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Autore: Escapist96    03/09/2012    1 recensioni
Lady Korina ha vissuto gli ultimi anni della sua vita sulla Terra, mentre il suo mondo veniva devastato da una guerra senza fine. All'improvviso si ritrova ad attraversare un portale senza accorgersene e viene trasportata, nel giro di un passo, di nuovo a Dalker dove il suo destino l'aspetta insieme all'uomo che era stata costretta a lasciare per partire.
Ma molto e' cambiato da quando ha lasciato il suo regno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ buio.
Il cielo è coperto da nuvole dense e inquietanti. Hanno un colore irreale, che riprende quello delle iridi violacee della ragazza che vi cammina sotto, cauta e impaurita. I suoi lunghi capelli corvini sono mossi dall’aria che spira sempre più forte, mentre una tempesta avanza. Lei accelera, cercando una via di fuga da quel luogo così misterioso e oscuro. I suoi passi riecheggiano sul pavimento lastricato di un suono sinistro in quel silenzio surreale.
Si guarda intorno.
Nessuno.
E’ sola.
Sente il terrore farsi strada nel suo petto mentre realizza che niente è come dovrebbe essere. E’ pomeriggio inoltrato, le strade non dovrebbero essere così deserte, l’aria non dovrebbe essere così silenziosa.
Poi le vede. Le montagne, in lontananza, sono nere come le piume di un corvo. Non si trova più nella sua piccola e sicura cittadina dove stava camminando poco prima. Le case attorno a lei sono svanite, lasciando il posto a un vuoto assoluto. L’orizzonte è coperto dai monti, il cielo dalle nubi. Il suo corpo magro è avvolto in un lungo abito bianco, elegante, raffinato. Troppo per lei.
Una macchia di luce nel buio. Un ovale argentato che taglia l’oscurità. Rapidamente, piena di speranza, si avvicina e lo sfiora con una mano pallida e affusolata.
E’ uno specchio.
Si guarda attentamente cercando di capire cosa non le torna. La sua pelle è più pallida del solito, i capelli neri risaltano particolarmente.
Poi si volta di scatto udendo dei suoni fastidiosi avvicinarsi. Una sagoma scura più dell’aria emerge e s’inchina davanti a lei.
“Mia regina, Lady Korina, finalmente siete tornata”
La sua voce e profonda e rispettosa, ma ciò non impedisce alla ragazza di tremare a quelle parole.
-Perché mi ha chiamata regina?- si chiede confusa.
“Il Regno ha bisogno di voi. Siamo tutti grati al messaggero perché vi ha raggiunta velocemente, prima che sia troppo tardi”
Un flash nella mente di Korina. Ricordi.
La partenza da una radura tetra, ma che sente particolarmente familiare; l’arrivo sulla Terra, un pianeta inospitale per le chi proviene non vi appartiene, come lei. E poi… un corvo, piccolo e con le penne lucide, che la fissa con i suoi grandi occhi gialli. Le picchietta su una mano con il becco e richiama la sua attenzione, spingendola a incamminarsi per le strade fino a trovarsi di nuovo nel suo mondo.
Un flusso di immagini si riversa nella sua mente e le mostra distruzione del suo regno e l’avanzata dei nemici, come un film pieno di colori e suoni fin troppo vividi. Ricorda di aver attraversato un invisibile portale incastonato nel muro di una taverna abbandonata e di essersi ritrovata confusa in quel regno di luce che è la Terra.
Un tocco su una spalla la riporta alla realtà. E’ quell’uomo, con i suoi lunghi capelli rosso sangue che quasi sfiorano il terreno. La scruta con occhi attenti, pronti a cogliere ogni suo più piccolo segnale.
“Adher” la voce della fanciulla è cristallina, in contrasto con l’ambiente che la circonda.
Il nome del servitore le esce dalle labbra d’istinto, senza bisogno di pensare. E allora anche tutto il resto delle memorie, che credeva di aver perduto, torna a galla.
La sua vita prima che tutto succedesse, prima che le forze nemiche acquistassero un potere immenso. Prima che riuscissero ad uccidere la regina sua madre, Lady Dafjiol, la migliore combattente del regno, con un incantesimo sconosciuto. Prima che lei stessa fosse eletta al trono e fosse costretta a fuggire sulla Terra perché il potere non venisse preso dagli avversari per colpa di una sovrana troppo debole e indifesa.
Questo e molto altro le dicono gli occhi grigi di Adher. Non può non ricordare gli ultimi giorni trascorsi nel suo mondo, accanto a lui, a vivere ogni istante come se fosse l’ultimo, perché entrambi sapevano che avrebbe potuto esserlo. I momenti trascorsi insieme a fuggire da terribili sconfitte. Il suo sguardo malinconico mentre lei spariva attraverso il portale e il suo cuore che si fermava a quella vista.
Ma in quel momento non riesce a provare più nessuno di quei sentimenti. Sono passati mesi da quando è partita da Dalker e, adesso che è finalmente tornata, i suoi pensieri appena risvegliati sono rivolti soltanto all’inevitabile e imminente battaglia. L’ultima memoria che ha è quella delle parole dello stregone che la ha mandata sulla Terra: con un incantesimo le ha posto addosso un sigillo per permetterle di tornare e recuperare i suoi ricordi velocemente. E c’è un solo motivo per cui è stata richiamata così presto.
“Quanto presto?” chiede Korina, assumendo un tono severo. Con quelle due parole lascia intendere all’uomo tutta la sua paura.
“Molto. Troppo. I nemici sono appena oltre il confine e non impiegheranno più di una settimana a raggiungere la capitale”
La voce di Adher è grave e preoccupata, ma decisa a non lasciar intravedere alcuna debolezza. Alla regina questo ricorda la sicurezza che le davano un tempo le spesse mura di Amarath, nel centro del regno, dove ha sede la corte. E adesso il fronte della guerra vi si sta avvicinando.
“Le nostre schiere sono pronte?”
“Più di quanto voi immaginiate, mia regina.” L’ombra di un sorriso gli illumina il volto scuro per un attimo. “Negli ultimi tempi il popolo ha deciso di sostenerci e molti di loro si stanno arruolando”
Lancia un occhiata dietro di sé e con un cenno del capo invita un gruppo di donne, fino a quel momento invisibile, ad avvicinarsi.
“Ormai l’esercito non conta più solo uomini tra le sue fila” aggiunge Adher. “Quasi nessuno vuole restare in disparte e lasciare che le forze di Gorian prendano il sopravvento indisturbate.”
Solo allora Lady Korina lascia che la speranza si faccia strada in lei e le dia coraggio.
“Bene. Spero di non deluderli.” La sua voce non trema, non si abbassa.
Guarda rapidamente le donne davanti a lei, inginocchiate. Sono sette. Tutte hanno i capelli corti, tagliati appena sopra le spalle perché non diano fastidio in battaglia. I loro occhi sono scuri e non tradiscono alcun timore, solo una grande determinazione. I loro corpi sono scattanti, pronti a difendere e attaccare. Combattono per le loro case, le loro famiglie e il loro regno.
-E così dovrei fare io, combattere per loro, che sono la mia famiglia, e questo regno, la mia casa- si dice la regina.
Mentre il pensiero le attraversa la mente, sente quelle parole entrarle nell’anima e in lei. Le danno una grande forza e una volontà che non sapeva di possedere.
 
“Lady Korina!” Adher la chiama e la raggiunge in un istante. “Dove andate?”
La regina arrossisce a quella vicinanza.
“Desidero esplorare la zona”
“Vi accompagno. Non potete andare da sola, è pericoloso! E poi siete tornata da poche ore, dovete riabituarvi lentamente a Dalker”.
In silenzio, lasciano l’accampamento e s’inoltrano nel buio della notte, ancora più impenetrabile di quello che avvolge il giorno. I loro passi risuonano leggeri sul terreno smosso mentre corrono verso le lontane montagne. Passano i minuti, il campo è sempre più distante alle loro spalle.
“Kori…”
La fanciulla sussulta sentendosi chiamare in quel modo. Non ricordava quanto quel soprannome potesse essere dolce. I suoi occhi si riempiono di lacrime nel buio della notte, al ricordo di quei sentimenti che ha perso, e si affretta a nasconderle.
 “Adher, no… io non posso…”
L’altro la interrompe con un gesto. “Smettila di negare!” urla, all’improvviso. “Era tutto perfetto prima che tu partissi! Quando ti ho vista sparire attraverso quel portale io…”
“Adher… sono cambiata…”
Non riesce a finire la frase perché sente delle labbra posarsi rudemente sulle sue e costringerla in un bacio che per lei non significa più nulla. Cerca di divincolarsi, ma sente il corpo del’uomo premuto prepotentemente contro il suo. Cadono a terra, sollevando una nuvola di polvere che si posa su di loro poco dopo. Korina continua a lottare per scivolargli via ma lui è più forte, la tiene stretta sé, premuta sul terreno duro. Una pietra le ferisce una spalla.
“Adher.! Smettila ti prego!” la sua voce su spegne di un gemito.
“Kori, ti voglio! Adesso. Sono mesi che aspetto!”
Non sembra lui. Il suo tono è possessivo, arrogante. Improvvisamente una fredda paura invade la regina e le sue dita stringono il piccolo pugnale nero che tiene legato alla vita.
“No!” Con un grande sforzo, si gira e pianta il pugnale nel petto dell’uomo.
I suoi occhi sono spalancati per l’orrore di ciò che ha appena fatto. Guarda immobile la morte dell’uomo che tanto l’amava e che lei aveva amato tempo prima.
Il tempo e la distanza cambiano le persone, loro due ne erano stati la prova.
Quando la testa di Adher tocca terra, esanime, il grido di Korina lacera la notte e lei scoppia in lacrime.
Il campo è troppo distante perché qualcuno la possa sentire, la notte troppo scura perché la possano vedere e lei si sente di nuovo sola, abbandonata.
E di nuovo, vede la luce dello specchio argentato a pochi metri da loro.
Si solleva a fatica, scostando il corpo dell’uomo dal suo, e con passo malfermo lo raggiunge.
Guarda il suo riflesso e stenta a riconoscersi, ricoperta di polvere e di sangue. Sfiora la superficie con una mano ma la ragazza nello specchio non si muove con lei. I suoi lineamenti cominciano lentamente a cambiare, i capelli si schiariscono, gli occhi diventano azzurri.
“Madre!”
La voce di Korina si riduce a un singhiozzo mentre le labbra dell’immagine si socchiudono per parlare.
Figlia mia, questo specchio appartiene alla nostra famiglia da millenni. Ce lo tramandiamo di madre in figlia dall’alba dei tempi. Il suo nome è Arhet. Appare quando più una di noi ne ha bisogno, per dare aiuto e mostrare la verità. Adesso guarda, guarda a fondo, dietro la mia figura e non fermarti alle apparenze. Quello che vedrai potrà dispiacerti, ma non sarà mai una menzogna perché Arhet è puro, incorrotto a differenza degli abitanti di Dalker e di Gorian. Qualsiasi cosa farai dipenderà da te ma presta ascolto alla mia voce e a quella dello specchio.
Non agire nel nome del Bene perché non puoi sapere cosa sia, fallo nel nome dell’Amore e della Giustizia che dovrebbero regnare in questa terra.
In un primo momento, le immagini che scorrono nello specchio non sono altro che fugaci apparizioni, che si susseguono senza senso. Si confondono fra loro e Korina non riesce a distinguerne uno dall’altro. Poi pian piano cominciano a rallentare e le scene che le si presentano davanti agli occhi iniziano ad assumere un significato. Lady Korina vede l’inizio della lunga guerra tra gli abitanti di Delker e quelli di Gorian, quando ancora le terre erano intatte e la popolazione non era stata decimata. Si trova a ripercorrere in pochi minuti tutta la storia del conflitto, iniziato per un tradimento da parte di un Goriano che aveva ucciso il suo padrone, abitante del regno di Delker. Da quel giorno la situazione era peggiorata e si era finito per dimenticare quanto inconsistente fosse stata la causa di tutto. Nel corso degli anni entrambi i popoli erano caduti nella corruzione, ma solo i Goriani avevano ceduto del tutto al Male, e adesso era compito di Korina ristabilire l’equilibrio perduto.
La ragazza fa per alzarsi, quando lo specchio torna a riflettere soltanto lei, ma non è finita. Deve ancora vedere qualcosa. Un’ultima scena appare sulla superficie liscia di Arhet. C’è un ragazzo dai lunghi capelli rossi che la guarda adorante e le sorride pieno di lealtà. Nell’immagine successiva vede lo stesso ragazzo intento a massacrare dei contadini Goriani e, sul suo volto, c’è un ghigno pieno di gioia per ciò che sta facendo. Korina non riesce a trattenere un fremito di disgusto nel vedere Adher uccidere degli innocenti. Si gira di scatto e corre verso l’accampamento, piena di polvere e con le guance rigate da lacrime ormai asciutte.
 
Korina è alla testa delle sue truppe. Li guida sulla linea del confine a poche centinaia di metri dai Goriani. Il suo esercito freme, alle sue spalle, pronto a dare battaglia. Lei si sente forte nello spirito, decisa a combattere per salvare quello che sua madre e le sue antenate prima di lei hanno costruito. Le parole di Lady Dafjol e, le immagini nello specchio la hanno sollevata dalla morte di Adher e le hanno dato l’energia che le mancava.
“Abitanti di Dalker, adesso vi chiedo di difendere il vostro regno, la vostra patria! Lottate per la vostra vita e per quella dei vostri famigliari!”
Un urlo entusiasta e carico di aspettative risponde alla sua incitazione.
Bella, con i capelli neri al vento, più scuri del cielo stesso, Lady Korina monta sul suo cavallo e dà l’ordine di muoversi.
 
La guerra sta per finire, dopo tanto tempo, e tutto è nelle mani di una ragazzina e del suo popolo.
 
 
  
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