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Autore: formerly_known_as_A    03/09/2012    1 recensioni
Non è stata l'improvvisa consapevolezza, due minuti dopo il primo incontro, a dirgli che sarebbero stati insieme per sempre, ma un insieme di particolari, qualcosa di costruito nel tempo, senza fatica -per questo non si può proprio lamentare, è stato così naturale da sorprenderlo non poco- ma un processo lentissimo.
Ma un giorno, parlandogli al telefono, l'olandese ha avuto un'illuminazione improvvisa, che è durata solo un istante. Ha pensato che desiderava davvero sapere di più di quella persona, che voleva tenersela accanto e capire come funzionasse, quell'islandese complicato.

Olanda/Islanda
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Islanda, Paesi Bassi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è stato un colpo di fulmine.

Non è stata l'improvvisa consapevolezza, due minuti dopo il primo incontro, a dirgli che sarebbero stati insieme per sempre, ma un insieme di particolari, qualcosa di costruito nel tempo, senza fatica -per questo non si può proprio lamentare, è stato così naturale da sorprenderlo non poco- ma un processo lentissimo.

Ma un giorno, parlandogli al telefono, l'olandese ha avuto un'illuminazione improvvisa, che è durata solo un istante. Ha pensato che desiderava davvero sapere di più di quella persona, che voleva tenersela accanto e capire come funzionasse, quell'islandese complicato.

Ha fatto un sospiro, ha ascoltato ancora quello che aveva da dire riguardo alla consueta protesta degli animalisti nei confronti della caccia alle balene, ha risposto qualcosa di poco brillante e poi non è riuscito più a dire nulla di sensato.


Ehy, se ti dicessi che credo di amarti, come la prenderesti?


Solitamente tanto diretto, Jan ha smesso di parlare, ha cominciato a pensare all'eventualità di essere rifiutato, al telefono, di non poter più sentire la voce del ragazzo. Ha cominciato a pensare che non fosse del tutto vero, che fosse solo un'illusione, quella sensazione di volergli appartenere.

Ha rinunciato, ma non è riuscito a tenere a bada il proprio essere diretto, non quando ha avuto i suoi occhi viola di fronte, dopo un lungo abbraccio all'aeroporto, allora si è lasciato trasportare dal momento -non propriamente romantico, con tutta quella gente intorno- ed ha confessato quello che sentiva.


Sono innamorato di te, Eirik.


Quella è stata una seconda epifania. Pronunciare quelle parole è stato come mettere l'ultimo pezzo ad un puzzle e guardarlo finalmente nella propria interezza. Tutti i particolari che non aveva notato, il suo tenergli la mano quando non c'era nessun pericolo di perderlo nella folla, il calore, ogni volta che incontrava il suo sguardo ametista, ogni volta che aveva pensato mi sta guardando come se fossi importante e gli era sembrato di non avere più la terra sotto ai piedi. Momenti, tutti insieme, tutti vicini a formare un'evoluzione tra amicizia ed amore, un filo facile da rompere, ma formato da tantissime cose diverse, tutte importanti.

Quando Eirik gli aveva stretto la maglia tra le dita, chiamandolo stupido prima di abbracciarlo forte, quando l'aveva spinto in macchina -in quella macchina che l'aveva fatto ridere così tanto, la prima volta- per tenerlo meglio e smettere di tremare, allora era stato un po' come sospingere una porticina verso un Giardino Segreto, pieno di luce.

Non il Paradiso. In Paradiso non avrebbe sentito le mani stringerlo così forte e neppure il peso della sua testa sul petto.

In Paradiso ci sarebbero state altre persone. Quello era un posto soltanto per loro, luminoso e caldo.


Il seguito non è stato un film. Non c'è nulla di perfetto o melenso in loro, sono imperfetti e testardi e a volte non riescono a fare a meno di ferirsi.

Ma è comunque bello ritrovarsi dopo una lite a fare l'amore con disperazione e dopo questo aspettare l'alba o il sonno, abbracciati stretti.


Eirik è diverso da qualsiasi altra persona. Il loro rapporto è unico, senza precedenti per l'olandese. Per questo cerca di mantenerlo al meglio, per questo si sforza più che con altri, per questo non è uno stronzo quando si sente ferito o quando ha paura.

Ha voglia di proteggerlo, in quei momenti teneri in cui passa la sua mano nella schiena. Perché è delicato e sembra desiderare un posto caldo dove stare e Jan è stupidamente felice di essere la sua scelta. Ora, per i prossimi venti minuti, per sempre.

Ad un certo punto ha smesso di importare, pur essendo motivo di ansia, per l'olandese. Preferisce non pensare che un giorno potrebbe perderlo. Preferisce avvolgerlo tra le braccia e sentirlo caldo e presente, stare con la punta del naso tra i suoi capelli e cercare di non starnutire quando si muove troppo, perché l'idea di sentire il suo profumo e tenerlo a mente per il tempo in cui saranno separati è molto più allettante che dormire a lungo senza problemi.

Ha voglia di stargli vicino, semplicemente, quando è triste o felice, quando piange ed è arrabbiato o quando ride. Jan ha l'impressione che la sua risata lo faccia sentire meglio, che lo faccia sentire degno di stargli accanto. Lo sa che è un pensiero stupido, ma quando ha finito di pensare è troppo tardi ed il sorriso è già nato sulle proprie labbra.


Ik hou van je.


Lo sente muoversi da sopra di lui, sfregare la guancia sul suo petto e -questo è chiarissimo, anche al buio, senza poterlo vedere- sorridere. Una mano trova la cicatrice e la curva del naso, toccandogli poi uno zigomo. I suoi movimenti sono rallentati dal sonno, ma Jan non riesce a calmare il cuore ed è simile ad un circolo vizioso quello che porta l'islandese a sorridere di più, accelerando il cuore del povero Olanda.


Lo spero proprio per te, abbiamo appena fatto l'amore.


Ha l'impressione che Eirik sia l'unico. L'essenziale. L'Amore.

Ma quello che lo rende felice, eternamente in mezzo alla luce di quel Giardino che condividono da mesi che sembrano anni, è la sensazione di essere il primo ed unico anche per Islanda.


Ik hou van je.


Basta a fargli impazzire il cuore e renderlo una persona migliore, questo.


Ég elska þig , heimskingi.

   
 
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