Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: 11cerbero    03/09/2012    0 recensioni
Gaia è un romanzo fantasy d'azione, mirato a diventare lo Shonen letterario. Pagina Facebook: http://facebook.com/GaiaElementalWorld
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Mikah si guarda intorno disorientato. Apparentemente si trova nel nulla. Ma un nulla diverso da quello di Le Fou. Un nulla ben più fragoroso e importante, un nulla vergognoso di cui si andrebbe fieri.

“Benvenuto nel limbo, Mikah.” Esclama una voce fin troppo familiare. È Sigmund, l’eroe che è stato dilaniato dal guerriero fuori controllo.

“Tu! Brutto stronzo che non sei al..”

Sigmund alza subito le mani, in segno di resa.

“Stai calmo eroe. Non ho intenzione di combattere ancora contro di te per quanto ne abbia voglia.. Già, del reso siamo entrambi morti. Che senso avrebbe?”

Mikah si calma immediatamente. “Vuoi dire che questo è il purgatorio?”

“Esatto” Sigmund accenna a un sorriso “Come sei morto?”

“Ho evocato l’incantesimo per fermare la quarta catastrofe e questo mi ha ucciso.”

L’eroe aggrotta le sopracciglia. “Non lo sapevi?”

Mikah sorride amareggiato. “Lo sapevo eccome! Così, questo sarebbe.. una specie di vita oltre la morte, no? Mi sbagliavo, dunque, a essere ateo. Che peccato, una vita passata a sfottere i credenti per nulla. Che si fa ora?”

“Si aspetta. Dobbiamo aspettare che Dio ci collochi nel girone dell’inferno giusto. Peccato però, d’altra parte io mi aspettavo di rinascere nel paradiso dei draghi. E invece mi trovo qui, in un limbo dei poveri. Ti va di giocare ad associazione di idee?”

“Va bene, comincio io: carabiniere.”

“No” Ribatte Sigmund “Voglio cominciare io.”

“Che ti cambia?”

“Dai.”

Mikah sospira. “Va bene, comincia tu.”

“Carabiniere.” Dice trionfante Sigmund. Il carabiniere resta in silenzio per qualche secondo. Vedi un po’ se non deve arrabbiarsi anche nel purgatorio.

“Quello cos’è?” Dice poi indicando delle figure in lontananza.

“Non lo so. Non le avevo notate prima. Saranno altre persone? Mi sembrava strano che non ci fosse nessun altro.. Oltre noi due. Raggiungiamoli.”

I due decidono di incamminarsi verso le figure. Il che risulta demotivante. Senza orizzonte, senza paesaggio, senza nulla i nulla, i due non possiedono la concezione della profondità e quindi della distanza. Quelle figure potrebbero essere qualsiasi cosa. Potrebbero essere piccoli nanetti da giardino come aragoste grandi come palazzi e lontani chilometri. E loro non potranno saperlo finché non saranno arrivati. È demotivante.

“Non è vero che ho ucciso i tuoi amici, Mikah. Ho mentito.”

“Lo so.”

“Mi dispiace.”

“Ti ho praticamente sgozzato a morsi, credo che mi sia passata.”

I due continuano a camminare in silenzio. Ma Sigmund torna a parlare, e Mikah rotea gli occhi stanco.

“Era destino che io combattessi contro di te, sai. Volevo che tu fossi in gran forma, come mi disse il reverendo drago. La fenice furente ti chiamava. Eppure credo..”

“Se stai cercando un modo per espiare le colpe di aver buttato una vita nel cesso, non parlarne con me. Non ne voglio sapere niente.”

Sigmund si immobilizza. “Ma certo, Mikah. Sei un genio! Ecco perché non c’è nessun altro qui. Questo è un limbo personale, devo espiare le mie colpe per poter andare in paradiso. Probabilmente non sei neanche reale.”

“Non toccarmi la faccia brutto idiota! Certo che sono reale.”

“Questo è esattamente ciò che direbbe una mia proiezione mentale.”

Mikah, che non riesce a credere di potersi arrabbiare persino nel limbo, indica le figure in lontananza che ormai si sono ingrandite abbastanza per poter essere distinguibili.

“Non siamo soli, idiota. Guarda chi c’è lì!”

Sigmund non si sarebbe mai aspettato di vedere quelle persone.

Seduti per terra vi sono Chrio Mondo, in vita chiamato anche Le Pape, e Il Salvatore che discutono tranquillamente come se fossero vecchi amici.

In piedi, paziente, vi è Ervin che un tempo era La Maison Dieu. Ora i titoli non hanno più importanza. Sono morti.

“Guarda un po’ chi è morto!” Esclama divertito Chrio.

“Mikah! Cos’è successo?” Chiede Il Salvatore allarmato.

“Sono morto salvando la pelle all’umanità. La Sono riuscito a fermare l’ultima catastrofe.”

Chrio sorride divertito lanciando uno sguardo perfido a Ervin. Quest’ultimo invece sbianca, sdegnato.

Il Salvatore si alza e stringe la mano a Mikah. “Congratulazioni. Hai visto com’è bello il limbo? Presto ci reincarneremo in grandi eroi o animali fantastici. Tranne La Maison Dieu che rinascerà in un lombrico.”

“Ho già detto che questo posto non ha nulla a che fare con il vero purgatorio! “ Esclama Ervin “Io sono morto una volta. E posso assicurarvi che è completamente diverso da..”

“E come spieghi tutto ciò, simpaticone?” Chiede Mikah. “Secondo te tutti noi una volta morti veniamo catapultati in un luogo vuoto completamente bianco. Come lo spiegheresti se non con il purgatorio? ”

Chrio e Sigmund sorridono. Nessuno nella vita reale si sarebbe mai permesso di parlare in questo modo a il grande La Maison dieu. Ma adesso sì, adesso non ha più importanza, sono tutti morti e lontani dal mondo reale dei vivi.

“È vero, tutti voi siete morti. Ma io non lo ero. Avevo smesso di esistere. La tecnica di Il Salvatore mi aveva cancellato dall’esistenza..”

Sigmund fischia per l’ammirazione, Chrio applaude.

Ervin serra la mascella sdegnato.

“Eppure sono ancora qui.” Riprende “Come lo spiegate? Qualcuno mi ha evocato dalla condizione di nulla in cui mi trovavo. Abbiamo ancora qualcosa da fare e..”

Ma i ragazzi si sono già stufati di quel longilineo rompi scatole. Si sono riuniti in cerchio, tutti eccitati.

“Allora, devi raccontarmi tutti i dettagli della tua battaglia, Mikah. Poi devi stare ad ascoltare Chrio, il suo combattimento è stato E-PI-CO! Pensa, entrambi al secondo livello di affinità.” Dice Il Salvatore.

Ervin sta per scoppiare dalla rabbia, quando l’attenzione di tutti viene attirata dal rumore di passi.

Si girano per guardare il nuovo arrivato. Lewis giunge imbarazzato con in mano una daga. Mikah lo saluta, ma non è affatto felice di vederlo.

“Sei morto?” Chiede lui.

“Sì.”

“Chi ti ha ucciso?”

Lewis giocherella con la spada. La Crocea Mors; tutti i membri dell’Oroboro la riconoscono.

“Una colonna di pietra mi è caduta addosso mentre cercavo di raggiungervi. È crollata per colpa del tifone.”

Nessuno sa cosa dire. Finché Mikah non scoppia dalle risate.

“Sempre il solito sfigato.”

Dopodiché gli sferra un pugno sul braccio. Lewis ulula per il dolore.

“Questo è per esserti fatto fregare da una cazzo di colonna!”

Lewis si allontana subito dal suo migliore amico e raggiunge gli altri massaggiandosi il braccio. Chrio e Il Salvatore lo salutano con un cenno della mano.

“Cosa ne pensi del Limbo, Lewis?” Chiede Mikah.

“Che non è il Limbo, mi pare più che ovvio. Guardateci, siamo tre dei quattro eroi e di fronte a noi abbiamo le nostre nemesi. Tutte e quattro. Sì, c’è un quarto membro che non avete visto ed è tra le mie mani. Non è altri che L’Empereur. Dì ciao a tutti i miei amici, Bruto! Già, non posso sentirti. Solo io posso. Che sfortuna, eh? No. Ti dico di no, Bruto. No, tu.”

Mikah e Il Salvatore guardano il loro amico a bocca aperta. Ma che diamine sta facendo?

“In ogni caso, manca l’ultimo ospite per dar la parola inizio all’atto finale di questa stupida pantomima.”

“Ma Franzis non può morire.” Esclama Chrio “Era in piena salute in compagnia di Augustus e Cassandra Petre. Non potrebbe essere più al sicuro di così.”

“Già, non potevo essere più al sicuro di così, Chrio.” ESclama tranquillamente qualcuno. Franzis è sbucato da chissà dove e, trascinando il lungo mantello per terra, sospira.

“Eppure sono morto. Credo sia colpa dei numerosi contatti che ho avuto con La Mort. Il mio corpo ha ceduto improvvisamente e mi si è fermato il cuore.”

Chrio fa spallucce. “Diciamo che mi dispiace.”

“Non importa.” Interviene Ervin, torreggiante come sempre. “Siamo qui riuniti per un motivo particolare. Noi dovremo..”

Ervin si zittisce. Tutti smettono di fare qualunque cosa stessero facendo, persino respirare. Perché un rombo di silenzio assordante sfonda prepotente le loro orecchie. Una voce formata da mille voci e allo stesso tempo nessuna voce enuncia:

“In questo ciclo di tempo siete otto eroi. E uno è riuscito a fermare una catastrofe. Vuol dire che la fine del mondo non possiede l’approvazione di tutti gli eroi. I sacri testi della scriba mi vincolano dal procedere con l’Armageddon.”

Tutti guardano automaticamente in alto, il cielo, sebbene quella entità non abbia forma e non sia dunque visibile.

Stanno davvero parlando con Dio?

“Mi trovo in una situazione delicata. La quarta catastrofe si è abbattuta sulla sacra terra di Romalo e, allo stesso tempo, è stata fermata. Ho deciso dunque che darò a voi l’autorità di decidere cosa succederà.”

Silenzio. La voce scompare.
“Che stupidaggine!” Esclama Mikah. “È ovvio che scegliamo di annullare la catastrofe e non far venire nessuna stupidissima apocalisse.”

“Non sono affatto d’accordo.” Interviene La Maison dieu. “Io desidero l’apocalisse.”

“Allora dovremo lottare!” Esclama Il Salvatore, mettendosi in posizione da combattimento.

“Così.. ho un’altra occasione di combattere contro Mikah? Allora mi schiero con Ervin.” Le Monde raggiunge La Maison Dieu formando il primo accenno di schieramento.

“Siete pazzi. Combatteremo per tutta l’eternità se fosse necessario. Ma l’apocalisse non dovrà nemmeno essere concepita.”

Esclama Franzis, schierandosi di fianco ai suoi amici.

“Dunque non sarebbero stati eroi i miei figli.. Perché sono io un eroe. Lo sono davvero.

Questo è.. fantastico.” Esclama Le Pape.

“Chrio, fai la cosa giusta.” Dice lo sciamano. “Sei uno degli otto eroi, ed essere eroe comporta salvare il mondo.”

“No.” Chrio ridacchia “No, stupido stregone! Gli eroi sono solo quattro.” Dopodiché si schiera dalla parte di La Maison Dieu. “Non mi farò dire mai più da qualcuno cosa fare. E apocalisse sia!”

E restano in tre contro quattro. Lewis ride.

“Avete un grosso problema, nemici miei. Ho tra le mani il vostro ultimo possibile alleato. Tralasciamo solo per un attimo il fatto che si rifiuta di aiutarvi. Non avrebbe potuto comunque. Perché è nelle mie mani. Zitto, non sei il mio maestro!” Sibila infine.

“E con ciò?” Chiede La Maison Dieu.

“E con ciò siete in minoranza. Cinque contro tre.” Esclama esultante Franzis.

“Vi conviene arrendervi.” Dice Mikah.

“No!” Risponde Le Monde “Mi è stata data un’altra possibilità per combattere contro di te, e non me la lascerò scappare.”

“Un’altra possibilità per vincere.” Continua Le Pape.

“Un’altra possibilità per morire.” Conclude infine La Maison Dieu.

“Ma i numeri sono chiari. Il mondo intero dipende dal numero quattro.” Esclama Franzis. “Quattro eroi, quattro stagioni, quattro elementi, quattro semi, quattro Streghe.. non potete stare in tre. Avete già perso in partenza.”

“Oh.” Dice qualcuno.

È la voce di un dio a metà.

Appare la maschera di Le Fou. “Sembrerebbe che qui ci sia bisogno di un eroe.”

Il Salvatore deglutisce.

“È così, eroi? C’è bisogno di essere in quattro contro quattro per poter esprimere il desiderio.”

Il desiderio? Di che diamine sta parlando?

“Le Fou.. non credevo che tu fossi..” Balbetta La Maison Dieu.

Ma la maschera lo interrompe.

“Non ho corpo.” La dimensione i ncui si trovano si rompe in mille pezzi, come se fosse di vetro.

“Quindi non posso combattere.” I frammenti di dimensione tremano. Un vortice li sta richiamando a sé. Un vortice chiamato Le Fou.

“Ho bisogno di un corpo per poter combattere.”

Gli eroi nemici si guardano intorno. “Che diamine sta succedendo?” Chiede Le Monde. Le Pape urla, urla dal dolore. “Il mio corpo! La mia anima! Il vortice mi sta trascinando via!”

Anche i suoi compagni urlano. Ogni frammento della loro immagine sta venendo tirato via, strappato, fatto a pezzi e assorbito dl vortice.

“VOi sarete il mio corpo. Il mio corpo sarà dei quattro eroi.”

Scende il buio. Gli eroi della luce inquietati, non sanno cosa dire. Finché non esplode qualcosa. Esplode l’immagine dell’universo che invade il buio come una fastidiosa malattia. Torna tutto bianco, con tanto di nuvole celestiali. È il campo da battaglia deciso da Le Fou. Tra le nubi sorge un cancello dorato. E di fronte al cancello vi riposa un trono, un magnifico trono dorato. Intorno riposano quattro esseri viventi, ognuno ricoperto di occhi dorato in continuo movimento. Il primo ha l’aspetto di un leone, il secondo quello di un’aquila che vola. Il terzo ha una figura umanoide, come un angelo, e il quarto sembra essere un toro. Ciascuno possiede sei ali, anch’esse ricoperte di occhi.

E i quattro non cessano di ripetere “Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!”

Ogni tanto gli esseri viventi urlano “Oh mio Dio” “Oh il mio corpo” “Aiutatemi” “Non voglio” “No” “Vi prego” “Smettetela”

“Santo cielo.” Esclama Franzis.

“Eravamo destinati fin dall’inizio ad affrontarli in questo modo.” Dice Il Salvatore.

“Tutto qui? Dovremmo affrontare una sedia che parla?” Chiede scocciato Mikah. Il leone, come se l’avesse sentito, apre le fauci e sputa un tornado di fuoco, un vero e proprio lanciafiamme sacro.

“Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, colui che era, che è e che viene!”

I quattro si gettano di lato per schivare il colpo. Anche le altre tre bestie si svegliano e sputano raggi, colpi, raffiche elementali a caso. Folate di vento taglienti, ondate di energia vitale verde di terra, bora congelata, raggi di ghiaccio, lanciafiamme, tornado.

Franzis chiama a sé le forze dell’elemento terra, e una barriera di pietra si para di fronte a loro.

Riescono così a ripararsi momentaneamente dagli attacchi nemici. Nonostante si trovino in un piano spirituale completamente estraneo al piano fisico, i ragazzi sentono di poter evocare le loro magie. Ogni centimetro di terra è intriso di forza spirituale, capaci di adattarsi e dare forma alle tecniche. Non esiste terra nel limbo, ma esiste l’incantesimo di terra.

“Questo è..” Dice Franzis.

“Lo scontro finale.” Conclude Il Salvatore. Conclude Il Salvatore. “Non avrei mai immaginato che la predizione del mio maestro arrivasse a tanto. So che ce la faremo ragazzi.”

Gli altri sorridono.

“Ma vi rendete conto? Stiamo combattendo contro il trono di Dio per poter salvare il mondo.” Dice MIkah “Ve lo sareste mai immaginati?”

“No.” Risponde Lewis “Questo va oltre ogni mia previsione o analisi logica. È semplicemente assurdo. Direi quasi che non potremmo mai farcela” Il codardo stringe il manico della Crocea Mors “Non fosse che dobbiamo mantenere la promessa”

Franzis sorride mentre il muro che si sgretola man mano, protegge loro dagli attacchi nemici.

C’è un silenzio assoluto, interrotto solo dalle urla degli animali sofferenti e la loro infinita litania.

“Sì. Dobbiamo vincere per trovare i nostri genitori.” Continua Franzis lo sciamano..

“E per stare con i nostri amici.” Dice Mikah, il guerriero.

“Per permettere a tutti nel mondo di realizzare i propri sogni” Dice infine il monaco Il Salvatore.

“Combattiamo.” Dicono insieme. Dopodiché il muro si spacca, e i quattro scappano cercando di schivare i colpi elementali.

I raggi sono così forti da poter ucciderli in un sol colpo. Ogni tanto, quando un raggio si fa troppo vicino, Franzis evoca grosse radici ai piedi dei suoi compagni che, funzionando da piccolissime ma estremamente veloci scale mobili permettono ai ragazzi di superare agilmente gli attacchi elementali. Quando il colpo però non permette alle radici di sorgere, tocca a Lewis procedere con i suoi pratici spostamenti d’aria.

Il Salvatore approfittando di un enorme salto che ha compiuto grazie a Lewis, decide di agire. Evoca un grosso drago d’acqua che sfreccia e ruggisce contro l’immenso trono. Ma il colpo non arreca danno, perché il grosso toro ricoperto di occhi sputa una folata di energia verde che consuma il drago.

Allora si fa avanti Franzis che evoca il grosso golem munito di spada. Non fa neanche in tempo ad attaccare che viene spazzato via dall’aquila.

“Dannazione!” Urla lo stregone “Sembra immune a tutti gli attacchi.. tutti giù!”

I ragazzi schivano all’ultimo secondo un raggio congelante orizzontale.

“Come facciamo?” Chiede Il Salvatore. Lewis sorride “Se un solo elemento non è efficace, vediamo come se la cavano con due elementi! Mikah, evoca un’esplosione davanti a te.”

“Cosa hai intenzione di fare?” Chiede il compagno.

“Fidati di me.”

Il ragazzo annuisce. Dopodiché con un pugno rivolto verso l’aria richiama il suo incantesimo esplosivo. Lewis evoca una bolla d’aria attorno la magia del suo amico. È una tecnica complessa, solo due persone con una grande affinità potrebbero riuscirci. La bolla d’aria contenente l’esplosione sfreccia verso l’immenso trono.

L’angelo e il leone contemporaneamente cercano di fermare l’attacco sputando insieme la bufera di neve e il tornado di fuoco. Si avvia uno scontro di forza tra i due incantesimi, il primo che cederà si vedrà annullato l’attacco e subirà il colpo avversario.

Solo che nel trono sono in due, mentre dalla parte degli eroi c’è solo Lewis che porta avanti e dona forza alla magia. È un accozzare di spade dove l’eroe è minuscolo e l’avversario energumeno.

I compagni non hanno intenzione di restare con le mani in mano.

Il Salvatore evoca due draghi d’acqua che sfrecciano eccitati verso il nemico. Allora anche il toro decide di attaccare vomitando folate e folate di energia verde, concentrato di elemento terra.

I draghi schivano i raggi avversari e allora Franzis decide che è arrivato il suo turno. Evoca due grosse braccia titaniche, bianche, che emergono dal terreno, pronte a schiacciare il trono tra le loro possenti mani. Ma arriva il turno dell’aquila che prova a spazzare via le braccia con le folate di vento dalla spropositata forza. Sembra apparentemente una fase di stallo.

Apparentemente. Mikah sorride. Lui non ha finito il suo turno. Non è impegnato a evocare o a tenere in vita incantesimi.

Decide quindi di agire. Corre verso il trono che è troppo impegnato a difendersi dagli attacchi per poterlo allontanare.

E Quando Mikah si trova di fronte all’entità, sente i pensieri e il dolore dei suoi avversari. Se avessero saputo la fine che avrebbero fatto, si sarebbero schierati con gli eroi. Invece ora si trovano così, non saranno mai più umani.

Mikah sprigiona tutta la sua forza in una devastante esplosione.

Una nuvola di polvere argentea si solleva, e cala il silenzio. Il trono rovinato presenta spaccature nere. Dentro il trono c’è il vuoto. Degli sguardi, dei sorrisi, fanno capolino dalle spaccature mentre queste ultime si ricostruiscono pian piano. Non hanno affatto vinto. Gli animali ricoperti di occhi urlano il suo nome.

“Mikah!”

Il ragazzo fa qualche passo indietro.

“Mikah!!”

I quattro animali si illuminano. Aprono le fauci, pronti a evocare incantesimi devastanti.

“Mikah!!” Urlano ancora. Gli animali sparano un raggio combinato per colpire il guerriero. Ma quest’ultimo è stato sbalzato all’indietro, grazie a un incantesimo d’aria.

“Tutto bene?” Chiede Lewis.
“Quella cosa non è umana..” Mikah ansima.

“Certo che non è umana, cretino!” Ribatte il suo migliore amico.

“Intendo dire che non è battibile con i nostri attacchi. Guardate, si è già ricomposto.”

“Abbiamo tutto il tempo del mondo, amici miei.” Dice Franzis “Siamo in una dimensione alternativa dove il tempo non ha più consistenza. Possiamo scovare il suo punto debole anche semplicemente andando a tentativi.”

Il Salvatore però è immerso nei suoi pensieri. Lui sa che quando Le Fou diceva di voler diventare un eroe, non intendeva questo. No, lui voleva veramente aiutare il mondo. Quindi vuol dire che deve esserci un modo per sconfiggerlo molto più semplice rispetto

a quando erano separati.. ma quale?

“Il Salvatore!” Urla qualcuno. Il monaco si accorge che un devastante tornado congelato gli sta andando addosso ed è troppo tardi per schivarlo. Posto sbagliato e momento sbagliatissimo per distrarsi. A Il Salvatore non resta che pararsi e sperare che il colpo non sia abbastanza forte da ucciderlo.

Qualcosa, però, si è parato tra di lui e l’attacco del trono. Un grosso muro bianco e incandescente. Questo incantesimo non lo conosce nessuno dei suoi compagni. Allora di chi è? Chi lo ha evocato?

“Ragazzi, ma che diamine sta succedendo?”

È una voce femminile, familiare.. Cassandra!

“Che ci fai.. qui?” Chiede incredulo Franzis.

La ragazza ignora tutte le domande che la stanno bombardando e tira fuori il suo taccuino.

“Io e mio padre abbiamo avvertito un cambiamento nella dimensione spirituale.”

Il terreno si rialza improvvisamente, allontanandoli dal trono. Cassandra continua a scrivere, il terreno continua ad alzarsi. Sembra di trovarsi sul tetto di un palazzo in paradiso.

“Ho capito che c’entravate voi e dopo un po’ di tempo il varco si è aperto abbastanza da poter entrare.”

“Varco?” Chiede Mikah allarmato.

“Esatto ragazzi. Si sta aprendo un varco tra questo piano e quello reale. Non ho idea di cosa possa succedere quando si sarà aperto del tutto.”

Ma non ci vuole un genio per capire cosa potrebbe succedere. Finirà male, finirà sicuramente male.

“Cassandra. Devi aiutarci, dobbiamo trovare un modo per sconfiggere quella bestia!” Esclama Franzis.

“Io.. non lo so.. Che dovrei fare?” Risponde lei. Forse una soluzione ci sarebbe. Potrebbe sacrificarsi, diventare Dio.. E creare un mondo nuovo. Che alternative avrebbero? Guarda in che situazione si sono cacciati.

Cassandra poggia la punta della penna sul taccuino. Forse era destinata a doverlo fare.

“Ci sono!” Esclama Il Salvatore “Le fou voleva essere un eroe quindi il segreto è l’unione!”

“Ma che..” Balbetta Cassandra “Diamine stai dicendo?”

“Già, Il Salvatore, ti sei rincitrullito?” Chiede Mikah.

“No, invece tutto ciò ha perfettamente senso.” Interviene Lewis con la faccia di uno che ha ricevuto una rivelazione. “Siete voi che non sapete ascoltare. Presumo che Il Salvatore abbia avuto un colloquio privato con la maschera che abbiamo visto, giusto?” Il monaco annuisce. “E immagino che ti abbia detto di voler diventare un eroe. Mi sembra ovvio che non poteva prima. Ma adesso ne ha avuto l’occasione e ha creato un mostro molto più forte di quel che ci aspettassimo. Ma non aveva senso, vero? Sì, Il Salvatore ha avuto un’ottima intuizione. Un uomo non si contraddice così a caso e..” Lewis si interrompe schivando un raggio di energia di terra. Nonostante si siano allontanati veramente di tanto dalla creatura, quest’ultima sta comunque cercando di attaccarli.

“Non si può, dicevo, contraddirsi così a cas. Specialmente se c’è in ballo la fine del mondo. In questi casi o vuoi aiutare o no. Quindi ha voluto aiutare. Si sono uniti tutti e di conseguenza dobbiamo farlo anche noi.

Silenzio. “Va bene.” Dice Mikah. Le nuvole circondano anche il palazzo, dando ancor di più la sensazione di trovarsi molto in alto. “Ma come facciamo?”

“Cassandra, puoi..?” Dice Franzis, ma lei sa già cosa fare. Scarabocchia qualcosa sul taccuino freneticamente, fino a consumarne una pagina intera. Dal nulla appare una spada molto semplice a prima occhiata.

Ma in questo caso non ha importanza la forma quanto il contenuto.

“È un’arma spirituale.” Esclama Cassandra “Non c’è bisogno di tenerla fisicamente per mano. Limitatevi a immaginare di tenerla e poi sprigionate tutta la vostra forza. È il massimo che posso fare per voi.”

I quattro seguono le istruzioni di Cassandra. Si avvicinano all’orlo del burrone creato dalla strega tenendo saldamente l’arma spirituale che galleggia sopra di loro.

“Siete pronti?” Chiede Cassandra.
“Sì.” Rispondono loro.

I quattro rilasciano e immagazzinano la loro energia spirituale nella spada. Questa si illumina e la lama si ricopre di candida luce bianca.

La luce si ingrandisce*, si allunga sempre di più, formando una seconda lama, molto più grande. Abbastanza da raggiungere il nemico ancora furioso.

“Questa è la nostra spada.” Dice Il Salvatore “E sarà il nostro ultimo colpo.”

“Sì.” Aggiunge Franzis “E tutto questo finirà. Potremo riposare in pace poi.”

“Ti rendi conto, Mikah?” Dice Lewis “Stiamo salvando il mondo. Mi manca essere un semplice studente.”

“Anche a me.” Mikah sospira, chiude gli occhi. L’intera vita gli passa davanti agli occhi. Ma la parte più emozionante è l’ultima, dove lui combatte insieme ai suoi amici. “Attacchiamo!”

I quattro mimano un fendente col braccio, e la lama segue il loro movimento. La spada si abbatte sul trono. Una spada imponente, divina, micidiale.

Ma il trono resiste, gli animali urlano, la lama si spezza.

“Cazzo! Non siamo abbastanza forti!” Urla il guerriero di fuoco.

“Di più ragazzi, dobbiamo dare di più.” Urla lo stregone di terra “Usiamo più forza!”

Ma ogni colpo inferto non sembra affatto danneggiare il nemico. La dimensione in cui si trovano, però, subisce duri colpi. Sembra che si stia per spaccare. Se il piano spirituale si rompe, la loro avventura finirà.. con la sconfitta. Così come tutte le vite del mondo.

“Usiamo tutta la forza che abbiamo!” Urla Il Salvatore.

“Se riusciamo a distruggere il trono prima che si spacchi la dimensione, avremo vinto! Usiamo la spada fino a prosciugarci!” Dice Lewis.

I quattro urlano a pieni polmoni. La spada si gonfia sempre di più, diventando sempre più grande, sempre più forte, aspirando sempre più energia magica. E viene inferto l’ultimo colpo. Il trono viene tagliato in due.

Ce l’hanno fatta. Hanno sconfitto il nemico. Adesso non hanno più forze, ma non fa niente perché presto la voce li ricompenserà.

Ma la voce non arriva. Mikah sta per crollare dalla stanchezza.

Dalla ferita del trono emerge qualcosa. Come se fosse sempre stato un involucro, un guscio, e ora emerge la vera forma del loro nemico.

Grosse zampe minacciose spuntano dal trono, zampe di un enorme ragno nero pieno di occhi.

Le zampe permettono al guscio di sollevarsi fino a raggiungere i suoi avversari. Gli eroi non riescono a credere a ciò che stanno assistendo. Il trono tagliato in due è alla loro altezza. Dalla spaccatura fa capolino l’entità al suo interno. Nella penombra liquida sono nascosti i volti di Ervin, Chrio, Sigmund e l’ultimo molto simile a Mikah, sicuramente di proprietà di Le Fou. Questa emette sensazioni percepibili solo a guardarlo. Sprigiona speranza.

Ma i suoi prigionieri non la pensano così.* Loro provano rabbia, rimorso, rancore.. per essere capitati nella fazione sbagliata, per non essere più umani.

Ma non ha più importanza. Perché ora possono ottenere la loro momentanea vendetta, potranno esprimere il loro desiderio, torneranno in vita e vedranno l’apocalisse abbattersi su questa terra.

Gli eroi della luce non hanno più energie. E non possono più combattere. Quindi moriranno.

Hanno esaurito tutto. Non hanno più speranza, non possono continuare. E finita.

“No.” Dice Mikah.

Ma loro moriranno, loro sono finiti.

“Sta zitto!!” Urla il ragazzo contro chissà chi. “Non lo accetto, non deve finire così! Ancora, ancora, ancora, ancoraaaaa!!!!!”

La spada torna a illuminarsi, la lama di luce cresce a dismisura. I suoi amici raccolgono le forze che non hanno per alimentare ancora la spada.

“Ma Mikah.. se questo colpo non sarà abbastanza potente perderemo.” Dice Lewis.

“Lo so.. lo so.. ma non possiamo..”

“Allora facciamo sì che sia abbastanza potente.” Dice una voce maschile. Il professore Augustus Petre poggia le sue mani su quelle di Mikah. “Ti donerò forza.”

“Avanti, ragazzi.” Dice una voce femminile. Magdalene posa le mani su quelle di Franzis. “Ce la possiamo fare.”

“Sei il migliore, Franzis.” Dice Gratian, un tempo chiamato Le Pendu. Anche lui dona forza spirituale.

“Sono orgoglioso di te, Il Salvatore.” Appare persino La Temperanza. “Facciamo sì che questa battaglia abbia la parola fine.” E poggia le mani su quelle del monaco. E con le sue ci sono anche quella di una donna. Una donna chiamata L’Imperatrice.

“Stupido monaco, credevi di fuggirtene così morendo? Smettila di fare l’eroe, siamo tutti sotto lo stesso tetto.”

Lewis sorride amaramente. La spada si fa sempre più grande. Almeno i loro amici sono arrivati.. ma sarà sufficiente?

Delle dolce mani toccano le sue. “Stupido, stupido, stupido, stupido Lewis. Non vorrai scappare anche adesso?”

Enya, un tempo chiamata La Justice, gli lancia un’occhiata piena d’odio. “Non ti permetterò di fuggire.”

La spada si fa ancora più grossa.

“Non è sufficiente per sconfiggerci. Non è sufficiente nemmeno tutta la forza dell’Oroboro!” Urla l’entità mentre si avvicina sempre di più.

“Vogliamo provare?” Dice una voce che nessuno si sarebbe mai aspettato di sentire. Le Chariot si unisce a loro. “Vinciamo, okay?”

“Si è aperta una breccia anche nel piano dell’inferno. Quindi siamo venuti ad aiutarvi.”

L’Amoreux porge una mano e dona energia. Sono in così tanti che è impossibile per loro unire tutte le mani.

“Redimiamo i nostri errori, dimentichiamo tutti e facciamo sì che tutti i vivi vadano avanti.” Dicono due donne contemporaneamente. La Lune e Le Soleil li hanno raggiunti.

“Avanti, Bruto, non vorrai mica lasciarci da soli?” Chiede L’Etoile. La spada prende sempre più potenza.

“Stupido.. stupido figlio. Guardate cosa mi tocca fare, e io che speravo di poter riposare in pace una volta morto.” Il papa è fiancheggiato da La Mort e Le Jujement che ora sono due persone completamente diverse.

“Come al solito nessuno mi invita a questi bei giochetti.” Dice La Roue de Fortune.

“Sai com’è. Sei una rompi scatole.” Interviene Le Diable.

“Ce l’avete fatta, ragazzi. Incredibile.” Giunge infine L’Hermite. “La spada dovrebbe essere sufficientemente grande. Attaccate.”

I quattro eroi sorridono, increduli. “Sì..” Dicono tutti e quattro.

L’attacco parte, la spada si abbatte finalmente sul trono ragno. Ma quest’ultimo riesce a resistere. È il colpo finale, se falliscono.. perderanno.

“Avanti, ce la possiamo fare!” Urla Mikah.

“NnO, nOn POTeteE!” Risponde il trono.

“E invece sì!” Grida Lewis.

“NOOOOOO”

“Sì!” Urlano tutti. La spada diventa ancora più grande e perfora il corpo del ragno. Ma da questo emergono grossi tentacoli neri, ricoperti di occhi, che si avvolgono attorno la lama, che perde potenza.

“Che sta succedendo?” Chiede Il Salvatore.

“Il nemico sta assorbendo la nostra forza spirituale per poter diventare più forte.. dannazione..” Risponde Franzis.

Restano tutti in silenzio. La spada diventa sempre più piccola, stanno perdendo ancora. Forse era destino. Dovevano perdere, punto. L’aveva scritto la Scriba o qualcosa del genere, no?

E allora perché non arrendersi?

“BASTAAA!!!” Urla Mikah. “Siamo arrivati così lontani, non accetto e dico non accetto la sconfitta! Se perderemo prenderò a pugni tutti voi, uno per uno, CAPITO!?”

Un coro di voci esulta. Così tante voci.. molte più di quanto dovrebbero essere. Mikah guarda alle sue spalle e non riesce a crederci.

“Franzis, siamo con te!” Urla qualcuno. “Scusaci se ti abbiamo trattato male.”

L’intero villaggio di Franzis, un tempo pietrificato, si aggrega al gruppo. Un anziano si avvicina allo stregone. “Hai il supporto di tutti noi.”

Lo sciamano non sa come reagire. Ma la spada diventa ancora più grande.

“Vai, Il Salvatore!” “La Temperanza, crediamo in te!”

Anche il villaggio di monaci li ha raggiunti. Il Salvatore in lacrime non ha nemmeno il coraggio di guardarli. Il maestro però gli dà una pacca sulla spalla. “Lo sapevo che sareste arrivati fin qui.”

Però Lewis stringe i denti. Nonostante tutto la forza di tutte queste anime non è sufficiente. È mai possibile che il loro avversario sia così forte?

“Mikah!!”

“Lewis!”

I due ragazzi sgranano gli occhi.

“Ce la potete fare!”

“Sì!”

I due ragazzi si guardano. Sono davvero loro?

Sì, l’intera città di Tera, è tornata in vita solo per aiutarli.

Mikah sorride. “Va bene, gente! Questo stronzo sta assorbendo la nostra energia? Facciamolo abbuffare, quindi, fino a farlo scoppiare!”

La spada cresce, cresce, cresce. Raggiunge le dimensioni di due palazzi, tre, mille, del mondo intero, dell’universo.

La spada sacra degli eroi taglia in due il trono di Dio.

Il loro nemico urla per l’ultima volta. E tutto diventa bianco.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: 11cerbero