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Autore: keepfearless_Belieber    02/09/2012    6 recensioni
Lui aveva seguito la sua strada, lei la sua.
- Quindi è finita? Per sempre?- Le lacrime le stavano rigando gli occhi,
- Per sempre-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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*Flash-back*
- Promettimi che se dovesse succedere qualcosa, mi amerai lo stesso- Disse Amy a Justin
- Te lo prometto- Disse lui accarezzandole quei capelli mossi e castani.
 
Tre mesi dopo.
I due ragazzi erano all'aeroporto, Justin con in mano le valigie, chissà se quello era un addio o un arrivederci, nel vedere le lacrime di Amy si presuppone più un addio. Che strazio vedere una ragazza così bella distruggersi così, riducendosi in lacrime, oh Justin non era da meno, voleva fare il duro, o almeno ci provava, ma non resistette a far scendere quei goccioloni dai suoi occhi color miele.
- Perchè te ne vai?- chiese Amy singhiozzando
- Inseguo il mio sogno e tu devi continuare ad inseguire i tuoi, ti amo lo sai-
Il ragazzo doveva andare, per forza, l'aero sarebbe partito con o senza di lui, complicata la vita eh? Di certo una relazione a distanza funziona solo nei film, la realtà ti fotte. Il biondo s'incamminò insieme alla sua valigia, quanto avrebbe voluto che al posto di quella valigia ci fosse la ragazza che in questo momento stava piangendo dietro di lui.

*Flash-back finito*

Amy andava a scuola ogni giorno con la speranza d'innamorarsi ancora, oggi erano tre mesi senza Justin, tre mesi senza innamorarsi di nuovo, tre mesi senza lui, stava a pezzi, non c'era giorno in cui lei potesse definirsi allegra o felice, certo i sorriso non mancavano, ma chi diceva anche erano veri? Si sa, dietro ogni sorriso si nasconde ogni cosa, e lei lo sapeva bene.
Era innamorata e i due ragazzi si erano promessi amore eterno, stava riuscendo a mantenere la promessa anche se a volte voleva smettere e vivere di nuovo. Seguiva ogni cosa che facesse Justin, le sue interviste, i suoi concerti, ovviamente tutto su internet. Aveva fatto un concerto per fino a Toronto, ma lei non è voluta andarci, non poteva rivederlo, sarebbe scoppiata, anche se stava male era pur sempre meglio che vederlo.
- Vaffanculo Cupido- ripeteva spesso, alla fine ha un po' ragione, è stata colpa di Cupido no? Al cuor non si comanda e lei c'è cascata in pieno, era destino il loro e lei non ci credeva, eppure...
Teneva un Diario con se, quel Diario che fino a tre mesi fa teneva scritto ogni giornata insieme a lui. Ora era un solo scriverci " Mi manchi Justin, ti prego torna!", ma è la prima a sapere che non tornerà mai, è una star mondiale, si sarà scordato di lei sicuro, così è come la pensava Amy, povera ragazza.
Nessuno era preoccupato per lei, insomma chi s'innamora veramente a 16 anni? Amy, lei si.
I suoi amici la prendevano in giro, facendole capire che Justin è lontano ormai, insomma le sbattevano la realtà in faccia. Se fosse andata ad un concerto e avesse provato ad entrare nel dietro le quinte non l'avrebbero fatta entrare, anche se avesse detto di essere " Amy Parkers", l'ex ragazza di Justin Bieber, no non l'avrebbero fatta entrare, doveva rasegnarsi a quest'amore senza fine.
Giorno dopo giorno lottava con i suoi sentimenti, andava alle feste dei suoi amici, capitava a volte che si ubriaca e finiva a letto con un altro, ma Justin era sempre nel suo cuore, era come se quella promessa si fosse incisa da sola nel suo cuore, la sfiga ce  l'aveva con lei, che poi proprio sfiga non la chiamerei. Aveva incominciato a fumare, per alleviare il dolore con una stupida sigaretta, il che a volte funziona, quando fumava si rilassava e non pensava a niente, ed erano l'unico momento della sua vita che amava,quindi era diventanto un vizio e fumava parecchio. Ahia! Amy, attenta a non farti del male, non ne vale la pena per amore.
Non si tagliava, non beveva, fumava solo e la cosa dava parecchio fastidio alla madre, dato che il padre era morto per tumore, tutta colpa del fumo.
- Amy, smettila di fumare-, queste parole le davano fastidio, avrebbe preferito morire e scordarsi di Justin, piuttosto che morire per lui, se ne fregava delle parole della madre, anche se sapeva che erano vere, ma se ne fregava, fumare le faceva bene, come fa bene una medicina ad una persona malata, lei era messa così.
Ogni giorno andava a scuola e ogni giorno tornava con un pessimo voto, era bravissima a scuola, appunto ERA.
3,5,4,6,2,3,4... Questi erano i voti che portava a casa, era distrutta e sapeva che la sua vita da perfetta e felice adolescente stava finendo. Le amiche non la riconoscevano più, ma cercavano ogni giorno di aiutarla.
- Amy, Justin non c'è lo vuoi capire?-
- Se nè andato via, capiscilo-
- Se ti amava veramente sarebbe tornato, il suo sogno è più importante di te-
Stronze non è vero? Eppure non ce l'avevano fatta con le maniere dolci, dovevano passare ai fatti e lei doveva fare i conti con la realtà.

Amy era all'aeoroporto, da sola, o meglio con la sua valigia. Dove stava andando? Secondo voi? In gita con la scuola? No. 
Da Justin, esatto dal suo primo amore, non ce la faceva più, era stufa delle parole dei familiari e degli amici, lei ancora credeva in un loro.
Nessuno sapeva della partenza, solo la madre, Amy le aveva lasciato un foglietto con su scritto " Devo seguire i miei sogni, e il mio sogno sta ad Atlanta, starò bene, se ancora mi vorrà".
Le aveva lasciato un misero biglietto, ma dal grande valore. Salì sull'aero e atterò un paio d'ore dopo. Sapeva dove abitava Justin, aveva solo bisogno di un taxi per raggiungere la casa. Era arrivata, riconosceva benissimo la macchina nera di Pattie, la madre di Justin. Un nodo in gola la stava facendo soffocare, aveva paura, ma aveva una voglia matta di vederlo, voleva baciarlo, voleva fare l'amore con lui, lo voleva sua.
Bussò alla porta. Si trovò davanti la ragione per cui ancora o meglio, a volte sorrideva, era diventanto più bello, più alto, ed era sicura che si sarebbero amati ancora, nonostante tutto quello che era successo in passato.
Amy aveva gli occhi lucidi, stavaper buttare giù tutto lo sfogo necessario.
- Amy, cosa ci fai tu qui?- chiese Justin perplesso, ma  con una voglia matta di abbracciarla
- Quello che mi hai detto tu, inseguo il mio sogno-
Fece cadere atterra la valigia e "morì" tra le sue braccia, ovviamente non morì letteralmente. Justin la strinse a se, proprio come quando erano  a Stratford, quegli abbracci felici, finalmente ad Amy erano tornato il sorriso, quello vero. Si stamparono un bacio, un bacio romantico, il loro bacio, erano perfetti, baciati dal Destino, quello con la D maiuscola. Cupido aveva fatto il suo lavoro.
- Ho mantenuto la promesso, Amy. Ti amo- le disse Justin con una lacrima all'occhio.
- Ti amo anche io Justin!-
Si strinsero fortissimo, come se quell'abbraccio non finisse mai, ma infatti quell'abbraccio voleva solamente dire una cosa: Un nuovo inizio.

Spazio autrice:
Ragazzeee, la mia prima One shoot! Sono emozionatissime perchè mi piace tantissimo quello che ho scritto, ed è strano perchè non mi piace mai niente, continuerò l'altra storia ovviamente, ma avevo voglia di scrivere questo, ne avevo bisogno. Ne farò altri, già lo so.
Se vi è piaciuto recensite, mi raccomando! Giorgia.
























 
  
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