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Autore: Hannah Monroe    03/09/2012    2 recensioni
la storia di Aly,una ragazza di 19 anni che per pagarsi da vivere lavora in uno strip club come cameriera ,dove lavora anche lo spogliarellista Daniel ''The Kid''. tra loro nascerà una storia,che non è solo sesso e spogliarello... (riferimenti al film Magic Mike)
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DRIIIIN! DRIIIIN!
-Merda- dissi spegnendo quella dannata sveglia. Guardai l’ ora:erano le 7.30. di mattina? No,di sera. Mi alzai barcollando,visto che non ero abituata a dormire il pomeriggio. Quella sera avrei iniziato il mio lavoro come barista in uno dei night club più famosi di Los Angeles. Tra tutti i lavori che ho fatto per mantenermi-e ne ho fatti davvero tanti- questo è uno dei più imbarazzanti,anche se l’idea di lavorare davanti a degli spogliarellisti mi incuriosisce. L’ultimo lavoro che ho fatto era come segretaria in un ufficio di un avvocato. Nemmeno mi sembrava vero: mi sono trasferita dal Kentucky a Los Angeles cinque mesi fa,per mantenermi e trovare un lavoro decente. In Kentucky ho fatto tutti i lavori più strani,dal pulire le stalle ad aiutare un falegname,dalla commessa in un negozio di vestiti per motociclisti alla barista in una tavola calda. Quando mi sono trasferita in California ho lavorato per un po’ come animatrice in una sala per bambini,poi un amico di famiglia mi ha trovato questo impiego di segretaria,ma sono stata licenziata neanche un mese dopo. Ora eccomi qui,con le bollette e l’affitto da pagare e non ho ancora iniziato l’università.
Mi infilai la minigonna,il reggiseno in pizzo,le decolleté col tacco,il rossetto,il mascara e un po’di matita. Eccomi,sembravo una triste prostituta. Mi misi una maglietta giusto per non andare in giro con le tette in mostra. Wow,se mi avessero licenziata anche ora,sarei dovuta andare a fare la prostituta per guadagnarmi da mangiare.
Erano le otto e dovevo andare. Presi un taxi,visto che la mia macchina era rotta e prima o poi avrei dovuto portarla ad aggiustare.
-dove la devo portare signorina?- disse il tipo,poco convinto,vedendomi conciata in quel modo. Chissà che faccia avrebbe fatto quando gli avrei detto la destinazione!
-ehm,dovrei andare al Los Angeles Night’s Stars- dissi arrossendo.
Il tassista mi guardò da capo a piedi e fece una faccia disgustata.
-hey,ti pago per portarmi in giro,non per discriminarmi!- dissi arrabbiata. Ma nessuno riusciva a capire che anche il mio era un lavoro?
-d’altra parte io lavoro come te,come tutti. Ognuno di noi lavora per pagarsi da vivere,non crede?- dissi quasi parlando da sola. Il tipo mi diede ragione.
Mi venne un po’la nostalgia di casa. I miei cinque fratelli e sorelle,mia madre,mio padre… perché me ne ero andata? Io e la mia dannata passione per il canto. Volevo diventare una ballerina o attrice,ecco perché sono venuta qui a Los Angeles. Perché? Non sono rimasta lì,per tutto il resto della mia vita a lavorare alla tavola calda,non diventando nessuno,avendo un vita calma e monotona?
I miei pensieri si interruppero quando il tassista mi disse che eravamo arrivati.
-quanto le devo?- chiesi tirando fuori il portafoglio.
-34 dollari- rispose lui.
Aprii il portafoglio e mi accorsi che non avevo più un soldo. Cazzo. Non sapevo che fare. Non avevo più nemmeno uno spicciolo. Spalancai velocemente la portiera e uscii correndo.
-hey dove vai?!- sentii che mi urlava il tassista
-ladra,chiamo la polizia!!!!!!!!-
Cazzo cazzo cazzo!!! Avevo rubato solo tre volte in tutta la mia vita e me l’ero sempre cavata,ma ora sapevano dove cercarmi. Mi nascosi dentro un vicolo. Vidi il taxi che girava a vuoto per l’isolato,e per fortuna non mi vide.
Girai un po’ e trovai il locale. Era pieno di scritte a neon che luccicavano nel buio. Mi feci coraggio ed entrai. La musica ad alto volume mi rimbombò nelle orecchie. Era un grande locale con tanti tavoli ed un palco davanti,ancora deserto. Anche nei tavoli c’era poca gente ancora.
C’era anche un bancone,con qualche bicchiere sopra.
-ehm,c’è nessuno?- dissi avvicinandomi.
-si,arrivo- rispose una voce dal retro.
Ne uscì una signora più grande di me,con una cascata di capelli neri e un vestitino verde fluorescente.
-dimmi- disse gentilmente.
-sono Aly Beckinsale, dovrei iniziare oggi a lavorare qui…- mi presentai,dandogli la mano.
-ah,Aly,si,io sono Leyla,la vice proprietaria del locale,piacere-
-ehm…da dov comincio?- dissi mentre mene stavo lì impalata.
-ah,scusami. Allora,tra una mezz’oretta dovrebbero arrivare gli spogliarellisti e quindi anche le clienti. Stasera abbiamo un addio al celibato,quindi ci sarà da lavorare! Per il momento porta queste birre al tavolo 8- disse consegnandomi un vassoio.
La guardai con aria interrogativa.
-ah,scusa di nuovo. Quello vicino al palco,a sinistra- mi piegò. Feci cenno di aver capito.
-ecco a voi le vostre birre- dissi servendogliele.
-hey,sei nuova?- mi chiese una di loro.
-ehm,si- da cosa si notava?
-wow,sembri molto giovane…quanti anni hai?-
-19- risposi un po’imbarazzata
-uhm…hai la stessa età di mia figlia.solo che lei ancora non lavora- disse un po’perplessa. Non capivo se era un complimento o no.
Me ne tornai al bancone,mentre Leyla mi dava dei compiti da fare: accogliere le clienti,spolverare i tavoli,togliere i bicchieri dai tavoli…quando ad un certo punto arrivarono gli spogliarellisti. Erano cinque,ben vestiti e tirati a lucido. A vederli non sembravano veri spogliarellisti. Io me li ero sempre immaginata nudi,con i muscoli in bella vista.
-buonasera,Mike- disse Leyla salutando uno di loro.
-anche a te Leyla!- rispose lui. –e lei?- disse guardandomi.
-ah,lei è Aly,quella nuova-
-piacere- disse stringendomi la mano –io sono Magic Mike- continuò accennando un sorriso.
-Aly-
Gli spogliarellisti entrarono nel camerino.
-hey- disse Leyla.
-si?- mi voltai per risponderle.
-li hai visti? Non sono magnifici?-
-ehm…non saprei. Non li ho neanche visti in faccia- mentii imbarazzata.
Ovviamente Leyla non mi credette.
Ad un certo punto partì una musica,l’avevo già sentita,era we found love di Rihanna.
Sul palco salirono due di loro,poi altri due e alla fine Magic Mike.
-signore…benvenute al Los Angeles Night’s Star! Io sono Magic Mike e vi auguro un buono spettacolo!- disse Mike,poco prima di togliersi la maglietta insieme a tutti gli altri.
Le donne erano andate in delirio,cercavano di salire sul palco,infilavano soldi nei vestiti degli stripper,sperando in un bacio o una scopata…
Me ne stavo lì,imbambolata,tra i tavoli ad osservare quello spettacolo.
-ti ci abituerai,tesoro!- disse Leyla venendomi vicino.
-sono davvero…bravi- dissi sorpresa. Avevano un modo nell’affascinare le loro clienti,di farle andare in trance,di farsi desiderare…se non fosse stato il loro lavoro si direbbe che lo facessero per divertimento. Lo spettacolo andò avanti fino alle 3 di notte,quando il locale si stava svuotando.
-ti sei divertita?- mi chiese Leyla mentre asciugava un bicchiere.
-si,ma sono stanchissima!-
-ti ci abituerai,se vuoi rimanere qui-
-anche perché a quanto pare non ho altra scelta…- dissi pensando al mio portafoglio vuoto. Proprio in quel momento tre uomini fecero irruzione nello strip club.
-stiamo cercando la signorina Aly Beckinsale-
Tutti mi guardarono; Leyla e i tre poliziotti.
Che volevano da me? Era di sicuro per la storia del tassista.
-s-sono io- dissi balbettando.
-ci è arrivata una segnalazione per la quale lei non ha pagato il suo tassista. È così?- mi chiese uno dei tre.
Guardai Leyla,che mi guardava come se avessi ucciso qualcuno. Ero in preda al panico,ma ce l’avrei fatta. Anche stavolta.
-ehm…- non feci in tempo a finire la frase che una voce maschile mi salvò.
-qualche problema agente?-
Mi voltai. Un ragazzo –doveva essere uno degli spogliarellisti- stava tirando fuori dei soldi dai pantaloni.
-la…sua amichetta…non ha pagato 34 dollari di una corsa in taxi. Che vogliamo fare?- chiese al ragazzo.
Quest’ultimo prese dei soldi dal suo mucchio e glieli diede.
-tenga pure il dollaro di resto- disse sorridendogli.
I poliziotti lo guardarono perplessi,poi si arresero e se ne andarono.
-per stavolta l’hai scampata grazie al tuo amico…la prossima volta c’è la prigione- dissero rivolti a me. Annuii debolmente.
Si sentì solo il rumore della porta che si chiudeva. Per il resto tutto silenzio.
-grazie…- dissi al ragazzo.
-di niente. Solo…cerca di stare più attenta- disse sorridendo.
Ci fu un istante di imbarazzante silenzio.
-mi chiamo Aly- dissi tendendogli la mano.
-io sono Daniel,in arte The Kid- disse sorridendo (ancora)

ciao a tutti! grazie per aver letto questo capitolo! mi farebbe davvero piacere se mi diciate cosa ne pensate,se vi è piaciuta o no ecc. per me è molto importante avere dei supporti,perchè io ho sempre aiutato i giovani 'scrittori' e fa davvero piacere ricevere qualche critica,anche negativa :)
un bacio,Hannah
  
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