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Autore: Lady Artemisia    02/09/2012    0 recensioni
Due anime al chiaro di luna, un vecchio castello alle loro spalle e tanti sentimenti. Pochi momenti, ma preziosi e indimenticabili, che per qualcuno diverranno molto preziosi.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Ti amo” 
Due semplici parole, che forse lui non si sarebbe mai sognato di sentirsi dire, almeno, non in quel momento.
Proprio pochi istanti prima, il ragazzo le aveva raccontato la sua recente delusione amorosa, una delusione che l’aveva segnato, delusione ricevuta da una ragazza che prima l’aveva usato, poi illuso e infine l’aveva abbandonato, lasciandogli solo pochi e fin troppo sdolcinati messaggi sul cellulare. Ma lei no, l’amore che lei provava in quel momento verso quel ragazzo era un amore sincero, vero, messo alla prova dai lunghi mesi passati a tacere su quel suo sentimento. Erano stati mesi in cui gli avrebbe voluto rivelare quei sentimenti, così veri e sinceri, così esageratamente grandi e potenti, ma la paura le aveva dettato ben altri ordini e con l’aiuto della ragione, la ragazza aveva finito per ascoltare quelle due arpie e facendo tacere il cuore e tutto ciò che differente dalla razionalità.
 
Lì, ora, sotto la luce argentea della luna e delle stelle, alle loro spalle l’antico castello, seduti sui resti delle antiche mura del castello, i due ragazzi avevano passato alcune ore di quella notte a parlare tra di loro, partendo prima dal più e del meno, fino a finire ad arrivare a lanciare un sasso nel lago dell’anima dell’altro e poi togliere via tutta la fanghiglia che si era alzata. Lei aveva ascoltato a lungo lui, senza giudicare, ad assorbire tutte le sue parole, che taglienti e fredde come lame di ghiaccio le arrivavano tra le mani dell'anima; e poi, silenziosamente, lei le trasformava in dolci frasi, utili a curare ferite causate da spada estranea, che coccolavano l’anima del ragazzo seduto di fronte a lei e lo facevano, via via che lui le parlava, a farlo tornare sereno e sorridente. Lui, dopo aver ascoltato le mille preoccupazioni di lei, aveva preso quelle preoccupazioni, trasformate in stelle e poi ridate alla ragazza.
Avevano continuato a fare così fino a quando entrambe non si erano ritrovati in silenzio, a ringraziarsi con teneri sguardi. Alla fine il cuore della ragazza non aveva più potuto resistere, facendole uscire quelle due parole dalle sue labbra. 
Come se avesse detto la peggiore delle bestemmie, la ragazza si portò le mani alla bocca e domande terribili le affollarono la mente: che cosa ho fatto? Perché l’ho detto? Non doveva parlare, perché l’ho fatto? Ma la risposta era sempre e solo una: perché l’amo e ben poco ci posso fare. 
Sul volto del ragazzo, illuminato dalla luna, che se ne stava proprio di fronte a loro, si dipinse dapprima un’espressione di stupore; forse neanche lui si aspettava quelle parole in quel momento, da quella ragazza, una persona che l’aveva accompagnato per un bel pezzo della sua vita e che poteva quasi considerare una sorella. Si strinse nelle sue spalle, allungò le braccia dietro la schiena e, stringendo nei pugni i lembi delle maniche della felpa, distese le gambe e si avvicinò leggermente a lei. La ragazza, dal canto suo, abbassò lo sguardo velocemente, per non incontrare con lo sguardo altro che non fosse la pietra, aspettando in quei secondi eterni, una risposta, che tardava ad arrivare. Ma non ottenne risposta. Lui si alzò e di scatto lo fece anche lei, già pronta a chiedergli scusa per quelle sue parole dette d’istinto. Lui si avvicinò e…. l’avvolse in un abbraccio: un braccio le cingeva completamente le spalle, l’altro portò la testa della ragazza su suo petto. Il contatto con il suo corpo permetteva alla ragazza di sentirlo vicino a lei più che mai, l’orecchio che si deliziava della melodia del cuore di lui, una melodia che da tempo avrebbe voluto ascoltare. Rimasero così per qualche minuto, l’uno attaccata all’altra, tutto intorno, il mare che andava avanti e indietro sereno, gli alberi che facevano frusciare le foglie con il vento, tutto sembrava essersi ammantato di gentilezza e delicatezza per non disturbare i due amanti che dopo lungo peregrinare si erano finalmente ritrovati. 
Lui la staccò leggermente da sé, guardandola negli occhi, le sorrise dolcemente, poi la riprese a sé e le sussurrò dolci parole all’orecchio. “… non ti lascerò mai più sola… ” Mai vennero dette parole così dolci in quel luogo, mai lei sentì un’emozione più forte e bella di quella. Senza pensarci, la ragazza alzò leggermente le braccia, prese il volto del giovane fra le sue mani e lo rivolse verso di sé, poggiandogli poi le labbra sulle sue. Fu un bacio delicato, che aveva il sapore del mare, perché due lacrime solitarie avevano deciso di scaturire fuori dagli occhi di entrambe. Lui allora, l’abbracciò con entrambe le braccia e ricambiò il bacio, facendolo diventare un sigillo di pura passione. 
E immobili, nell’oscurità della notte, illuminati solo dalla luna, sotto un antico castello, due anime che a lungo aveva cercato la loro gemella, si erano finalmente trovate.

 
   
 
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