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Autore: PabloPicasso    03/09/2012    1 recensioni
Zoro viene catturato dalla marina, dalla nave del Comandante Smoker per essere più precisi.
Una Tashiji caritatevole lo vuole aiutare a fuggire.
Esisterà mai l'amore tra un pirata e un marinaio?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa Zoro, Tashiji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova fanfiction incentrata sulla coppia Zoro/Tashiji...Ho provato a vedere cosa ne usciva e il risultato mi soddisfaceva xD. Ditemi cosa ne pensate, se volete. Ciao a tutti.

QUATTRO NOTTI PER AMARSI

Si svegliò di colpo. Il corpo era indolenzito e giaceva su un freddo pavimento di una squallida cella.
“ Ma cos’è successo?” Si domandò spaesato.
Dove si trovava? Dov’erano i suoi compagni?
“ E queste cosa sono?” Si interrogò nuovamente tirandosi su a sedere.
Osservò gli sconvenevoli bracciali che cingevano i suoi polsi. “ Manette?” Pensò.
“ Cosa diavolo ci faccio qui dentro? Che diamine sta succedendo?!” Imprecò furente gettandosi a capofitto sulle sbarre metalliche della cella.
Sentì il corpo ondeggiare lentamente e sgranò gli occhi.
“U-una nave…” Disse. “ Oh cavolo, mi trovo su una nave.”
Non ricordava assolutamente nulla.
La testa gli bruciava. Aveva bisogno di calma per rimembrare gli eventi accaduti che lo avevano fatto ritrovare in quelle condizioni ma in quel momento non riusciva a calmarsi, voleva uscire e capire immediatamente.
“ Fatemi uscire! Maledizione, fatemi uscire!” Urlò adirato.
 
La porta in fondo al corridoio, ornato da altre celle vuote, si aprì lentamente.
Zoro poté udire solo dei passi che si avvicinavano a lui.
Stette zitto per alcuni secondi quando si trovò davanti un marinaio che teneva in mano un vassoio con un bicchiere di acqua e un piatto colmo di cibo.
“ Tieni, pirata, mangia.”
Glielo avvicinò per poterglielo passare, in qualche modo, oltre le sbarre ma lo spadaccino non era per niente interessato al cibo.
Con uno scatto felino allungò un braccio attraverso due sbarre e afferrando per la camicia il povero malcapitato lo attirò a se con una tale violenza da incutergli terrore. Lo tenne saldo al colletto della camicia bianca e lo squadrò con aria omicida.
“ Risparmiami i convenevoli! Ti consiglio di dirmi subito dove mi trovo o farai una brutta fine”Lo minacciò a denti stretti.
“ S-sei s-sulla nave della m-marina del c-comandante…”
“ Calmati Roronoa, non è il caso che ti agiti tanto!” Una voce autorevole ma allo stesso tempo carica di femminilità tuonò nel corridoio.
I due uomini si voltarono in direzione della porta.
“ Comandante Tashiji…” Esclamò il marinaio prima di cascare a terra, lasciato dalla stretta di Zoro il quale sbiancò in faccia all’udire di quel nome.
“ Torna in sovraccoperta marinaio, qui ci penso io.” Ordinò Tashiji avvicinandosi alla cella.
“ Sissignora!” Esclamò il marinaio correndo fuori dal corridoio e lasciandosi chiusa la porta alle spalle.
“ Roronoa, è meglio se mangi qualcosa, devi essere affamato.” La donna si chinò per raccogliere il vassoio e quello che rimaneva del pranzo destinato al pirata e glielo porse.
Zoro, dal canto suo, cercò di ricomporsi. Si aggrappò alle sbarre con i polsi cinti dalle manette.
“ Ma che gentile, prima mi rinchiudi in una cella con delle manette e poi mi offri il pranzo? Come potrei mai ringraziarti?” La sbeffeggiò lui.
“ Il mio era solo un gesto gentile, non pensare che il Comandante Smoker sia così benevolo come me, Roronoa!”
Egli le diede le spalle e incrociò le braccia. “ Oh, dimenticavo… se ci sei tu deve esserci anche lui. Che paura! Mi viene la pelle d’oca!”
Poi guardò il suo fianco sinistro, gli salì una rabbia improvvisa e si fiondò nuovamente sulle sbarre.
“ Dove sono le mie spade?!” Urlò.
“ Non sei nella condizione di fare domande, Roronoa!”
“ Me le hai rubate?”
“ Ho detto che non sei nelle condizioni di fare domande, Roronoa!”
Spazientita la ragazza si sistemò gli occhiali.
“ E finiscila di chiamarmi così!” Le disse cercando di mantenere la calma. Agitarsi in quel modo non si addiceva a un tipo come lui.
“ Non ho rubato le tue spade, non sono una ladra…” Continuò abbassando lo sguardo “ Se tu non fossi… un pirata… non ti troveresti in questa situazione”.
“ Ancora con questa storia?!” Le urlò di nuovo. Era sconcertato. Non ricordava nulla.
“ Devo cercare di ricordare cos’è successo” Pensò stringendo tra le mani le sbarre metalliche.
“ Io in te vedo qualcosa, Zoro, qualcosa di diverso in tutti quei manigoldi che ho arrestato insieme al capitano Smoker, e nonostante lui dica che ‘un pirata resta sempre un pirata’ sento che tu sei diverso. Sei un abile spadaccino, il migliore che io abbia mai incontrato ma perché ti ostini a fare il delinquente?!”
“ Non ho nulla da dirti, dolcezza.” Quelle parole fecero terminare il discorso. Lei appoggiò il vassoio per terra e gli girò le spalle. Se ne andò chiudendo la porta a chiave e tirando un sospiro di delusione.
Zoro guardò prima il soffitto e poi il vassoio. Il suo stomaco brontolò, dopotutto erano ore che non mangiava.
Allungò il braccio e iniziò a ingurgitare il contenuto del vassoio senza fare troppi complimenti.

  
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