Ciao a tutti! Che dire, mi è venuta in mente questa idea e senza rendermene conto l’avevo già scritta. In realtà quello che avevo in mente era leggermente diverso, ma poi le mani mi hanno come guidato(no, non sono pazza!^^) e la storia è cambiata quasi senza che me ne rendessi conto. Non so, a me piace abbastanza. Non so se a voi potrà piacere, io lo spero! In ogni caso, che vi piaccia, che non vi piaccia, che vi faccia schifo, vi prego, lasciatemi una recensioncina. Anche piccola…^^adoro sapere le vostre opinioni e mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate di questa piccola one-shot. Ringrazio tutti anticipatamente per le recensioni che mi vorrete lasciare, e ora…non mi resta che augurarvi buona lettura!^^
Sono libero. Dio mio, sono
libero. Quasi non riesco a crederci. Avanti, un pizzicotto. Che qualcuno mi dia
un pizzicotto. Presto. Perché se questo è un sogno, se davvero è destinato a
finire, allora voglio che finisca subito. All’istante. Non ho mai sopportato la
gioia temporanea. Preferisco le tenebre eterne, piuttosto che sfiorare anche
solo un attimo di felicità e perderla di colpo. Almeno non saprò mai che gusto
ha. Non puoi sentire la mancanza o avere voglia di qualcosa se non l’hai mai
assaporata, giusto? Perciò io preferisco non assaggiare niente. Preferisco non
provare niente. E non sentire niente. Essere un guscio vuoto,che altro non serve
come decorazione forse. O nemmeno quella alla fine. Del resto cosa sono stato
io? Cosa sono io? Niente. Solo un esperimento venuto male. Una delusione
per la mia casata, per la mia famiglia. Forse sarei potuto diventare qualcuno se
avessi avuto il coraggio di fare una semplice cosa. Semplicissima. Puntare la
bacchetta contro una persona e pronunciare due parole. Sei sillabe.
Davvero una cosa da ridere, a pensarci. E invece non sono riuscito a fare
nemmeno quello. Sono stato completamente inutile. E alla fine ho messo in
pericolo tutti. E ho ferito tutti. C’è chi per colpa mia non è più qui. Chi non
sarà più lo stesso. Ma tutti, nessuno escluso, mi giudicano colpevole.
Colpevole, vostra grazia. Decida quale punizione sia meglio per il
sottoscritto. Perché nulla può essere peggiore di quello che ho provato.
Rabbia. Tristezza.
Umiliazione.
Tre sentimenti che un
Malfoy non dovrebbe mai provare. Siamo conosciuti come la più nobile famiglia di
Purosangue, dalla cui stirpe discendono persone straordinarie, con qualità
eccellenti. Perfetti in ogni cosa, prima fra tutte la menzogna. Abili mentitori,
capaci di ingraziarsi i maggiori esponenti di entrambe le fazioni rivali.
Sublimi in ogni loro movimento di capo, cenno della mano, sguardo penetrante.
Ed io? Io sono riuscito a
rovinare il buon nome della famiglia. A infangare con queste mie mani un onore
conservato gelosamente da secoli e secoli. Ben fatto, Draco, non c’è che dire.
Un fallimento su tutta la linea.
“Senza il tuo paparino non
sai più che pesci prendere, vero?”
Odioso Potter, schifoso
opportunista delle ferite altrui. Un colpo dritto al cuore, come nemmeno tu te
lo saresti aspettato. Cento punti, Potter. Per quanto fosse umiliante
ammetterlo, l’odioso Bambino-Sopravvissuto aveva ragione.
Io non avrei mai potuto
eguagliare mio padre. Mai. Quell’odio così puro, così profondo, verso di me,
verso mia madre, verso tutti eccetto che per il suo Signore Oscuro. Non avrei
mai potuto assomigliargli. E non perché non ci avessi provato. Tutt’altro.
Passavo le notti a fare una lista di tutte le persone che conoscevo e cercavo di
trovare loro dei difetti, quasi grotteschi, in modo da definirli dei mostri
abominevoli ai miei occhi. Ma non c’era niente da fare. Mia madre, Blaise, come
facevo ad odiarli? Come potevo pronunciare parole di odio verso di loro, quando
invece provavo solo calore? Come facevo a rimanere impassibile quando libravo in
aria, senza più un problema che mi raggiungesse, e sentivo che niente era
impossibile? Come facevo a non voler bene alla mia vecchia e fidata Jane, la mia
piccola e graziosa civetta, che quando aveva fame mi picchettava leggermente sul
braccio per avvisarmi che voleva uscire? Come facevo a rimanere così impassibile
verso il mondo? E poco servivano le frustate di mio padre, le sue urla, quando
eravamo a casa e nessuno poteva vedere il suo auto controllo precipitare
inesorabilmente verso il pavimento. I suoi cruciatus, quasi bestemmiati fuori
dalla sua bocca con una ferocia tale da intensificarne perfino la potenza. I
suoi pugni, i suoi calci…era come se non li sentissi. Ma le urla di mia madre,
le urla di disperazione di mia madre, quelle le ricordo bene. Ricordo le sue
grida, ricordo le sue calde lacrime cadere sul mio viso ogni volta che esanime
ricadevo a terra. Ricordo il tocco delle sue dolci mani mentre mi curavano e le
parole di conforto che mi rivolgeva, promettendomi false speranze di
miglioramento. Ricordo le visite di Blaise, che guarda caso si ricordava di un
oggetto importantissimo che gli serviva proprio quel giorno solo quando io
nemmeno riuscivo a muovermi dal dolore. Ricordo le nostre chiacchierate, le
nostre risate nel ricordare come la Greengrass era ingrassata tanto
quell’estate e come quella volta
Tiger aveva annusato nell’aria un cioccolatino che loro due avevano nascosto
nella sala comune, e lui nel giro di dieci minuti non sono l’aveva trovato ma se
l’era anche pappato, leccandosi i baffi come fosse un cane da tartufo.
Sono tanti i ricordi che
affollano la mia mente, non ultimi i miei battibecchi con Potter e la sua
combriccola. Quasi mi mancano. Era piacevole avere qualcuno che nonostante tutto
litigava con te senza scagliarti addosso qualche Maledizione Senza Perdono.
Ovviamente, anche questa volta, la colpa è stata mia. Ho perso addirittura il
privilegio di poterlo insultare, e di poter insultare la bella Mezzosangue.
Nonostante fosse una secchiona so-tutto-io, se avessi avuto altro tempo, mi
sarebbe piaciuta conoscerla meglio. Un corpo niente male, e un cervello ancora
migliore. Difficile trovare entrambe queste qualità in una ragazza. Ma ormai è
tutto finito. Non posso dire che la mia vita sia stata orrenda…completamente
inutile, è vero, ma forse qualcuno si ricorderà di me. Mia madre, per esempio.
Forse lei è l’unica a volermi ancora bene. Potter, Weasley e la Granger. Di
sicuro loro non mi dimenticheranno. Figuriamoci, dopo tutto quello che ho fatto
passare loro. Probabilmente nemmeno Tiger e Goyle mi dimenticheranno…nah, quelli
di sicuro lo faranno. Ma non importa. Mi basta essere ricordato almeno da una
persona. Almeno una, che sia nel bene, o che sia nel male. Una persona che si
ricordi della mia esistenza.
Bah, alla fine poi sono
tutte fesserie. Bene, io me ne vado. Direi che qui ho sostato fin troppo.
Aspettami, Blaise. Sto arrivando. Non vedo l’ora di ridere nuovamente insieme a
te di cose inutili e assolutamente senza senso.
Gazzetta del Profeta,
Sabato 15 Ottobre 2006
E’ una triste giornata
quella di oggi per il mondo magico. Una persona straordinaria si è spenta ieri,
Venerdì 14 ottobre 2006, all’età di appena 18 anni. Draco Lucius Malfoy.
Conosciuto come il figlio del celeberrimo Mangiamorte Lucius Malfoy, Draco è
stato per anni torturato dal padre e costretto alla fine ad allearsi con
Voldemort, nemico dell’intera comunità magica. Dopo aver tentato di assassinare
il preside di Hogwarts, Albus Silente, colpo messo a punto da Severus Piton,
spietato Mangiamorte a servizio di Voldemort, Draco Malfoy fu costretto a
scappare insieme con i Mangiamorte entrati la terribile notte del 17 giugno 2004
nella scuola di magia e stregoneria, i quali provocarono numerose vittime, tra
cui il migliore amico della vittima in questione, Blaise
Zabini.
Dopo questo terribile
fatto, Draco Malfoy, sempre sotto le spoglie di Mangiamorte, ha ottenuto
informazioni importantissime dai migliori seguaci di Voldemort, informazioni che
egli ha riferito immediatamente al Ministero della Magia. E ieri è successo
l’irreparabile. Voldemort finalmente è stato sconfitto, ma con un prezzo pesante
da pagare. La vita di Draco Malfoy. Dopo una serie di Cruciatus, Voldemort ha
finito il giovane con la peggiore delle Maledizioni Senza Perdono.
Un atto crudele, volto
ad una persona che aveva cercato solo di rimediare ad un errore. Una fine
terribile, quella di questo giovane che ha fatto di tutto per espiare una colpa
che nemmeno gli apparteneva. Quella mano tremante, la notte di due anni fa, ne
era stata la prova. E la conferma l’abbiamo avuta a nostre spese, ma ben più a
quelle sue.
L’unica cosa che ora
possiamo fare per lui è non dimenticare. Non dimenticare quello che ha fatto per
noi, e non dimenticare quello che ha fatto per il mondo magico. Perché se c’è
una cosa che ho capito in questi ultimi anni, è che nulla è scontato, nulla è
ovvio, ma di sicuro tutto, tutto, tutto, è reale e merita di essere ricordato.
Per l’eternità.
H.J.Granger
“L’ho sempre saputo che
quella Mezzosangue era in gamba.”
“Ma davvero Dra? Ne sono
sconcertato!”
“Oh, andiamo Blaise, non
prendermi per il culo!”
“No, qui sei tu che stai
facendo una parodia di tè stesso!”
“Dici? Si, in effetti penso
tu abbia ragione!”
“Come
sempre…”
e detto questo scoppiarono
entrambi a ridere. Una risata solare, a bocca aperta, che li fece quasi cadere
da dove erano seduti. Una risata priva di ogni costrizione. Certi che sarebbe
durato per sempre. Per l’eternità.