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Autore: AllyJacksonBeLIEver    02/09/2012    5 recensioni
AAAH, GLI ANIMALI! Che creature affascinanti! Il Signore ne ha create di cose strane! Gatti, cani, uccelli, tartarughe, RATTI...
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° CAPITOLO

Ciao affezionati lettori! Ecco a voi un altra chicca delle mie sventure quotidiane! Il titolo dice tutto...
Allora, è giusto cominciare col dire che sia io che mia madre amiamo alla follia gli animali; Ne abbiamo di ogni genere possibile, e spesso facciamo follie per loro, li curiamo e nutriamo con amore, forse anche troppo (infatti alcuni dei miei gatti sono quasi obesi) ma tanto a loro che importa?Tu dai, loro mangiano. Al contrario, mia zia, sebbene ami gli animali, può anche avere un attacco cardiaco se un gatto la sfiora anche solo con un pelo. E'una maniaca dell' ordine, disinfetta e pulisce tutto ciò che reputa sporco e vi lascio immaginare la sua reazione quando tre anni fa ad Halloween le lanciai uno scarafaggio di gomma. Davvero patetico. Tutto è cominciato stamattina. Alzatami intorno alle 10:00 per fare colazione, avverto nella casa una pace ed una quiete troppo strane. "Wow" dico fra me e me  "magari ci fosse sempre il rumore di questo silenzio" metaforicamente parlando. Mi sembra un sogno, in casa mia c'è sempre tanto di quel casino che nemmeno i vicini preoccupati dalle urla vengono a chiedere che cosa stia succedendo. Sono inquietata...
Verso le 12:00, mi chiedo che fine avesse fatto mia madre, perchè da quando mi ero alzata non ne avevo visto l'ombra. Entro nel salotto e la vedo rientrare dal giardino con la faccia confusa ed insieme preoccupata: le sorrido, ma lei non ricambia. Di rimando mi dice: "E' successo un casino: Chanel ha preso un topo, io l'ho trovato mezzo vivo e adesso lo sto curando."  Potete immaginare la mia faccia? No, non credo. Sentirsi dire dalla propria madre che sta curando un topo mezzo vivo dall' altra parte del giardino turberebbe la quiete di qualsiasi essere, umano e non. Capisco che la situazione è grave. Esco in giardino turbata, e non poco. Vado a vedere questo sorcetto con la bua e rimango stupita: Mi aspettavo di trovare un fragile e indifeso topolino, quand’invece mi ritrovo davanti un Daniel Craig con tanto di baffetti e coda lunga. Aveva il muso astuto e furbetto, gli occhietti neri e perspicaci scrutavano attenti e veloci l’ambiente circostante (un trasportino per gatti, ironico) e i baffetti lunghi si muovevano in un tète a tète con la coda. Tranquilli,non è uno schifossissimo ratto di fogna, ma un simpatico topolino di campagna ( o vorreste per caso definire Daniel Craig un ratto di fogna!?). Mi ha fatto capire con uno sguardo: “Tranquilla baby, me la cavo” Vabbene, accudiamo l’ennesimo animale! Gli porto un po’ di scatoletta per gatti (quei tripponi dovrebbero farne a meno per un po’) e lui pare gradire, il nostro Daniel. Guardandolo mi è venuta l’ispirazione e l’ho chiamato Ratatouille. Fin qui tutto bene. Ma adesso arriva ciò che tutti aspettate con ansia: lo schiattamento di budella causato dalle risate (o almeno spero che vi venga. OOO! Non fraintendetemi, spero anche che dopo ne usciate vivi). Ad un tratto squilla il telefono, mia madre risponde e, come è mia abitudine, alzo la cornetta dall’ altra stanza ed origlio la telefonata (fidatevi, è un ottimo metodo per venire a conoscenza di segreti che vi sarebbero stati certamente negati). È mio zio, quello che si butta le secchiate di acqua addosso e viene razzolato a dovere da sua moglie, nonché mia zia. Chiede a mia madre come mai non li avessimo raggiunti al mare e lei gli racconta il “contrattempo” del topo. Lui, che si fa si è fatto e sempre si farà i cavoli suoi, come di norma un cristiano dovrebbe fare (adesso non so se vale anche per musulmani ed ebrei), ha accettato la cosa tranquillamente. E, dopo aver annunciato con fare distratto che sarebbe venuto a pranzo da noi, dice: “Vabbene, ho capito tutto, ma non dire niente del topo a tu-sai-chi”.
Avrei giurato di stare assistendo ad una scena di Harry Potter se non avessi capito che parlavano in codice.
Vi ho già sopracitato mia zia che tipo di persona è, quindi se fosse venuta a sapere che stavamo curando un topo nel giardino, non avrebbe più messo piede in casa nostra n’è avrebbe più avuto alcun tipo di rapporto con noi.
  
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