direzione? Mi sto facendo male, sai…- disse Lina, interrompendo il demone.

Lo spadaccino la guardò ancora con sospetto, ma poi, cautamente, spostò la spada, mantenendosi comunque all’erta.

- Voi chi siete?- chiese, infine.

- Lina Inverse.-

- Sono Asirah Democ. Ora che le nostre divergenze si sono appianate sto cominciando a notare che lei è davvero bello, sa? Come si chiama?- chiese Asirah, mentre un enorme gocciolone metteva K.O. Lina e Xelloss.

- ………Ty Fhyol. E mi dispiace per lei, ma sono impegnato.- rispose secco il giovane.

Lina sgranò gli occhi -TY??? Sei tu…tu sei il fidanzato di Ame?-

- Cos…si ma…come lo sai? E poi non sono fatti tuoi!- replicò Ty.

- Si che sono fatti miei!!! TU sei la causa del macello che si è venuto a creare tra me e miei amici!!! Ma vedi come adesso te la faccio pagare!!!- strillò Lina, decisamente furiosa. Bene bene…aveva trovato il modo per sfogare tutto il suo stress e la sua rabbia repressa! O forse…avrebbe dovuto riservare Ty come punchball personale di Zel…

- Lina, LINA!!! Non ora che si era calmato!!!- disse Asirah, cercando di fermare la maga.

- Se comportarvi da perfette cretine è un trucco per distrarmi, non attacca. Vi avverto che non ho abbassato la guardia.- disse Ty, serio.

- Ehm…beh ragazze, credo che a palazzo gli altri si stiano preoccupando per voi…fareste meglio a tornare, sapete?- s’intromise Xelloss.

- Aspetta…e i trolls?- chiese Lina.

- La battaglia si è risolta a favore “dei vostri”, puoi stare tranquilla! Ma sai…credo che Ameria debba dirvi un paio di cose…al tuo posto avrei fretta di andare da lei…- continuò il demone.

- Ah già…gente si va!- disse Asirah -Vieni con noi, carino! E mentre torniamo mi racconterai per filo a per segno come ha fatto Ameria ad accalappiarti!-

- Insomma! Ma che diavolo…? E lasciami tu, biondina!- disse lo spadaccino, mentre si scostava dalla presa di Asirah, rimanendole comunque vicino, probabilmente per essere pronto a fermarla nel caso avesse cercato di scappare.

- Uff…e vabbè…ma hai davvero un’opinione così bassa dei demoni?- insistette Asirah.

- E BASTA!- urlò Ty, e s’incamminò verso il castello, tenendo sotto tiro la biondina.

Lina fece per seguirli, ma si fermò. -Xelloss…che ci sei venuto a fare qui?-

- Ma è chiaro, sono venuto ad aiutarti!- disse lui, con il suo solito sorriso.

- Si, come no…sei apparso due volte oggi, senza nessuno scopo in particolare, apparentemente……mi stai spiando per caso?-

- Oh…Lina-chan, potrei mai fare una cosa del genere?- chiese lui, con un falso tono ferito.

- Certo!…………Insomma, che vuoi fare?- chiese Lina, pur non aspettandosi una risposta seria.

Xelloss si limitò a continuare a sorriderle.

- Uff……ok, ho capito, basta!- disse Lina, stufa, e si girò, incamminandosi.

- Dormi bene la notte, Lina-chan? Non fai degli incubi, vero?- chiese Xelloss.

A quelle parole Lina si voltò di scatto, ma quando lo fece il demone era già scomparso.

Xelloss era al corrente dei suoi incubi? E come poteva saperlo?

E cosa c’entravano i suoi terribili sogni con tutta quella situazione?

Sicuramente Xelloss lo sapeva, ma certo lei non avrebbe ottunuto alcuna risposta chiedendogli spiegazioni.

Diede un pugno all’albero accanto a lei.

Non le piaceva per niente la piega che stava prendendo quella storia.

I suoi incubi, spaventosi, ma ai quali non aveva attribuito seriamente un significato particolare; significato che a quanto pare avevano, se Xelloss li aveva nominati.

La ricomparsa di Asirah, un’amica che non si spaventava a versare del sangue, anche innocente, se necessario. Anche se non era necessario.

Lo stesso Xelloss, che era tornato senza un’apparente ragione, ma che era a conoscenza degli incubi che la tormentavano, e che stava nascondendo chissà che cosa.

Ameria, che non le aveva parlato dei problemi che stavano affrontando lei e Sailuun, e della ragione del recente subbuglio tra i mazoku; le aveva taciuto cose tanto importanti senza motivo.

Zelgadiss, che giustamente non si sarebbe fidato più né di lei né di Gourry che, seppur in buona fede, gli avevano mentito.

Eppure, quella mattina, le era sembrato quasi di essere tornata ai vecchi tempi, allegra, felice con i suoi amici.

- Ehi Lina, che fai? Non vieni?- la chiamò Asirah.

Lina sospirò, poi si mise a seguire l’amica e Ty, ormai lontani, mentre lentamente ricominciava a piovere.

 

Ancora nessun segno di Lina e Asirah, sebbene fossero andate via ormai da più di un’ora.

Gourry cominciava ad essere preoccupato; solitamente Lina si sbarazzava di gruppi di trolls nel giro di una decina di minuti…chissà, forse aveva avuto problemi a trovare il luogo dello scontro…

L’atmosfera a palazzo non era delle migliori; Ameria, dopo aver conversato un po’ con Gourry, si era allontanata perché una guardia l’aveva informata dell’arrivo di un conte che chiedeva udienza, e lo spadaccino era rimasto solo con Zelgadiss.

Non era una bella situazione.

A dire la verità non c’era poi molto da dire. Poteva chiedergli scusa? Dirgli che gli avevano mentito con buone intenzioni? Non gli sembravano argomenti convincenti.

Sbuffò e si buttò sul divano. Controllò nuovamente l’orologio: le 21.05.

Si stava facendo tardi.

Diede un’occhiata fuori dalla finestra. Ancora niente.

- Stai tranquillo Gourry, sono sicuro che non è successo nulla a Lina. Scommetto che fra 5 minuti al massimo sarà qui.- disse Zelgadiss, notando l’ansia dell’amico.

- Ah…oh, beh…hai ragione.- disse Gourry, sorpreso che Zel gli avesse rivolto la parola -Tu piuttosto…come va?- si azzardò a domandare.

Zelgadiss stette in silenzio per un po’. -Beh, è una domanda difficile…- disse, infine. -Non so se stare peggio per il fatto che Ameria non è per niente contenta di vedermi, o perché tu e Lina mi avete mentito.-

Non accennò al fatto che sapere Ameria fidanzata lo aveva ferito.

- Zelgadiss…- fece per dire Gourry.

- No, lascia stare.- l’interruppe l’altro. Non aveva voglia di ascoltare delle spiegazioni, non in quel momento; non era pronto a perdonarli. E a perdonare se stesso.

- ……né io né Lina avevamo intenzione di ferirti, lo sai? Non volevamo rovinare la felicità di esserci rincontrati.- continuò ugualmente lo spadaccino.

Zelgadiss s’arrabbiò. Certo, ora magari doveva ringraziarli! -No, non è vero! Semplicemente non avevate il coraggio di comunicarmi qualcosa che, secondo voi, avrebbe potuto dispiacermi! Non pensavate che per me poteva essere meglio venirlo a sapere direttamente da voi, piuttosto che sentirlo urlare da Lina ai quattro venti!- urlò, risultando più aggressivo di quanto avrebbe voluto. -E poi vuoi smetterla di parlare anche per lei? “Né io né Lina”, “io e Lina”! Lei sa pensare con la sua testa, al contrario di te! Lina, Lina, Lina! Riesci ad immaginarti solo, per una volta? Stai sempre dietro di lei, come un cagnolino addestrato! Sei…- Zelgadiss si bloccò, appena si rese conto di quello che aveva detto all’amico.

Era stata una cattiveria ingiusta. Perché si era arrabbiato in quel modo? Non c’era motivo.

Gourry non ribattè, rimase in silenzio; si limitò a fissare Zelgadiss con uno sguardo a metà tra il triste e l’arrabbiato. Poi, sempre in silenzio, tornò a guardare fuori dalla finestra.

Zelgadiss fece per scusarsi, ma ci ripensò. Non sarebbe servito, e non aveva senso. “Scusa” era solo una parola.

E stavolta sia lui che Lina e Gourry l’avevano fatta troppo grossa per avere il diritto di pronunciarla.

Diede anche lui un’occhiata fuori, poi si girò e uscì dalla stanza.

Gourry continuava scrutare il giardino alla ricerca di qualche testa rossa, ma era oltremodo difficile individuare qualcosa che non fossero i giganteschi alberi o le statue, visto che aveva appena cominciato a grandinare, e che stava scendendo una fitta nebbiolina.

Aprì la finestra.

Alcune gocce d’acqua gli arrivarono sul viso. Era una sensazione piacevole.

Vide Zelgadiss uscire dal portone del palazzo, e addentrarsi tra gli alberi.

Non era particolarmente arrabbiato con l’amico; sapeva che aveva parlato spinto dalla rabbia, e comunque anche lui aveva la sua parte di colpa.

Anche se quello che gli aveva urlato contro faceva male. Perché era vero.

Ma in fondo, non gli interessava se quello che gli aveva detto lo pensava sul serio.

Non gli importava se gli altri lo vedevano come una semplice appendice di Lina.

Purchè non fosse Lina a vederlo come un’appendice.

Per lui era sempre contato molto quello che pensava di lui la sua maga dai capelli rossi.

La sua maga.

La sua Lina.

Sua.

Lo imbarazzava un po’ darle questo aggettivo, ma non lo trovava sbagliato.

Qualunque cosa significasse.

E Zel aveva ragione, lui non riusciva a vedersi senza di lei.

Non sapeva per quale motivo avesse insistito tanto per seguirla, quando l’aveva incontrata.

E non sapeva perché lei avesse accettato quasi subito di viaggiare con lui, nonostante fosse una ragazza che ci metteva un po’ a fidarsi di qualcuno.

Avevano due personalità completamente diverse. E per tutti il solo fatto che loro due riuscissero a sopportarsi era un evento incredibile e unico.

Eppure per lui era naturale.

Era naturale starle accanto, proteggerla e amarla.

Si, amarla. Perché lui amava Lina. Tanto.

E anche questo era naturale. Per lui era naturale essere innamorato di Lina.

E anche se il suo modo di stare vicino a lei lo faceva sembrare un “cagnolino addestrato”, che importava?

Che gli altri pensino pure quello che vogliono.

Non gli interessava più di tanto.

Non era affatto presunzione. No, non aveva niente a che vedere con la presunzione.

Zelgadiss, Ameria, Silpheel…erano i suoi più cari amici.

Non poteva immaginare di tenere a qualcuno più che a loro.

Tuttavia l’unica persona di cui sentiva di non poter fare a meno era Lina.

Lina era l’unica persona per la quale era disposto a fare qualsiasi cosa, anche rischiare la vita.

E questa poteva sembrare una frase coraggiosa detta tanto per dire, qualcosa che non avrebbe mai realizzato.

Ma no, lui ci credeva sul serio; l’avrebbe fatto, se necessario.

Una figura che correva a gran velocità tra gli alberi lo distrasse dai suoi pensieri.

Era Lina che, insieme ad Asirah e ad un ragazzo che Gourry non aveva mai visto, si dirigeva di gran carriera verso il castello, cercando di ripararsi con il mantello dalla pioggia e dalla grandine.

Gourry sorrise, sollevato.

Lentamente, si alzò dal divano e uscì dalla stanza, andando incontro alla sua Lina.

 

- E’ mai possibile che la pioggia debba venir giù così forte PROPRIO quando io sono fuori??? Non sia mai detto che piova quando mi trovo sotto un tetto decente!!!- fu la prima cosa che disse Lina, quando rientrò a palazzo.

- CAVOLO!!! Mi sono inzuppata completamente!!! Almeno tu hai il mantello, Lì-chan!- disse Asirah, che sembrava appena uscita da una piscina.

- Non rompete, RAGAZZINE!!! Io sono più zuppo di voi ma non mi lamento!- ribattè Ty, e per tutta risposta si beccò in testa un gentile pugno di Lina, accompagnato da un delicato calcio di Asirah. -E accidenti!!! Sapete che non tutto si risolve con la violenza, nella vita? Razza di cretine…-

- Argh! Sai che sei un maleducato di prima categoria? Prima ci scambi per dei mazoku e cerchi di uccidermi e poi, quando capisci che quella tua testa bacata ha fatto un incredibile errore, non solo non ti scusi, ma ti metti anche ad insultarci? Non capisco proprio cosa ci abbia trovato in te Ameria!- ribattè Lina, adirata. Per quanto ne sapeva, alla sua amica piacevano i tipi educati, sensibili, romantici…esattamente IL CONTRARIO dello stupido che aveva davanti!!!

- Lina, come mai hai fatto così tardi?- chiese Gourry, sbucando fuori da un corridoio. Guardò il nuovo arrivato. -E lui chi sarebbe?-

- Sono Ty Fhyol. E la domanda sarebbe TU chi sei. Ame non mi aveva avvertito che avrebbe avuto ospiti, in questi giorni.- disse Ty.

- Ty Fhyol…dove ho già sentito questo nome…? Ah, ma certo! Tu devi essere lo stupido snob di cui mi ha parlato Lina! Quello che ha fregato Ameria a Zelgadiss!- esclamò lo spadaccino a voce alta. Subito Lina gli tappò la bocca.

- ………chi sarebbe questo Zelgadiss?- chiese, com’era prevedibile, Ty.

- Ehm…un amico nostro e di Ame!- si affrettò a chiarire Lina. Meglio evitare di rivelare a quel pazzo cacciatore di demoni che Zel era l’ex fiamma della sua ragazza. E sull’ “ex” c’era ancora molto da giocare.

- A proposito di Zelgadiss, dove sono finiti lui e Ameria?- chiese Asirah.

- Ameria sta tenendo un’udienza privata ad un conte di non so cosa, mentre Zel è uscito fuori in giardino.- le rispose Gourry.

- Con questo acquazzone?- chiese Lina.

- Ok, vado a cercarlo…- disse Asirah, decisa -a proposito, non fatevi spiegare niente dalla principessa su cosa accidenti sia questo Magarah o come diavolo si chiama, finchè io e Zel non torniamo, ok?- e si diresse verso l’uscita della sala, senza lasciare a nessuno il tempo per replicare.

Ty si tolse il mantello bagnato, e fece per uscire dalla stanza.

- Dove stai andando?- gli chiese Lina.

- Devo venire a dirlo a te?- ribattè il ragazzo, con tono arrogante.

Lina sorrise, ironica -Perché, non puoi dirmelo? Hai qualcosa da nascondere? Temi che ti segua?- chiese.

Ty la guardò male, poi rispose -Sono da Ameria.- e se ne andò.

 

Zelgadiss era seduto sul bordo di marmo di una fontana, che si trovava più o meno al centro del parco che circondava la reggia, solo; l’acqua, a causa della pioggia, trabboccava dai bordi della fontana, e finiva per irrigare il terreno circostante.

Aveva la testa china; sapeva che ormai si era fatto tardi, ed era ora di rientrare a palazzo, ma ancora non si decideva ad alzarsi.

Non se la sentiva di riaffrontare Gourry o Lina.

D’altro canto, doveva andare, almeno per sentire cosa aveva da dire Ameria sui demoni e su cosa stavano cercando.

E comunque se non li avesse raggiunti lui, i suoi amici sarebbero andati a cercarlo.

E nel frattempo si sarebbe fatto buio…e doveva assolutamente essere da solo quando sarebbe scesa la notte.

- Zeeel? Che fine hai fatto?- ecco, già qualcuno era venuto a prenderlo. Dalla voce sembrava Asirah.

Asirah…chissà poi chi era questa ragazza. Era sicuro che Lina non gli avesse detto tutto su di lei; beh, non suonava più così strano il fatto che Lina gli nascondesse qualcosa.

- Zel…ah, sei qui! Ehi, ma che stai facendo, sei bagnato come un pulcino!- disse Asirah, avvicinandosi al ragazzo. -Su, vieni, ci mettiamo al riparo!- lo prese per un braccio.

- Ehi, lasciami!- obbiettò Zelgadiss.

- Tu ora chiudi il becco e vieni con me. C’è un gazebo là in fondo; ci ripariamo lì, mentre aspettiamo che questa dannata pioggia smetta, ok?- disse Asirah, decisa.

Zelgadiss questa volta non ribattè, e si alzò, seguendo la ragazza fino al gazebo. Una volta arrivati lì, Asirah si sedette ad un tavolino che si trovava al centro della piccola costruzione, mettendosi comoda. -Beh, credo che con questa pioggia ne avremo per tutta la serata…-commentò.

- Probabile…non credi che sia meglio ignorare queste quattro gocce e tornare a palazzo?- chiese Zelgadiss. Non aveva voglia di restare solo con quella ragazza a lungo; lo rendeva inquieto, cosa che gli accadeva raramente.

- Ma come? Fino a due minuti fa non mi sembravi così impaziente di tornare alla reggia…cos’è, non vuoi rimanere con me? Hai paura che la principessa pensi che la stai tradendo?- chiese Asirah, con un sorrisetto.

- Cos…? Ma che diavolo stai dicendo?- ribattè Zel, arrossendo.

- Ci ho azzeccato vero? Su te e Ameria, intendo.-

- ………stai parlando di cose che non conosci.- disse Zelgadiss, mesto.

- Appunto. Vorrei conoscerle.- continuò Asirah -Sai, ho le sensazione…che tu non ti fidi tanto di me.- Zelgadiss non rispose. -Chi tace acconsente, vero?-

- Beh, che cosa pretendi? Ti ho conosciuta questa mattina! E tu e Lina vi siete addirittura dovute allontanare, per non farci sentire i vostri discorsi!-

- Le ho solo chiesto un favore personale. E non ci vedevamo da 8 anni, sai…penso che sia normale voler fare quattro chiacchere privatamente.- lo rimbeccò Asirah.

- ……8 anni fa? Ma…eravate delle bambine.- notò Zelgadiss.

- Si, dodicenni. Ci siamo conosciute per caso; ci siamo trovate entrambe nel bel mezzo di un’attacco da parte di un gruppo di demoni ad una città, e siamo state alcune delle poche che sono riuscite a scappare. Sai, ancora nessuna di noi due era esperta ad usare la magia, eravamo andate via di casa proprio per imparare a cavarcela da sole.- Asirah ridacchiò leggermente, ricordando i vecchi tempi e quella bambina pestifera che era Lina.

- Viaggiavate da sole? A quell’età?- si stupì Zel. Lui non si era messo in viaggio prima dei 14 anni, e per giunta era un ragazzo…ah, no, niente maschilismo.

- Proprio così. Lina aveva lasciato la sua città da poco, mentre io ero sola già da un po’ di tempo.- disse Asirah.

- ……quanto tempo?- chiese Zel. Si stava interessando a quella storia; sapeva che Lina era andata via da casa per esercitarsi con la magia, ma lei era Lina. Forte, in gamba. Asirah gli aveva dato l’impressione di essere una ragazza molto delicata, e gli suonava strano il fatto che avesse deciso di scappare via di casa e vivere da sola.

Asirah sospirò. -Molto.-

- E i tuoi genitori?- chiese Zel.

- ………oh, loro…erano morti parecchi anni prima.- concluse lei, con un tono che faceva capire che non aveva intenzione di continuare il racconto.

- Mi dispiace.- disse Zel. Si rese conto di non aver mai detto una cosa più ovvia a banale in vita sua.

Ma Asirah non sembrò pensarla nello stesso modo, e lo osservò sorridendo. -Grazie.-

Zel si soffermò un po’ a guardarla; era molto bella, davvero. Non “carina”, bella.

- Zel-chan, come mai sei arrossito?- chiese Asirah, maliziosamente.

- Cos…? I-io non…- balbettò Zel. -E-ehi guarda! Ha smesso di piovere, incamminiamoci!- e corse via.

- Ah ah ah!!!! Non cercare di cambiare discorso!!!!- gridò Asirah, correndogli dietro.

Non fu un inseguimento molto lungo; dopo pochi metri, Asirah riuscì ad afferrarlo per la manica della giacca; Zelgadiss se ne stupì, visto che di solito nessuno riusciva mai a tenere il suo passo nella corsa.

- Ehi, non devi imbarazzarti! Guarda che sarei molto felice di piacerti!- disse la ragazza, sorridendo.

- Tu hai le allucinazioni, io non ero arrossito!- Zelgadiss provò ad arrampicarsi sugli specchi.

- Ok, come dici tu…comunque se per caso cambi idea io sono qui!- continuò Asirah, sempre con il sorriso stampato sulle labbra. -Su, torniamo dagli altri! E qualunque cosa sia successa tra te e Lì-chan, perché è evidente che qualcosa è successo, fate IMMEDIATAMENTE pace!- ordinò Asirah.

Zelgadiss non disse nulla, e s’incamminò con lei verso il castello.

 

- Bene, anche questa è fatta!- esclamò Ameria, quando il Conte Hans uscì dalla sala per le udienze. Accidenti, aveva appena rivisto i suoi amici dopo tanto tempo, ma i suoi doveri di principessa non le davano mai tregua!

Sperava almeno che a cena avrebbe avuto occasione di parlare tranquillamente un po’ con loro, prima di passare alla faccenda “Magarah”.

Ma no, impossibile. La cena non era certo il momento migliore per fare quattro chiacchere con Lina e Gourry.

Per giunta aveva dato ordine ai cuochi di preparare i piatti preferiti dagli amici; non poteva assolutamente sperare in una cena civile con conversazione inclusa.

Sospirò.

- Ame che ti prende?- chiese Ty, che era appena entrato nella stanza.

- Oh, Ty…no, niente.- disse Ameria. -Piuttosto, come mai sei già di ritorno?- chiese. Beh, se lui era lì almeno si presumeva che i demoni erano stati sconfitti.

- …Devo dedurre che Evelyn ti ha messa al corrente dell’attacco dei trolls?- chiese il ragazzo, sospettoso.

- Oh? Eh…beh…quali trolls? Cioè…si.- balbettò Ameria.

- Argh…lo sapevo…a proposito, ho incontrato due tipette strane in giro per i giardini, dicono di essere tue amiche…- continuò Ty.

- Oh, si! Devi aver visto Lina e Asirah!- esclamò Ameria.

- Dicevano di chiamarsi così, si…- disse l’altro, titubante.

- ? Come mai questo tono sospettoso?- chiese la principessa, incuriosita.

- Beh…credevo che fossero…demoni…- continuò il ragazzo, incerto.

Ameria scoppiò a ridere, mentre Ty la guardava stupito. -Ehm…che ti prende?-

- Mft…beh, vedi…immagino la reazione di Lina quando le avrai dato della “demone”! Con questo, le hanno affibiato proprio tutti i soprannomi possibili!- e continuò a ridere. -Beh, in fondo in fondo ha qualcosa di demoniaco…-

- Beh, mi dispiace…- disse Ty -…comunque è una ragazzina insopportabile!-

La risata di Ameria si fece ancora più forte -N-non dirmi…mft…che l’hai chiamata anche ragazzina? Si vede che hai istinti suicidi, caro!-

Dopo qualche minuto, finalmente Ameria smise di ridere. -Beh, comunque sia…sarà meglio andare ora!- disse.

- Andare dove?-

- A cena, ovvio! Così ti presento anche Gourry e…Zelgadiss.- il nome della chimera lo pronunciò esitando.

- Li hai invitati a cena?!?- chiese Ty, stupito.

- Si, certo, sono miei amici! Anzi…dovrò parlare a loro anche del Magarah…- disse, guardandolo attentamente.

- Il Magarah?!?! Ameria, l’esistenza di quel libro deve rimanere segreta per tutti coloro che non appartengono alla nobiltà di Sailuun! Se finisse in mani sbagliate tutto il mondo sarebbe in pericolo, non solo il nostro paese! In quel libro è contenuta la formula per…- cominciò il ragazzo, alterato.

- Ty…stai tranquillo. So che quello che faccio. E possiamo fidarci di loro, non ti preoccupare.- lo baciò leggermente sulle labbra. -Ora andremo a cena e tu ti comporterai bene con tutti, intesi?- disse, in tono falsamente severo.

Ty la guardò dubbioso, ma alla fine annuì. -Va bene.- disse.

Ameria sorrise. -Perfetto! Andiamo, dai!- e corse via per il corridoio, tenendo il ragazzo per mano.

 

- Ufffff……ma che diavolo stanno combinando?- sbuffò Lina. Asirah era uscita per cercare Zelgadiss da circa tre quarti d’ora, e ancora nessun segno di loro.

- Lina, non risolverai niente girando in tondo per la stanza.- le fece notare Gourry.

- Grrrrrazieeeee per la precisazione!- si avvicinò alla finestra e guardò fuori. -Accidenti, ma lo sanno che li stiamo aspettando? La cena è pronta da un pezzo, ormai!!! Per giunta neanche Ameria e lo psicopatico si degnano di venire!- protestò.

- Psicopatico? Chi sarebbe?- chiese Gourry.

- Ty. Stavo per rimetterci la testa, quando l’ho incontrato. Mi aveva scambiata per un demone.-

- ……perché, tu che avevi fatto?- indagò lo spadaccino, pensando che probabilmente Ty avesse assistito a qualche performance di Lina incavolata, per arrivare a crederla un mazoku.

- Assolutamente niente! Stavo…ahem…correndo, quando lui è saltato fuori dal nulla e mi ha puntato la spada alla gola, farneticando sulla presunta identità demoniaca di me e Asirah!- spiegò Lina.

- Ah…beh, in effetti mi era sembrato un po’ scostante, il ragazzo…- osservò Gourry.

- Vorrei sapere cosa ci ha trovato Ame in quel tipo!- sbottò infine la maga. -Insomma, era molto meglio…a proposito, come sta Zel?-

Gourry riflettè un attimo prima di risponderle. Era il caso di metterla al corrente del suo litigio con l’amico? No, decise; avrebbe finito solo per peggiorare le cose.

- Non lo so, non gli ho parlato molto. Comunque mi è sembrato piuttosto ferito.- rispose infine.

Lina si sedette sul divano, accanto a Gourry, sospirando. -E’ naturale, accidenti…ufff, mi sento uno straccio.-

Gourry la guardò -Lina, non preoccuparti. Questa storia non potrà durare per sempre; vedrai che Zel capirà perché l’abbiamo fatto, e le cose si metteranno a posto.- disse, sorridendole.

Lina ricambiò il sorriso. -Hai ragione! Piuttoto, sono curiosa di sentire quello che ha da dirci Ameria. Chissà che caspita è questo Magarah…-

- Già…chissà…- disse Gourry.

Ci fu un lungo silenzio. Poi lo spadaccino riprese la parola. -Scusa, ma di cos’è che deve parlarci Ameria?-

SDONK!

- AHIA!!! Ma che ti prende???- chiese Gourry, dopo aver ricevuto un micidiale pugno in testa da Lina.

- MA SEI SCEMO??? E’ TUTTA LA GIORNATA CHE NE PARLIAMO!!!! AMERIA DEVE DIRCI CHE DIAMINE VOGLIONO QUESTI DEMONI CHE SI TROVANO A SAILUUN, E PERCHE’ SONO COSI’ IRREQUIETI DI RECENTE!!!!!!!- urlò lei.

- Ok, ok! L’avevo scordato! Non c’è bisogno di agitarsi così!-

- NON SONO AGITATA!!!-

- Credo che Gourry abbia ragione, Lina-chan…non ti fa bene essere sempre così nervosa…-

Lina cominciò a valutare seriamente l’idea di mettersi a bere per dimenticare lo stress che la sua vita quotidiana le procurava. -Xelloss…quale onore…che ci fai DI NUOVO qui?-

- Da come parli sembra quasi che ti dispiaccia rivedermi, Lina-chan!- disse lui, con il suo solito sorriso.

- Ma nooooooooo……cosa vai a pensare!- rispose Lina, con occhioni luccicanti da fanciulla innocente, mentre un enorme gocciolone si formava sulla tempia di Gourry.

In quel momento la porta della stanza si splalancò e fecero capolino due figure inzuppate da capo a piedi. Una di loro venne improvvisamente circondata da fiori e cuoricini svolazzanti, e si fiondò a capofitto sul demone.

- XELLOOOSS!!!! Che piacere vederti qui!- urlò Asirah.

- Ugh…- mugugnò Lina.

- Cosa fai qui?- chiese la bionda al demone.

- Beh…devo sbrigare un paio di faccende…- rispose lui, sempre con il sorriso sulle labbra.

Mentre Asirah era impegnata nel suo interessante dibattito con Xelloss (accompagnato da un’adeguata colonna sonora, che non si capiva da dove provenisse), Lina si avvicinò a Zelgadiss. Lui la guardò, in silenzio: sapeva già cosa dirle.

Che era sempre la sua migliore amica.

Che si sentiva ferito, ma che sapeva che non era stato per cattiveria che lei e lo spadaccino gli avevano mentito.

Che non poteva giudicarli e avercela con loro, visto che anche lui gli stava nascondendo qualcosa, qualcosa di grave.

Che la rabbia che aveva scatenato contro di loro era solo il riflesso del disgusto che provava verso se stesso.

- Ehm…ascoltami un attimo…- cominciò la maga.

- Non preoccuparti, Lina.- la interruppe lui. -Facciamo come se non fosse successo niente, ok?-

Lina lo guardò stupita, poi però abbassò il capo -No, io mi sento in colpa…cioè…-

- Lina…basta, va bene? So perché l’avete fatto. E vi ringrazio per esservi preoccupati per me; ma non c’è motivo. E ora non fare la ragazzina timida e pentita, perché non la bevo.- taglio cortò lui.

- Cosa? Ah…non ero credibile?- chiese Lina. Poi si mise a ridacchiare, seguita da Zel e Gourry.

Ok, tutto a posto, adesso. Incidente chiuso. Giusto?

Asirah si avvicinò ai tre, seguita da Xelloss che era miracolosamente riuscito a sopravvire dall’attacco dei mille cuoricini che dalla ragazza erano volati verso di lui.

- Beh ragazzi, che stiamo aspettando? Non si va a mangiare? E’ tardissimo!-

- Non possiamo, dobbiamo aspettare Ameria- disse Gourry.

- E dov’è?-

- Con il suo amichetto, suppongo.- intervenne Xelloss.

- Tu perché non ti fai i fatti tuoi?- lo rimbeccò Lina, preoccupandosi per la reazione di Zel. Questi però non fece una piega.

- Ehi ragazzi! Scusate il ritardo!- in quel momento entrò Ameria, accompagnata da Ty. - Ora si va tutti a cena!-

- Aspetta, e il famoso discorso?- le chiese Zel.

- Oh, non credo che Lina e Gourry vorranno affrontarlo a stomaco vuoto, vero?- disse Ameria, senza guardare in faccia Zelgadiss.

Asirah si avvicinò alla chimera, e la prese a braccetto. -Ehi, Ameria! Che ne diresti di scortarci un po’ tutti in sala? Prima si mangia, prima si passa all’argomento “Magarah”, no? E prima si passa all’argomento “Magarah”, prima avrò il tempo di intrattenermi a parlare qualche minuto con questo meraviglioso ragazzo, che a quanto ho capito, è fortunatamente libero!- disse, allegramente. Beh, se la principessina era così glaciale da flirtare con un cretino davanti a quel bellissimo ragazzo che è il suo ex, perché non farle rodere un po’ il fegato facendola ingelosire?

- Uh…si, infatti! Ragazzi seguitemi!- disse Ameria, uscendo dalla porta.

Era certa di non essere riuscita a mantenere un’espressione indifferente, e non voleva che gli altri lo notassero.

Zel e Gourry la seguirono a ruota; lo spadaccino addirittura correva, per evitare che la maga si avventasse sui cibi prima di lui.

Lina fece per uscire dalla porta, ma Asirah la trattenne, prendendola per un braccio.

- Puoi aspettare un secondo?- le chiese.

Lina annuì, semplicemente. Si voltò verso Ty, che era rimasto fermo sulla soglia, a fissarla.

- Problemi?- gli chiese.

- Io no. Tu?- replicò lui.

- Nessuno. Potresti uscire di qui, per favore?- accidenti, detestava il modo in cui quel tizio la guardava! Aveva un’aria TERRIBILMENTE strafottente e arrogante!

- Perché?- chiese il ragazzo, sorridendo ironico -Hai qualcosa da nascondere?-

Lina ricambiò il sorriso -A te? Si.- disse -Molte cose, Ty-chan-

Ty le riservò un’occhiata glaciale, e spostò lo sguardo verso Xelloss, che era ancora lì. Il demone lo fissava con un’espressione sorridente, quasi di scherno; sembrava che si divertisse a vedere Lina che lanciava frecciatine al ragazzo.

- Che ti prende? Puoi andare adesso, non credi?- chiese Asirah, ridacchiando.

Ty bisbigliò qualcosa tra se e se, poi si voltò e uscì dalla stanza.

- Ok, mocciosetto viziato fuori dalle scatole!- commentò la bionda, allegra.

- Ragazze, seconde me avete esagerato! Poveretto, sembrava così ferito…- disse Xelloss, con un’aria di rimprovero.

- Sai che m’interessa! Per me quel tipo può andare a farsi una nuotata nel Mare del Chaos! E’ talmente…ASSURDO che sia proprio lui il fidandato di Ameria!- sbottò Lina, sedendosi su un divanetto.

- Secondo te sono già andati a letto insieme?- chiese Asirah, tranquillamente.

CRASH!

Lina crollò a terra.

- C-cosa? MA CHE DOMANDE SONO???- chiese urlando, mentre Xelloss osservava la scena divertito.

- Che intendi dire? E’ una domanda come un’altra!- replicò Asirah.

- Ma non ti fai mai i fatti tuoi??? E poi io che ne so di quello che hanno fatto???- continuò Lina.

- Cos’è, t’imbarazza prendere l’argomento?- insinuò l’altra, ridacchiando.

- Questo non c’entra nulla!-

- Ma dai…ormai hai i tuoi vent’anni…non credo che…-

- COM’ E’ CHE SI E’ ARRIVATI A PARLARE DI ME???- strepitò la maga, arrossendo.

- Ragazze, ma dai…non mi sembra il caso di…- fece Xelloss.

- Insomma, ti trovi circondata da un esercito di bei ragazzi e non ci hai mai fatto un pensierino?- continuò Asirah.

- Dove li vedi i bei ragazzi?!?- (è cieca, poverina…ndAutrici)

- In questa stanza, ad esempio.- disse l’altra, indicando Xelloss, che ormai si era messo comodo a godersi la scenetta tra le due.

- Intanto non è affatto bello (0___0??? Ah, no? NdAutrici), e poi è anche un demone!!!-

- Ehi, questo non vuol dire nulla!- replicò Asirah -Beh, tornando all’argomento “Ty”…puoi stare tranquilla. A meno che Zel-chan non s’innamori di me, credo proprio che i tuoi amichetti faranno la pace e si metteranno insieme.- concluse.

- Sono d’accordo.- disse Xelloss, sorridendo.

- Uh? E’ perché?- chiese Lina, spaesata.

- Beh…ad Ameria piacciono i demoni?- chiese Asirah.

- No…dove vuoi arrivare?-

Asirah sorrise -Voglio dire…che Ty Fhyol in realtà è Dynast Grausherra.-

 

NOTE: Beh, vi supplichiamo di tenere conto che questo è semplicemente il primo capitolo di una fan fiction scritta da due povere menti malate. Magari vi sarà sembrato (oltre che orrendo, inutile e stupido) anche un po’ piatto, ma si tratta di una specie di introduzione, per cui l’azione verrà dopo (ma verrà ^_^…).

  
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